Scontri di Cuneo, l'on.Zacchera solidale con CasaPound - 2a edizione
In attesa della messa in rete del video-verità sugli incidenti di Cuneo, presentato nella conferenza stampa di oggi pomeriggio, organizzata da CasaPound Piemonte, registriamo la presa di posizione del sindaco di Verbania e parlamentare del Pdl di matrice missina, Marco Zacchera a sostegno di CasaPound Italia per l'aggressione durante l'inaugurazione della sede: "Chi rappresenta le istituzioni deve condannare i soliti facinorosi, utili a una certa classe politica che invece di favorire il confronto politico, si arroga il diritto di decidere chi possa avere o meno diritto di parola".
Questo è il testo della lettera indirizzata da CasaPound al ministro della Gioventù Giorgia Meloni, assente ieri per un'improvvisa malattia al convegno di Verbania che è stato l'occasione dell'endorsement di Zacchera. Il sindaco di Verbania si è impegnato a fare da corriere personale:
Gentile signor ministro,
oggi le consegniamo questa lettera a nome di CasaPound Italia, per segnalarLe il clima di violenza politica che, partendo dai centri sociali torinesi, si va allargando progressivamente al resto del Piemonte.
Sabato scorso il pretesto per scatenare violenza e teppismo è stata l’inaugurazione della nostra sede di Cuneo. Centocinquanta militanti della sinistra antagonista armati di caschi, manici di piccone e bombe carta si sono staccati dal presidio ‘antifascista e non violento’ promosso dal sindaco contro l’apertura di Cpi e hanno messo in fuga i pochi carabinieri presenti scatenando scene da guerriglia urbana. Un ragazzo di CasaPound Italia ne ha ricavato la testa rotta da un sampietrino.
La violenza talvolta ha anche dei mandanti morali: nel nostro caso proprio il sindaco di Cuneo e la sua maggioranza, che hanno fomentato per settimane un clima di intolleranza che ha trovato pronto ascolto in chi confonde la militanza con l’odio e si arroga il diritto di decidere chi debba avere o meno agibilità politica.
Il signor sindaco, primo cittadino di tutti e non di chi preferisce, invece di dare il buon esempio e di invocare un clima di rispetto dell’altro ha più volte affermato che CasaPound Italia non avrebbe mai dovuto aprire una sede nella sua città, e per far questo si è richiamato ai valori della Costituzione, quella stessa Costituzione che garantisce la libertà di espressione e di associazione, senza alcuna distinzione.
Crediamo che le prese di posizione del centrosinistra che governa Cuneo siano inaccettabili. La nostra associazione e' legalmente costituita, conta oltre tremila tesserati su tutto il territorio nazionale, decine di sedi, librerie, gruppi sportivi e locali di aggregazione. CasaPound Italia è da sempre mobilitata per battaglie di giustizia sociale e i nostri militanti si sono impegnati in prima persona per portare aiuto concreto a chi ne aveva bisogno: è accaduto durante il terremoto d'Abruzzo e l'alluvione del Veneto, così come per quest’ultimo tragico nubifragio che ha colpito le Marche.
La nostra associazione ha all'attivo decine di conferenze con importanti nomi del giornalismo e della cultura delle più diverse parti politiche, nel rispetto di quel principio di libero confronto che crediamo sia dovere di tutti difendere. Mai un nostro militante si è reso protagonista di gesti violenti, al contrario abbiamo spesso subito aggressioni e danneggiamenti alle nostre sedi. E tutto questo non ci ha fermato, anzi ci ha dato la forza di continuare a costruire. Per questo Le chiediamo, in qualità di ministro della Gioventù, di sensibilizzare l'opinione pubblica e le amministrazioni locali affinché in Piemonte e in tutta Italia i giovani siano liberi di manifestare le proprie idee e di agire politicamente, isolando i violenti e i facinorosi, ancora coperti da una certa classe politica che vive di rancori o li utilizza per attribuirsi una legittimità che è pronta a negare agli altri.
Questo è il testo della lettera indirizzata da CasaPound al ministro della Gioventù Giorgia Meloni, assente ieri per un'improvvisa malattia al convegno di Verbania che è stato l'occasione dell'endorsement di Zacchera. Il sindaco di Verbania si è impegnato a fare da corriere personale:
Gentile signor ministro,
oggi le consegniamo questa lettera a nome di CasaPound Italia, per segnalarLe il clima di violenza politica che, partendo dai centri sociali torinesi, si va allargando progressivamente al resto del Piemonte.
Sabato scorso il pretesto per scatenare violenza e teppismo è stata l’inaugurazione della nostra sede di Cuneo. Centocinquanta militanti della sinistra antagonista armati di caschi, manici di piccone e bombe carta si sono staccati dal presidio ‘antifascista e non violento’ promosso dal sindaco contro l’apertura di Cpi e hanno messo in fuga i pochi carabinieri presenti scatenando scene da guerriglia urbana. Un ragazzo di CasaPound Italia ne ha ricavato la testa rotta da un sampietrino.
La violenza talvolta ha anche dei mandanti morali: nel nostro caso proprio il sindaco di Cuneo e la sua maggioranza, che hanno fomentato per settimane un clima di intolleranza che ha trovato pronto ascolto in chi confonde la militanza con l’odio e si arroga il diritto di decidere chi debba avere o meno agibilità politica.
Il signor sindaco, primo cittadino di tutti e non di chi preferisce, invece di dare il buon esempio e di invocare un clima di rispetto dell’altro ha più volte affermato che CasaPound Italia non avrebbe mai dovuto aprire una sede nella sua città, e per far questo si è richiamato ai valori della Costituzione, quella stessa Costituzione che garantisce la libertà di espressione e di associazione, senza alcuna distinzione.
Crediamo che le prese di posizione del centrosinistra che governa Cuneo siano inaccettabili. La nostra associazione e' legalmente costituita, conta oltre tremila tesserati su tutto il territorio nazionale, decine di sedi, librerie, gruppi sportivi e locali di aggregazione. CasaPound Italia è da sempre mobilitata per battaglie di giustizia sociale e i nostri militanti si sono impegnati in prima persona per portare aiuto concreto a chi ne aveva bisogno: è accaduto durante il terremoto d'Abruzzo e l'alluvione del Veneto, così come per quest’ultimo tragico nubifragio che ha colpito le Marche.
La nostra associazione ha all'attivo decine di conferenze con importanti nomi del giornalismo e della cultura delle più diverse parti politiche, nel rispetto di quel principio di libero confronto che crediamo sia dovere di tutti difendere. Mai un nostro militante si è reso protagonista di gesti violenti, al contrario abbiamo spesso subito aggressioni e danneggiamenti alle nostre sedi. E tutto questo non ci ha fermato, anzi ci ha dato la forza di continuare a costruire. Per questo Le chiediamo, in qualità di ministro della Gioventù, di sensibilizzare l'opinione pubblica e le amministrazioni locali affinché in Piemonte e in tutta Italia i giovani siano liberi di manifestare le proprie idee e di agire politicamente, isolando i violenti e i facinorosi, ancora coperti da una certa classe politica che vive di rancori o li utilizza per attribuirsi una legittimità che è pronta a negare agli altri.
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