Silvia Signorelli: non abusate del nome di Paolo
In occasione del compleanno del padre, nato il 14 marzo del 1934, Silvia Signorelli lo ricorda come un uomo libero e non etichettabile e fa appello affinché in blog o associazioni culturali varie non sia usato il suo nome, ribadendo che la sua eredità politica e intellettuale è affidata alla sua ultima creatura, il Laboratorio Forza Uomo.
Ricordando mio Padre, Paolo Signorelli
Nell'anniversario della nascita di Paolo Signorelli, sua figlia Silvia lo ricorda per come era e per come dovrà essere ricordato.
Cari amici mi trovo a scrivere per ricordare un grande uomo, mio padre Paolo Signorelli.
Un uomo che ha pagato sulla sua pelle la sua onestà intellettuale e la sua integrità umana e politica.
Papà non era un uomo che potesse essere etichettato come fascista o neofascista, come nazista o come nazionalsocialista, era un uomo libero, un ribelle un viandante alla continua ricerca della purezza interiore ed estetica. Un uomo che mi ha insegnato a credere profondamente, a pensare in modo autonomo ed a valorizzare la nostra comunità. Una comunità che disprezza e rifiuta le etichette, che è oltre le ideologie e che rivendica la propria indipendenza culturale.
Chiedo di rispettare sia il nome di mio padre che la sua gente e di non rinchiuderlo ancora, come hanno tentato di fare magistrati e politici, in un recinto ideologico, quindi di non usare il suo nome nei vari blog o associazioni politiche al di fuori del Laboratorio Politico Forza Uomo, che Lui ideò e diresse. E che voleva continuasse come testimonianza delle sue idee di libertà ed anticonformismo.
Silvia Signorelli
fonte: ipharra
Una richiesta comprensibile ma implausibile: chi ha un ruolo pubblico (politico, scrittore, "ideologo") sa di lanciare messaggi destinati a traiettorie proprie. Mettere il copyright alle idee è come chiudere il mare con una staccionata.
RispondiEliminaCertamente non siamo tra quelli che ne vogliono abusare ma semplicemente fare tesoro delle ispirazioni di pensiero.
RispondiEliminaVivendo poi non di luce riflessa - come intendono altri - la politica, ma autonoma continua ricerca di mantenere inalterate le suggestioni ideali di ogni grande Uomo che ci ha preceduto sulla Linea Retta che fermamente insistiamo a tenere, possiamo accogliere l'invito espresso dalla Sig.ra Silvia in termini strettamente umani mentre concordiamo con l'Anonimo che determinate traiettorie hanno un destino proprio ed ampio oltre le singole volontà.
personalmente non ero un ammiratore di Signorelli ma a lui e alla sua famiglia va il mio rispetto
RispondiEliminae concordo con quanto scrive sopra ( maurizio e anonimo )
chi vive di ideali vive per tutti
una domanda:
RispondiEliminama di quale Comunità si sta parlando ?
è strano questo "comunicato": come se gli eredi di Mussolini pretendessero il copyright su una delle 1000 citazioni che ha fatto.
La FORZA DELLE IDEE sta proprio nella loro diffusione...questo non dobbiamo mai scordarcelo.
Qualche mese fa, fu lo stesso Gianfranco Fini a dire: "le ideologie sono morte".
Lo abbiamo visto.
Adesso ci sono 10 partiti che dicono tutti la stessa cosa e un piattume da decerebrati.
A me sembra che a rinchiuderlo nel recinto... del Laboratorio Forza Uomo siano gli stessi che vogliono salvaguardarlo.
Pare essere una polemica stucchevole e senza poi riferimenti diretti.
Oltretutto vedendo un post di alcuni giorni fa su questo medesimo blog, viene da pensare:
speriamo non ci sia Berlusconi dietro l'angolo (visto che il Giornale ha pubblicizzato il Laboratorio)...ma questo è un altro discorso.
Geppo.
Ecco appunto!!! Paolo era lontanissimo da qualsiasi ideologia ed a sentirsi definire ideologo si sarebbe fatto una gran risata. Questo dimostra, quanto di lui, si sia capito poco ed il bisogno, che tutti hanno avuto, di farlo rientrare in certi schemi.
