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Col rogo di Borghezio la sinistra duropurista vuole incenerire Bersani

(umt) La Lega ha preso le distanze dall'estremista Borghezio, comminandogli tre mesi di squalifica. Il leader dell'estrema destra identitaria se n'è fatto una ragione. La scelta di affidare a  Calderoli la comunicazione delle sanzioni dimostra che non si tratta di una cosa seria. A chi ha il dono della memoria labile tocca infatti ricordare il casino che il ministro della Semplificazione scatenò nella campagna elettorale del 2006. La maglietta con le vignette satiriche anti-Maometto innescò l'assalto al consolato italiano in Libia. Ma sulle banali verità enunciate dall'europarlamentare islamofobico (le posizioni del massacratore di ragazzini in Norvegia sono patrimonio condivise di un ampio fronte di forze della destra identitaria europea) c'è chi vuole innescare un regolamento di conti a sinistra. Così Micromega, organo ufficioso del girotondismo italiano, affida all'antropologa Annamaria Rivera, grande esperta di movimenti immigratori e di razzismo, un attacco durissimo sul fronte delle tre B, in cui il bersaglio reale, neanche troppo nascosto, è l'ex premier e segretario dei Ds, D'Alema, colpevole di aver classificato la Lega come una "costola della sinistra". Pubblico la prima parte del lungo intervento. La seconda, che mette a fuoco le inquietanti derive ultrareazionarie della Lega, me la conservo per un prossimo post


arivera1Esiste un Paese europeo nel quale il segretario del maggior partito di opposizione, metamorfosi del vecchio partito comunista, si fa intervistare dal quotidiano di un partito secessionista di estrema destra, che partecipa alla coalizione di governo, per proporgli un patto politico “per il federalismo”.
 Un patto, egli aggiunge, fra “le sole due vere forze popolari e autonomiste”, checché ne pensi chi sostiene che una delle due è eversiva e razzista. Questo Paese è l’Italia. L’intervistato è Pier Luigi Bersani. Il partito al governo è la Lega Nord, quello all’opposizione è il Partito Democratico. Naturalmente è sempre possibile nascondere la cenere sotto il tappeto.  (...) Bersani perpetua una tradizione di lungo corso, quella del geniale inventore della formula “costola della sinistra”, il quale ha governato con piena legittimità il nostro Paese. Oggi faremmo bene a rammentare le parole pronunciate da Bersani cinque mesi fa, poiché ci aiutano a inquadrare con un minimo di lucidità e coraggio una delle molte ragioni per cui un esponente della Lega Nord, l’eurodeputato Mario Borghezio, possa spingersi fino ad affermare pubblicamente che le posizioni di Breivik, l’autore della strage di Oslo, “sono sicuramente condivisibili, alcune ottime al netto della violenza”.
Ora, se Borghezio osa accreditare le idee deliranti che hanno ispirato il massacro di 76 giovani norvegesi inermi, nessuno potrà levargli la patente del fanatico paranoide, ma nessuno potrà isolare le sue asserzioni (politiche nelle intenzioni e nelle conseguenze) dal contesto ideologico, culturale e sociale nel quale sono nate, hanno potuto nutrirsi, attecchire, infine spingersi fino alla rivendicazione della “sacrosanta crociata cristiana contro la deriva islamista”.
Il contesto,  la famosa “acqua in cui nuota” la violenza, è una questione che riguarda la società italiana intera, i suoi media, le parole messe in circolo, i suoi giornalisti e i suoi scrittori, i suoi politici, la responsabilità di chi prende la parola in pubblico, soprattutto se ricopre cariche elettive.
Il contesto è quello in cui un rispettabile quotidiano, uno dei due maggiori, lancia, pubblicandolo come inserto, il delirante La Rabbia e l’Orgoglio di Oriana Fallaci, che Borghezio giustamente ricorda come propria ideologa. E’ come se in Francia, per fare una comparazione, Le Monde avesse pubblicato uno scritto omogeneo alle posizioni del Front national.
Il contesto è quello di una straordinaria indulgenza o sottovalutazione del fenomeno Lega Nord fin dalla sua nascita e dopo, quando il Carroccio consolidava i rapporti con l’internazionale nera e andava palesandosi come “un movimento eversivo, razzista e tendenzialmente totalitario” (W. Peruzzi e G. Paciucci, Svastica verde, Editori Riuniti 2011, p. 11). Mentre il Carroccio moltiplicava e radicalizzava dichiarazioni e imprese razziste, omofobe e sessiste, v’era chi –perfino qualche studioso “antirazzista”- si adoperava nell’impresa di derubricare il leghismo a fenomeno goliardico, a folklore, a innocuo populismo, dipingendolo perlopiù come un partito “né di destra, né di sinistra”,  “pragmatico e non ideologico”, “con forte radicamento territoriale e popolare”, “con una composizione sociale eterogenea”, ergo immune dai  caratteri tipici delle destre estreme.
Insomma, dalla “costola della sinistra” dalemiana in poi, vi è sempre stato un drappello di politici e commentatori anche di sinistra (o quasi) che hanno legittimato come sostanzialmente democratico il partito di Bossi e tentato più volte accordi politici (la proposta del patto per il federalismo di Bersani è figlia del dialogo sulle “riforme”). E non solo: nell’illusione di arginare l’espansione leghista e catturare consenso elettorale, alcuni partiti di centrosinistra hanno incluso nella propria agenda politica e nei programmi governativi temi e norme sicuritari e anti-immigrati, in parte mutuati dalla stessa Lega.     
(1-continua)

1 commento:

  1. Hai ragione Ugo, la squalifica di 3 mesi inflitta al povero Borghezio, ha dei contorni davvero ridicoli ed ipocriti,in quanto il pensiero di Borghezio è condivisa da una discreta fascia di militanti e di elettorato leghista; poi comminata dal ministro Calderoli, noto per essere l'unico dentista al mondo ad essere senza alcuni denti e quei pochi che ha di un colore indefinito simile al nero del sacchetto della spazzatura autore anni fa di quella bella cappellata targata 2006, la famosa maglietta con vignetta anti islam che provocò pure un assalto al consolato italiano in Libia... Borghezio ad onor del vero, va inserito, senza ombra di dubbio, tra i leader della destra identitaria europea,islamofobica, ma pro israele, senza se e senza ma, come dimostra il suo apprezzare il delirante libro di Oriana Fallaci la Rabbia e l'orgoglio....... che poco c'entra con la vera destra identitaria europea che non è anti-islamica e vede nell'immigrazione come un doppio dramma, dei popoli che vedono svuotarsi di tanti loro connazionali, costretti ad andare via per fame, dei popoli che la subiscono....
    Quanto alla Lega costola della sinistra, l'affermazione del leader maximo D'Alema, si commenta unicamente con il tentativo, non riuscito, di recuperare consensi da parte dell'allora pds, ora pd, in casa leghista, consensi che una volta erano propri del pci, scelta che è legittima, ma che fino ad ora non ha portato a grandi risultati, vedi il partito del nord sognato da Cacciari, il partito dei sindaci legato al territorio e non romano centrico, sognato da tanti amministratori locali del pd...

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