Mutti scrive al direttore del Fatto: mai condannato per bombe, vi querelo
(umt) Non è cosa di tutti i giorni contare tre arresti per terrorismo con regolare proscioglimento in istruttoria. Parliamo di Claudio Mutti, il professore ed editore parmigiano, coinvolto nelle inchieste su Ordine nero, Costruiamo l'azione e la direzione strategica dell'eversione nera (il cosiddetto blitz del 28 agosto per la strage di Bologna). Una persecuzione giudiziaria che gli ha stroncato una promettentissima carriera universitaria (è un cervellone con una particolare vocazione per le lingue complesso: dall'ungherese all'arabo).
A sentirsi dare del "condannato per le bombe di Milano", nell'articolo del "Fatto quotidiano" sulla laison Freda-Gheddafi, gli deve essere ribollito il sangue. Ma Mutti è uomo di lettere e così ha pensato bene di scrivere ad Antonio Padellaro.
Questo è il testo diffuso dall'autore:
Egr. Sig. Antonio Padellaro
Direttore
“Il fatto quotidiano”
Via Valadier 42
00193 Roma
...
Nell’articolo Quegli amorosi sensi tra Gheddafi e Freda (“Il fatto quotidiano”, 9 Aprile 2011, p. 11) Marco Dolcetta riporta alcuni brani di discorsi del Colonnello Gheddafi che, pubblicati in un mio libretto di trentacinque anni or sono, vengono ora riproposti nel volume Socialismo e tradizione (collana “Gladio e Martello” delle Edizioni all’insegna del Veltro).
Oltre a condire il suo scritto con affermazioni e insinuazioni gratuite, Marco Dolcetta mi indica come membro di un “gruppo di persone (che) è stato condannato a suo tempo per le bombe alla banca dell’agricoltura di Milano”.
Tale notizia è platealmente falsa e diffamatoria; perciò, mentre mi riservo di sporgere querela per diffamazione, La invito, facendo appello alla vigente legge sulla stampa, a pubblicare integralmente la presente rettifica, con lo stesso risalto che è stato dato all’articolo in questione.
Claudio Mutti
Parma, 11 Aprile 2011
“Il fatto quotidiano”
Via Valadier 42
00193 Roma
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Nell’articolo Quegli amorosi sensi tra Gheddafi e Freda (“Il fatto quotidiano”, 9 Aprile 2011, p. 11) Marco Dolcetta riporta alcuni brani di discorsi del Colonnello Gheddafi che, pubblicati in un mio libretto di trentacinque anni or sono, vengono ora riproposti nel volume Socialismo e tradizione (collana “Gladio e Martello” delle Edizioni all’insegna del Veltro).
Oltre a condire il suo scritto con affermazioni e insinuazioni gratuite, Marco Dolcetta mi indica come membro di un “gruppo di persone (che) è stato condannato a suo tempo per le bombe alla banca dell’agricoltura di Milano”.
Tale notizia è platealmente falsa e diffamatoria; perciò, mentre mi riservo di sporgere querela per diffamazione, La invito, facendo appello alla vigente legge sulla stampa, a pubblicare integralmente la presente rettifica, con lo stesso risalto che è stato dato all’articolo in questione.
Claudio Mutti
Parma, 11 Aprile 2011
PS: Colgo l'occasione per riproporvi la mia videointervista al professore Mutti inserita nel Dvd I colori del nero (il verde dell'Islam). Le immagini di taglio sono ricavate da un documentario girato da Gigetto Dattolico nell'Iraq devastato dalla seconda guerra del Golfo.
Guido Salvini (dal libro "Bombe e segreti" di Luciano Lanza, p.139):
RispondiElimina"Certamente, la matrice della strage è ormai indiscutibile, la sua firma è la croce celtica di Ordine nuovo".
Luciano Lanza è un militante anarchico e Guido Salvini, ha trascorsi giovanili, come oltranzista di sinistra,pertanto entrambi non sono oro colato. Poi sarebbe il caso di specificare di quale strage stiamo parlando. Se si tratta della strage di Piazza Fontana, allora sarà il caso di ricordare l'ultima ricostruzione del giornalista Paolo Cucchiarelli, ove a chiare lettere, lascia intendere che oltre alla croce celtica, coinvolta vi fu, forse inconsapevolmente, ma non del tutto estranea in merito alle responsabilità, anche la A cerchiata degli anarchici. T.V.
RispondiEliminaGuido Salvini su piazza Fontana E' oro colato e lo sai benissimo. purtroppo per te, il libro di cucchiarelli l'ho letto è quindi è inutile che ciurli nel manico.
RispondiEliminaLa famosa celtica di ordine nuovo...