RispondiEliminaUno scoglio non può arginare il mare, Paolo vive perchè vive sono le sue idee.
Annalisa
Geppo, Si nuddu miscatu cu 'nenti
RispondiEliminaForse qualcuno non sa leggere l'italiano, oltre a non saperlo scrivere!
RispondiEliminaSilvia Signorelli ha chiesto che il nome del padre non venga utilizzato come sponsor da gruppi o blog della varia "fascisteria" che lui detestava. I giudici lo definirono "ideologo dell'estrema destra" e da innocente lo sequestrarono per 10 anni nelle patrie galere. Vediamo di non sequestrare il suo pensiero in gabbie ideologiche.
Ognuno è libero di essere neofascista o neonazista, ma Signorelli che era un uomo libero da etichette, un eretico, un anarca come amava definirsi, volle prima di morire che il Laboratorio e Giustizia Giusta si facessero tramite delle sue idee di libertà contro il sistema ed il conformismo.
Quanto poi volerlo confonderlo con Fini o Berlusconi, dimostra solo la malafede e disonestà intellettuale di taluni.
Alberto
ma un comunicato senza menzionare Signorelli questo Laboratorio Forza Uomo riesce a farlo ?
RispondiEliminaGuelfo Nero
Sai leggere? Gufo nero?
RispondiEliminaSE DOVESSI DIVENTARE IMPROVVISAMENTE BECERO, LO DIVENTEREI CONTRO QUELLI CHE ADESSO FANNO LE PREDICHE CONTRO L'ISLAM, NO?.
RispondiEliminaBaffo bianco, ciuffo sghembo, sguardo azzurro, la camminata di Paolo Signorelli è ancora quella del professore di filosofia che teneva per mano i suoi ragazzi davanti alle commissioni d'esami.Portavano nientemeno che PLOTINO in discussione.Non era nel programma dell'ultimo anno di liceo classico, ma faceva lo stesso.CONIUGARE NEL MODERNO, LA GIOIOSA SCOPERTA DELLA PAGANITA', gli diceva lui, portandoli davanti alle sbranghe e agli occhiali cerchiati dei barbagianni sessantottini sazi delle coccole alto-borghesi.Era il CATTIVO MAESTRO di una Roma sprofondata nella tinta acida degli anni '70.Soldato, piuttosto che borghese, era anche uno degli ultimi.Sì, IO SONO UNO DEGLI ULTIMI.
Abbiamo conosciuto Paolo Signorelli per ciò che ha scritto - e che ha fatto scrivere - durante la sua vita. Abbiamo conosciuto un uomo che ha pagato in maniera dura e cara le sue idee, la sua visione del mondo, il suo senso di libertà.
RispondiEliminaApprendendo da Lui siamo cresciuti politicamente e socialmente con un concetto diverso della vita rispetto a quello imposto dal sistema e dai partiti che lo alimentano.
Paolo Signorelli, nel contesto politico, sociale, civile, e persino umano, non è e non può divenire un prodotto da copyright giustificando il monopolio come una forma di "rispetto" nei confronti dello stesso e "della sua gente". Nè è pensabile circoscrivere questi ultimi solo all'interno degli steccati (questi si) del Laboratorio Forza Uomo. I concetti di Paolo sono un bene comune per tutti noi e privarci dei suoi insegnamenti, chiedendoci di non nominarlo, è come se si pretendesse di relegarlo in un tetro e triste dimenticatoio dove giacciono coloro che di proprio hanno lasciato poco e niente.
Chiedendo questo e pretendendo la menzione del padre solo all'interno del Laboratorio Forza Uomo, la figlia di Signorelli compie un offesa nei confronti del compianto Paolo in quanto è lei a circoscrivere gli ideali di un uomo esclusivamente all'interno di uno steccato - quello del Laboratorio - e un atto di presunzione credendo che solo nel suddetto luogo vi siano persone degne di ricordarlo e nominarlo.
Richieste assurde che non possono che trovate il nostro disaccordo e la nostra negazione alle richieste fatte.
