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L'Ugl festeggia a Napoli i suoi primi 60 anni

di Giuseppe Parente
Con lo slogan sessanta anni di storia sempre al fianco dei lavoratori, il sindacato Unione Generale del lavoro, ex Cisnal , nella giornata di giovedì 24 marzo, a Napoli conclude l’anno di festeggiamenti per i suoi primi 60 anni di attività sindacale, iniziati proprio a Napoli nel medesimo giorno ma del lontano 1950, quando grazie all’apporto di sindacalisti del calibro di Ugo Clavenzani, Gianni Roberti, Giuseppe Landi, nacque l’allora Confederazione Italiana Sindacati Nazionali del Lavoro (CISNAL), con il chiaro intento di rompere il monopolio dell’attività sindacale italiana della triplice dando vita ad una nuova organizzazione.

L’allora Cisnal, per amore della verità, rappresentava una presenza del tutto originale nel più vasto e complesso panorama sindacale italiano, in quanto erede del sindacalismo nazionale rivoluzionario, sintesi culturale e pratica della dottrina di Georges Eugene Sorel, del pensiero mazziniano, dell’idea nazionale e del solidarismo cattolico, nel corso degli anni, non senza difficoltà, ha saputo radicare la propria presenza nei luoghi di lavoro e sul territorio, superando veti incrociati da parte delle imprese e delle altre organizzazioni sindacali, subendo anche tantissime aggressioni fisiche caratterizzato da un lungo elenco di sedi del sindacato e di suoi rappresentanti oggetto di violenze soprattutto negli anni settanta.
I presenti all’avvenimento, oltre un migliaio, hanno avuto inoltre la fortuna di poter ammirare una mostra fotografica con oltre 100 immagini tra fotografie e manifesti dal 1950 ad oggi che testimoniano le tante proteste, le mobilitazioni, le battaglie del sindacato, con particolare attenzione a temi fondamentali quali la confederalità,l’autonomia delle categorie produttive, ponendo massima attenzione al carattere nazionale del sindacato, sostenendo tesi come l’accentramento contributivo, il corporativismo, proponendo come idea forza il concetto di partecipazione, tornato in auge con la recente riforma della contrattazione ma anche con il tavolo istituito presso il ministero del Lavoro per l’elaborazione di un avviso comune.
Una storia lunga, con momenti difficili per non dire drammatici, che nel 1996 conosce una importante svolta: il passaggio dalla Cisnal all’ Ugl, operazione capace di alterare gli equilibri nelle relazioni sindacali, con una costante crescita di iscritti, di rappresentatività in importanti realtà.
Con l’avvento di Renata Polverini alla guida del sindacato, l’ Ugl comincia un costante e continuo rapporto di collaborazione con le altre tre maggiori confederazioni, potendo vantare il sostegno di oltre due milioni di lavoratori iscritti al sindacato.
Il futuro della quarta confederazione sindacale italiana è nelle mani di un operaio metalmeccanico della Fiat F.m.a di Pratola Serra, l’irpino Giovanni Centrella, che immagina un sindacato capace di ritornare alle proprie origini, cioè nei luoghi di lavoro, da meridionale sogna un sud del paese che sconfigga una mentalità assistenzialista, forte di una idoneità ad assumersi le proprie responsabilità per costruire un futuro migliore per i tanti troppi giovani disoccupati, cassa integrati, precari.

5 commenti:

  1. Purtroppo l'Ugl non può essere considerata l'erede e nemmeno la continuazione della Cisnal poichè ha mutato i principi statutari che si rifacevano all'impostazione socializzatrice della Rsi e ha sposato invece lo spirito concertativo e filopadronale che era proprio della extriplice....con la Polverini poi ha giustificato pure la flessibilità del lavoro e la società multirazziale....senza parlare dell'appoggio, oltretutto immotivato per un sindacato, verso Israele e il sionismo in generale!

    Filippo

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  2. Non ho "pisciato"il pezzo,caro fascinazione, dal punto di vista statutario l'Ugl è la continuazione della Cisnal, come lo è stato Alleanza Nazionale rispetto al Movimento sociale Italiano, in quanto con il congresso fondativo del la Cisnal
    Poi con l'avvento della destra al governo, anche il sindaco di riferimento, abbia accettato le tesi del libero mercato, della flessibità del mondo del lavoro, non può che farmi dispiacere, come anche la corsa senza freni verso il sionismo e Israele che ha visto tutti i maggior leader della destra istituzionale partecipare e alla quale corsa non poteva non mancare Renata Polverini..
    Con coscienza e volontà non ho voluto parlare di questi cambiamenti di direzione, per stimolare i lettori e i forumisti a ricordare il vero volto della Cisnal ed evidenziare il cambiamento delle posizioni politico culturali...
    Giuseppe Parente

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  3. Facciamo i permalosi, Giuseppe? Visto il clima pesante e le suscettibilità estese, il titolare può scherzare con il "ragazzo di bottega"?
    PS: in realtà mi è scappato il punto interrogativo perché la tastiera fa schifo ... pardon

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  4. A parte il numero degli iscritti(gonfiato) l'ugl adotta una politica sindacale opposta a quella del sindacalismo rivoluzionario e le istanze dei fasci italiani di combattimento e della stessa cisnal;
    tra l'altro mi si permetta una parentesi sulla disoccupazione che non trova sicuramente una soluzione negli elevati straordinari obbligatori imposta nei nuovi contratti, si veda Pomigliano per citare un esempio meridionale.
    Forse sarebbe stato meglio ricordare la cisnal non accostandola a un sindacato, l'ugl, che non può ad oggi per nulla rappresentarci.

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