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I socialisti nazionali: il fascismo non tornerà, così usciamo dall'area terminale

(umt) E' di questi giorni la notizia del duplice strappo operato dai socialisti nazionali: dal tavolo della Confederatio, di cui era forse la componente più strutturata, e dalla partecipazione al primo forum della solidarietà sociale, promosso da una personalità storica come Bruno Di Luia, a giudizio di tanti il maggiore "picchiatore" della piazza romana negli anni 60 e 70 (ma anche altre cose: grande caratterista del poliziottesco anni '70, controfigura di Celentano, campione di rugby), aggregando un vasto cartello di soggetti e di forze, comprese, per la prima volta da tempo di nuovo insieme, CasaPound e Forza nuova. Dai commenti nel blog e nella mia pagina facebook traspare, nel primo caso, una certa insofferenza per l'affiorare di nostalgie nazional-socialiste, una tendenza che si è mantenuta a lungo sotto traccia e che sembra segnata da fortune ventennali (i primi anni Settanta, il dopo-muro di Berlino con il boom degli skinhead). Nel secondo caso, invece, lo strappo sembra piuttosto cavilloso: i giovani storaciani hanno aderito da subito all'iniziativa e quindi è piuttosto lecito pensare a una manovra parallela, di fuoriuscita dall'area terminale, per citare la nota di Cursus honorum, un centro studi collegato, che sul blog di Socialismo nazionale argomenta doviziosamente il riposizionamento:
"E’ impossibile, poco credibile, e sarebbe da stupidi credere che oggi il fascismo torni a trionfare.Dobbiamo avere il coraggio di decontestualizzare il “fenomeno fascista” dalla cornice socio-economica che lo generò, recuperare lo spirito che lo animò e che concretizzò quel socialismo nazionale che nasceva ben prima del fascismo stesso, durante il cosidetto regime ed in particolare con la RSI.Oggi è inconcepibile pensare ad una milizia armata di partito, a un sistema dittatoriale seppur blando. Sono da recuperare invece la socialità, i valori nazionali, principi eterni e senza tempo, che assunsero negli anni forme diverse, che si concretizzarono con gli appropriati strumenti figli del proprio tempo, che oggi MAI potrebbero esser gli stessi di allora. Seguendo questo approccio, prendiamo le distanze da tutte le “aree”, che non vuol dire disconoscere i compagni di lotta, ma semplicemente tentare finalmente nuove vie. Questo è quello che noi intendiamo per essere rivoluzionari. A questo punto, lasciamo giocare il sistema e le sue inconsce pedine, con le leggi e leggine antirevisioniste, antifasciste, antiapologetiche. A noi non interessano. Con questo non vogliamo ritenerci i migliori, i fascisti evoluti, o quel che si voglia. Noi siamo, nel giusto o nello sbagliato, semplicemente OLTRE".

9 commenti:

  1. A Cursus Honorum ed a Maurizio Canosci va riconosciuta l'onestà intellettuale. Mesi fa d'alcuni loro compagni (o camerati) di strada subimmo una raffica d'insulti per aver detto che era nostra intenzione mantener fede al progetto originale della Confederatio; per intenderci quelli stabiliti a Roma nel marzo 2010 e successivamente ad Isola Farnese il 2 giugno. Cioé superamento dei segmenti storici anni 20 e 40 del secolo scorso e rifiuto dell'area neofascista intesa come strumento dello stesso Sistema che si vuole combattere.Come dice Canosci: al di la degli scazzi del momento resta la stima per certi uomini.

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  2. Esatto al di là degli scaxxi...Francesco, tho sempre detto che non c'era nulla di personale.
    Siamo fatti così...un po' intransigenti ma questo dimostra che noi innanzitutto siamo SINCERI e non OPPORTUNISTI...e che siamo COERENTI e LIBERI.
    Forse per questo ci stiamo espandendo in vari punti d'Italia, perchè oltre che duri e puri, ci considerano ONESTI.

    L'area non è in fase terminale...è clinicamente morta...fra baciapile e porchettari...
    fra i pretoriani di arcore e quelli del fasciocomunismo da operetta.

    Un bel libro sulla RSI o sul 3Reich me lo leggo sempre volentieri (da buon camerata), ma pensare di andare avanti con svastiche o fasci littori...nel 2011...è proprio da illusi...

