28 febbraio/4 - Scialabba, una vendetta sbagliata
La quinta vittima della catena di sangue che si inanella da Primavalle รจ Roberto Scialabba (nella foto i rilievi della polizia sul cadavere), ucciso dal primo gruppo di fuoco dei Nar, per commemorare Mikis Mantakas nel terzo anniversario della morte. Il testo stavolta รจ tratto dal capitolo di Guerrieri (Immaginapoli, 2007) dedicato a Franco Anselmi. Qui si puรฒ leggere il primo, il secondo e il terzo post dello "speciale 28 febbraio"
Quei giorni perduti
a rincorrere i morti
I primi a mettere in pratica il โpassaggio alle armiโ, nella forma dellโomicidio politico, รจ il gruppo di fuoco che ha debuttato โ con la campagna contro i quotidiani โ proprio alla vigilia di Acca Larentia.
Anche se le cronache giudiziarie consegneranno alla storia un ruolo centrale del Fuan di via Siena nella vicenda dello spontaneismo armato, a tirare la volata รจ un gruppo di amici, sparsi tra Monteverde e lโEur, che nonostante la giovanissima etร (alcuni, come Cristiano Fioravanti e Alibrandi sono ancora minorenni) hanno giร sviluppato un saldo rapporto di fratellanza combattente in anni di battaglie di strada. Hanno giร ucciso una volta, Walter Rossi, quasi per caso, parecchie altre volte ci sono andati vicino. In qualche caso le hanno prese: il comitato autonomo di via Donna Olimpia รจ composto da duri. E cosรฌ una volta, per fare capire che loro non sono da meno Valerio si รจ presentato da solo in sede e ha sfilato fuori un cannemozze. Il vecchio della banda รจ il protagonista della lite natalizia con lโonorevole Romualdi, Franco Anselmi. Consapevole dei propri limiti intellettuali, non pretenderร mai di assumere un ruolo di leader ma quando si tratta di rischiare รจ sempre pronto. Al liceo privato Tozzi รจ stato com pagno di banco di Valerio, le poche volte che a scuola ci sono andati: ha due anni in piรน ma li ha persi perchรฉ รจ ri masto tre mesi in coma per un pestaggio e ha dovuto fare una lunga riabili tazione. Una bella classe, davvero: sei camerati tosti โ racconterร compiaciuto Valerio โ di cui due morti ammazzati (Anselmi e Alibrandi), due feriti gravi (lui e Carminati) e il โfessoโ del gruppo era considerato Maurizio Boccacci, oggi leader di Base Autonoma e dellโarea skinhead ma allโepoca semplice avanguardista. La cosa non รจ bizzarra: negli anni โ70 molti licei romani erano interdetti ai neofascisti.
Amico di Mantakas, Anselmi era al suo fianco quella mattina maledetta e da allora non si รจ mai separato dal pas samontagna intriso del suo sangue, un rituale funebre personale. Il primo anniversario Anselmi lo celebra con i Fio ra vanti e Alibrandi, accoltel lando due compagni del liceo Tacito. Il 28 febbraio 1977 un ordigno micidiale devasta il Msi di Monte Mario: Franco e Valerio partecipano al presi dio e con un altro camerata sparano contro i compagni del โFermiโ: uno รจ colpito tre volte. Lโuso sempre piรน ostentato delle armi non gli impedisce di fre quentare le sezioni di Monteverde e della Montagnola: la prima da qualche mese รจ stata chiusa dal partito e riaperta a sue spese dalla banda. In piรน di unโoccasione, i โcapettiโ lo hanno visto aggiustarsi la pistola e hanno strizzato lโocchio, contenti che, almeno per quella volta, non sarebbero stati esposti, inermi, al fuoco della โcanagliaโ rossa. Almirante ha preso le distanze dal terrorismo ma la rivendicazione del diritto allโautodifesa lascia margini di ambiguitร , anche perchรฉ il livello della violenza continua a crescere. Allo scontro fisico invocato dal segretario e praticato dai giovani รจ subentrata la sparatoria. Ora anche i compagni del โmovimentoโ hanno imparato a usare il tritolo.
