Storace promuove Puschiavo e Negri nell'esecutivo
Storace ha molti difetti ma onora gli impegni e così, in occasione nel comitato centrale straordinario riunito a Milano ha ufficializzato l'ingresso dei leader dei fuoriusciti dalla Fiamma tricolore, Manuel Negri e Pietro Puschiavo, nell'esecutivo nazionale. Un segnale forte ai malpancisti che lamentano la svendita della battaglia ideale per uno strapuntino di sottosegretario
di Giuseppe Parente
La destra da alternativa a stampella del governo Berlusconi. Musumeci prossimo ad essere nominato sottosegretario, divisioni nel partito tra filo governativi ed oppositori del premier.
In politica, specie quella Italiana, tre anni non corrispondo ai fatidici e cronologici 1095 giorni. Infatti sembrano passati secoli, da quando l’ex governatore della regione Lazio, Francesco Storace, abbandonò Alleanza Nazionale, lasciandosi dietro una lunga coda polemica, fatta di attacchi di natura personale e politica con l’attuale presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, nonché ex segretario del Movimento sociale Italiano, prima, di Alleanza Nazionale poi, e con i suoi “colonnelli” Gasparri, La Russa, Matteoli, finanche con l’attuale sindaco di Roma, Gianni Alemanno, un tempo sodali, nella corrente politico culturale dell’allora Alleanza Nazionale, definita con il termine di destra sociale. Ancora più distanti sembrano i tempi, in cui, il partito capitanato dalla coppia Storace Buontempo, dopo il mancato accordo alle politiche del 2008, con l’allora centro destra, denominato popolo delle libertà, si candidò come forza politica in netta contrapposizione ai due blocchi di potere esistenti raggiungendo il ragguardevole risultato del 2,4% proponendo l’allora onorevole Daniela Santanchè come candidato premier.
Gli scenari immaginati da molti iscritti e simpatizzanti del partito sono stati radicalmente modificati, per cui, nel corso di questi ultimi tre anni, non è stata possibile nessuna creazione di un unico partito di destra, con movimenti simili per idee, valori, programmi, quali per esempio il Movimento sociale fiamma tricolore del geografo Romagnoli, né tanto meno nessuna corsa elettorale in solitaria, come alternativa credibile e serie, fatta da persone per bene, come alternativa ai due blocchi, nonostante il primo esperimento avesse portato risultati lusinghieri.
In occasione delle elezioni europee del 7 giugno 2009, le prime con il sistema elettorale proporzionale con soglia di sbarramento prevista al 4% la Destra di Storace entra a far parte di un cartello elettorale denominato L’autonomia, composto dal Movimento per le autonomie di Raffaele Lombardo, l’alleanza di centro per le libertà di Pionati e il Partito pensionati dell’europarlamentare Fatuzzo, una specie di centro destra dei poveri, premiato con il solo 2,2% dei consensi dall’elettorato italiano.
L’anno successivo, in occasione delle elezioni regionali, la linea politica tracciata dal segretario nazionale Storace, prevedeva l’accordo con il popolo delle libertà, con la speranza di far diventare il partito de la destra, una presenza costante nel panorama politico italiano, con i suoi programmi, i suoi valori. L’accordo con il popolo delle libertà ha portato, però, risultati davvero disastrosi, da prefisso telefonico, come per esempio in Liguria 0,36% in Lombardia 0,16% con le uniche note positive date dall’elezioni di un consigliere regionale in Campania, con l’098% dei consensi e l’elezione di due consiglieri regionali nel Lazio, con il risultato del 3,96%, consensi ottenuti grazie alla mancata presenza sulla scheda elettorale a Roma e in provincia del simbolo del popolo delle libertà, per irregolarità sulle modalità di presentazione in tribunale della lista medesima.
Un vecchio proverbio latino di Publio Terenzio Afro afferma :” audaces fortuna adiuvat e nella lotta senza quartiere e senza esclusioni di colpi, tra il premier Berlusconi e il presidente della camera dei deputati Fini, si “intromettono” audaci uomini de la Destra, i consiglieri comunali di Monterotondo, Buonasorte e D’Andrea, i quali denunciano la mala gestio dei beni lasciati dalla contessa Colleoni al partito di Alleanza Nazionale, nella persona del segretario nazionale Gianfranco Fini, per condurre la buona battaglia, tra cui anche un appartamento di 75 mq, con terrazzo al 14 di boulevard Pricess Charlotte, salito agli onori della cronaca italiana, per essere finito nella disponibilità di Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, nuova compagna del presidente Fini.
