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Un vecchio giovane ci racconta il campo Plus Ultra

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, con la leader di Plus Ulra, la palermitana Carolina Varchi
(umt) Antonio Tisci, il giovane (under 35) segretario provinciale del Pdl di Potenza, è persona conosciuta dagli aficionados del blog (qui potete leggere il suo ultimo intervento). Esponente storico (più di venti anni di militanza :-) ) della componente alemanniana, dal Fronte della gioventù a seguire, ha scritto sulla sua pagina di facebook una bella testimonianza dell'esperienza del Campo annuale del movimento giovanile identitario Plus ultra.  E tra i commenti spicca quello di Paola Frassinetti che orgogliosa rivendica 34 anni di campi: da Montesarchio a Percile. Da quel glorioso 1977 in cui Antonio si affacciava al mondo ...

I sogni, spesso, passano per una tenda!

pubblicata da Antonio Tisci il giorno lunedì 1 agosto 2011 alle ore 12.02
Lo confesso o, meglio, faccio outing, come si usa dire adesso, quest'anno non è che avessi tutta questa voglia di andare al campo.
Forse l'anno non troppo esaltante per la politica italiana, forse il mio anno poco esaltante in cui si ha la sensazione di non aver fatto fino in fondo il proprio dovere, forse il non sentirsi all'altezza di una storia, forse l'età che implacabile avanza e non ci si fa sentire più "giovani", forse tante cose...ma se gli altri anni al solo annuncio del campo non vedevo l'ora di partire, quest'anno non era così.
Si lo confesso, sono salito al campo e soprattutto al precampo per senso del dovere. Era mio compito, "chi fa politica giovanile, anzi, io dico chi ha fatto politica giovanile, chi si sente parte di una comunità non può scegliere, deve esserci, se non c'è sta omettendo un proprio preciso dovere", quante volte l'ho detto nella mia vita ad altri, questa volta ho dovuto dirlo a me.
La distanza da Picerno a Percile, oltre 300km a chiedersi se non ero fuori luogo in un campo di giovani.
Poi la tenda, il sacco a pelo, le docce in comune, i bagni chimici, l'immancabile nubifragio (in qualsiasi periodo dell'estate noi organizziamo il campo almeno un giorno di pioggia lo deve fare), le strette d'avambraccio, i ragazzi che conoscevo e anche quelli che non avevo mai visto, le immancabili dimenticanze organizzative, le magliette del campo, i fusti di birra da montare nel bar del campo, gente giornate intere cone le ginocchia a terra a fare striscioni....l'entusiasmo comincia a venire. Il senso del dovere mi ha portato dove dovevo essere, dove mi fa piacere essere, la rara fortuna di dover fare ciò che piace fare.
"Ragazzi siamo in ritardo", "a che punto sono gli striscioni", "chi fa il servizio d'ordine", "mi raccomando, servono due persone agli ingressi, due che girano nel campo", "serve una squadra che pulisce i tavoli".
Nell'epoca della politica di plastica, nel partito che da tutti viene definito il partito delle mega convention e del prodotto confezionato, su un cucuzzolo di montagna c'è chi ancora si crea l'evento con le proprie mani. "Contro l'oro c'è il sangue a far la storia", e le facce stanche dei ragazzi mi fanno tornare in testa un discorso di qualche anno fa, in un campo: "la comunità è sangue e sudore, non dipende da noi sapere se dovremo versare mai il nostro sangue, sappiamo che possiamo scegliere di versare il sudore".
Alza bandiera, inizia il campo, quello vero fatto di politica, approfondimenti, discussione. Si perchè non soltanto si versa sudore ma nell'epoca della politica dei sondaggi e dei talk show c'è ancora chi vuole discutere, forse non ci sono grandi economisti, esperti di politica scolastica ed universitaria, ma quando sento parlare di partecipazione a me vengono in mente le commissioni dei campi, non soltanto i congressi dei signori delle tessere.
Commissioni e dibattiti, si discute di tutto, vengono esponenti politici di primo piano a discutere e confrontarsi, non è il "porta a porta" a cielo aperto di altri eventi, i "politici" devono accettare il confronto, le domande, il dibattito, e non c'è nulla di preparato, nessuno conosce prima le domande. Chi vuole chiede e nessuno dei partecipanti al campo diserta i convegni, per tutta la loro durata.
Birra a fiumi nelle serate identitarie, la musica alternativa ormai esiste solo a "Plus Ultra".
Una settimana fra campo e precampo, 4 giorni di campo. E la sensazione meravigliosa che è da una tenda, da una commissione, da una discussione su cui fra qualche anno rideremo che nasce la nostra identità in movimento.
Nel viaggio di ritorno, lungo per l'esodo che porta le famiglie al mare, nella testa ripercorrere una storia, la mia storia che è anche la storia di una generazione: correva l'anno 1997, da Picerno su una Polo Scassata per essere anche io "cavaliere elettrico all'assalto del cielo", il mondo è cambiato ma nel 2011 in una tenda c'è stato ancora per una volta quel meraviglioso rito che rende un gruppo di persone una comunità.
Nessuno sa dove ciascuno sarà protato dalla sua vita, cosa accadrà domani, quante storie si divideranno e come cambierà il mondo, una cosa è sicura: il sogno di una vita e di una generazione, per l'ennesima volta è passato per una tenda! Chi non c'è mai stato non potrà mai capire.