Ma non è tutto. Paolo Signorelli è finito agli onori della cronaca a causa del suo senso di libertà e per le battaglie che ha combattuto senza mai tirarsi indietro. E' stato tradito, vilipeso, incarcerato ed accusato di azioni mai fatte. Ha vissuto sulla sua pelle la vigliaccheria di certi presunti camerati che prima gli hanno girato le spalle e poi lo hanno additato davanti ai giudici dei tribunali di tutta Italia. Ma Paolo, anche davanti al più cinico e feroce dei tradimenti, non ha mai tentennato ed ha continuato a camminare sulla sua strada perchè ha creduto fermamente nelle sue idee. E' stato questo suo comportamento a renderlo ciò che egli è diventato e per il quale noi tutti lo ricordiamo e rispettiamo. La vita di Signorelli è stata vissuta contro questo sistema ed il sistema si è vendicato trattandolo come un pericoloso criminale.
Ora, davanti a tutto questo, conoscendo bene l'uomo politico e idealista noi crediamo che Paolo mai avrebbe voluto che un giornale della casta berlusconiana devota al sistema pubblicizzasse una sua creatura quale è stato il Laboratorio Forza Uomo. E se avesse saputo che tale azione sarebbe stata avallata dalla figlia, probabilmente avrebbe dato alle fiamme l'idea stessa piuttosto che accomunare la sua essenza di soldato spirituale con un mezzo di disinformazione creato dalla macchina aguzzina che ha combattuto per decenni. Ma questo gli eredi non lo hanno capito o hanno preferito non capirlo aprendo pericolosamente una porta che rischia di vanificare decenni di sofferenze e sacrifi che il compianto Paolo ha subito nel corso della sua vita.
Alla luce di simili iniziative, forse, dovrebbero essere tutti gli eredi spitituali degli ideali di Paolo a chiedere ai suoi familiari di evitare di usare il nome del padre per tentare abboccamenti con il principe protempore del sistema passando attraverso l'uso dei suoi mezzi. Il rispetto delle idee, va di pari passo con il rispetto verso la persona che quelle idee ha partorio e che per quelle idee si è sacrificato.
Questo è il principio di base che, pare, gli eredi cromosomici di Paolo non hanno fatto proprio.
Mi fa sorridere il constatare che chi non ha conosciuto Paolo Signorelli, se non di sfuggita, voglia spiegare ai suoi figli quello che è stato il suo iter giudiziario e umano e quali erano le posizioni di Signorelli fino alla fine dei suoi giorni.
RispondiEliminaMi fa sorridere pensare che lezioni di purezza e stile vengano da chi politicamente sa solo predicare eia eia alalà, rinchiudendosi in quel ghetto, in cui crede siano rinchiusi altri.
Mi fa sorridere ancora di più il fatto che, chi non arriva a comprendere determinate questioni politiche, per obiettiva mancanza di lungimiranza e di sensibilità, si arroghi il diritto di considerarsi propugnatore della verità e accusi gli altri di svendere, non ho capito ancora che cosa.
Fatela finita di sentirvi sempre chiamati in causa e attaccati e lasciate ad una figlia il diritto di rivendicare il suo ruolo e il suo amore, di rivendicare un percorso che, per quanto non vi piaccia, Paolo Signorelli stava facendo e del quale loro hanno perfetta menzione; sicuramente più di quella che avete voi.
Marina Simeone
"Alla luce di simili iniziative, forse, dovrebbero essere tutti gli eredi spitituali degli ideali di Paolo a chiedere ai suoi familiari di evitare di usare il nome del padre per tentare abboccamenti con il principe protempore del sistema passando attraverso l'uso dei suoi mezzi".
RispondiEliminaAllora, l'articolo su "Il Giornale" l'ho fatto uscire io. Come c***o ti permetti di parlare di abboccamenti? Eh? Chi sei? Ma lo sai che Paolo quando è venuto a Genova nel 2007 si è fatto intervistare per mezz'ora da una giornalista della "casta berlusconiana"? Lo sai???
E soprattutto, come ti permetti a rifiutare un invito che proviene dalla figlia???
Non sai cosa vuole dire rispetto.
Gran capo del NON, pensa alla Befana fascista che è meglio; sicuramente Paolo avrebbe molto apprezzato tali iniziative al passo con i tempi.