Meno male che la contessa Colleoni, nel suo testamento olografo aveva inserito una postilla : “lascio tutto ad Alleanza Nazionale, a Gianfranco Fini, come contributo per la buona battiglia.
La determinazione con la quale Storace e si uomini hanno perseguitato, dall’ultima calda estate italiana ai giorni nostri, l’ultimo segretario del Movimento Sociale prima, di Alleanza Nazionale, poi, per la svendita del patrimonio, per lo più, immobiliare missino è stato, con quale mese di ritardo, premiata dal premier Berlusconi, il quale per amore della verità, già nel corso del meeting di Taormina, organizzato da Nello Musumeci, vice segretario nazionale de la Destra, nel mese di settembre, dichiarò che nei confronti de la Destra ci fu un veto imposto da Gianfranco Fini, per cui il movimento di Storace, nato per essere fedele alleato di Berlusconi e costruire l’ala destra della coalizione con il chiaro intento di sottrarre voti all’odiato Fini, facendo rimanere, però, i consensi della militanza più duro nell’alveo del centro destra, per cui nel 2008 la Destra fu costretta ad una corsa solitaria.
La fortuna aiuta gli audaci… per questo ora che Gianfranco Fini, da fedele coo-fondatare del popolo delle libertà, diventa un concorrente elettorale, la Destra, viene considerata dal premier Berlusconi, come una forza serie e credibile, alleata naturale del centro destra, da inserire anche nel governo, nominando Nello Musumeci, sottosegretario al prossimo rimpasto di governo, come conferma anche lo stesso premier Berlusconi, nel messaggio inviato a Storace e ai dirigenti nazionali del partito, riunito a Milano, per il comitato centrale del partito.
Berlusconi considera la Destra di Storace, come alleato importante,oggi per il prosieguo dell’attività di governo, domani, alla fine della legislatura, in una comune battaglia elettorale per sconfiggere ancora una volta questa sinistra demagogica, forcaiola, sterile, per battere definitivamente chi ha rinnegato e tradito la storia e la tradizione migliore della destra italiana, fino a confondersi con la peggiore sinistra che la storia di Italia ricordi.
In virtù di queste considerazioni, il premier Berlusconi considera opportuno inserire nella squadra di governo un rappresentante de la Destra, come testimonial di questa collaborazione, individuato nella persone dell’ex parlamentare europeo Nello Musumeci.
La notizia dell’ingresso de la destra, con un proprio rappresentante, nel governo Berlusconi, provoca, all’interno della base del partito, differenzazioni di comportamenti, tra esponenti filogovernativi ed oppositori di destra del governo Berlusconi.
Nel variegato mondo di face book, fatto di amicizie vere e sincere, come anche di conoscenze virtuali, conosco diverse persone che hanno incarichi dirigenziali nel partito storaciano, altri sono semplici militanti di base, alcuni sono puri e semplici elettori, ed ho subito notato che ad alcuni militanti di base, la cosa non è andata giù, in quanto è per loro difficile dimenticare che neanche tre anni fa, il loro leader maximo Francesco Storace chiese di votare un candidato premier Santanchè, mentre altri militanti del partito non hanno una buona opinione del premier Berlusconi, che ricordando come se fosse stato eventualmente vivo il Duce, questo qui a quest’ora, stava a marcire in galera, Marco, giovane simpatizzante del partito, che si augura che mai la Destra, possa fare da spalla ad un Berlusconi così meschino, in quanto siamo di un’altra pasta, altrimenti possiamo spegnere la fiamma e fare quello che ha fatto Fini.
Di parere opposto, sono due testimonianze del comitato centrale del partito svoltosi a Milano, la prima della dirigente femminile Antonella Giglio, la quale nella sua pagina di facebook dichiara :”oggi a Milano è stata una magnifica giornata, confermata presenza nel governo con Musumeci sottosegretario. Francesco vai, sei tutti noi, lascia perdere gli invidiosi, stiamo raccogliendo grazie ad una lunga semina. Sono fiera di essere un Dirigente ed un membro del Comitato Centrale del tuo partito.
