Perché l'Ungheria è il laboratorio della destra italiana
(umt) Agi Berta è un'insegnante magiara da tempo emigrata a Napoli, dove si è ben radicata. Pur essendo cresciuta nell'Ungheria del dopo-rivolta, la pratica del socialismo reale non è riuscita a dissuaderla dal sogno del comunismo. E' di qualche giorno fa questa sua nota sulla trasformazione del suo Paese in laboratorio della Nuova destra, il tema a cui oggi La Repubblica dedica l'apertura di R2.
di Agi Berta
Probabilmente alcuni di voi leggeranno questa nota con l’affettuosa indulgenza, come l’ennesima testimonianza di una straniera in vena nostalgica, perché inizio subito dai retroscena di un sospettoso parallelismo che unisce la politica ungherese con quella italiana.
Viktor Orban, il leader di FIDESZ, partito della destra ungherese, già negli anni 2000 si autodefinì un devoto allievo di Silvio Berlusconi. Benché ultimamente non ami menzionare troppo questo legame a causa degli scandali nostrani, all’inizio della sua carriera cercò perfino di copiare, nella denominazione dei suoi circoli di sostegno, il vostro “Forza Italia” sostituendola ovviamente con Forza Ungheria. Non è che abbia funzionato molto, da noi alle partite i tifosi urlano “forza ungheresi”, perciò questa traduzione grossolana aveva risparmiato almeno la tifoseria di sinistra dal dover coniare neologismi improbabili.
E’ stato primo ministro tra il 1998 al 2002. Durante gli 8 anni di opposizione aveva costruito solidi legami con la destra estrema, condividendone gli slogan razzisti, antisemiti, antieuropei. Gli zingari e gli ebrei divennero i nuovi capi espiatori della crisi e apostrofava ogni tentativo del governo di centro sinistra per le classi meno abbienti come tentativo di restaurazione del socialismo. In piena crisi economica, con una disoccupazione crescente prometteva 1 milione di nuovi posti di lavoro. Già in queste modalità ritroviamo la demagogia berlusconiana, infatti, i suoi consiglieri sulla comunicazione sono esattamente le stesse persone che utilizza il premier italiano.
Nel 2010 FIDESZ vinse le elezioni con schiacciante maggioranza –dei 386 membri del parlamento, 176 sono eletti tramite il collegio uninominale maggioritario e 210 con il sistema proporzionale –e assieme a Jobbik (estrema destra) ottenne 262 seggi. Immediatamente iniziò una profonda riforma dello stato.
Seguite le tappe di questi cambiamenti, perché io sono convinta che si tratta di un esperimento in parte sicuramente manovrato dall’Italia. Non perché l’Italia abbia grandi interessi per la società ungherese, la usa solo come laboratorio politico per tastare il terreno fin dove, con quali mezzi e con quale cronologia si può arrivare a neutralizzare gli organi di controllo di uno stato democratico, trasformandolo in un “latifondo” personale del premier e della sua cricca.
Per evitare di continuare la politica di austerity del governo di centro-sinistra, che aveva del resto lasciato una situazione economica serena, pienamente corrispondente alle aspettative dell’UE, Orban con un colpo mise mano sui fondi pensioni. Non aveva dunque continuato il processo di risanamento, aveva semplicemente derubato i futuri pensionati e solo Dio sa cosa succederà nei prossimi anni.
Questo furto gli servì per poter abbassare le tasse e introdurre una tassazione unica: 16% per tutti. Per i dipendenti e per gli imprenditori. Per i ricchi e per i poveri. Una cosa inaudita per un qualsiasi stato democratico degno di questo nome. Le reazioni della popolazione a dire il vero sono state blande. Un po’ istupiditi da una propaganda capillare, ma anche impauriti da minacce nemmeno velate di licenziamenti, specie in quanto impiegati statali. Nel pubblico impiego fece destituire tutti i dirigenti sostituendoli con persone di orientamento politico filo-governativo, perciò la minaccia di licenziamento in caso di proteste, divenne una realtà. Infine introdusse la legge bavaglio, che prevede gravissime sanzioni a chi “critica o delegittima” il lavoro del governo. L'UE pretese la modifica di questa legge, ma le successive correzioni comunque furono insignificanti. Il governo impose il cambio completo della direzione della tv di stato, licenziando giornalisti validissimi, solo perché osarono fare delle domande – domande non analisi o informazione – scomode ai politici invitati ai talk show. Attraverso leggi e decreti fece restringere i poteri della corte Costituzionale e le nuove norme sbilanciarono molto il rapporto tra l’esecutivo e la magistratura, ovviamente a scapito di quest’ultimo. Esattamente ciò che Berlusconi tenta di fare in Italia.
Infine, Orban mise mano sulla Costituzione. Nei lavori preliminari – esattamente come nel parlamento – l’opposizione non aveva alcuna voce in capitolo, ogni sua proposta fu ignorata. Perciò per protesta dopo alcune settimane di sterile presenza, l’opposizione abbandonò i lavori della commissione e non partecipò nemmeno al voto in parlamento.
