Scontri di Parma, narrazioni a confronto
Il post sugli scontri di Parma ha innescato il consueto flame tra fascisti e antifa. Con i primi a rivendicare l'aggressione subita e respinta e i secondi a sbeffeggiare gli avversari, accusandoli di agire sotto lo scudo della polizia (ovviamente i commenti gratuitamente offensivi e/o minacciosi sono stati cancellati dal titolare deciso a imporre una cifra stilistica di civile confronto nel blog). Che ci siano narrazioni contrapposte mi sembra addirittura banale, mentre è già più rimarchevole la tendenza attuale al vittimismo, mentre negli anni della guerra civile strisciante si enfatizzavano le vittorie e si occultavano le batoste prese. Altri tempi. Ma è divertente notare lo scarto tra i commenti al mio post e le versioni opposte offerte al cronista della Gazzetta di Parma
CASAPOUND: "CINQUE PUNTI DI SUTURA A UN NOSTRO MILITANTE". Un militante di CasaPound ha riportato cinque punti di sutura al capo dopo essere venuto a contatto con militanti di estrema sinistra. L’episodio viene riferito da marco Sala, responsabile stampa di CasaPound Emilia-Romagna. «Alla vigilia di una conferenza di CasaPound Parma sul tema del 150° anniversario dell’unità d’Italia - racconta in un comunicato Sala - un gruppo di violenti dell’estrema sinistra parmigiana si presenta vicino alla sede dell’associazione di via Jacchia con una manifestazione non autorizzata. Dopo le solite minacce e cori, quando i militanti di CasaPound decidono di andare alle loro autovetture per dirigersi verso il luogo della conferenza, il gruppo di estrema sinistra riesce a trovare, attraverso un strada parallela, la possibilità di eludere le forze dell’ordine e venire a contatto con i militanti dell’associazione muniti di chiavi inglesi, spranghe e catene. La reazione pronta di CasaPound mette in fuga gli aggressori, non, purtroppo, senza un ferito, con cinque punti in testa, nelle proprie fila».
«Per l’ennesima volta questi personaggi da circo equestre - afferma Ferdinando Raiola, coordinatore Emilia-Romagna dell’associazione - hanno cercato di fare spettacolo di dubbio gusto contro di noi, solo che stavolta i pagliacci con le bandiere rosse, al posto del meno comico naso, hanno trovato i leoni di fronte. Non ci han fermato oggi e non ci fermeranno più».
LA REPLICA DI PARMA ANTIFASCISTA - In tarda serata è arrivata la versione del movimento antifascista, con questo comunicato stampa:
Il presidio di oggi pomeriggio in quartiere Montanara è stato organizzato dal movimento antifascista di Parma in appoggio alla lotta per la chiusura della sede fascista di Casapound che il comitato antifascista di quartiere porta avanti da più di due anni. Si è trattato di un presidio improvvisato, un atto di Resistenza spontanea che non poteva attendere l’arrivo di un’autorizzazione. I cittadini del Montanara e gli attivisti del movimento hanno così presidiato come d’abitudine il quartiere per ribadire che nessuno spazio di propaganda fascista può essere tollerato in questa città.
Durante il presidio, un gruppo di fascisti (molti da altre città), con il volto coperto e bastoni alla mano, ha aggirato più volte senza problemi i blocchi della polizia per aggredire gli antifascisti. Il presidio si è visto costretto a difendersi per garantire l’incolumità di tutti i partecipanti. In serata, in via Farini, è continuato il presidio finchè i fascisti sono stati costretti ad annullare la loro iniziativa. Anche in questo caso ci è sembrato che la polizia non abbia tenuto un atteggiamento del tutto super partes, arrivando a manganellare più volte
un passante avvicinatosi al presidio.
Oggi abbiamo assistito all’altra faccia di CasaPound, quella che tanti partiti fanno finta di non conoscere. La solidarietà mostrata dal centrodestra a questi fascisti ha permessso loro di credere che la questione si potesse liquidare con un’azione squadrista. Così non è stato e così non sarà; per noi l’antifascismo non è una lotta fra bande ma una battaglia popolare in continuità con i valori della Resistenza. Seguirà un comunicato congiunto.
