Adonia: facciamo del 25 aprile la festa della libertà
di Fernando M. Adonia*
Il rischio è di scrivere qualcosa di inutile. E allora non leggete. Ma il rischio è anche di scrivere qualcosa che potrebbe non piacere a tutti. E allora che si fa, si sta zitti? No, non conviene. E allora diciamola: Basta con “l'anti 25 Aprile”! Che non significa dire “Viva!”.
rancoroso. Oppure fare quello che già propose Berlusconi due anni addietro: aderire alla festa, per trasformarne il contenuto: da festa della “liberazione” a festa della “libertà”.
Il rischio è di scrivere qualcosa di inutile. E allora non leggete. Ma il rischio è anche di scrivere qualcosa che potrebbe non piacere a tutti. E allora che si fa, si sta zitti? No, non conviene. E allora diciamola: Basta con “l'anti 25 Aprile”! Che non significa dire “Viva!”.
Tutt'altro. Una festa di libertà dovrebbe in primo luogo creare unità. Può dunque la memoria di una guerra partigiana -quindi di “parte”- creare sintonia e sintesi? Sembra una contraddizione in termini. E non solo, anche perché la Storia dice altro. Appunto perché una buona fetta della nazione italiana non si è mai riconosciuta in quei fasti.
L'Italia “alta” ne dovrebbero prendere atto. Ma anche gli sconfitti, però, se ne dovrebbero fare una ragione. La guerra è persa e le generazioni sono passate. Piangersi ancora addosso o tirare in gioco i palliativi della pasquetta o del San-Marco-day, non serve a nessuno.
Anzi, può essere al quanto nocivo. Sicuramente non è politica: essa deve essere tesa al presente, non a un continuo ritorno del rimosso freudiano. Una nevrosi perenne. Che fare dunque? O glissare nel silenzio questo giorno, come già fanno in tanti, resistendo pure alla tentazione di lasciare su facebook un pensieroL'Italia “alta” ne dovrebbero prendere atto. Ma anche gli sconfitti, però, se ne dovrebbero fare una ragione. La guerra è persa e le generazioni sono passate. Piangersi ancora addosso o tirare in gioco i palliativi della pasquetta o del San-Marco-day, non serve a nessuno.
rancoroso. Oppure fare quello che già propose Berlusconi due anni addietro: aderire alla festa, per trasformarne il contenuto: da festa della “liberazione” a festa della “libertà”.
Un azzardo non da poco, anzi rivoluzionario, se ci si pensa. Un monito però va posto: si può proporre un dibattito, anche rigoroso, sul cambio di senso, ma il processo finale dovrà essere chiuso da chi storicamente si è riconosciuto nei valori della “liberazione”. Loro sono oggettivamente legittimati a farlo, chi proviene dal new-fascism-world no.
Questioni di buon senso.
* Con questo post Fernando M. Adonia ha inaugurato il suo blog Il meridianista. Auguri ...
Questioni di buon senso.
* Con questo post Fernando M. Adonia ha inaugurato il suo blog Il meridianista. Auguri ...
Letto in quest'ottica il manifesto nella foto è conforme. Non è "anti" liberazione, ne "anti" partigiani, e a mio avviso non offende alcun "valore" della resistenza o della repubblica delle banane, Ops! ITALIANA.
RispondiEliminaAugura una buona pasqua a tutti. Semplice, allegro e dai buoni propositi.
Il 25 aprile, per fortuna, è anche il compleanno del fascistissimo Marconi...
RispondiEliminaPer il resto è solo da abolire, è solo la celebrazione dell'odio e del sangue, l'apologia di quei criminali al servizio dello straniero che, giustamente, resteranno per sempre PARTIGIANI, MAI PATRIOTI che, infatti, stavano dalla parte opposta, l'unica do ve era eroico stare.
E' anche il compleanno di Francesca Mambro, oggi ne compie 52 !!!
RispondiElimina.....per me quel che mi riguarda e' una che ha fatto solo danni.Innocente per Bologna ma sul resto mettiamoci una bella pietra sopra e AMEN!!
RispondiEliminaAgo
i partigiani: + che criminali forse un pò coglioni! visto che nell'immediato dopoguerra, invece di fare tabula rasa dei fasci in carcere, li fecero uscire tutti o quasi con l'amnistia di togliatti, a mio avviso la repubblica delle banane lì ebbe inizio!
