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Inquinati ed inquinanti, considerazioni a margine del «Bocchino-pensiero»

di Paolo Ruotolo
«Non posso non essere convintamente antifascista, perché il fascismo ha inquinato la destra italiana, impedendo al nostro Paese di avere una destra normale, di stampo occidentale». Dalla poltrona di «Che tempo che fa» Italo Bocchino, vicepresidente di Futuro e Libertà per l’Italia, è stato drastico. Un giudizio, il suo, senza sconti né revisionismi. Una valutazione politica prima ancora che storica, che non ripropone la solita e vecchia litanìa della «comunità umana che fa i conti con il proprio passato» – ché quelli, a dire di tutti gli astanti di Fiuggi, furono consumati con la nascita di Alleanza Nazionale – ma attraverso cui l’ex allievo prediletto di Pinuccio Tatarella si incarica di sconfessare, sic et simpliciter, un’intera stagione di idee. Quelle stesse idee a cui, a sentire militanti e simpatizzanti «di base», si abbevera ancora larga parte di Fli.
Bocchino afferma in modo risoluto di essere antifascista. Opinione legittima, ancorché fuori contesto e fuori tempo, giacché parlare di antifascismo nel 2011 appare un po’ anacronistico, a meno di non voler attribuire l’epiteto di fascista a Berlusconi (il che sarebbe evidentemente una corbelleria storica e politica). Tuttavia le parole del vicepresidente di Fli suonano in assoluta dissonanza con quanto si può leggere negli scritti di tanti – forse la maggioranza – degli intellettuali di riferimento e dei militanti della nuova formazione politica di Gianfranco Fini. Innanzitutto perché è la stessa categoria politologica di «destra» a star stretta ai futuristi, che al contrario non perdono occasione per smarcarsi da un’etichetta che considerano inadeguata e riduttiva. In secondo luogo perché le pulsioni culturali di riferimento (si guardi le terza pagina del «Secolo» sotto la direzione di Flavia Perina) ripropongono – in chiave aggiornata e attualizzata – intuizioni, sensibilità, «idee-forza» saldamente ancorate al fermento ideale che accompagnò – spesso in un legame di stretta interconnessione – il fascismo.
È di tutta evidenza che il percorso sviluppato in questi anni, a partire proprio dalla riflessione culturale ospitata sulle pagine del «Secolo», è stato nettamente orientato al superamento di qualsivoglia riflesso nostalgico e proiettato verso il futuro. Nel contempo, però, si è mosso senza steccati e preconcetti. Abbandonando gli aut-aut in luogo degli et-et (operazione peraltro già tentata dalla Nuova Destra di Marco Tarchi). Contaminazione sì, dunque, ma senza nessun particolare ostracismo né scomunica. Anzi, con l’ambizione – dichiarata – di recuperare attivamente un pezzo della storia della destra intesa come continuità ideale del fervore e dell’originalità culturali maturati dentro e fuori quel Movimento Sociale Italiano fondato sulle ceneri della RSI. Nessuno stupore, quindi, se tantissimi tra i giornalisti, gli scrittori, gli intellettuali eretici che si sono avvicinati a Futuro e Libertà per l’Italia guardano – alcuni collaborandovi attivamente – con favore, e senza nasconderlo, all’esperienza culturale di Casa Pound Italia. Una realtà indipendente e anticonformista ma tutt’altro che «antifascista» e per nulla convinta che il fascismo abbia «inquinato la destra italiana».
Un conto, dunque, è il giudizio storico sul fascismo, che Bocchino è libero di formulare come meglio crede. Altra faccenda, invece, è l’aspetto più propriamente politico. Il fascismo, infatti, ha permeato l’intera storia della destra politica italiana. Ne ha definito i contorni e scandito i riferimenti culturali; ne ha guidato l’azione politica ed è stato, spesso, la molla del suo stesso superamento. D’altro canto il direttore responsabile del «Secolo», Luciano Lanna, nel suo ultimo lavoro editoriale («Il fascista libertario») si propone sin dal titolo dell’opera l’obiettivo di individuare gli elementi culturali di quella temperie che fu l’esperienza fascista da rilanciare e riprendere nell’Italia di oggi. Se per Bocchino il fascismo ha «inquinato» la destra allora anche Fli è terreno da bonificare in modo pressoché totale. Se il fascismo ha «inquinato» la destra italiana allora anche la vicenda umana e politica di Bocchino è un controsenso – se non proprio un «non senso» – perché la sua personale collocazione avrebbe dovuto riguardare l’ala «destra» della Democrazia Cristiana più che il MSI. Per la lunga giaculatoria sui diritti civili, invece, sarebbe opportuno per Bocchino rileggere la Carta del Carnaro e le vicende dell’impresa Fiumana di D’Annunzio, che sono parte integrante – oltre che precursori – di quel fascismo che egli considera un agente politico inquinante.
Se con la sua infelice dichiarazione il vicepresidente di Fli ha voluto indossare le vesti del moderno democratico al cospetto del sincero antifascista Fazio (che gli domandava con una spocchia di superiorità morale degna di miglior causa come, da giovani, si potesse aver trovato nel fascismo qualcosa di positivo da seguire) l’esito è stato decisamente fallimentare. Se invece egli crede davvero a ciò che ha detto è il caso di ammettere in modo limpido di aver sbagliato tutto nella vita. Perché anche Bocchino, purtroppo, è uno dei tanti figli – lui sì, inquinato – di quella tradizione ideale e politica.