I morti di Acca Larentia offrono altro sangue al suo passamontagna. Il prossimo sarร il suo. Ha appena il tempo di partecipare nel terzo Mantakas day allโomicidio di un poveraccio che non ci azzeccava, poi la fine. Hanno giร cercato il morto nel pomeriggio, spa rando su un gruppo di compagni al Por tuense: uno si รจ salvato solo perchรฉ รจ finito il caricatore. Ci riprovano la sera, dopo il solito appuntamento al bar Fungo dellโEur, il loro ritrovo. Par tono in otto: i Fioravanti, Anselmi, Ali brandi, Pedretti e tre personaggi minori, Massimo Rodolfo, Paolo Cordaro, Francesco Bianco. Lโobiettivo sono i compagni di Cinecittร . Le tre auto puntano su una palazzina occupata a via Calpurnio Fiamma. Secondo radio carcere da lรฌ sono partiti i killer di Acca Larentia ma la polizia ha appena sgomberato lโedificio. Ripiegano su un bel tiro al bersaglio sugli โzellosiโ in piazza don Bo sco, a poche centinaia di metri. Anselmi e i Fioravanti sparano su un capannello radunato intorno a una panchina. Cristiano va a segno ma gli si inceppa la scacciacani, una calibro 6 modificata artigianalmente. Franco colpisce un altro che cade a terra e Valerio, impegnato a litigare con il revolver difettoso, non si perde dโa nimo. Si mette a cavalcioni del secondo ferito, lo blocca con la morsa delle ginocchia e da distanza ravvicinata gli tira due colpi assassini alla testa. Lโattentato รจ ri petutamente rivendi cato ma la stampa punta sui piccoli precedenti penali di Roberto Scialabba per accreditare la pista di uno scontro tra spacciattori. Solo Lotta continua ricorda la militanza della vittima e la data per attribuire il delitto a un commando โneroโ.
Quei giorni perduti
a rincorrere i morti
I primi a mettere in pratica il โpassaggio alle armiโ, nella forma dellโomicidio politico, รจ il gruppo di fuoco che ha debuttato โ con la campagna contro i quotidiani โ proprio alla vigilia di Acca Larentia.
Anche se le cronache giudiziarie consegneranno alla storia un ruolo centrale del Fuan di via Siena nella vicenda dello spontaneismo armato, a tirare la volata รจ un gruppo di amici, sparsi tra Monteverde e lโEur, che nonostante la giovanissima etร (alcuni, come Cristiano Fioravanti e Alibrandi sono ancora minorenni) hanno giร sviluppato un saldo rapporto di fratellanza combattente in anni di battaglie di strada. Hanno giร ucciso una volta, Walter Rossi, quasi per caso, parecchie altre volte ci sono andati vicino. In qualche caso le hanno prese: il comitato autonomo di via Donna Olimpia รจ composto da duri. E cosรฌ una volta, per fare capire che loro non sono da meno Valerio si รจ presentato da solo in sede e ha sfilato fuori un cannemozze. Il vecchio della banda รจ il protagonista della lite natalizia con lโonorevole Romualdi, Franco Anselmi. Consapevole dei propri limiti intellettuali, non pretenderร mai di assumere un ruolo di leader ma quando si tratta di rischiare รจ sempre pronto. Al liceo privato Tozzi รจ stato com pagno di banco di Valerio, le poche volte che a scuola ci sono andati: ha due anni in piรน ma li ha persi perchรฉ รจ ri masto tre mesi in coma per un pestaggio e ha dovuto fare una lunga riabili tazione. Una bella classe, davvero: sei camerati tosti โ racconterร compiaciuto Valerio โ di cui due morti ammazzati (Anselmi e Alibrandi), due feriti gravi (lui e Carminati) e il โfessoโ del gruppo era considerato Maurizio Boccacci, oggi leader di Base Autonoma e dellโarea skinhead ma allโepoca semplice avanguardista. La cosa non รจ bizzarra: negli anni โ70 molti licei romani erano interdetti ai neofascisti.