Ora l’Ungheria non è più una repubblica, ma Magyarorszag , “il paese dei magiari” che in ungherese ha una valenza più forte che nella traduzione italiana. Una valenza esclusivista, una valenza etnica. Già nel nome porta una nemmeno tanto velata minaccia verso chi non è etnicamente ungherese…come i rom, estende contempo l’appartenenza nazionale anche verso i quasi 3 milioni di ungheresi che vivono oltreconfine nei paesi limitrofi.
Ci sarebbe molto da dire sulla costituzione, ma non vorrei abusare della vostra pazienza. Riporto un solo punto: “La vita del feto deve essere protetta dal suo concepimento”. Non ci vuole nessuna preparazione politica per capire che la prossima mossa sarà il divieto dell’aborto.
di Agi Berta
Probabilmente alcuni di voi leggeranno questa nota con l’affettuosa indulgenza, come l’ennesima testimonianza di una straniera in vena nostalgica, perché inizio subito dai retroscena di un sospettoso parallelismo che unisce la politica ungherese con quella italiana.
Viktor Orban, il leader di FIDESZ, partito della destra ungherese, già negli anni 2000 si autodefinì un devoto allievo di Silvio Berlusconi. Benché ultimamente non ami menzionare troppo questo legame a causa degli scandali nostrani, all’inizio della sua carriera cercò perfino di copiare, nella denominazione dei suoi circoli di sostegno, il vostro “Forza Italia” sostituendola ovviamente con Forza Ungheria. Non è che abbia funzionato molto, da noi alle partite i tifosi urlano “forza ungheresi”, perciò questa traduzione grossolana aveva risparmiato almeno la tifoseria di sinistra dal dover coniare neologismi improbabili.
E’ stato primo ministro tra il 1998 al 2002. Durante gli 8 anni di opposizione aveva costruito solidi legami con la destra estrema, condividendone gli slogan razzisti, antisemiti, antieuropei. Gli zingari e gli ebrei divennero i nuovi capi espiatori della crisi e apostrofava ogni tentativo del governo di centro sinistra per le classi meno abbienti come tentativo di restaurazione del socialismo. In piena crisi economica, con una disoccupazione crescente prometteva 1 milione di nuovi posti di lavoro. Già in queste modalità ritroviamo la demagogia berlusconiana, infatti, i suoi consiglieri sulla comunicazione sono esattamente le stesse persone che utilizza il premier italiano.
Nel 2010 FIDESZ vinse le elezioni con schiacciante maggioranza –dei 386 membri del parlamento, 176 sono eletti tramite il collegio uninominale maggioritario e 210 con il sistema proporzionale –e assieme a Jobbik (estrema destra) ottenne 262 seggi. Immediatamente iniziò una profonda riforma dello stato.
Seguite le tappe di questi cambiamenti, perché io sono convinta che si tratta di un esperimento in parte sicuramente manovrato dall’Italia. Non perché l’Italia abbia grandi interessi per la società ungherese, la usa solo come laboratorio politico per tastare il terreno fin dove, con quali mezzi e con quale cronologia si può arrivare a neutralizzare gli organi di controllo di uno stato democratico, trasformandolo in un “latifondo” personale del premier e della sua cricca.
Per evitare di continuare la politica di austerity del governo di centro-sinistra, che aveva del resto lasciato una situazione economica serena, pienamente corrispondente alle aspettative dell’UE, Orban con un colpo mise mano sui fondi pensioni. Non aveva dunque continuato il processo di risanamento, aveva semplicemente derubato i futuri pensionati e solo Dio sa cosa succederà nei prossimi anni.
Questo furto gli servì per poter abbassare le tasse e introdurre una tassazione unica: 16% per tutti. Per i dipendenti e per gli imprenditori. Per i ricchi e per i poveri. Una cosa inaudita per un qualsiasi stato democratico degno di questo nome. Le reazioni della popolazione a dire il vero sono state blande. Un po’ istupiditi da una propaganda capillare, ma anche impauriti da minacce nemmeno velate di licenziamenti, specie in quanto impiegati statali. Nel pubblico impiego fece destituire tutti i dirigenti sostituendoli con persone di orientamento politico filo-governativo, perciò la minaccia di licenziamento in caso di proteste, divenne una realtà. Infine introdusse la legge bavaglio, che prevede gravissime sanzioni a chi “critica o delegittima” il lavoro del governo. L'UE pretese la modifica di questa legge, ma le successive correzioni comunque furono insignificanti. Il governo impose il cambio completo della direzione della tv di stato, licenziando giornalisti validissimi, solo perché osarono fare delle domande – domande non analisi o informazione – scomode ai politici invitati ai talk show. Attraverso leggi e decreti fece restringere i poteri della corte Costituzionale e le nuove norme sbilanciarono molto il rapporto tra l’esecutivo e la magistratura, ovviamente a scapito di quest’ultimo. Esattamente ciò che Berlusconi tenta di fare in Italia.
Infine, Orban mise mano sulla Costituzione. Nei lavori preliminari – esattamente come nel parlamento – l’opposizione non aveva alcuna voce in capitolo, ogni sua proposta fu ignorata. Perciò per protesta dopo alcune settimane di sterile presenza, l’opposizione abbandonò i lavori della commissione e non partecipò nemmeno al voto in parlamento.