4 commenti:

  1. sarei molto curioso di sapere se al di la' dei paroloni empi di retorica e gonfi di richiam alle " battaglie romantiche, sangue contro l'oro, Comunita' etc quando invece stanno al GOVERNO a tartassare e bastonare il Popolo italiano (specie le classi deboli.....) con ticket sanitari, accise e bolli vari, i nostri cari "destrossociali" facessero invece chesso' UNA proposta......UNA. Ah gia' pero dimenticavo che le proposte per loro sono lo sfoggio di croci celtiche ,,(per gabolare gli adolescenti e qualche gonzo "idealista", qualche stretta d'avambraccio e perche' NO qualche magliettina di Ezra Pound che non guasta mai.
    Intanto stanno con Israele e la Nato, hanno comme alleati ideali nel nel loro progetto Tremonti e Formigoni (......questi si che sono Nazionalpopolari ragasss....!!!!)e nelle regioni votano per gli industriali alla Lettieri o gli esponenti della cupola affaristica mafiosa legata al Cavaliere.
    Proprio una perfetta destra NEOCON occidentalista e americanocentrica con tanti saluti ai Bobby Sands, agli Ezra Pound, Ai Beppe Niccolai e ...........quant'altro.
    io da parte mia daro' un mio contributo al "Proclama per la Nazione"di A.Mariantoni dove contrariamente a questi spettacoli folcloristici dal sapore anche molto amaro, vedo invece germogliare proposte, programmi ed Idee e sopratutto lo vedo come qualcosa di trasversale. perche' qui bisogna salvare la Patria e la Nazione dai colonizzatori a stelle e strisce e riconquistarci la Nostra sovranita' e liberarsi dalle caste parassitarie che ci levano il sangue. Caste parassitarie di destra e sinistra e in cui i destrosociali si sono inseriti perfettamente cercando di coprire bene bene il tutto con le loro parate folcloristiche VUOTE di proposte concrete. Tanto che gli e' frega, stanno al governo!

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  2. Agostino ha già detto tutto o quasi, io aggiungo solo che questa gente dovrebbe VERGOGNARSI, altro che rivendicare 20 anni di militanza nel Fronte della Gioventù o 34 anni di campi e campeggi militanti....potrebbero averne fatti anche 50 di anni di militanza, ma se poi i risultati sono questi, beh....un qualche problemino ce lo devono avere...questa qui è gente che vive completamente in uno stato di schizzofrenia con sdoppiamento di personalità..pensano di poter conciliare l'Alemanno degli anni 80 con l'Alemanno del post Fiuggi, W. Bush con Exra Pound, Comunione e Liberazione con il comunitarismo neofascista, lo stato sociale con le privatizzazioni e la finanza creativa, la Chiesa Cattolica con le atmosfere paganeggianti, il Sionismo con i diritti dei palestinesi.....qualcuno dovrebbe inviare ai loro campi una equipe di neuropsichiatri!

    Filippo

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  3. Sono stato all'evento solo per ascoltare il concerto degli Insedia.
    La cosa triste, raccapricciante, è dover vedere una gioventù che in cuor suo aspirerebbe a "fare una rivoluzione", nelle mani dei partitocrati più immondi !

    Fare la rivoluzione entro il partito più reazionario ed anti fascista della stessa "sinistra", gridando "viva il Duce" mi fa tenerezza ed allo stesso tempo mi fa incazzare !

    Sarebbe opportuno che fosse inasprita la norma di apologia, affinchè ci si possa risparmiare questi spettacoli da parte dei giovani-vecchi rivoluzionari. I quali farebbero meglio ad aprire gli occhi e capire che il "loro Duce" è continuamente e moralmente appeso per i piedi dai loro PADRONI !.
    Il "loro Duce"... il mio vive in me, anche senza esaltazioni.

    Alessio Provaroni
    CSSN - raggruppamento romano "Bombacci"

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  4. L'ipocrisia, il doppiogiochismo italico è sempre vivo, fino all'inverosimile.
    L'identità di Alemanno di oggi è il suo servilismo nei confronti degli ebrei, il museo della shoah e obbrobri simili.
    Roba che ad un identitario creano nausea al solo nominarli.
    Come fa Alemanno a diffamare con la sua presenza Ezra Pound, uno come lui che, con quello che fa giorno per giorno, ha capovolto il concetto di sangue contro l'oro, contro l'usura.
    Che si va a spasso con gli usurai o con i loro cugini clericali e poi si fa il campo identitario?
    Che si devono violentare i minori per poi dirsi antipedofilia.
    C'è molta cultura (=ipocrisia) cattolica in tutto questo.
    Forse dovremmo proprio scrollarci di dosso la peste cattolica per poter ricominciare a guardarci intorno.
    Non si può affermare tutto ed il suo contrario.
    Allora ha ragione l'ANPI a raccontar panzane, almenio le ha sempre raccontate...

    Italiano

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