Amico di Mantakas, Anselmi era al suo fianco quella mattina maledetta e da allora non si รจ mai separato dal pas samontagna intriso del suo sangue, un rituale funebre personale. Il primo anniversario Anselmi lo celebra con i Fio ra vanti e Alibrandi, accoltel lando due compagni del liceo Tacito. Il 28 febbraio 1977 un ordigno micidiale devasta il Msi di Monte Mario: Franco e Valerio partecipano al presi dio e con un altro camerata sparano contro i compagni del โFermiโ: uno รจ colpito tre volte. Lโuso sempre piรน ostentato delle armi non gli impedisce di fre quentare le sezioni di Monteverde e della Montagnola: la prima da qualche mese รจ stata chiusa dal partito e riaperta a sue spese dalla banda. In piรน di unโoccasione, i โcapettiโ lo hanno visto aggiustarsi la pistola e hanno strizzato lโocchio, contenti che, almeno per quella volta, non sarebbero stati esposti, inermi, al fuoco della โcanagliaโ rossa. Almirante ha preso le distanze dal terrorismo ma la rivendicazione del diritto allโautodifesa lascia margini di ambiguitร , anche perchรฉ il livello della violenza continua a crescere. Allo scontro fisico invocato dal segretario e praticato dai giovani รจ subentrata la sparatoria. Ora anche i compagni del โmovimentoโ hanno imparato a usare il tritolo.
I morti di Acca Larentia offrono altro sangue al suo passamontagna. Il prossimo sarร il suo. Ha appena il tempo di partecipare nel terzo Mantakas day allโomicidio di un poveraccio che non ci azzeccava, poi la fine. Hanno giร cercato il morto nel pomeriggio, spa rando su un gruppo di compagni al Por tuense: uno si รจ salvato solo perchรฉ รจ finito il caricatore. Ci riprovano la sera, dopo il solito appuntamento al bar Fungo dellโEur, il loro ritrovo. Par tono in otto: i Fioravanti, Anselmi, Ali brandi, Pedretti e tre personaggi minori, Massimo Rodolfo, Paolo Cordaro, Francesco Bianco. Lโobiettivo sono i compagni di Cinecittร . Le tre auto puntano su una palazzina occupata a via Calpurnio Fiamma. Secondo radio carcere da lรฌ sono partiti i killer di Acca Larentia ma la polizia ha appena sgomberato lโedificio. Ripiegano su un bel tiro al bersaglio sugli โzellosiโ in piazza don Bo sco, a poche centinaia di metri. Anselmi e i Fioravanti sparano su un capannello radunato intorno a una panchina. Cristiano va a segno ma gli si inceppa la scacciacani, una calibro 6 modificata artigianalmente. Franco colpisce un altro che cade a terra e Valerio, impegnato a litigare con il revolver difettoso, non si perde dโa nimo. Si mette a cavalcioni del secondo ferito, lo blocca con la morsa delle ginocchia e da distanza ravvicinata gli tira due colpi assassini alla testa. Lโattentato รจ ri petutamente rivendi cato ma la stampa punta sui piccoli precedenti penali di Roberto Scialabba per accreditare la pista di uno scontro tra spacciattori. Solo Lotta continua ricorda la militanza della vittima e la data per attribuire il delitto a un commando โneroโ.
bravo fioravanti, la pistola si inceppa ma lui "non si perde d'animo" e finisce scialabba come un cane. ho letto un'intervista a fioravanti, in cui dice che le gente lo stima e in strada lo fermano per stringergli la mano. io spero che lo incontri per strada anche qualche vecchio amico o parente del povero scialabba.
RispondiEliminaalberto