Il responsabile nazionale dell’organizzazione del partito, l’onorevole Bruno Esposito, nel suo profilo di face book dichiara : “ destra di governo presuppone serietà e responsabilità, siamo in una fase nuova, bisogna comprendere sino a fondo il significato e lavorare sulla prospettiva che apre, per far contare la nostra storia, le nostre idee, la nostra comunità”.
Il concetto di destra di governo, potrebbe essere il prossimo interessante articolo da scrivere per questo interessantissimo blog, magari anche grazie al contributo dell’onorevole Esposito. Chi vivrà, vedrà.
di Giuseppe Parente
La destra da alternativa a stampella del governo Berlusconi. Musumeci prossimo ad essere nominato sottosegretario, divisioni nel partito tra filo governativi ed oppositori del premier.
In politica, specie quella Italiana, tre anni non corrispondo ai fatidici e cronologici 1095 giorni. Infatti sembrano passati secoli, da quando l’ex governatore della regione Lazio, Francesco Storace, abbandonò Alleanza Nazionale, lasciandosi dietro una lunga coda polemica, fatta di attacchi di natura personale e politica con l’attuale presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, nonché ex segretario del Movimento sociale Italiano, prima, di Alleanza Nazionale poi, e con i suoi “colonnelli” Gasparri, La Russa, Matteoli, finanche con l’attuale sindaco di Roma, Gianni Alemanno, un tempo sodali, nella corrente politico culturale dell’allora Alleanza Nazionale, definita con il termine di destra sociale. Ancora più distanti sembrano i tempi, in cui, il partito capitanato dalla coppia Storace Buontempo, dopo il mancato accordo alle politiche del 2008, con l’allora centro destra, denominato popolo delle libertà, si candidò come forza politica in netta contrapposizione ai due blocchi di potere esistenti raggiungendo il ragguardevole risultato del 2,4% proponendo l’allora onorevole Daniela Santanchè come candidato premier.
Gli scenari immaginati da molti iscritti e simpatizzanti del partito sono stati radicalmente modificati, per cui, nel corso di questi ultimi tre anni, non è stata possibile nessuna creazione di un unico partito di destra, con movimenti simili per idee, valori, programmi, quali per esempio il Movimento sociale fiamma tricolore del geografo Romagnoli, né tanto meno nessuna corsa elettorale in solitaria, come alternativa credibile e serie, fatta da persone per bene, come alternativa ai due blocchi, nonostante il primo esperimento avesse portato risultati lusinghieri.
In occasione delle elezioni europee del 7 giugno 2009, le prime con il sistema elettorale proporzionale con soglia di sbarramento prevista al 4% la Destra di Storace entra a far parte di un cartello elettorale denominato L’autonomia, composto dal Movimento per le autonomie di Raffaele Lombardo, l’alleanza di centro per le libertà di Pionati e il Partito pensionati dell’europarlamentare Fatuzzo, una specie di centro destra dei poveri, premiato con il solo 2,2% dei consensi dall’elettorato italiano.
L’anno successivo, in occasione delle elezioni regionali, la linea politica tracciata dal segretario nazionale Storace, prevedeva l’accordo con il popolo delle libertà, con la speranza di far diventare il partito de la destra, una presenza costante nel panorama politico italiano, con i suoi programmi, i suoi valori. L’accordo con il popolo delle libertà ha portato, però, risultati davvero disastrosi, da prefisso telefonico, come per esempio in Liguria 0,36% in Lombardia 0,16% con le uniche note positive date dall’elezioni di un consigliere regionale in Campania, con l’098% dei consensi e l’elezione di due consiglieri regionali nel Lazio, con il risultato del 3,96%, consensi ottenuti grazie alla mancata presenza sulla scheda elettorale a Roma e in provincia del simbolo del popolo delle libertà, per irregolarità sulle modalità di presentazione in tribunale della lista medesima.