Paolo Franceschi
C'è un unico particolare che non mi convince in questi interventi polemici. Negli ultimi giorni di vita Signorelli aveva preso nettamente le distanze dai camerati che hanno poi dato vita alla Confederatio e proprio in questo blog Maurizio Canosci, con lo stile impeccabile che gli va riconosciuto, con la morte nel cuore e rammaricandosi per essere costretto a polemizzare con un avversario debilitato, aveva rispettosamente rimarcato le ragioni dello strappo.
RispondiElimina"Oltretutto vedendo un post di alcuni giorni fa su questo medesimo blog, viene da pensare:
RispondiEliminasperiamo non ci sia Berlusconi dietro l'angolo (visto che il Giornale ha pubblicizzato il Laboratorio)...ma questo è un altro discorso.
Geppo."
Geppo...Geppo...tu quoque!!!
Paolo (Genova)
Caro Tassinari,
RispondiEliminacome lei ben ricorda Paolo Signorelli prese le distanze da chi a suo ( e nostro) parere non era più in linea con quella Confederatio che lui ebbe l'intuizione di creare e che le linee guida furono ribadite nel marzo delle scorso anno a Roma e poi a giugno a Isola Farnese. La querelle verteva su alcuni punti per noi basilari: il concetto di ideologia, il linguaggio, l'estetica.In questi mesi le strade si sono divise tra chi come noi ha scelto una via totalmente al di fuori del neofascismo e chi ha scelto come compagni di strada chi è rimasto nella gabbia dell'ideologia e del neofascismo. Dalla lezione di Signorelli abbiamo appreso a rispettare le opinioni altrui, anche se divergenti, se portate avanti con onestà intellettuale e coerenza. Per noi non è mai stata e mai sarà una gara a chi fa più proseliti o tesserati...il concetto ci è estraneo. Per cui nessuna polemica con chi ha scelto altre vie. La polemica è esistita, perché era logico che esistesse, finché siamo rimasti insieme. Poi ognuno per la propria strada. Ed apprezzo chi come Canosci accetta l'invito di Silvia Signorelli. Non posso però passare sotto silenzio chi per pura mancanza di neoroni e stile polemizza sulle presunte collusioni tra il Laboratorio e il Palazzo o peggio ancora insulta la famiglia Signorelli.
questo NON ( e non è un acronimo) lo permetteremo.
Franco Torriglia
Constatare il fatto che c'è chi "sorride" , forse beffardamente, alle affermazioni da noi scritte, ci fa capire che in certi ambienti esiste una forma di eccessiva presunzione di saccenza ormai andata fuori da ogni controllo. A costoro, poi, si uniscono le arroganti affermazioni di chi sentenzia e condanna con una facilità ed una faciloneria da "tribunale del popolo" attraverso dal quale, in qualunque situazione e contingenza, l'unica sentenza che ne scaturisce è quella di colpevolezza.
RispondiEliminaNoi lo abbiamo detto da subito. Conosciamo Paolo Signorelli per ciò che ci ha trasmesso con la sua vita, i suoi scritti e la sua storia. Non ci siamo mai vantati di situazioni inesistenti. Ma a quanto pare, essere corretti ed onesti con certi elementi che credono di aver ricevuto il "verbo" direttamente da chissà quali divinità, serve a ben poco. Ma di questo, francamente, ce ne fottiamo altamente.
Fortunati, di contro, coloro che hanno potuto incontrare Paolo e che hanno potuto condividere con lui momenti particolari e personali. Ma il nostro, non era un intervento basato sulla vita privata del professore, ma sul valore storico, politico, etico e culturale che ha lasciato a tutti, dai familiari a chi non lo ha conosciuto direttamente, dai saccenti e arroganti dalle facili sentenze a chi si inchina di fronte all'uomo, all'idealista e alla sua vita passata tra mille tormenti e mille tradimenti.
Non ci interessano le considerazioni poco accorte di chi crede di essere al di sopra di tutti per aver ascoltato direttamente la voce di Paolo. A costoro che credono di essere "gli eletti" lasciamo la spregiudicatezza e la fantasia di sentirsi tali.
