Il Pedro prende le distanze dall'aggressione al consigliere razzista
PADOVA. Il Centro Sociale Pedro di Padova, in una nota, rileva di non aver nulla a che vedere con l'aggressione al consigliere comunale Vittorio Aliprandi. ''E' un episodio - è detto - che riguarda le singole persone coinvolte di cui ancora, peraltro, per ciò che finora è emerso, non abbiamo compreso lo svolgimento. Oggettivamente ciò che è accaduto è sbagliato, privo di alcun senso, soprattutto se riferito alla dura e difficile battaglia culturale e politica contro razzismo e xenofobia che stiamo conducendo. Al contrario possiamo già dire che favorisce non solo la Lega ma tutti coloro che vorrebbero vedere chiusa in città l'esperienza del centro sociale stesso. Viviamo questa vicenda come qualcosa che è contro di noi, contro scelte, sempre collettive, che muovono il nostro modo di stare insieme e di costruire conflitto in questa città, fatti di confronto anche duro, di scontro, di indisponibilità a stare sulle corde della politica ufficiale, mossi da rabbia ed indignazione, ma sempre tesi ad allargare l'alternativa e le lotte comuni in questa crisi''.
''Saranno le persone coinvolte - è detto ancora - a dare e a darci una spiegazione, che speriamo sia diversa da ciò che appare così assurdo ed inspiegabile in questo momento. Ci prepariamo nel frattempo, come sempre, a difenderci dalla criminalizzazione 'automatica' e già decisa in una città difficile come Padova, nella quale tanti attori politici di, destra e di sinistra, gioiscono se l'orizzonte è lo sfascio, il deserto, l'incomprensibile. Questa è la verità collettiva che ci sentiamo, tutti insieme, di comunicare. Le nostre responsabilità ce le siamo sempre presi, onestamente, ed è giusto che ognuno, di fronte a fatti di cui non sappiamo e non abbiamo mai saputo nulla, si prenda le sue''.
Fonte: Il Mattino di Padova
''Saranno le persone coinvolte - è detto ancora - a dare e a darci una spiegazione, che speriamo sia diversa da ciò che appare così assurdo ed inspiegabile in questo momento. Ci prepariamo nel frattempo, come sempre, a difenderci dalla criminalizzazione 'automatica' e già decisa in una città difficile come Padova, nella quale tanti attori politici di, destra e di sinistra, gioiscono se l'orizzonte è lo sfascio, il deserto, l'incomprensibile. Questa è la verità collettiva che ci sentiamo, tutti insieme, di comunicare. Le nostre responsabilità ce le siamo sempre presi, onestamente, ed è giusto che ognuno, di fronte a fatti di cui non sappiamo e non abbiamo mai saputo nulla, si prenda le sue''.
Fonte: Il Mattino di Padova
il pedro oltre ad essere una azienda che fa business con concerti , commercio abusivo e non si sa di che cosa, senza pagare tasse, concessioni e rubando l'energia elettrica al comune di Padova, ciò detto, da sempre legittima l'utilizzo della violenza fisica per impedire agli avversari politici di esprimere le proprie idee e di parlare.
RispondiEliminatanto i processi a questi non fanno paura : non vengono mai condannati e se capita sono comunque a piede libero.
una protezione politica che è agli sgoccioli