E a Napoli il Popolo della Libertà plebiscita l'ex galeotto Nonno
(umt-gp) Sono appena terminati,gli scrutini nelle 886 sezioni elettorali in cui è divisa la città di Napoli, ed il più votato in città risulta essere il consigliere Marco Nonno, candidato nelle file del popolo delle libertà che conquista la bellezza di 3604 voti, di cui ben 2185, pari al 60% dei voti, conquistati nel feudo di Pianura, ed è al momento, salvo premio di maggioranza, l’unico consigliere comunali eletto proveniente dal vecchio Movimento Sociale Italiano divenuto poi Alleanza Nazionale e confluito nel partito del premier Berlusconi denominato Popolo delle libertà. Nonno è il leader della destra sociale a Napoli e l'animatore del movimento Il popolo della Campania, in analogia all'omologa realtà romana promossa da Giuliano Castellino.
Con una differenza sostanziale: mentre il leader romano non perde occasione per prendere le distanze dai suoi peccati di gioventù, il napoletano rivendica con orgoglio le ragioni e le radici sociali della sua militanza, anche nei suoi aspertti più "scabrosi", che gli hanno procurato la nomea di impresentabile. Marco Nonno, già consigliere comunale, eletto cinque anni, grazie alle preferenze di 2500 napoletani nelle file dell’allora Alleanza Nazionale, è un imputato, in quanto accusato di concorso in devastazione in quanto avrebbe ordinato di bruciare alcuni autobus durante le proteste dei cittadini contro la riapertura della discarica di Pianura, quartiere periferico di Napoli. Un'accusa che gli è costata caro: tredici mesi di custodia cautelare tra Poggioreale e casa.
Sulla rivolta di Pianura, Marco Nonno, in qualità di autore, ha scritto anche un libro intitolato Pianura 2008, i giorni della munnezza, racconto controcorrente di una protesta popolare in difesa del proprio territorio, motivando il perché di questo libro con l’esigenza di riaffermare delle verità su quanto accaduto a Pianura, data l’amara constatazione di quanto si è scritto, da parte di chi, non conoscendo i fatti si è lasciato andare in una ricostruzione dei fatti partigiana e faziosa, non comprendendo come la scelta di riaprire la discarica dei Pisani, dove venivano smaltiti rifiuti di ogni generi, fosse davvero scellerata e poco rispettosa di un territorio da troppo tempo martoria
PARAGONARE CASTELLINO A NONNO MI SEMBRA DAVVERO UN ERRORE
RispondiEliminaInfatti sottolineamo le differenze personali anche in presenza di una sigla analoga
RispondiEliminaNon credo che nessuno degli autori del pezzo voglia paragonare il neo convertito al sionismo Castellino ex delfino o meglio pinguino di Roberto Fiore prima di Alemanno poi, al consigliere comunale Marco Nonno, che a differenza del pinguino, almeno non rinnega le ragioni e le radici sociali della sua militanza.
RispondiEliminaGrande Ugo, grande Giuseppe, continuate così.
Michele Principe
marco nonno = radici sociali?
RispondiEliminama conoscete un altra barzellettà?
Soltanto un avatar politico come Rosetta Jervolino poteva pensare che la rivolta di Pianura non fosse un episodio di lotta popolare di gente che vedeva letteralmente messa a rischio la propria esistenza. Certo, tra i guagliune che hanno retto lo scontro ci sono anche figli di malavitosi e probabilmente anche di quadri medio bassi dell'organizzazione camorristica. Ma in questo caso era dal lato giusto della barricata. Perché era stato giusto chiudere la discarica (ed era costato una fatica mostruosa) ed era giusto resistere alla riapertura.
RispondiEliminaPS: Che ci trovi da ridere su una tragedia ecologica, poi?