Non ci sentiamo neanche in obbligo di spiegare o far conoscere ai sordi - che tali sono per scelta e non per handicap - cosa sia il Nuovo Ordine Nazionale e quali sono state le battaglie politiche portate avanti. Sarebbe come parlare ai muli che quando si impuntano non sentono ragioni.
A noi interessa ribadire un concetto che va oltre ogni mistificazione, ogni presunzione, ogni collegamento di parentela e ben al di là dell'ottusità di certi sbraitatori da cortile. E' un concetto che DEVE essere accettato, lo si voglia o meno, non perché sia il NON a dirlo, ma perché è un dato di fatto. Il percorso politico, idealista e culturale di Paolo Signorelli non appartiene solo alla famiglia o agli eletti del Laboratorio Forza Uomo ma è un bene dell'intera comunità. Anzi, oseremmo dire, dell'Umanità. E nulla c'entrano le scelte di percorso diverso fatte prima o dopo la sua morte. Le sue idee rimangono e sono valide per tutti, nessuno escluso.
Chi vuole ingabbiare ciò che appartiene a tutti è un illuso perché le idee non si fermano e non si recintano.
Inoltre, continuare ad etichettare dispregiativamente - con il termine neofascista -
coloro che non appartengono alla razza dei nuovi eletti, mette chiaramente in luce quanta malafede ci sia in chi difende, assurdamente, certe scelte che non condanneremmo se fossero fini a stesse, ma che non esisteremmo a definire ignobili se dovessero far parte di una sorta di prova di trasmissione verso i luoghi infestati dai caimani del sistema contro i quali Signorelli ha sempre combattuto. Saranno solo gli eventi a mettere in luce la verità su certi comportamenti.
Ora, se anche dopo quanto è stato ripetuto dovessero saltare sulle loro sedie i gendarmi del pensiero sbraitando le loro contumelie, da parte nostra non potrà che esserci la tenerezza e la compassione per chi non riesce a decifrare le spiegazioni più elementari.
Per costoro ogni parola detta o scritta non servirebbe a nulla perché verrebbe contorta e mistificata fino al punto di stravolgere completamente il vero significato del pensiero espresso.
NUOVO ORDINE NAZIONALE
Matorà ce fatt doie pall accussì!
RispondiEliminaAnnalisa
Annalisa puoi sempre accendere la tv e vederti qualche telenovelas brasiliana senza venire a farci partecipe delle tuoi squilibri ormonali.
RispondiEliminaSe hai argomenti con cui controbattere fallo. Se devi fare le battute idiote, risparmiacele. Eviti di scivolare nel banale.
Pasquale
Non è una battuta, è la cosa più profonda, che le è venuta leggendovi!!!
RispondiEliminaNatale
Se questa è la "cosa più profonda" immagino la portata della "cosa più superficiale". Speriamo non si sia dovuta cambiare la maglietta di cotone per il sudore scaturito da cotanto sforzo intellettuale.
RispondiEliminaCapodanno
"Mi fa sorridere pensare che lezioni di purezza e stile vengano da chi politicamente sa solo predicare eia eia alalà, rinchiudendosi in quel ghetto, in cui crede siano rinchiusi altri.
RispondiEliminaMarina Simeone"
ah perchè riempire la propria bacheca di frasi di Brasillach aiuta ad uscire dal ghetto ?
cappero
non lo sapevo
domani esco dal ghetto e vado in libreria a comprarmi Brasillach !
geppo
ah ah ah !
RispondiEliminache spasso !
Chi difende libertà rinchiudendole dentro a gabbie, anche in maniera sterile... che triste fine il povero Paolo...
Mi fa anche ridere il becero tentativo di aizzare la lite da parte del signor "fascinazione"... la discuzione col Canosci, è avvenuta ma perchè qualche nobiluomo ha utilizzato parole di Paolo per fini strumentali e decontestualizzati, quando stava già male... frasi riciclate per chi non ha nulla da dire.
Se la forza dell'uomo è quella di parlar per voce altrui, meglio un laboratorio FORZA JUVE...
Solstizio (sia d'estate che d'inverno)
Siate seri...siamo in quaresima...ci pensa già il NON a farce ride
RispondiEliminaDeve stare attento Martorana: magari i figli di Lello Graziani si incazzano per lo sputtanamento che fa di Ordine Nuovo. ...o forse potrebbe essere Pierluigi ad incazzarsi.
