Olivier Mathieu 2/Io, un intellettuale isolato e libero
O. Mathieu con la candidata socialista all'Eliseo S. Royal |
(umt) Di Olivier Mathieu, il prolifico scrittore francese salito alla ribalta per il pestaggio in diretta tv da parte di uno squadrista israelita, nulla sapevo fin quando è stato tirato in mezzo nella discussione sul caso Moffa come esempio di eterogenesi dei fini, di come cioè posizioni estremiste e velleitarie sul revisionismo olocaustico possano produrre effetti contrari alle intenzioni.
Dopo i suoi interventi nel blog è cominciato uno scambio di messaggi via e-mail in cui gli ho chiesto informazioni sulla sua vicenda. Quelli che seguono sono lunghi stralci delle sue lettere, in cui emerge il punto di vista di un "intellettuale isolato, ma libero", in rotta tanto con gli ambienti revisionisti quanto con i partitini della galassia nera, in cui pure ha avuto un ruolo di rilievo ideologico:
Sono intervenuto, anche se in modo molto conciso, sul Suo blog, avendo scoperto di esservi nominato e, spesso, a vanvera. Se Lei non sa nulla della mia vicenda, Le consiglio di guardare su You Tube alcuni momenti della più famosa trasmissione televisiva "scandalosa" mai avvenuta in Francia e probabilmente altrove (Ciel mon mardi, 6 Febbraio 1990), o anche e soprattutto di informarsi sui miei libri (ho pubblicato una sessantina di saggi, romanzi, ecc). Troverà un ampio materiale su Internet, ben inteso che i miei avversari e detrattori sono numerosissimi e che, spesso, i militanti della cosiddetta Destra radicale non mi manifestano una più profonda intelligenza (nel senso anche etimologico della parola).
Sarebbe troppo lungo tornare sulla trasmissione del 6 Febbraio 1990, che è poi soltanto una piccola e già datata parte della mia esistenza. Recentemente, in Francia, Jean-Pierre Fleury, Dottore in Sociologia dell'Università di Nantes, ha pubblicato la mia biografia (400 pagine circa). Dirò semplicemente che considero di essere una persona seria, nonostante ciò che possono dire alcune persone intervenute sul Suo blog, e sicuramente non un provocatore (tranne forse che nel senso etimologico, provocazione significando - come Lei ben saprà - "chiamata, aspirazione verso l'alto").
Il 6 Febbraio 1990, lavoravo in stretto contatto con Faurisson, il quale ancora nel 1991, quindi più di un anno dopo la trasmissione, aveva per me una grande ammirazione (lo ha scritto e pubblicato, anche su Internet). Quindi dire che avrei in qualche modo "rovinato" il revisionismo è una grandissima stronzata. Invece, dopo il 1991, ho smesso la mia collaborazione con Faurisson, e più generalmente con l'ambiente revisionista che ho conosciuto come pochi, motivo per cui ho deciso di allontarmene anche a livello umano.
E' poi ovvio che sono stato linciato durante la trasmissione (lo hanno visto in tutti i paesi del mondo, ci sono stati anche centinaia di articoli di giornali), anche se una persona intervendo sul Suo blog dice che non sono stato linciato (un mio amico, nel pubblico, ha ricevuto anch'esso un cazzotto, ma non credo di sicuro che basti a dire che non sarei stato linciato).
Per il resto, un certo Signor Adinolfi minaccia di fare delle "rivelazioni" su di me, sicuramente di seconda mano, cosa purtroppo ordinaria in tutti gli ambienti cosiddetti "estremisti" (di sinistra o di destra), dove si butta così facilmente tanto fango. La cosa mi lascia perfettamente tranquillo, essendo abituato a queste cose... Infine, a telecamere spente (di cui molti testimoni), è semplicemente successo che ho dovuto affrontare l'odio dell'estrema destra ebraica e anche dell'estrema destra francese che, "strategicamente", mi aveva minacciato già prima della trasmissione di rompermi il muso se avessi parlato degli argomenti ovviamente vietati...