RispondiEliminahttp://www.ecn.org/inr/caradonna/destra/destr30l.gif
Io insisto e persisto nel ciurlare nel manico.L'anarchico ballerino, ex rapinatore a mano armata, Pietro Valpreda (inviso anche al Pinelli)riconosciuto dal militante del PCI Cornelio Rolandi, riconosciuto da una decina di testimoni all'Ambra Jovinelli di Roma, il giorno dopo la strage e non inchiodato a letto febbricitante, come sostenevano le zie spergiure e condannate per falsa testimonianza, fu assolto per insufficienza di prove a Catanzaro.Ma ciliegina sulla torta,nell'archivio di Robiano, venne trovato il materiale della contro inchiesta delle Brigate Rosse,che appurò, la veridicità del riconoscimento di Rolandi, il suicidio del Pinelli, quando questi apprese che tramite il Valpreda, la A cerchiata dell'anarchia sarebbe stata coinvolta, assieme alla croce celtica, nella madre di tutte le stragi. T.V.
RispondiEliminaGuido Salvini: la Bibbia.
RispondiEliminaAndrea Carancini: il suo profeta.
a tv: nun ce provà: dire che gli anarchici sono responsabili, per attenuare le responsabilità di ordine nuovo è come indicare in mohamed atta il responsabile dell'11 settembre per attenuare le responsabilità della junta bush-cheney. arrampicata sugli specchi non riuscita D!
RispondiEliminaPosso porre un quesito a Tassinari? Ho trovato due Mutti, entrambi parmensi, a cui è stata attribuita la qualifica di gladiatore. Claudio Mutti (fonte: Gianni Cipriani) e Mario Mutti (fonte: Repubblica http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/02/15/spunta-la-pista-massonica-parma-un.105e.html)
RispondiEliminaC'è per caso una parentela tra i due?
Carancini, non sono io quello che ha condotto la contro inchiesta delle BR, riabilitando l'indagine del Commissario Calabresi, che aveva colto nel giusto fin da subito e creduto al riconoscimento del tassinaro Rolandi, nonché al suicidio del Pinelli. Non sono io, un magistrato del collegio giudicante di Catanzaro, che ha assolto per insufficienza di prove l'anarchico conclamato quello di "bombe sangue anarchia". Non sono io il marito di Carla Fracci, che credendo di giovare all'anarchico,testimoniò che il giorno dopo la strage, costui era all'Ambra Jovinelli di Roma, inguaiandolo del tutto; smentendo così le due zie bugiarde, già condannate per falsa testimonianza a favore del nipote, in occasione di una precedente rapina a mano armata da lui consumata. La strage della BNA, è gravata anche dalla A cerchiata dell'anarchia! T.V.
RispondiEliminaNon mi risulta che Claudio Mutti sia stato un gladiatore. So per certo che con il nom de plume di Fierefiz ha condotto notevoli polemiche con la scuola degli islamo-massoni torinesi di ispirazione guenoniana ...
RispondiEliminatv: il libro di cucchiarelli citalo senza reticenze: gli anarchici bombaroli, da chi le prendevano le bombe?
RispondiEliminasu valpreda, vinciguerra sostiene, con argomenti, che lui non è mai stato anarchico.
quanto poi alla morte di rolandi, è sospetta pure quella...
Naturalmente, non è vero che Salvini e Vinciguerra sono oro colato, però stanno sul cazzo a troppa gente per non starmi simpatici.
RispondiEliminaNon escludo che Valpreda, sulla cui militanza anarchica non vi sono elementi da mettere in discussione (forse è solo il profilo umano che lascia qualche perplessità) sia stato turlupinato,da qualche emissario dei servizi segreti e neofascista ad essi legato. Sicuramente i mandanti sono occulti, ma il bombarolo, inconsapevole o meno che sia stato è lui,tenendo presente che sono giunte a queste conclusioni,o meglio a pesanti sospetti su di lui, inquirenti del calibro del magistrato Vittorio Occorsio,del Commissario Calabresi, del giornalista Enzo Tortora, della Corte di Assisi di Catanzaro. Inoltre senza scordare il riconoscimento da parte di Cornelio Rolandi (al quale non è stato risparmiato nulla, dalla accusa di morte per cirrosi epatica, a quella di avere la doppia tessera del PCI e del MSI) e ultime ma non per importanza, le Brigate Rosse.Quello che indigna è il fatto che costui sia stato posto sugli altari,dopo un processo di beatificazione con conseguente scarcerazione votata con una legge del Parlamento, candidato (trombato) alla Camera dei Deputati per il Manifesto e soprattutto sia diventato una icona sacra, da adorare come vittima innocente e sacrificale.T.V.
RispondiEliminaValpreda colpevole?? La solita arma di distrazione di massa per deviare l'attenzione dalle evidenti responsabilità di Freda e del gruppo AR. E fino a prova contraria gli unici condannati fino ad oggi sono Digilio per p.zza Fontana (anche se non ha scontato la pena per la sua collaborazione)mentre Freda e Ventura per gli attentati precedenti la strage della banca. Senza contare la sentenza definitiva per piazza Fontana che punta l'indice nei confronti degli ultimi due che comunque non potranno mai essere processati una seconda volta, scagionando in questo modo il gruppo mestrino di ON. Questi sono i fatti, il resto efficaci masturbazioni intellettuali e falsità più o meno palesi.
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