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Una lettrice critica di Fascisteria e le mie obiezioni

“Gorgoglio” è una giovane (36 anni) blogger legnanese. Un blog autoironico, a partire dal titolo: Debito di sonno. Deve appartenere al partito di Antonella Beccarla, che nella testata del suo, invece, evoca le 8 del mattino come espressione del male nel mondo. Il post è di qualche settimana fa, ma merita rilievo: una che sottrae il tempo delle vacanze natalizie per dedicarlo alla lettura  di Fascisteria (ed è follower di Fascinazione) merita. Alle sue osservazioni segue, ovviamente, una mia breve replica
sabato, 22 gennaio 2011
Gorgoglio ancora sveglia alle ore 13:36 parlava di cultura
Ho approfittato delle lunghe vacanze natalizie per affrontare la lettura di Fascisteria di Ugo Maria Tassinari e di Bombe e segreti di Cesare Lanza. Ho trovato il primo un po' ostico e ho faticato un po' per terminarlo. Nella prima parte raccoglie una interessante panoramica sulla destra radicale in Italia dagli anni della strategia della tensione ai giorni nostri.  Nella seconda parte però passa da Peppe Dimitri ai movimenti ultrà negli stadi, alla violenza xenofoba nei quartieri più degradati delle nostre città. Personalmente ho trovato poco interessante questaseconda parte del volume dedicata alla violenza contro gli extracomunitari e alla violenza negli stadi, mentre avrei preferito un maggiore approfondimento delle vicende avvenute negli anni '70 e '80 a mio avviso il libro ha il difetto di essere basato in gran parte su fonti giornalistiche (…).

(umt) Ti ringrazio per il tempo (della festa) dedicato al mio libro.      
Nulla da obiettare sulle tue preferenze: anche a me piacerebbe che non ci fossero storie squallide da raccontare, ma ovviamente la realtà è più complicata.  
Come nel caso di Peppe Dimitri che tu citi e le cui traiettorie umane in qualche modo attraversano quasi tutti gli ambiti che il libro affronta: dalla ricerca sapienziale alla militanza politica, dalla lotta armata alla (ri)costruzione di una comunità umana.           
Perché la realtà della fascisteria è intricata: e la grande ambizione del libro è stata appunto quella di ricostruirne i grandi scenari e gli intrecci. E quindi è un po' un'operazione artificiosa quella di distinguere una parte dall'altra.          
Debbo anche confutare l'enunciato finale. Non è vero che uso prevalentemente fonti giornalistiche. Anzi. Le ho in gran parte lasciate per strada (avresti dovuto vedere la prima edizione del 2001...). E' invece vero, e probabilmente è questa la tua obiezione sostanziale, che l'intero impianto narrativo è di tipo giornalistico. In tal caso hai ragione: ma questo io sono ...           
 Ugo Maria Tassinari

8 commenti:

  1. Cesare Lanza ha scritto il solito polpettone intitolato "Bombe e segreti"; elucubrazioni mentali sulle immancabili trame nere, fascisti collusi e stragisti, con ciliegina finale (che non poteva mancare sulla torta) dei poveri anarchici agnelli sacrificali e innocenti, comunque sempre delle povere vittime, che in realtà sono le solite seghe mentali di questi anarchici radical chic.Costoro ci propinano, fino alla nausea, la solita minestra riscaldata,rancida e avariata.Non se ne può proprio più. UMT rendi edotta la gentile pulzella di aggiornarsi, lasciando perdere i segaioli, leggendo invece il libro di Paolo Cucchiarelli, dedicato alla madre di tutte le stragi. T.V.

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  2. Anche se ti sembrerà strano, ETV, io ho alcune remore di stile: nel momento in cui sono sottoposto a giudizio comparativo trovo sommamente inelegante denigrare l'opera del concorrente.
    Ma l'hai fatto benissimo tu: -))))))))))

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  3. Se c'è una cosa di cui non si può proprio più è leggere "radical chic" usato a sproposito -come qui e nel novantanove virgola nove per cento delle altre volte. Se volete essere esenti dalla nausea aggiornate il vostro vocabolario.

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  4. Invece io insisto e persisto radical chic! Ma perché lo trovo, una definizione calzante, di una realtà umana fatta da una accolita di stercaioli immondi, ma che dico, peggio di impuniti, in gran parte aborti fuoriusciti da lombi alto borghesi,che da giovani volevano fare la rivoluzione con il permesso del Prefetto, mentre nella vecchiaia, molti di loro sono finiti al servizio di Berlusconi.Vomito e sterco,sotto forma umana, ecco cosa intendo per radical chic. Poi quando leggo che l'immancabile pistarolo nero o fontanologo di turno, nello scrivere di quei fatti,definisce gli anarchici, come degli innocui cavalieri del pensiero, agnelli e vittime sacrificali, do fuori di melone! T.V.

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  5. Lasciamo stare Lanza ma soprattutto il suo "giro" di anarchici (ma quando? ma dove?). Per carità umana...

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  6. Per colpa della giovane pulzella siamo incorsi tutti in un grave errore di persona; non si tratta di Cesare Lanza, noto giornalista schierato, ma del militante anarchico, Luciano Lanza, che ha scritto il libro argomento della mia polemica, lapsus freudiano? T.V.

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  7. UMT la tua galanteria verso il gentil sesso (non si può più dire sesso debole, corriamo il rischio di essere evirati)ti rende succube.La giovane lettrice critica del tuo blog, va bacchettata, in quanto ha confuso l'agente Betulla con l'anarchico Lanza. Perché non fai una bella reprimenda alla lettrice critica? T.V.

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  8. Ma quando mai... E non è questione di galanteria. Il mio stile garbato e tollerante - mi darai atto - lo applico anche a un rompicoglioni patentato come te. E poi stiamo parlando di un blog di una lettrice curiosa: le reprimende vanno riservate agli esperti o sedicenti tali, a certi miei colleghi ciucci e presuntuosi ...

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