Comitato Antifascista Montanara
Parmantifascista
CasaPound e antifascisti si "affrontano" in via Farini: la Polizia divide i gruppi
Caos in via Farini verso le 21, dove un gruppo di aderenti a CasaPound e un gruppo di antifascisti si sono affrontati in strada. Il clima si è subito surriscaldato, con scambi di slogan da entrambe le parti. Sono arrivate camionette della Polizia, con reparti in tenuta antisommossa: gli agenti hanno diviso i due gruppi, che si sono allontanati poco dopo le 21. Schermaglie tra gruppi antifascisti e i giovani di CasaPound si erano già verificati nel pomeriggio.CASAPOUND: "CINQUE PUNTI DI SUTURA A UN NOSTRO MILITANTE". Un militante di CasaPound ha riportato cinque punti di sutura al capo dopo essere venuto a contatto con militanti di estrema sinistra. L’episodio viene riferito da marco Sala, responsabile stampa di CasaPound Emilia-Romagna. «Alla vigilia di una conferenza di CasaPound Parma sul tema del 150° anniversario dell’unità d’Italia - racconta in un comunicato Sala - un gruppo di violenti dell’estrema sinistra parmigiana si presenta vicino alla sede dell’associazione di via Jacchia con una manifestazione non autorizzata. Dopo le solite minacce e cori, quando i militanti di CasaPound decidono di andare alle loro autovetture per dirigersi verso il luogo della conferenza, il gruppo di estrema sinistra riesce a trovare, attraverso un strada parallela, la possibilità di eludere le forze dell’ordine e venire a contatto con i militanti dell’associazione muniti di chiavi inglesi, spranghe e catene. La reazione pronta di CasaPound mette in fuga gli aggressori, non, purtroppo, senza un ferito, con cinque punti in testa, nelle proprie fila».
«Per l’ennesima volta questi personaggi da circo equestre - afferma Ferdinando Raiola, coordinatore Emilia-Romagna dell’associazione - hanno cercato di fare spettacolo di dubbio gusto contro di noi, solo che stavolta i pagliacci con le bandiere rosse, al posto del meno comico naso, hanno trovato i leoni di fronte. Non ci han fermato oggi e non ci fermeranno più».
LA REPLICA DI PARMA ANTIFASCISTA - In tarda serata è arrivata la versione del movimento antifascista, con questo comunicato stampa:
Il presidio di oggi pomeriggio in quartiere Montanara è stato organizzato dal movimento antifascista di Parma in appoggio alla lotta per la chiusura della sede fascista di Casapound che il comitato antifascista di quartiere porta avanti da più di due anni. Si è trattato di un presidio improvvisato, un atto di Resistenza spontanea che non poteva attendere l’arrivo di un’autorizzazione. I cittadini del Montanara e gli attivisti del movimento hanno così presidiato come d’abitudine il quartiere per ribadire che nessuno spazio di propaganda fascista può essere tollerato in questa città.
Durante il presidio, un gruppo di fascisti (molti da altre città), con il volto coperto e bastoni alla mano, ha aggirato più volte senza problemi i blocchi della polizia per aggredire gli antifascisti. Il presidio si è visto costretto a difendersi per garantire l’incolumità di tutti i partecipanti. In serata, in via Farini, è continuato il presidio finchè i fascisti sono stati costretti ad annullare la loro iniziativa. Anche in questo caso ci è sembrato che la polizia non abbia tenuto un atteggiamento del tutto super partes, arrivando a manganellare più volte
un passante avvicinatosi al presidio.
Oggi abbiamo assistito all’altra faccia di CasaPound, quella che tanti partiti fanno finta di non conoscere. La solidarietà mostrata dal centrodestra a questi fascisti ha permessso loro di credere che la questione si potesse liquidare con un’azione squadrista. Così non è stato e così non sarà; per noi l’antifascismo non è una lotta fra bande ma una battaglia popolare in continuità con i valori della Resistenza. Seguirà un comunicato congiunto.
Comitato Antifascista Montanara
Parmantifascista
Antifa, vivete nella menzogna e di menzogna. Avete rotto il cazzo.
RispondiEliminapoverello di che cosa ti lamenti? 5 punti nella capoccia? ti poteva andare peggio se non c'erano gli sbirri!!
RispondiEliminaLa repubblichetta italiota è nata sì dalla 'resistenza'... Dunque è antifascista... Ergo, la repubblichetta demo-antifascista è la repubblichetta della mafia, della camorra, dei disastri ambientali, degli evasori fiscali, dei medici che operano i sani per intascare i denari pubblici, della casta dei politicanti intrallazzatori, della sudditanza agli U.S.A., della putrefazione irreversibile di un popolo mai stato popolo... Incapaci di instaurare il 'comunismo' a tempo debito (anche perchè Stalin non voleva...)e presi per decenni sistematicamente a calci in culo dalla polizia (antifascista, piaccia o meno), gli epigoni del PCI hanno finalmente assaporato l'ebbrezza delle poltrone imbottite e si sono fatti Stato. Terrorizzati da ogni fruscio potenzialmente eversivo che non parta da loro stessi, usano la sbirraglia rossa (sbirro: uomo violento e prepotente al servizio di un padrone... l'antitesi del poliziotto, dunque) anarco-radical-marxista per difendere la loro repubblichetta democratica nel senso autentico del termine (potere del 'demos'...) in simbiosi con i ben più 'tosti' signori 'rettiliani' del mondo annidati a Wall Steet e nella City of London...
RispondiElimina