    Sono 2 ambiti diversi:
    Storia e cultura da studiare e ristudiare.
    Tecnica, Politica e Metapolitica da fare.

    Sono cambiate gli ambienti, i nemici, i contesti, il pianeta...tutto.
    e questi vanno a predappio con le telecamere a fare i braccetti a molla...con le ascie bipenni al seguito...

    Siamo stati gli unici a fare campagna battente per mesi per i 4 SI per il Referendum (a dire il vero anche Forza Nuova ma molto più tardivamente)...mentre gli altri si dibattevano fra seghe pro-nucleari e legittimi impedimenti (invotabili per loro)...

    Qui va tutto a fondo e stiamo ancora a parlare di Neofascismo...quando mancherà il pane che gli diamo da mangiare alla gente...le spillette di predappio ?

    saluti e buon lavoro.

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  3. I "socialisti nazionali" di oggi sono solo una penosa parodia dei nazional-socialisti di ieri: Maurizio Canosci è sicuramente persona coerente ma non ha seguito e rappresenta, egli stesso, la patologica destra terminale dalla quale dice e tenta di dissociarsi.

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  4. Come dice giustamente Cursus Honorum noi non abbiamo mai pretesa di "piacere" ma solo di essere almeno considerati persone serie nel concetto etico del termine e i nostri "scazzi" sono solo di natura politica e mai personale. Con Franco e gli altri ponemmo una questione politica, così come l'abbiamo posta successivamente ad altri; prima per una "sterilizzazione" inutile delle nostre radici, poi per un rifiuto invece ad eccessive nostalgie nibelungiche.
    Rimaniamo convinti che il socialismo nazionale (in quanto tale, non il Centro Studi....sia ben chiaro !!!)originario e romanico é oggi nelle idee-forza sicuramente l'unica alternativa possibile all'implosione globale ma ritornerà a guidare la Nazione solo se sarà capace di riproporsi nell'intera sua valenza culturale, economica e politica senza infingimenti ed anche senza "macchiette".
    All'anonimo del 18 lug 2011 ore 02.21; mi é già sufficiente essere considerato coerente anche da un anonimo come lei, non avendo mai cercato presuontuosamente alcun seguito o rappresentatività. (potevo fare una scelta nel '94 aderendo ad alleanza nazionale ma non lo feci neanche per un microsecondo dimettendomi dagli incarichi provinciali del msi aretino ben prima di Fiuggi e ne ho ancora copia documentata dell'articolo pubblico con cui "dissi no a Fini" come scrisse il quotidiano locale.
    Certo, come tutti quelli che hanno oggi dai cinquantanni in su, anch'io sono colpevole di aver fatto parte (pur ereticamente) della destra terminale ma proprio per rimediare sono ormai quasi ventanni che ne sono tra i nemici più veri.

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  5. "E vissero felici e contenti..." mentre l'umanita' che e' esclusa da questo Olimpo di nuova coscienza protesa al futuro che seppe "Con il sangue" rinunciare in blocco al filo tenace della appartenenza, in modo quasi sovieticamente statuario , si erige su porchettari , braccini a molla ecc.
    Calma... non e' cosi' semplice , non funziona cosi'. Bisogna prima sporcarsi le mani di fango per immolarsi al ruolo della alternativa dell'Oltre! Quello che si chiama Neofascismo non e' cosa della quale ci si libera nel corso di una notte. Io ho assaltato una sezione dell'MSI nel 79 e Fini espulse me e altri per ammutinamento. Quelli erano tempi non sospetti, gli stessi che ci videro in tribunale per un volantinaggio a favore di Fiora Pirri Ardizzone la terrorista rossa , per il Reparto Agitati con l'Autonomia contro il sistema, quando parlare di Strasser ti faceva incendiare la macchina! Insomma i dati sono in possesso di UMT che puo' testimoniare se necessario questo ritardo tragico di oltre 30 anni.La scoperta di una mummia incartapecorita dal tempo e da spietati cambi di stagione. Qui non si parla piu' di socialismo , si parla di altro, si inizia ad avvertire odore di revisionismo radicale che con il futuro e le contingenze non ha nulla a che vedere.Si parla di scatenare la stagione dell'indice puntato e non della critica costruttiva. Non basta dire "Tiriamo dritto" perche si rischia una marcia sonnambula nella quale si accusa il camerata non solo di sbagliare ma addirittura di esistere e con la sua esistenza offuscare il luminoso futuro di alcuni. Gia' il futuro....ma quale? Quello di un sistema "addolcito" da un provvidenziale intervento esterno stupendamente socializzante o finalmente un astuto atto di micidiale sabotaggio e quindi l'abbattimento non tanto del Sistema che si abbattera' da solo , ma di un modo di esistere. Quest'ultima opzione richiede una mente agile una memoria ferrea e una fedelta' incrollabile che non muta con il tempo e le circostanze , rimane , persiste contro ogni previsione. Allora si sceglie e come disse dal Piaz , la Nazione si arrese meno 500.000. Cosa consiglierebbero i ragazzi di Salo' oggi? Non quelli che guardavano il lago nelle stanze dal letto dei ministeri , quelli con l'arma im mano che sarebbero poi caduti. Rinunciare o proseguire giocando sulla caparbieta'? Su un codice immutabile ?
    Dio mio sono selvaggiamente felice di essere nella corrente perdente che attacca i mulini a vento. Il futuro? Nel futuro saremo tutti morti!

