Torino, la Giovane Italia invade il centro sociale Murazzi
L'incursione dei giovani di destra che hanno forzato l'ingresso del centro sociale Csa, il locale simbolo dell'antagonismo torinese affidatogli dal Comune, in concessione, una ventina di anni fa e adesso "restituito alla collettività": Ieri pomeriggio una cinquantina di esponenti della Giovane Italia hanno forzato l'ingresso, mentre i "legittimi occupanti" del centro sociale erano al Parco Ruffini al festival Infoaut, e avrebbero imbrattato tutto il locale con scritte innegianti al fascismo e a Mussolini. Dopo l'occupazione hanno chiuso con una catena e consegnato le chiavi al neo eletto consigliere del Pdl in Sala Rossa, Stefano Marrone, che ha anche posato insieme agli amici di fronte al Csa "espugnato". In un comunicato gli esponenti della Giovane Italia prendono però le distanze dalle scritte e affermano che quando sono usciti ed hanno sigillato il centro sociale, queste non erano presenti. (fonte: La Repubblica/Torino)
SERVI DEL PDL
RispondiEliminaCHE DIRE DI PIU' ?
ZIOKI
che hanno fatto una buona azione..ecco cosa dire di più ;)
RispondiEliminaTeo
DI + POSSIAMO DIRE CHE OLTRE A ESSERE SERVI DEL PDL ( COME AL SOLITO)SONO ANCHE DEI VIGLIACCHI!!
RispondiEliminache dire, fanno le azioni mentre i compagni sono impegnati in valsusa e nella realizzazione di un festival con migliaia di persone presenti nell'estrema periferia dela capoluogo piemontese, denotando tutta la loro squallida vigliaccheria
RispondiEliminache ridere han consegnato le chiavi al pdl ahaha ma dai poi si lamentano se li chiamano servi..anche vigliacchi oltretutto agiscono quando non c'era nessuno
RispondiEliminauomo di ultra destra
Giusto per dovere di cronaca...
RispondiEliminaP.s. la notizia è ovviamente nelle ultime righe
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/406442/
Così la Stampa:
RispondiEliminaRestano le scritte. Quelle che scatenano la rabbia del presidente dell’Anpi Diego Novelli: «Ho parlato con il questore. Mi è stato assicurato che gli autori dell’incursione sono stati identificati ed è stata presentata regolare denuncia alla procura cui compete valutare l’accaduto sotto il profilo giudiziario». Giovane Italia nega tutto: «Le immagini della polizia scientifica hanno accertato che quelle scritte non c’erano quando siamo usciti e abbiamo sigillato il centro sociale», dice Alessandro Boffa, presidente provinciale dell’associazione. E Marrone: «Si vede che qualche furbone le ha aggiunte dopo». Fonti interne alla Digos sembrano avvalorare la tesi".
Prendendo per buona la tesi della Giovane Italia io sono francamente sconcertato. Perché è evidente che pur volendo riconoscere tutte le motivazioni sociali i reati che sono stati commessi (giusto per fare un esempio: un padrone di casa non può mettere fuori casa un inquilino moroso, è violenza privata) sono ben più gravi di quattro scritte murarie...