Avanguardia, Lotta di popolo e quel maledetto 16 marzo: una risposta ad Andrea Carancini
(umt) "Se i fascisti a Valle Giulia e nell’occupazione della Sapienza erano sinceri, come mai poi diedero retta ad Almirante, al suo “richiamo della foresta” dell’odio e dello scontro con i rossi? Non smentirono costoro, rientrando nei ranghi, se stessi e la loro presunzione di buona fede?"
Con questa domanda retorica Andrea Carancini conclude un lungo post - e come suo solito ben documentato: fonti Di Luia S., Cucchiarelli, Vinciguerra - in cui rilancia la recente polemica sull'infiltrato Merlino che ci ha visto incrociare i fioretti giusto un mese fa.
La domanda è mal posta. O meglio è la conclusione giusta di un ragionamento sbagliato. Perché erano inesatti i dati immessi a monte e le conseguenze si vedono a valle. Il problema è che Carancini è condizionato, in notevole misura, dall'impianto profondamente manicheo delle narrazioni vinciguerriane, che contrappongono pochi rari rivoluzionari fascisti puri a una orda di traditori, collusi, servi del potere atlantista. La realtà è un po' più articolata.
Tanto per cominciare, le principali filiere neofasciste radicali avevano diversi e contrapposti riferimenti negli apparati. Chi conosce appena appena la storia dei servizi segreti italiani - il Paese in cui i carabinieri si fanno il loro piano Solo - si rende conto che era impensabile la cogestione di un piano eversivo tra Sid e Affari riservati.
Gli avanguardisti erano cosa diversa e poi contrapposta ai cosiddetti nazimaoisti, alcuni dei quali saranno poi tra i protagonisti della campagna contro Delle Chiaie uomo del Viminale. Freda è legato a Rauti e Giannettini che sono a busta paga del ministero della Difesa. Così come i temi che Freda formalizzarà nel celebre discorso di Ravensburg che dà corpo alla prima parte della "Disintegrazione del sistema" erano già agitati da un anno e mezzo dalla corrente che dal Movimento studentesco operaio di Giurisprudenza (o una sigla simile, sono senza archivio per problemi di trasloco in ufficio, pardon) darà vita a Lotta di popolo.
Così ugualmente la mattina del 16 marzo nella Sapienza agiscono tre diverse componenti fasciste. I picchiatori missini venuti da tutt'Italia e guidati da Almirante e Caradonna a liberare l'università dai rossi, gli avanguardisti che erano aggregati nella sigla movimentista del Fuan Caravella, organismo universitario autonomo dal Msi, e i "nazimaoisti".
Consapevoli del danno che lo showdown avrebbe procurato gli stessi avanguardisti la notte precedente incendiano una facoltà sperando di innescare uno sgombero forzato ed evitare la precipitazione dello scontro. Così quando le squadre missine vanno all'assalto dei compagni a Lettere, Delle Chiaie e i suoi (e credo anche i "pugili" di Angelino Rossi) platealmente si dissociano e restano a guardare a metà strada, sullo scalone del Rettorato, mentre i nazimaoisti sono con il Movimento a respingere l' "assalto fascista". Gli avanguardisti ritornano all'ovile per il richiamo del branco: quando parte la controcarica dei compagni, che vanno all'assalto di Giurisprudenza, partecipano alla difesa. E a quel punto lo strappo è consumato. Dal movimento dei fascisti di Giurisprudenza, ormai spaccato, prenderà corpo non solo Lotta di popolo ma anche la Nuova Caravella che con Paglia, Tilgher e Perri ricostituirà formalmente Avanguardia nazionale (non più giovanile) nel 1970. Ma a portare avanti la cosiddetta "seconda linea", cioè del fronte unito rivoluzionario, saranno esponenti della corrente opposta: da Orsi a Mutti, infatti, provengono tutti dall'esperienza della Giovane Europa, antiamericana e tercerista.
Con questa domanda retorica Andrea Carancini conclude un lungo post - e come suo solito ben documentato: fonti Di Luia S., Cucchiarelli, Vinciguerra - in cui rilancia la recente polemica sull'infiltrato Merlino che ci ha visto incrociare i fioretti giusto un mese fa.
La domanda è mal posta. O meglio è la conclusione giusta di un ragionamento sbagliato. Perché erano inesatti i dati immessi a monte e le conseguenze si vedono a valle. Il problema è che Carancini è condizionato, in notevole misura, dall'impianto profondamente manicheo delle narrazioni vinciguerriane, che contrappongono pochi rari rivoluzionari fascisti puri a una orda di traditori, collusi, servi del potere atlantista. La realtà è un po' più articolata.