Buonasera,
RispondiEliminanon entro nella discussione su Signorelli perchè mi sembra sia già stato detto tutto e non l'ho conosciuto.
intervengo semmai su di un altro punto.
mi chiedo come mai si usi (anche da parte di gente che non ci conosce) sempre in maniera quasi sprezzante i termini "neofascismo" o "neonazismo" come per voler marcare un territorio
quando si sa benissimo che molti di quelli che hanno commentato NON LO SONO (nell'accezione comune che tutti gli diamo) e che invece molti altri che fanno le verginelle NON LA PENSANO COSI' LONTANAMENTE e magari nelle proprie camerette sfoggiano Rune di prima qualità.
E' l'ipocrisia che infastidisce.
Le strategie sono diverse ma sappiamo tutti COME SIAMO.
Se qualcuno ci vuol far passare per Nazisti dell'Illinois per rifarsi la verginità, ha proprio sbagliato strategia.
Passate oltre.
Siamo usciti ieri con un comunicato pubblicato sul sito e mandato agli organi stampa su quella schifezza di reality La7 creato da pochi giorni sul mondo del lavoro.
Non mi sembra una cosa da NEONAZI.
o no ?
o bisogna parlare di Cicoria per uscire dal ghetto ?
Quindi prima di "etichettare" con termini dispregiativi e fare i Puritani,
cerchiamo di far accendere i neuroni, altrimenti
ripeto, passare oltre e non badate a noi.
saluti
RL
Littore Rosso,
RispondiEliminavogliamo vedere cosa scriveva Signorelli sulla fascisteria ed i manifesti che lui ha ideato?
Il problema non è questo, perché se uno non è idiota lo riesce a capire, se lo vuole capire.
Il problema sono gli insulti rivolti alla famiglia ed alla figlia Silvia e il volersi appropriare delle sue idee in mancanza di proprie, usarlo come sponsor del proprio gruppo fascista. Il Laboratorio trova sinergie in aree fuori del cosiddetto ambiente, perché ha fatto sue le idee di un uomo libero che fece della sua vita la battaglia per la Giustizia Giusta e la lotta contro le lobbyes liberal capitalistiche.
Noi combattiamo su tre fronti: Signoraggio, Decrescita e Giustizia, studiando sempre nuovi linguaggi per giungere a target che non siano solo quelli della destra radicale. Voi non siete d'accordo? Sono scelte vostre, rispettabili se non le contrabbandate come partorite da Paolo Signorelli. E' come se una catena di macellerie si fregiasse dell'immagine di Savitri Devi Mukherji per vendere la propria carne.
Per chiudere definitivamente la querelle ecco l'ultima e mail di Paolo:
Amici miei, mi rifiuto di andare dietro all'idiozia di gente che non conosce neanche il senso della lingua. Sto con estrema fatica cercando di rispondere a........ che già rompeva le palle al tempo del Fronte. Comunque, siccome siamo noi gli unici a poter fornire le linee di combattimento senza sentirci "assediati" (va raffiorando anche il vittimismo), non possiamo mollare e dobbiamo andare avanti.Sta a voi prendere in mano la situazione sul piano del fare. Le mie energie vanno esaurendosi. Attendo.
In alto i cuori!
Paolo
La gente ha capito per cui inutile continuare , se non difendere nelle sedi appropriate l'onore di Paolo e della sua Famiglia dagli insulti e dalle appropriazioni indebite di taluni.
Franco Torriglia
Il coraggio dell'anonimato porta gente di mala genia a sputare sentenze e minacce di vario genere con il tipico stile partigiano di cui ben conosciamo l'aberrazione.
RispondiEliminaEvito di usare il frasario che si addice a certi impuniti che si permettono di fare nomi prima dei quali dovrebbero strapparsi i denti dalla bocca quale segno di estrema devozione e inferiorità mentale verso chi potrebbe annegarli con uno sputo.
Credo anche di sapere chi è il coraggioso umuncolo che si nasconde dietro l'anonimato per evitare di doversi trovare a rendere conto del suo quoziente intellettivo represso e animalescamente istintivo. E se è la persona che penso, probabilmente ancora non ha capito quale grazia gli ho concesso tempo addietro evitando di fargli maledire il giorno in cui ha avuto a che fare con il sottoscritto.