Un vecchio proverbio latino di Publio Terenzio Afro afferma :” audaces fortuna adiuvat e nella lotta senza quartiere e senza esclusioni di colpi, tra il premier Berlusconi e il presidente della camera dei deputati Fini, si “intromettono” audaci uomini de la Destra, i consiglieri comunali di Monterotondo, Buonasorte e D’Andrea, i quali denunciano la mala gestio dei beni lasciati dalla contessa Colleoni al partito di Alleanza Nazionale, nella persona del segretario nazionale Gianfranco Fini, per condurre la buona battaglia, tra cui anche un appartamento di 75 mq, con terrazzo al 14 di boulevard Pricess Charlotte, salito agli onori della cronaca italiana, per essere finito nella disponibilità di Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, nuova compagna del presidente Fini.
Meno male che la contessa Colleoni, nel suo testamento olografo aveva inserito una postilla : “lascio tutto ad Alleanza Nazionale, a Gianfranco Fini, come contributo per la buona battiglia.
La determinazione con la quale Storace e si uomini hanno perseguitato, dall’ultima calda estate italiana ai giorni nostri, l’ultimo segretario del Movimento Sociale prima, di Alleanza Nazionale, poi, per la svendita del patrimonio, per lo più, immobiliare missino è stato, con quale mese di ritardo, premiata dal premier Berlusconi, il quale per amore della verità, già nel corso del meeting di Taormina, organizzato da Nello Musumeci, vice segretario nazionale de la Destra, nel mese di settembre, dichiarò che nei confronti de la Destra ci fu un veto imposto da Gianfranco Fini, per cui il movimento di Storace, nato per essere fedele alleato di Berlusconi e costruire l’ala destra della coalizione con il chiaro intento di sottrarre voti all’odiato Fini, facendo rimanere, però, i consensi della militanza più duro nell’alveo del centro destra, per cui nel 2008 la Destra fu costretta ad una corsa solitaria.
La fortuna aiuta gli audaci… per questo ora che Gianfranco Fini, da fedele coo-fondatare del popolo delle libertà, diventa un concorrente elettorale, la Destra, viene considerata dal premier Berlusconi, come una forza serie e credibile, alleata naturale del centro destra, da inserire anche nel governo, nominando Nello Musumeci, sottosegretario al prossimo rimpasto di governo, come conferma anche lo stesso premier Berlusconi, nel messaggio inviato a Storace e ai dirigenti nazionali del partito, riunito a Milano, per il comitato centrale del partito.
Berlusconi considera la Destra di Storace, come alleato importante,oggi per il prosieguo dell’attività di governo, domani, alla fine della legislatura, in una comune battaglia elettorale per sconfiggere ancora una volta questa sinistra demagogica, forcaiola, sterile, per battere definitivamente chi ha rinnegato e tradito la storia e la tradizione migliore della destra italiana, fino a confondersi con la peggiore sinistra che la storia di Italia ricordi.
In virtù di queste considerazioni, il premier Berlusconi considera opportuno inserire nella squadra di governo un rappresentante de la Destra, come testimonial di questa collaborazione, individuato nella persone dell’ex parlamentare europeo Nello Musumeci.
La notizia dell’ingresso de la destra, con un proprio rappresentante, nel governo Berlusconi, provoca, all’interno della base del partito, differenzazioni di comportamenti, tra esponenti filogovernativi ed oppositori di destra del governo Berlusconi.
Nel variegato mondo di face book, fatto di amicizie vere e sincere, come anche di conoscenze virtuali, conosco diverse persone che hanno incarichi dirigenziali nel partito storaciano, altri sono semplici militanti di base, alcuni sono puri e semplici elettori, ed ho subito notato che ad alcuni militanti di base, la cosa non è andata giù, in quanto è per loro difficile dimenticare che neanche tre anni fa, il loro leader maximo Francesco Storace chiese di votare un candidato premier Santanchè, mentre altri militanti del partito non hanno una buona opinione del premier Berlusconi, che ricordando come se fosse stato eventualmente vivo il Duce, questo qui a quest’ora, stava a marcire in galera, Marco, giovane simpatizzante del partito, che si augura che mai la Destra, possa fare da spalla ad un Berlusconi così meschino, in quanto siamo di un’altra pasta, altrimenti possiamo spegnere la fiamma e fare quello che ha fatto Fini.