Ora l’Ungheria non è più una repubblica, ma Magyarorszag , “il paese dei magiari” che in ungherese ha una valenza più forte che nella traduzione italiana. Una valenza esclusivista, una valenza etnica. Già nel nome porta una nemmeno tanto velata minaccia verso chi non è etnicamente ungherese…come i rom, estende contempo l’appartenenza nazionale anche verso i quasi 3 milioni di ungheresi che vivono oltreconfine nei paesi limitrofi.
Ci sarebbe molto da dire sulla costituzione, ma non vorrei abusare della vostra pazienza. Riporto un solo punto: “La vita del feto deve essere protetta dal suo concepimento”. Non ci vuole nessuna preparazione politica per capire che la prossima mossa sarà il divieto dell’aborto.
"i suoi consiglieri sulla comunicazione sono esattamente le stesse persone che utilizza il premier italiano".
RispondiEliminasarebbe interessante sapere i nomi.
Questa tiritera sulla Costituzione fa sonnolenza, è la Bibbia dei neo-progressisti...
RispondiElimina......"e apostrofava ogni tentativo del governo di centro sinistra per le classi meno abbienti come tentativo di restaurazione del socialismo".
RispondiEliminain verita' un governo di centro-sinistra in Ungheria c'era stato appena prima a guida Liberldemocratica ed appoggiato dai socialisti. Bene : eravamo arrivati al punto che lo stesso Capo dell'esecutivo, dei liberdemocratici, ammise tranquillamente e comodamente di aver raccontato groose bugie sui dati economici, quando invece l'Ungheria era nella miseria piu' nera. Vi furono manifestazioni di milioni di persone in tutta l'unGheria e purtroppo anche qualche morto.
Veniamo al resto dell'artcolo,perche' contiene altre grosse falsita'.
Jobbik, partito per il quale oltremodo non ho notevoli simpatie, non appoggia affatto al governo atuale magiaro come sembrerrebbe dedurre la poco informata artcilosta.
Quanto alle riforma economiche: si e' vero, l'aliquota unica in effetti e' una vero e proprio regalo ai ceti bnestanti, non si discute. Sarebbe per me grave anche la proposta delle due aliquote, figuriamoci l'aliquota unica!
Sull'aborto invece , non vedo cos'abbia la nostra progressista da cianciare.......per me resta un omicidio o e il feto e' gia' persona dopo meno di tre settimane; e' riconosciuto persino da diversi scienziati atei e NON credenti in Italia..........invece si vuole nascondere un'evidenza a tutti costi.
SEmpre a predicare su sto fatto le progressite....Ma che andassero ad informarsi almeno prima di parlare!
in ogni caso l'aliiquota unica e' un gran stupidata e gia' questo basta per alienarmi ogni simpatia per questo governo liberalconservatore.
Ago
Agostino, sottoscrivo tutte le tue precisazioni, aggiungerei solo che Orban, da me poco stimato, ha il merito di aver mandato a spasso gli usurai del FMI, accolti invece a braccia aperte dai socialisti del Magyar Szocialista Párt durante il governo precedente. Un'altra idiozia dell'articolo è quella sul nome dell'Ungheria: non si capisce perché la denominazione Magyarország debba avere un connotazione "malefica" quando in questa lingua il nome di moltissimi paesi è costruito allo stesso modo (Olaszország, Nèmetország, Franciaország ecc.)
RispondiEliminaszia!
Tra l'altro mi sembra che i camerati dello Jobbik abbiano votato contro la nuova Costituzione, non perché non la condividano nel passi essenziali (richiamo a Dio, al cristianesimo, alla vita dal concepimento, ecc) ma perchè la criticano in quanto lacunosa: Jobbik, infatti proponeva di aggiungere due punti fondamentali: il divieto assoluto di vendere a stranieri la TERRA ungherese e l'ACQUA POTABILE ungherese.
RispondiEliminaRingrazio entrambi per il sostegno e gli interventi. Ribadisco la mia Totale disapprovazione per una riforma economica poggiante sul principio non della riduzione della pressione fiscale in quanto tale , ma del numero di aliquote che invece e' un regalo ai ceti privilegiati e benestanti dato che si cancella ( come in questo caso) o per lo meno si riduce (come nella proposta di Berlusconi) il principio di progressivita' che deve invece restare, a mio giudizio.
RispondiEliminaNON vedo invece cosa ci sia di cosi "grave ed incostituzionale" a stabilire che la vita vada difesa dal concepimento. Questi progressisti confermano quello che vorrebbero tener nascosto: l'interruzione di gravidanza e' uno strumento di controllo delle nascite.........ma questo NON si deve dire ovviamente!
Ottima la precisazione sui socialisti amici del FMI...............NOn sarebbe una novita' nei vari paesi europei, vedi la Francia dove il Direttore del fondo monetario internazionale e' un esponente dei social-liberisti d'oltralpe e noto propugnatore di privatizzazioni selvagge e tagli allo Stato sociale
Agostino