Questione ebraica e stalinismo: il Prc diffida gli organizzatori
Nella collana “Gladio e Martello”, diretta da Stefano Bonilauri per le Edizioni all’insegna del Veltro, esce ora questa raccolta di documenti e studi che ancor prima di vedere la luce ha suscitato reazioni scandalizzate. A sollevare il caso è un esponente di Rifondazione comunista, Gianni Tasselli, che contesta il convegno di presentazione del volume, in programma per il 10 giugno, Stati non allineati e sionismo.
Comunque la replica degli organizzatori non ha convinto il Prc: un comunicato pubblicato oggi dai quotidiani locali conferma la condanna del revisionismo storico e di ogni messa in discussione della Shoa, invita il compagno Costa a dissociarsi dall'iniziativa, intima agli organizzatori di non usare il nome del Prc che è del tutto estraneo e contrario al meeting.
Il volume ripropone alcuni documenti che ben illustrano la percezione che nei paesi del cosiddetto “socialismo reale” si ebbe del fenomeno sionista. Esemplare una definizione della “Komsomolskaja Prava” del 4 ottobre 1967, pochi mesi dopo la "guerra dei sei giorni": “Il sionismo costituisce un impero invisibile, enorme e potente di finanzieri e industriali, un impero che non si trova indicato su alcuna carta del globo, ma che opera ovunque si estenda il campo capitalista”. A questa prospettiva si ispira il documento più rilevante tra quelli raccolti nel volume, ovvero il saggio di T.K. Kichko Giudaismo senza abbellimenti, pubblicato nel 1964 in URSS con l’autorevole crisma dell’Accademia Ucraina delle Scienze; ma la posizione della classe politica e intellettuale sovietica sul sionismo è abbondantemente ed efficacemente illustrata da una ricca selezione di articoli di stampa e di vignette satiriche provenienti dalla stampa sovietica degli anni Sessanta e Settanta.
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