Sono quindi, almeno mi considero un uomo libero e veramente libero: e per questo motivo, ovviamente solo. Si evince anche dallo scritto di un altra persona, sul Suo blog, il caos degli ambienti di militanti poichè uno di loro dice di aver ricevuto (gratis) un libro mio, e di "non avermi manco mandato una lira" poichè non sapeva come contattarmi. Cosa del tutto falsa (secondo Lei, se faccio un pacco postale, non do un mio recapito?), semplicemente non voleva spendere diecimila lire, ma non ha certo nessuna importanza. E' semplicemente divertente vedere che la stessa persona (F. G., se ben ricordo) mi dà del "genio universale" ma... non manda mica diecimila lire ad un tale genio... I miei amici italiani, le mie amiche anche, a cui ho fatto leggere il Suo blog, lo hanno notato sùbito, ridendo tanto tanto! (...)
Olivier Mathieu
(2 - continua)
Ma gliele mandiamo 'ste diecimila lire? Mi sembra il minimo...
RispondiEliminaNon conosco il tizio se non per le (poco lusinghiere) parole di Robert Steuckers in uno scritto di qualche tempo fa.
RispondiEliminaIl tono delle sue repliche è tuttavia così gelatinoso, invertebrato e narcisistico che a me personalmente è già basato per farmi un'idea.
Complimenti comunque per l'ottimo uso dell'italiano, meno per la conoscenza del latino: pro-vocare, chiamar fuori. Che c'entra "l'alto"? (http://www.etimo.it/?term=provocare&find=Cerca)
Dirò al Signor Adriano che per conoscere uno scrittore, non bisogna probabilmente ascoltare le parole altrui, ma leggerlo. Personalmente non mi permetterei di giudicarLa se Pinco Pallino mi parlasse in male di Lei. Il francese "provocation" (italiano "provocazione") proviene dal latino "provocare", che significava "chiamare fuori, sfidare", è composto ovviamente da "pro" e da "vocare", e fu usuale in vecchio francese, e anche dopo, nel senso di "incitare tramite il mezzo di un appello". Ovviamente, lo uso nel senso etimologico stretto, non nel senso che ha attualmente "aizzare".
RispondiEliminaMathieu, è vero: per un autore parlano le sue opere e bisognerebbe parlarne a partire dalle sue opere. Poiché però lei ha inteso esprimere il suo impegno anche sul terreno politico si è di fatto consegnato al giudizio pubblico e sommario degli avversari. Certo, 20 anni dopo è anche lecito invocare il diritto all'oblio ma non si può riscrivere la storia con la scolorina ...
RispondiEliminaPremetto che sono abbastanza sorpreso di vedere Fascinazione pubblicare dei brani delle mie mail, senza nemmeno chidermene il permesso. Va detto, quindi, che queste righe non erano per forza destinate alla pubblicazione. Il mio impegno politico risale a più di venti anni fa, e il giudizo sommario, anche di più d quello degli "avversari", è quello dei falsi amici. Io avverto che chiuderò a breve, credo, questa polemica basta sul nulla. Sono un romanziere, un intellettuale, un artista : e queste storie non mi interessano più. Men che meno i conflitti tra schieramenti ufficiamente opposti, che hanno bisogno gli uni e gli altri di continuare a darsele di santa ragione, per il più grande piacere del Sistema. In una frase: mi intersso di Spirito, non di storielle di destra, di sinistra e dei loro estremismi. Distinti saluti.
RispondiEliminaUn'unica precisazione. Le email da cui ho estratto i testi per la cui pubblicazione stasera il signor Mathieu esprime sconcerto erano la risposta a questa mia mail:
RispondiEliminaGentile signor Mathieu,
sono il titolare del blog "Fascinazione" in cui lei è intervenuto essendo stato ripetutamente citato in una polemica sul negazionismo.
Pur essendo considerato un grande esperto della destra radicale le confesso candidamente che nulla so della sua vicenda. Le va di raccontarmela per informare compiutamente i miei (numerosi) lettori dalla fonte più completa e precisa?