Tanto per cominciare, le principali filiere neofasciste radicali avevano diversi e contrapposti riferimenti negli apparati. Chi conosce appena appena la storia dei servizi segreti italiani - il Paese in cui i carabinieri si fanno il loro piano Solo - si rende conto che era impensabile la cogestione di un piano eversivo tra Sid e Affari riservati.
Gli avanguardisti erano cosa diversa e poi contrapposta ai cosiddetti nazimaoisti, alcuni dei quali saranno poi tra i protagonisti della campagna contro Delle Chiaie uomo del Viminale. Freda è legato a Rauti e Giannettini che sono a busta paga del ministero della Difesa. Così come i temi che Freda formalizzarà nel celebre discorso di Ravensburg che dà corpo alla prima parte della "Disintegrazione del sistema" erano già agitati da un anno e mezzo dalla corrente che dal Movimento studentesco operaio di Giurisprudenza (o una sigla simile, sono senza archivio per problemi di trasloco in ufficio, pardon) darà vita a Lotta di popolo.
Così ugualmente la mattina del 16 marzo nella Sapienza agiscono tre diverse componenti fasciste. I picchiatori missini venuti da tutt'Italia e guidati da Almirante e Caradonna a liberare l'università dai rossi, gli avanguardisti che erano aggregati nella sigla movimentista del Fuan Caravella, organismo universitario autonomo dal Msi, e i "nazimaoisti".
Consapevoli del danno che lo showdown avrebbe procurato gli stessi avanguardisti la notte precedente incendiano una facoltà sperando di innescare uno sgombero forzato ed evitare la precipitazione dello scontro. Così quando le squadre missine vanno all'assalto dei compagni a Lettere, Delle Chiaie e i suoi (e credo anche i "pugili" di Angelino Rossi) platealmente si dissociano e restano a guardare a metà strada, sullo scalone del Rettorato, mentre i nazimaoisti sono con il Movimento a respingere l' "assalto fascista". Gli avanguardisti ritornano all'ovile per il richiamo del branco: quando parte la controcarica dei compagni, che vanno all'assalto di Giurisprudenza, partecipano alla difesa. E a quel punto lo strappo è consumato. Dal movimento dei fascisti di Giurisprudenza, ormai spaccato, prenderà corpo non solo Lotta di popolo ma anche la Nuova Caravella che con Paglia, Tilgher e Perri ricostituirà formalmente Avanguardia nazionale (non più giovanile) nel 1970. Ma a portare avanti la cosiddetta "seconda linea", cioè del fronte unito rivoluzionario, saranno esponenti della corrente opposta: da Orsi a Mutti, infatti, provengono tutti dall'esperienza della Giovane Europa, antiamericana e tercerista.
Caro Ugo,
RispondiEliminacome al solito sei l'unico ad avere la giusta metodologia ed il giusto approccio storiografico e soprattuto i dati necessari, per non ridurre la complessità in semplicita' e conformismo.
Purtroppo certa critica marxista e purista-destro/radicale deborda proprio in questo : ridurre l'estremamente complesso in un postulato semplice e lineare . Ridurre una articolazione di eventi, in un evento "biblicamente" lineare ...
C'hanno provato con il Fascismo , c'hanno riprovato con il Neo-fascismo che per complessità e contraddizione è anche piu' complesso ed articolato del primo ....
Oltrettutto la congettura storica che tutti i buoni sono sempre da una parte e tutti i cattivi d'altra non tiene conto di quel casino " a strati e compartimenti stagni " che attraversa l'Italia dal 1960 al 1974-75 ed in cui tutti giocavano, ed erano contemponeamente tutti "giocati" ad altri livelli ...
Da parte "nostra" ( e la intendo in modo allargato) abbiamo un solo cruccio : non aver regolato pesantemente e tragicamente i conti, da tempo immemore , con la "Destra Nazionale" , vero cancro della nazione nascente ai tempi risorgimentali, vera anima del depistaggio dentro il regime e del suo tradimento, nonchè attore della presa in ostaggio a destra del neofascismo nel 1946... ecc ecc ecc....
Il resto è tutto una conseguenza amara, di uno strappo tragico ed irreversibile mai maturato ...
Non vado oltre perchè il mio pensiero lo conosci.
Caro Francesco, hai trovato la sintesi ed é chiaro l'errore primordiale (a dire il vero il primo errore é quello dei F.A.R. che rispondono sì alla nascita del M.S.I, anziché insistere nella lotta clandestina, ma é cosa che per motivi generazionali non ci appartiene); ora nel nuovo millennio probabilmente c'é una riproposizione di quello schema e questa volta, ne sono certo, non arriveremo a fare prigionieri perché se una volta errare umano può essere, due volte più che diabolico sarebbe da cojoni.
RispondiEliminaGrazie dell'interessante post.
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