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Gran Bretagna: violenza razziale o rivolta sociale?

foto: la repubblica
(umt) Sto in vacanza in campagna, collegato poco e male a Internet (maledetto digital divide) e non sono proprio sul pezzo. Ma a prestar fede alle immagini televisive mi pare abbastanza evidente che le bande giovanili che stanno mettendo a ferro e a fuoco le periferie degradate di Londra e di altre città industriali siano piuttosto interessati alle vetrine che alle camionette dei cops. Certo, a innescare la calda estate è stata un episodio di brutalità poliziesca (che appare, alle luce di successive indagini, del tutto immotivato), ma quando una ciurma si raduna per andare all'assalto di un megastore elettronico senza che ci siano traccia di incidenti in corso, è evidente che a bruciare è la frustrazione e la rabbia sociale più che lo sdegno per la violenza razzista delle istituzioni.
PS: Il che non vuol dire che Cameron abbia ragione: io resto sempre d'accordo con il drammaturgo tedesco. I criminali autentici sono i grandi avvoltoi della finanza internazionale, versione aggiornata dei fondatori di banche di brechtiana memoria. E sono convinto che la cosa non finisce lì...

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