I dubbi della base leghista: staccare la flebo oppure Milano o morte?
I militanti Sul web: «Solo una batosta farà capire ai dirigenti che è ora di cambiare strada»
L'opinionista padano guida gli scontenti
Max Parisi: «Persa Milano, solo la secessione». In radio le accuse al Cavaliere. E c'è chi dice: scelgo Pisapia
Dopo la chiusura «per motivi tecnici» del forum di Radio Padania - il direttore Matteo Salvini dice che il lungo blackout è dovuto «all'intensa opera di boicottaggio di nemici impegnati a inondare il server di materiale offensivo» - i pareri della base, dei supporter innamorati da decenni del Sole delle Alpi o dei semplici simpatizzanti hanno trovato canali alternativi di espressione. I post sull'«Independent Forum» dei Giovani leghisti - che sbandiera in home page la non ufficialità di uno spazio privo di legami diretti con il partito - sintetizzano tutto il malessere lumbard per la strategia adottata da Umberto Bossi sulla sfida di palazzo Marino a Milano e sulla voglia di trasferire un paio di ministeri al Nord. L'impensabile paradosso del «voto utile» è formulato da CiaoSilvia: «Chi è veramente leghista non può che votare Pisapia. Solo una sonora batosta farà capire ai dirigenti che è ora di cambiare strada, di finirla di votare che Ruby è la nipote di Mubarak, di promettere tolleranza zero verso i criminali e poi votare il processo breve, di criminalizzare i pm e premiare gli evasori fiscali. Se vincerà la Moratti si riadageranno sugli allori, convinti che basti agitare lo spauracchio dei comunisti per riavere il voto delle pecorelle padane. È meglio perdere Milano per dare una scossa alla Lega, o tenersela e lasciarci scivolare verso il declino partitocratico di Roma ladrona?».
D'accordo con lei Asso Merrill: «I vertici si sono ammosciati. Non si possono accettare tutte le porcate di Berlusconi pur di mantenere il sedere alla poltrona: la perdita di Milano, seppur dolorosa, potrebbe favorire un rinnovamento salutare in attesa che la natura ci liberi di Berlusconi e Bossi». E anche se c'è chi ritiene una scelta suicida votare l'avvocato del centrosinistra - pur riservandosi di dare al Carroccio «un bel ceffone annullando la scheda» - resta la delusione nei confronti di un leader che ordina di fare una croce sul Pdl e tratta i militanti come «asinelli», agitando la carota dei «dispendiosi trasferimenti» di dicasteri: «Eh no, caro Bossi, io il naso non me lo turo più, è giunta l'ora di farti da parte». La sintesi degli umori è di GianfrancoM: «Non mi sento più rappresentato da questa Lega, l'alleanza con Berlusconi ci ha sterilizzato. Io la vivo come un tradimento. Se Bossi non stacca la flebo che lo tiene attaccato al Cavaliere mi auguro che ci riescano gli elettori».
L'ultima analisi, lontana dalla Rete, è affidata a una vecchia conoscenza leghista. Il giornalista Max Parisi, tra i fondatori di TelePadania alla fine degli anni 80, negli ultimi giorni è intervenuto «come semplice ascoltatore» su Radio24 e Radio Padania: «La Moratti non ha sfigurato come sindaco ma ha pagato il declino di Berlusconi. Il premier ha sfregiato la sua immagine con uno tsunami valoriale: la gente lo disprezza e non lo vota più. Il saggio Bossi ben sa che se non si attua il federalismo la ragion d'essere dell'alleanza traballa. Per questo vincere la partita Moratti è essenziale: è il nostro ultimo treno per smantellare il potere centrale. Persa Milano, l'unica via che ci resta è la secessione».
Elsa Muschella
24 maggio 2011 www.corriere.it
La gente si è scocciata...
RispondiEliminaSbandierare lo spauracchio comunista non basta più...
La Lega sta vivendo un momento drammatico: la base in rivolta quando la Lega è entrata nel "giro che conta". Ora è possibile smarcarsi da Berlusconi: la scalata a Unicredit ha permesso di levarsi dal ricatto di Silvio collegato al fallimento della Banca Padana.
RispondiEliminaMa smarcarsi per andare dove? Di certo non l'indipendenza. Il problema è che, come dice Massimo Fini,la sinistra è troppo cretina.
Quindi abbiamo:
-un PDL sempre più una destra populista
-una Lega nata populista che deve farsi partito di governo
-una sinistra che non sa da che parte girarsi
-tutto il resto è sottobosco
La vedo davvero dura...
La Lega fa parte della congrega partitocratica né più e né meno come gli altri gruppi che intendono riconoscere nella "democrazia assembleare" funzioni di rappresentanza popolare che viceversa possono e debbono essere riportate in un ambito di organica attività partecipativa su base elettiva di competenze e categorie del lavoro. Perciò sono Nemici della Nazione ( e non solo per le fumisterie secessioniste per le quali troveranno eventualmente fieri oppositori) al pari di chi ha accettato di essere servo (suddito) e non "sovrano" (delle scelte non individuali ma di Comunità). Quindi ciò che avverrà a Milano non cambierà nulla di ciò che é già in atto, la decomposizione del "sistema".....nel suo insieme.
RispondiEliminaChe palle quelli che si trincerano dietro a queste posizioni per nascondere l'incapacità di agire. una certa lettura di Evola ha davvero fatto seri danni...
RispondiEliminapuo' essere.........in verita' pero' Evola di "categorie del lavoro" aveva lasciato ad intendere che piu' di tanto non fosse poi cosi' tanto interessato. Lo vedo semmai come richiamo Corridoniano o soreliano che dir si voglia
RispondiEliminae comunque CHE PALLE anche gli ANONIMI che fanno citazioni dotte senza firmarsi pero'..........
Ago
Scusa Ago.
RispondiEliminaPrometto che da ora in poi mi firmerò
Anche se la mia crociata sulla rete cone anomia che sfocia nel rogo dell'identità nella vita reale continua...