    Claudio Modola

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  6. Il contendere fu allora con noi, da una parte, che intendeva esaurita l'esperienza storica del fascismo e la sua degenerazione nel neo fascismo, comodo solo a fornire alibi al nemico. Il nostro rifiuto di "santini" ed iconografie da stanza dei ricordi. Pur nel rispetto delle nostalgie di ognuno e dei ricordi storici credevamo, così come continuiamo a credere, alla necessità di una ricerca di soluzioni nuove, allo studio di nuovi progetti oltre le ideologie, sul piano economico, politico ed estetico. Questa era la nostra intenzione nell'aderire allora alla Confederatio, in cui entrarono in seguito personaggi tetri ed ambigui che vollero cambiare con una giravolta a 180° le idee forza originali.Sono le avanguardie che han fatto la storia, mai le retroguardie sentimentali e nostalgiche. Come disse Pierre Dreu La Rochelle noi siamo uomini d'oggi..non abbiamo più idee..non abbiamo più dei: la provocazione di un Poeta per ricostruire l'Uomo del domani.
    Personalmente ritengo che solo rifiutando vecchi attrezzi della cosiddetta area (!?) e creando un uomo nuovo antiborghese e ribelle alle lusinghe della commedia del potere attuale si possa creare qualcosa di nuovo.

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  7. Bene,
    ora ci siamo presi pure di revisionisti.
    Siamo a posto.
    Meglio revisionisti che reazionari o fintamente rivoluzionari.
    Noi abbiamo deciso un percorso che non è nostalgico, pur avendo dei nostri punti fermi ben chiari.

    "Rimaniamo convinti che il socialismo nazionale (in quanto tale, non il Centro Studi....sia ben chiaro !!!)originario e romanico é oggi nelle idee-forza sicuramente l'unica alternativa possibile all'implosione globale ma ritornerà a guidare la Nazione solo se sarà capace di riproporsi nell'intera sua valenza culturale, economica e politica senza infingimenti ed anche senza "macchiette"."

    Non c'è altro da dire.

    Siamo ben consci di cosa ci riserva il futuro,
    forse lo siamo stati prima di altri...
    ma non è pensabile spendere il nostro tempo
    in maniera "gotica" o "decadente",
    ad aspettare l'armageddon.

    L'unica cosa che dobbiamo provare a fare è svegliare le persone dal torpore, e ciò non si fa certamente invitandole a prendere l'AK47.
    Quello servirà alla fine dei giorni ma non ora.

    Per il resto si può sempre giocare a Call of Duty.

    saluti
    CH

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  8. @Ugo: "grande caratterista del poliziottesco anni '70". Non ne dubito, ma la relativa filmografia da solo 2 titoli:
    http://www.ilcancello.com/filmografia/bruno-di-luia.html

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  9. @Ugo: mi correggo. Quest'altra filmografia è decisamente più completa :-)
    http://www.comingsoon.it/personaggi/?key=31170&n=Bruno-Di-Luia

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