8 commenti:

  1. Il Bocchino-pensiero non nesnche la forza di una autentica fellatio, per l'appunto.

    Se c'è qualche cosa nel pensiero politico nazionale che ha inquinato, tradito , depistato il Risorgimento , Il Fascismo , che ha preso in ostaggio il neo-fascismo nel 1946', che ha ri-creato le condizioni di scontro con l'anti-fascismo tra il 1965 ed il 1974, che ha fatto da sgabello mal-detro per questurini, democristi, reazionari, vetero-golpisti bianchi, massoni di serie b, capitalisti arroganti e masse plebee varie , ebbene si E' PROPRIO LA DESTRA, IN TUTTE LE SUE ARTICOLAZIONI CORROTTE, BIGOTTE, PLEBEE, BADOGLIANE, TRASFORMISTE, PASSATISTE E/o FALSO-FUTURISTE CHE SIANO : oche al passo da sempre e niente di piu' ...

    Se dovessi leggere la storia con la lettura di una equazione matematica direi che la storia dei Proscritti stà a W. Rathenau , come la nostra storia sta " alla fellatio infame di destra " ...

    Salvando ovviamente la Fellatio piu' autentica, che non è di Destra ed alla faccia loro, fà passato, presente e futuro ...

    Disse bene Buscaroli dopo Fiuggi a lor signori e alla loro arroganza ignorante : che possiate essere maledetti per i Morti ( Voi ed il Vostro novello anti-fascismo aggiungo io ... ) e soprattutto per quei pochi ancora Vivi ....

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  2. Non posso non essere convintamente antifascista, perché il fascismo ha inquinato la destra italiana, impedendo al nostro Paese di avere una destra normale, di stampo occidentale». A queste parole di Bocchino, depurate dalle considerazioni ...sulla persona, la tua risposta sul piano storico e culturale è ineccepibile.Ma provo a fare "l'avvocato del diavolo": se a quella frase aggiungessimo la parola dibattito forse il senso del "bocchino-pensiero" assumerebbe tutt'altro significato, e provo a spiegarmi. Perchè il dbattito sul Fascismo, o meglio l'antifascismo militante, non ha bloccato un processo serio di storicizzazione, che ha "impantanato" l'analisi nella "vulgata" impedendo qualsiasi tentativo di includere quella fase storica, nella storia Nazionale del nostro Paese, relegando la Destra Italiana, che ha certamente radici nel neo ma allo stesso tempo post-fascismo, in un area fuori dall'arco costituzionale? E' non è stato forse lo sforzo della destra politica italiana a dare cittadinanza nel nostro Paese alla parola Patria, il Tricolore, simboli e linguaggi ritenuti dalla intellighenzia pattume e retaggio della retorica fascista?
    Giuseppe Mainiero