Detto questo, giusto per chiarire che la vigliaccheria, l'infamia e la bassezza umana mi portano a provare solo una profonda pietà per chi non ha neanche il coraggio di firmarsi - ma sa sputare sentenze e insinuare il seme dell'ignominia solo se nascosto nell'ombra - ribadisco personalmente che il messaggio pubblicato a nome del NON sulla questione Paolo Signorelli era, è e continuerà ad essere solo ed esclusivamente di carattere politico, etico e culturale.
Tutto il resto è fuori discussione e fermi rimangono la mia stima ed il mio rispetto verso un uomo dal quale, anche se indirettamente, ho avuto occasione di apprendere molte cose che hanno arricchito il mio bagaglio politico e culturale. Stessa stima e rispetto vanno ai suoi familiari verso i quali, anche se in ritardo, porgo le mie piu che sentite condoglianze.
Alcuni rimestatori e maligni, però, continuano a fraintendere volutamente e secondo una forma mentis mistificatrice, il senso ed il contenuto di quanto si è espresso finora.
Non capisco cosa c'entri il tirare in ballo persone e movimenti di cui non si è minimamente accennato e che non fanno parte nella maniera più assoluta del discorso. Solo un fuori di testa poteva uscirsene con affermazioni del genere.
Certi vaneggiamenti esposti da folli che vagano nel nulla cercando di istigare alla rissa verbale il sottoscritto possono trovare, oltre alla pieta, il mio disprezzo e lo schifo che provo per certa feccia.
Ho deciso di dare la soddisfazione di una replica a chi meritava ben altri aggettivi, ma il luogo pubblico, la mia carica, e la mia stessa dignità non mi hanno consentito di scendere al suo stesso livello da trivio e da infamia dove vivono e si nutrono le menti malate come quella a cui mi riferisco.
Detto questo, sappia il coraggioso anonimo che altre sue repliche troveranno solo delle sonore pernacchie e che quando vorrà dimostrare "de visu" la validità delle sue stolte affermazioni, il sottoscritto sarà sempre disponibile, ma qusta volta senza la concessione della grazia. Quella carta se l'è già giocata.
Qui il NON viene per discutere, magari anche animatamente e con frasi sarcastiche - che da e riceve- ma sempe rispettando il prossimo e soprattutto colui che dà la facoltà di concedere pubblicamente a tutti un suo spazio privato.
Arrivare a simili bassezze come quelle scritte dal coniglio anonimo offende direttamente il sottoscritto, ma offende indirettamente tutti coloro che usano il proprio cervello per replicare con intelligenza e civiltà alle idee altrui. Idee che hanno il diritto di essere esposte e che devono avere il dovere di accettare eventuali vedute diverse.
L'infamia e la vigliacchieria sono tutt'altra cosa che andrebbero punite non certo con l'uso della parola.
Giuseppe Martorana
Segretario nazionale
NUOVO ORDINE NAZIONALE
Tassinari, fammi capire..censuri la mia replica e lasci inalterata quell'infamia scritta da un porco che si nasconde dietro l'anonimato? Non ti pare discriminatoria la tua cancellazione di una sola parte?
RispondiEliminaPer equità dovresti togliere anche quella porcata che cappeggia bellamente in pubblico e che oltre a non avere un valido motivo per esistere è fortemente offensivo nei miei confronti. Che ne dici?
Martorana
Martorana io non ho censurato nessuna replica. Capita che per la configurazione dei vostri computer i messaggi vadano nella cartella dello spam.
RispondiEliminaTanto è vero che ieri sera ho recuperato il tuo messaggio delle 20.56 e lo qualificato come non spam.
E ora ho recuperato il messaggio tuo delle ore 00.41, insieme a quello di Torriglia.
RispondiEliminaSolstizio, io non ho nessun bisogno di fomentare. Ci riuscite perfettamente da soli a fare questioni...
Credo che sarebbe meglio che alcuni di voi si andassero a leggere, o ri-leggere, " Intervista a Paolo Signorelli", in maniera tale che possano definitivamente chiarirsi le idee.
