Socialismo nazionale rompe con la Confederatio e con il forum della solidarietà 2a edizione

Il meeting di fondazione della Confederatio a Montichiello

"A far data 11 luglio 2011 u.s. il Centro Studi Socialismo Nazionale ha deciso – comunicandolo doverosamente agli interlocutori – di non essere disponibile a rimanere al tavolo del laboratorio politico denominato “confederatio” secondo criteri dirigisti che si vorrebbero imporre in una nuova formulazione. Andremo quindi avanti nel nostro lavoro di formazione politico-culturale che ci contraddistingue ormai dal 2005 senza mai perdere di vista la ricerca di sinergie comunitarie, identitarie e di lotta al sistema liberalcapitalista,  atlantico, usurocratico ma verificando di volta in volta  la validità tattica degli eventi che ci verranno proposti e non perdendo mai di vista l’unica finalità strategica a cui miriamo nella LINEA RETTA della continuità ideale alle radici nazionalrivoluzionarie".

La rottura del tavolo confederale - annunciato nel blog del centro studi - fa il paio con il rifiuto di partecipare al forum nazionale della solidarietà sociale, un'iniziativa unitaria in programma nel prossimo fine settimana a Monte Livata, promossa da Bruno Di Luia, con la significativa adesione di un ampio cartello di forze (un'iniziativa importante di cui avremmo dovuto parlare da qualche giorno ma siamo vittime anche noi dello scirocco che imperversa: a farne capire la valenza basti pensare che tra tanti soggetti, per la prima volta dopo molte cose successe, si ritrovano insieme Forza nuova e CasaPound...). E proprio la presenza di forze definite "di regime" ha spinto i "duri e puri" del socialismo nazionale a consumare quest'altro strappo:

Quando venimmo a conoscenza di quella che inizialmente fu chiamata “adunata” , pur con una certa titubanza, aderimmo se non altro per stima alle persone che la stavano preparando con mirevole passione e, sacrificando il nostro pensiero circa quello che è il nostro sentire su questi eventi “d’area”, perchè di questo si tratta, pensavamo al vantaggio di uno spirito comunitario che in un periodo delicato della Patria è fondamentale ricostruire. Le considerazioni ed i sofismi ideologici in questo tipo di eventi  sono da mettere da parte senza se e senza ma e possono eventualmente divenire motivo di confronto; oggi però con rammarico riscontriamo la partecipazione di forze della reazione ben radicate nel sistema, indipendentemente da quanto sostenuto in buona fede dai militanti e – chiaramente – viene stravolta la natura dell’evento in quanto, oltre a concerti e conferenze, il fine era quello di costituire un comitato di coordinamento per azioni comuni sul territorio.
Ovvio che tale funzione che poteva essere importante perde la sua valenza nel momento in cui aderiscono movimenti sistemici che – a sentire i quali -  avrebbero dovuto cambiare la politica da dentro mentre in diversi anni di attività questo non è stato fatto e, peggio ancora, si è “addestrata” la migliore gioventù al particolarismo ed all’individualismo figlio della peggiore partitocrazia  limitandone la lotta alle tematiche di destra predisposte dal sistema stesso (magari alla conquista dell’assessorato in qualche comune, giusto per sistemare amici e parenti !?), che non incidono realmente sui problemi nazionali di ordine ben più grande. Certe strutture nelle mani di chi cena col quasi detronizzato re di Arcore, non potranno MAI portare acqua al mulino della causa, ed il passato lo dimostra.
Non si ritiene assolutamente percorribile la strada di un futuro coordinamento in cui albergano forze controrivoluzionarie. Rigraziamo certamente gli organizzatori che ci hanno dato questa opportunità, e gli amici che vi parteciperanno, ma la nostra politica di base, che già escludeva “l’area-ghetto”, cozza irrimediabilmente contro una “area allargata a forze di regime”.Rimaniamo a disposizione per iniziative concrete sul territorio, con tutti quei camerati singoli, o quei movimenti, non collusi col sistema. Per il resto non siamo disponibili a sedere allo stesso tavolo di chi con il sistema ha voglia di convivere. Nessuna resa. Mai. In bocca al lupo.