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Strage di Bologna, Priore insiste sulla pista internazionale

(umt)  Alla strage di Bologna, di cui oggi si commemora il trentunesimo anniversario, l'anno scoro Fascinazione ha dedicato ampio spazio. E' disponibile nella sezione I miei pdf (nel menù a tendina nella testata dell'homepage)  il pdf con tutti i testi. Vivo questo anniversario con una sensazione angosciosa di "nulla di nuovo sul fronte occidentale". Io ho sempre espresso le mie perplessità sulla condanna dei giovani "guerriglieri" neri della banda Fioravanti ma anche chi è convinto della loro olpevolezza sa che è una sentenza monca, senza mandante, senza motivo..
E così torna in auge la pista internazionale della rappresaglia palestinese. Ne parla Rosario Priore, (iin una vecchia foto del Corriere della sera) giudice istruttore dei principali processi del terrorismo italiano. Avrò modo di confrontarmi con lui venerdì 5 agosto, al festival "Anni ribelli", la rassegna sugli anni Settanta organizzata da Dino Collazzo a Brienza (Potenza), con la presentazione del suo libro "Intrigo internazionale". Sono sicuro che sarà un incontro non rituale...
(Adnkronos) - "C'e' ancora molto da fare per arrivare alla verità sulla strage alla stazione di Bologna, del 2 agosto 1980. So che la procura di Bologna sta ancora lavorando su uno stralcio che vedeva un'ipotesi completamente diversa sulla matrice della strage". Lo dice all'ADNKRONOS Rosario Priore, giudice istruttore di alcuni dei piu' importanti processi della storia giudiziaria italiana, dall'eversione nera e rossa al caso Moro fino alla strage di Ustica e l'attentato a Giovanni Paolo II."Sull'interpretazione che e' stata data dalle Corti - sottolinea Priore - si e' formato il giudicato che, come tale, deve essere rispettato. Bisogna pero' vedere se dopo queste nuove piste, emergano elementi tali da indurre a una revisione del processo. La tesi su cui si stava lavorando alla procura di Bologna - rimarca il magistrato - era quella di un attentato di matrice palestinese, del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina (FLP), il cui leader per l'Italia era in carcere per la famosa storia dei missili di Ortona".
 "Una storia - sottolinea - per effetto della quale ai palestinesi sembrava che noi avessimo violato il cosiddetto 'lodo Modo', ovvero quel patto che legava l'Italia alle formazioni dell'insorgenza palestinese, autorizzando queste ultime a detenere, stoccare e trasportare sul territorio del nostro Paese armi, munizioni ed esposivo in cambio di una cessazione degli attentati contro cittadini e beni italiani". "In questo modo - fa notare Priore - si poteva pensare che fossero invece autorizzati gli attentati contro americani e israeliani. Come successe - ricorda - nel caso dell'uccisione di un americano a bordo della nostra nave 'Achille Lauro' e come doveva accadere a danno di un diplomatico israeliano, a carico del quale le Brigate Rosse stavano svolgendo una 'inchiesta', preparatoria di un attentato".
  "Vorrei pero' rammentare - rimarca il giudice Priore - che quel giorno a Bologna era presente Thomas Kram, appartenente alle cellule rivoluzionarie tedesche, legatissime al FLP attraverso Carlos (Ilich Ramirez Sanchez, terrorista venezuelano, che sta scontando una condanna all'ergastolo in Francia, ndr)". "Ho fiducia - ribadisce Priore - che la verità si trovi anche a distanza di anni. Non e' vero che il tempo riesca a cancellare tutto. Basterà ricordare quanto sta emergendo sul sequestro di Emanuela Orlandi, ad oltre un quarto di secolo di distanza. Ho fiducia nella magistrura bolognese - conclude - che sicuramente tuttora sta lavorando bene al caso".

3 commenti:

  1. Così giustamente commenta www.noreporter.org :
    "Il 2 agosto 1980 veniva consumata alla stazione di Bologna la strage più sanguinosa della storia della strategia della tensione, ovvero della campagna degli attacchi all'Italia per eliminarla dal Mediterraneo ad opera dei suoi alleati occidentali.
    Inghilterra, Francia e Israele si sono alternate, e a volte unite, nell'insanguinare il nostro Paese e nel togliergli ogni residuo di spazio vitale.
    Da trentun anni un muro di silenzi e una nebulosa di depistaggi rendono impossibili l'ottenimento di verità e giustizia."

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  2. http://www.forzanuova.org/notiziesezioni/strage-di-bologna-provenzale-fn-%E2%80%9Curgente-riapertura-del-processo%E2%80%9D

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  3. Quando avvenne l'attentato alla stazione di Bologna, Rino Formica disse che gli autori venivano da "un piccolo Paese mediorientale che ci vuol mettere in cattiva luce presso gli americani".
    Poi si chiuse nel silenzio.
    Anche Galloni si è rimurato nel suo trentennale silenzio.

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