RispondiEliminaClaudio Marconi
P.S. E' già da parecchi giorni che avevamo preso posizione su quella porcata di trasmissione che è " Il Contratto "; senza vena polemica ma solo per onor del vero
credo che oltre che leggere quello che scriveva paolo, sarabbe opportuno metterlo in pratica per quanto possibile, oltre a declamarlo sterilmente come il laboratorio fa...
RispondiEliminaQual'è il senso di tutto ciò?
RispondiEliminaSembra di vedere i vecchietti al bar che ogni sera fanno la briscola con gli stessi compagni e litigano per gli stessi assi...
Incidenza sul mondo reale: 0!
Amico degli amici...informati!
RispondiEliminaIl tuo settarismo ti rende orbo.
Non c’è più l’interlocutore diretto e quindi il dialogo è purtroppo interrotto ma permettetemi di indicare che con una personalità come quella di Paolo le “rotture di palle” sono state numerose, reciproche e varie (con molti) e potevano durare lo spazio di un intervento piuttosto che di anni.
RispondiEliminaPersonalmente avevo avuto l’ultimo “scazzo” dopo il 2005 quando uscimmo in un primo tempo con altri dall’esperienza del Fronte e ci incontrammo informalmente all’autogrill di Badia al Pino dove si decise di formulare un “coordinamento delle comunità di Socialismo Nazionale” che – a mia firma (condivisa) – scrisse ufficialmente una raccomandata di uscita da quella entità partitica.
Dopo di allora viceversa invece Paolo prese di nuovo una sua traiettoria di cui inizialmente condividemmo una parte (tanto da presenziare ad un convegno da lui organizzato a Palmi) ma che venne interrotta più che altro per inerzia non nostra.
Solo nel 2010 venimmo di nuovo ricontattati da lui, ed è cosa nota, ed il resto è considerabile solo nelle more dell’epilogo di una malattia debilitante.
Precisato il punto, e fuori da ogni ulteriore assurda polemica non strettamente politica, ribadisco che mi sento in diritto come chiunque altro di poter usufruire liberamente delle intuizioni ideali di un filosofo e pensatore (qualunque esso sia ed oltre ogni valutazione della discendenza) laddove riscontro valido seme di conoscenza per la costruzione di una dinamica politica che per essere tale non può esimersi da ogni contaminazione positiva.
Ciò avviene perché chi ha espresso il proprio pensiero pubblicamente con l’intenzione evidente di rendere fecondo un percorso di lotta ai posteri non può essere considerato un termine strettamente “privato”.
Nel Pantheon degli esegeti della lotta del Sangue contro l’oro c’è anche Paolo Signorelli – e credo che questo sia incontestabile - insieme a tante numerose complesse personalità che lo hanno preceduto, e dunque Egli può – e deve – essere fruibile a chiunque si pone il medesimo costante ed imperituro obiettivo quale fine strategico.
Sta poi al giudizio della Storia – e solo ad esso – indicare chi e quali saranno stati i migliori interpreti.
Nessuno “inventa” nulla di nuovo; ma c’è chi riesce a volgere in sintesi perfetta e pratica gli insegnamenti dei tanti “maitre à penser” a cui ha avuto il merito di attingere e costruisce una fase di cambiamento positiva, mentre altri si fossilizzano nella memoria. Noi cerchiamo di operare nella prima ipotesi.
Lavorino tutti, secondo loro costume e capacità, al cambiamento ed alla proposizione di nuove dinamiche nella speranza ed intenzione di dare vita ad una alternativa all’imbarbarimento sociale e decadente di questo mondo in rovina e si lascino gli Spiriti Liberi a disposizione di chi, senza calcolo, prosopopea, interesse fazioso (o, peggio, capzioso) – nel limite delle proprie capacità ma in buona fede – vuole comunque combattere contro il Nemico vero ( e non quello presunto).
Chi vivrà, vedrà.
Passo e chiudo.
Tassinari, come non detto. Ti ringrazio per la pubblicazione.
RispondiEliminaMartorana
Ooooh, finalmente c'è anche il NON. Siamo tutti. Chiudete le porte.
RispondiElimina