Di parere opposto, sono due testimonianze del comitato centrale del partito svoltosi a Milano, la prima della dirigente femminile Antonella Giglio, la quale nella sua pagina di facebook dichiara :”oggi a Milano è stata una magnifica giornata, confermata presenza nel governo con Musumeci sottosegretario. Francesco vai, sei tutti noi, lascia perdere gli invidiosi, stiamo raccogliendo grazie ad una lunga semina. Sono fiera di essere un Dirigente ed un membro del Comitato Centrale del tuo partito.
Il responsabile nazionale dell’organizzazione del partito, l’onorevole Bruno Esposito, nel suo profilo di face book dichiara : “ destra di governo presuppone serietà e responsabilità, siamo in una fase nuova, bisogna comprendere sino a fondo il significato e lavorare sulla prospettiva che apre, per far contare la nostra storia, le nostre idee, la nostra comunità”.
Il concetto di destra di governo, potrebbe essere il prossimo interessante articolo da scrivere per questo interessantissimo blog, magari anche grazie al contributo dell’onorevole Esposito. Chi vivrà, vedrà.
http://destrapermilano.blogspot.com/
RispondiEliminaRoberto Jonghi Lavarini, Presidente del Comitato Destra per Milano ha portato il suo saluto al Comitato Centrale de La Destra che si è tenuto sabato scorso a Milano. Alla importante riunione erano presenti oltre duecento dirigenti di partito, fra i quali: il Segretario Sen. Francesco Storace, il Presidente On. Teodoro Buontempo, l’On. Nello Musumeci, (prossimo sottosegretario nel Governo Berlusconi), Eliana Farina (attivissima Segretaria Regionale della Lombardia), l’Avv. Roberto Bertoncelli (segretario Cittadino di Novara) e Carlo Lasi (Segretario Giovanile di Milano). Numerosi sono stati anche gli interventi di rappresentanti del centrodestra lombardo, fra i quali il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, e l’On. Romano La Russa, Assessore della Regione Lombardia, in rappresentanza ufficiale del Popolo della Libertà. Presente, in qualità di attento osservatore, anche Francesco Cappuccio (ex portavoce di Cuore Nero e Casa Pound, ora animatore della fanzine militante Doppio Malto e del Circolo Letterario Ritter di Milano - http://www.ritteredizioni.com/ ).
http://www.fiammafutura.net/
Roberto Jonghi Lavarini si è incontrato con Piero Puschiavo e Manuel Negri, promotori del Progetto Nazionale Fiamma Futura e nuovi membri dell’esecutivo politico nazionale de La Destra. Jonghi e Puschiavo hanno in comune una storica militanza nella destra radicale, antichi legami di cameratismo, un forte patriottismo ma anche una radicata identità lombardo-veneta. I due esponenti politici hanno pienamente concordato sulla necessità di collaborare per: rafforzare l’alleanza politica PDL–LegaNord–LaDestra, sostenere il governo nazionale e le giunte locali di centro-destra, rilanciare e coordinare la trasversale presenza (culturale e sociale prima che politica) della destra (popolare e identitaria) all’interno della coalizione. Inoltre, Jonghi e Puschiavo sono entrambi convinti che il Federalismo (insieme al Presidenzialismo) sia una riforma, non solo giusta ed utile a modernizzare il paese ma anche a rafforzarne l’unità nazionale, proprio nel suo 150° anniversario.
http://www.pieropuschiavo.com/
Presto, quindi, anche a Milano, Piero Puschiavo, da tutti stimato per la sua antica e coerente militanza politica, presenterà il Progetto Nazionale, laboratorio politico trasversale, che può già contare sulle simpatie, oltre che di Destra per Milano, anche di altri noti esponenti della destra milanese come quelli di Marco Clemente, Rino Demango, Lino Guaglianone, Piero Porciani, Alessandro Todisco, Diego e Mauro Zoia.
Preciso che tutti i nomi sopracitati sono amici ed estimatori di Piero Puschiavo, della sua storia e del suo movimento, ma nessuno, almeno per ora, ha aderito ai suoi circoli e, tantomeno vuole aderire alla Destra di Storace.