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  3. Condivido Francesco. Anzi, credo che per restare sulla metafora dell'inquinamento tanto cara a Bocchino, sul piano storico e politico sia stata la destra ad inquinare il fascismo. Non solo attraverso le spinte reazionarie, grette e borghesi che lo hanno influenzato nel corso della sua parabola, ma anche per i danni che la superficiale collocazione "a destra" di ciò che fu il fascismo - dal punto di vista culturale prima ancora che politico - ha prodotto, impedendo a molti di cogliere il senso più profondo della sua carica rivoluzionaria.
    Nella mia riflessione ho cercato di evidenziare l'assoluta inconsistenza storica, politica e culturale del braccio destro di Gianfranco Fini, che ha dimostrato - per l'ennesima volta - di non conoscere gli argomenti di cui va parlando, neppure con riferimento al suo stesso partito e alle sensibilità che lo animano. Non c'è in me nessuna volontà di legittimare Futuro e libertà - me ne guardo bene - sul piano strettamente ideologico né di riconoscergli una coerenza culturale che evidentemente non esiste.

    Paolo Ruotolo

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  4. Paolo,
    il problema è che il morbo destro-nazionale
    ha fatto danni già dalla storia del Risorgimento,
    anche in quel caso il cosidetto " partito della auto-conservazione " ha inquinato tutte le istanze piu' avanzate, ha trasformato la guerra insurrezionale civile di liberazione in guerra internazionale etero-dirette da Parigi e Londra,
    ha messo le basi per la presa in ostaggio degli apparati e delle istutuzioni con il trasformismo delle classi dirigenti.
    Un Risorgimento tradito e deviato, un fascismo tradito e deviato, un neo-fascismo preso in ostaggio infiltrato e deviato.
    Questi sono i risultati della DESTRA NAZIO-ANALE
    e del suo autoconservativo profilo-pensiero.
    Colpa del patriottismo insurrezionalista risorgimentale a non averla debellata, del fascismo movimento a non averla "terminata" e del neo-fascismo ad averla sorretta .
    Solo e soltanto colpa nostra, se un Bocchino qualsiasi, oggi si è fatto classe dirigente speciale, e pretende pure di Fare Futuro ...

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  5. Anch'io, come te, penso che tanta parte della "sciagura" che è toccata a questo mondo sia il frutto avvelenato dell'almirantismo, soprattutto nella sua variante più deteriore. Anch'io, come te, credo che i mancati appuntamenti con la storia abbiano pesato e pesino come un macigno. E sono inoltre che convinto che l'attenzione che abbiamo finito per riservare alle esternazioni di Bocchino finisca per prestarsi alla dinamica dell'eterogenesi dei fini.
    Ci sono affermazioni che però non possono essere lasciate cadere nel vuoto; che non possono essere derubricate al pensiero irrilevante di un personaggio che non conta nulla e che non vale niente.

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  6. Meglio Bocchino che fa professione di anti fascismo come il suo leader neo convertito al sionismo Gianfranco Fini che tutti questi finti avanguardisti rivoluzionari, questi prodi legionari fiammisti, giovani tartarugati, camerati con la C maiuscola, che difendono senza se e senza ma il loro nuovo padrone, il nano di Arcore, Berlusconi, con i suoi personaggi da avanspettacolo alla Biondi e alla Cicchitto, camorristi e mafiosi di ogni specie e risma da Cosentino a Romano, vecchi rottami della partitocrazia da La Malfa a Nucara, passando per vecchie cariatidi della vecchia democrazia cristiana come Rotondi, Giovanardi,al contesto già per sè da voltastomaco si aggiungono i fascistissimi La Russa e Alemanno ora Amerikani con il kappa,l'unica donna ogm Daniela Santanchè e l'alessandrina nazionale..
    Mario Menale

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