Convegno di Brescia/2 Giannuli: nel Doppio Stato tutte le deviazioni sono connesse
GIANNULI Strategia della tensione e doppio stato
Adopererò un taglio asservativo e per certi versi polemico per precisare i punti su cui discutere.
Non inadeguatezza ma falsità processuale favorisce revisionismo storico che adotta le forme della comunicazione di massa. Il libro su piazza Fontana mescola verità non banali e azzardi. Dal film che ne nascerà da parte di Giordana non mi pare che venga nulla di buono. Per paura di querela si ferma al 1972 rimuovendo Salvini e Brescia. L'unica certezza della sentenza è su Freda e Ventura. Così la comunicazione è inquinata dalla falsità giudiziaria. Occorre una battaglia culturale: lo storico non è tenuto a conformarsi alla verità processuale. Battersi per l'autonomia della verità storica. Diritto di esprimere opinione nel merito delle sentenze. Fonti completamente diverse. Io mando nessuno in galera. Non emetto sentenze ma posso approssimare verità diverse.
Due punti da tener presente. Sono al termine del mio impegno su questo terreno. Passerò a occuparmi di altro.
Concetto a monte guerra rivoluzionaria. A valle doppio stato. Strategia della tensione non solo italiana ma ha investito gran parte dell'Occidente e anche il terzo mondo nell'arco 1960-75. In Italia quinquennio stragista ma la posta era sul fronte più ampio lo scontro sulla distensione e del rapporto col blocco socialista. Obiettivo di instaurare un equilibrio bipolare a prevalenza americana. Ben 129 colpi di stato compiuti o riusciti. Mai così tanti. Il quinquennio stragista va inserito in questo contesto internazionale. Nuovo modo di fare la guerra: coperta.
La guerra convenzionale avrebbe prodotto il conflitto naturale. La tensione si scarica con guerre indirette (Vietnam) guerriglie e terrorismo. Ruolo dell'intelligence. Strategia non più solo militare ma prevalentemente politica. Oggi si parla di strategia globale.
La GR genera un particolare assetto di potere. Di qui la teoria del doppio stato, spesso equivocata. Varie versioni, capiamoci. Mi dispiace che non ci sia Gotor con cui avrei da ridire.
DS categoria della doppiezza non della nettezza: non è contraddittorio parla di una democrazia forte ma malata. Forte della partecipazione di massa che ha salvato la democrazia in tutti e due gli attacchi (stragista e brigatista). Sinistra mai ambigua verso i suoi a differenza della destra. Profonda torsione antidemocratica di alcuni gangli dello Stato. Paese con criminalità di grande livello e con agganci statuali. Forte finanza corsara come dimostrano i tanti scandali. Forte eversione con coinvolgimento di apparati statali. Corruzione politica elevatissima. Democrazia forte nelle masse ma debole e insidiata nello Stato. Coni d'ombra nascondono retroscena maleodoranti.DS non è un doppio apparato ma scontro tra un'ottima costituzione formale (ottima e avanzatissima sulla democrazia sociale) e costituzione reale. L'art. 1 ha significati profondi e non rituali.
La Costituzione presuppone un ruolo attivo per instaurare l'uguaglianza sostanziale. Nella realtà altre prassi. Non ho mai parlato di doppio apparato, Gotor mi attribuisce cose che non ho scritto. E' infantile da estrema sinistra giovanile pensare ad apparati clandestini dentro lo stato. E' lo stesso apparato che agisce con logiche differenziate e funzionamenti diversi.
Fenomeno dei depistaggi. Gli apparati operano per sviare le indagini e coprire l'eversione. Una decine di condanne sui depistaggi. Qui abbiamo anche verità giudiziaria.
Perché si arriva sistematicamente alle assoluzioni? Non è un fenomeno casuale se non si arriva mai a sentenza di reati così gravi. Guasto di fondo interno che ha spiegazioni sistemiche. Torsione che le istituzioni hanno avuto. Coni d'ombra analoghi a quelli per finanza e corruzione politica (che continua dopo Mani pulite). Meccanismi di riproduzione su queste patologie. Doppio stato come meccanismo criminogeno.
Passaggio epocale tra prima e seconda repubblica. Nell'attacco alla costituzione esce allo scoperto quest'anima democratico. Questo centrodx non è fascista ma una forma di populismo autoritario con forti elementi antidemocratici. Tentativo di liquidare tutti i meccanismi di garanzia e di controllo. Deriva plebiscitaria per smantellare le regole. L'attacco alla democrazia sociale lo ha portato anche il centrosx.
La categoria di DS presuppone un conflitto e un equilibrio dinamico. Prima si eludevano le regole, oggi si attaccano frontalmente. L'idea del Principe non processabile liquida non il welfare ma il principio dello stato liberale di diritto per cui nessuno è al di sopra della legge. Oggi si rivendica l'adeguamento formale alla prassi sostanziale.
In PL Battista fa comodo una diversa interretazione del DS per togliersi da mezzo un problema. Lascio un quesito. Sulla vicenda delle stragi c'è una questione che riguarda il nostro Stato o è solo azione di gruppi eversivi marginali non condannati ma liquidati politicamente? Per me la risposta è la prima. Non solo eversori marginali liquidati ma guasti profondi.
Berlusconi non è un marziano ma viene da un percorso storico. Le varie deviazioni non sono seprati: crimine, stragi, finanza, depistaggi non sono monadi ma realtà interagenti. Chi rifiuta questa chiave interpretativa deve spiegare lui come funzionano questi fenomeni
Sarà che non amo il complottismo come stato della mente... e certamente non posso dire molto, non avendo mai approfondito seriamente tutta la melmosa vicenda delle stragi. Che alla fine, per la nota legge dei sei gradi di separazione, è possibile collegare chiunque a chiunque altro.
RispondiEliminaPersonalmente, sono ad appena tre gradi di separazione da Roosevelt, Churchill, Stalin e Hitler, ma quando quelli hanno fatto la guerra, io non ero nemmeno nato.
Ora, è proprio necessario creare costruzioni così enormi, su quelli che mi sembrano i seguenti fatti:
1) bomba a Piazza Fontana: pieno autunno caldo, tanti hanno paura di una mezza rivoluzione. La strage contro un obiettivo "capitalista" come una banca viene attribuita ai più "rivoluzionari" di tutti, cioè gli anarchici. Choc, fine dell'autunno caldo, la gente dice, "basta con questi scioperi".
Non ci vogliono centomila persone a ideare qualcosa del genere, può essere stato anche un gruppo secondario di potenti.
Poi le indagini finisco male (per gli organizzatori della strage), si cerca di deviarle in vario modo e finisce lì.
2) Dopo, a lunghi intervalli, succedono altre stragi. Non c'è più alcun pericolo rivoluzionario; ne vengono accusati i "fascisti", di cui non gliene importa niente a nessuno; non seguono colpi di stato e nemmeno tentativi di colpi di stato. E non c'è nessuna campagna martellante di terrore - c'è una grossa bomba e un lungo silenzio.
E la gente normale, dopo qualche giorno, si dimentica queste cose se non vengono ripetute continuamente.
Ora, a me viene il sospetto che siano cose diverse; forse ogni strage è stata una cosa diversa.
E forse è solo smettendo di fantasticare del Grande Complotto Universale, si potrebbe capire il senso di quelle singole stragi dopo Piazza Fontana, o i diversi sensi.
Vabbe', ho buttato lì, è solo una sensazione.