RispondiEliminaVogliamo creare un coordinamento di tutti i Camerati che fanno politica nel centrodestra, siano essi nel PDL, nella Lega o in altri movimenti. Per questo troviamo molto interessante il laboratorio politico Progetto Nazionale che riprende, di fatto, le proposte unitarie precedentemente fatte da Borghezio (Noi Popolo), Castellino (Area Identitaria),Guaglianone (Comunità in Movimento), Jonghi e Porciani.
RINO DEMANGO
CIRCOLO TERZA VIA
RHO - MILANO
Non avevo dubbi. Il problema che io pongo è questo: Progetto nazionale potrà funzionare come contenitore allargato per tutta la fascisteria oggi già presente nel Pdl o intenzionata a entrarvi senza finire sotto cappella di Storace e Buontempo?
RispondiEliminaE in effetti mi sovviene un altro quesito alquanto interessante.
RispondiEliminaProgetto Nazionale sarà una cazzata o una minchiata?
Adesso che il Pdl ha bisogno, subito a infilarsi sotto le coperte i cialtroni e gli opportunisti...ridicoli senza dignità, proprio come chi dite di combattere.
Cialtrona e opportunista, ridicola e senza dignità: questa la vera anima della destra radicalpoltronara!
RispondiEliminaChe non perde occasione per dimostrarlo!
Stampellate bene il mondialista Berlusconi, mi raccomando!
Tutti i Camerati citati ieri nel comunicato ufficiale del comitato Destra per Milano, confermano la propria stima nei confronti di Piero Puschiavo e la propria vicinanza ideale al suo Progetto politico Nazionale "Fiamma Futura" ma è necessario chiarire che nessuno degli stessi intende aderire a La Destra degli amici Teodoro Buontempo e Francesco Storace. Anzi, è meglio specificare che: io, Lino Guaglianone e Piero Porciani aderiamo al Popolo della Libertà, rappresentandone l’anima critica e di destra; Marco Clemente del PDL è dirigente e sarà anche uno dei candidati di punta al Consiglio Comunale di Milano; i fratelli Diego e Mauro Zoia dei Puschina di Inveruno sono autorevoli dirigenti locali della Lega Lombarda – Lega Nord; Gennaro Demango alias “Rino Banana” rappresenta, da sempre, la comunità della destra radicale a Rho, dove si candiderà alle prossime elezioni comunali (con quale lista ed alleanza devono ancora deciderlo autonomamente); Francesco Cappuccio alias “Doppio Malto” si occupa solo di iniziative culturali ed Alessandro “Todo” Todisco ha, da tempo, liberamente deciso di non fare più politica.
RispondiEliminaPer dieci lunghi anni mi sono inutilmente impegnato nel tentativo di unificare la nostra area culturale (di origine e provenienza) intorno alla nostra Fiamma, ma si è trattato di una chimera. Tanti sono stati i tentativi politici che si sono arenati nel tempo: Alternativa Sociale, Area Identitaria, Comunità in Movimento, Noi Popolo, ecc… Oggi questa comunità, definita da Gabriele Adinolfi come “destra terminale” è tragicomicamente divisa in decine e decine di sigle politicamente ininfluenti. Tutte le scelte sono assolutamente legittime ed hanno la loro coerenza e dignità politica: Forza Nuova ha scelto l’opposizione intransigente, Casa Pound una linea movimentista, tanti altri, come me, hanno invece deciso di continuare a fare Politica nel centrodestra, nel PDL, nella Lega e ne La Destra. La nostra è una scelta dettata da realismo, pragmatismo e volontà di incidere nelle scelte concrete che determinano la vita ed il futuro dei comuni, delle regioni e della nostra amata Patria. Destra per Milano auspica che, almeno fra i militanti e le realtà di destra, impegnate nella maggioranza di governo della nazione, ci sia un maggiore coordinamento nel combattere battaglie condivise e nel raggiungere obbiettivi comuni. Il Progetto Nazionale di Piero Puschiavo rappresenta una nuova e concreta speranza politica per tutti noi.
Roberto Jonghi Lavarini
Presidente del Comitato Destra per Milano
http://destrapermilano.blogspot.com/ - http://www.fiammafutura.net/
http://www.fiammafutura.net/2011/02/relazione-di-piero-puschiavo-apertura.html