RispondiEliminaE' vero Ras. Allora buon compleanno Francesca "Chiara"...
RispondiElimina@Anonimo: allora, misurando con il TUO metro, si potrebbe dire che fu coglione pure il DVCE, che invece di fare tabula rasa di tutti gli oppositori del regime (come in tutte le dittature comuniste che si rispettano), li lasciò tutti a piede libero e liberi di pugnalarlo alla schiena il 25 luglio (ordine del giorno Grandi) e l'8 di settembre (giornata nazionale dei voltagabbana).
RispondiEliminaE' una nota stranezza storica, infatti, il mancato ritrovamento delle mostruose fosse comuni con le vittime del fascismo.
L'amnistia Togliatti fu un grande gesto di umanità dei vincitori (con disonore) nei confronti degli sconfitti (con onore).
Cambiare il nome ad un evento è un po' come cambiare il nome ad un partito, PCI... Ulivo... PD con falce, senza falce, con radici o con fronde cambia l'aspetto no la sostanza. I grandi padri del partito portano nel cuore un convincimento e poi lo travestono per piacere di più alla massa. Io non penso di soffrire di nevrosi, ne tanto meno voglio liberarmi di un lutto liberandomene, io VOGLIO avere i miei ricordi e vivere nel presente conformemente alla mia fede fascista e repubblicana (non neofascista). Affermo questo diritto ed altrettanto energicamente affermo che vorrei arrivare ad annullare una festa nazionale in cui si riconosce solo una parte (a mio avviso minoritaria) del popolo Italiano. Rivendico inoltre il diritto di plaudire pubblicamente ad un regime che per un ventennio ha governato l'Italia non solo dignitosamente ma in modo esemplare, rendendo la Nazione grande in mezzo alle altre nazioni (nonostante i savoia), plaudire ad un regime che ha saputo porre in essere scelte estremamente rivoluzionarie specie sul profilo sociale, ma che ha anche dovuto subire il ricatto borghese e clericale. Cosa possono vantare i sostenitori di questa italietta liberata? 66 anni di ladrocinio e malaffare? 65 anni di stragi di stato, servizi deviati, massoneria che governa, vaticano che intrallazza con banche e partiti politici, corruzione e malgoverno, sovranità nazionale venduta alle multinazionali e basi permanenti di "liberatori" armati di missili atomici? questi sono i valori aggiunti dei liberatori, il degrado totale di una patria calpestata e derisa non da stranieri ma dai suoi stessi cittadini.
RispondiEliminaNo, io non ho mai festeggiato il 25 aprile, e non penso che sia da considerare una festa ormai omologata nella nostra nazione a cui basta cambiare il nome per renderla la festa di tutti, sono altri e diversi i modi per superare i conflitti e finalmente riunire un popolo sotto valori e principi condivisi.
Stefano Arbanassi
Direi che il rischio di scrivere qualcosa di inutile si stato centrato in pieno... e, per l'autore del pezzo, non è affatto una novità...
RispondiEliminaLa cosa evidente, e comincia ad esserlo per tutti, è che in realtà non sia avvenuta nessuna liberazione.
RispondiEliminaOggi, a comando, l'Italietta esegue quello che gli usa dettano. Bombardamenti compresi.
Non è poco.
L'autore dell'inutile articolo dovrebbe riflettere proprio su questo più che sulle altre menate !
Togliatti era un criminale che aveva coscientemente operato per far morire gli italiani, fascisti e non, che combattevano contro la sua patria russa.
RispondiEliminaL'amnistia, dopo aver compiuto crimini degni del suo compare Stalin, l'ha fatta per far dimenticare il sangue fatto versare dai suoi partigiani, italiani o titini pari erano.
In più la spartizione del mondo glielo imponeva.
Se i cosacchi fossero arrivati a Roma, il sangue avrebbe continuato a scorrere.
Si potrebbe processarlo, a posteriore, come responsabile di crimini contro l'umanità?
Si potrebbe, quantomeno, cancellare per legge le strade a lui intitolate e ibdicarlo nei libri di storia per quello che è stato: nemico dell'Italia ed assassino di centinaia di migliaia di italiani.