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No a Casapound, a Bologna la manifestazione finisce senza incidenti

(umt) A completare la cronaca del sabato antifascista manca la ricostruzione della mobilitazione a Bologna contro il meeting di CasaPound. Abbiamo lasciato i nostri eroi impegnati a occupare la sala destinata all'incontro per impedirne lo svolgimento. Dalla cronaca di La Repubblica/Bologna si evidenzia una del tutto diversa gestione dell'ordine pubblico rispetto al disastro di Cuneo. Non sappiamo se Merolla è ancora questore a Bologna o è stato già trasferito a Napoli ma ha comunque lasciato il segno. Un altro dato interessante da evidenziare: i numeri. Nell'ordine delle (poche) centinaia gli antifascisti, in quello delle decine i fascisti. L'attivismo di piazza è ormai un fenomeno di nicchia ...

CRONACA

Antifascisti contro CasaPound / Foto
occupazioni, cortei e tensione in città

I manifestanti dei centri sociali in mattinata occupano la sala del Baraccano e durante una carica delle forze dell'ordine un ragazzo resta ferito. CasaPound, che lì doveva svolgere una conferenza, ripiega su via San Mamolo. Gli oppositori, circa 200, bloccano il traffico sui viali e si dirigono in centro. Un gruppetto di una trentina di anarchici si stacca e punta alla sede del comitato elettorale della Lega Nord, poi rinuncia

di BEPPE PERSICHELLA

Giornata di tensione tra gli attivisti dei centri sociali e i militanti di CasaPound, organizzazione di estrema destra. Alle undici una sessantina di antifascisti si danno appuntamento sotto la sede del Baraccano, in via Santo Stefano, per protestare contro la decisione del quartiere di concedere una sala per una conferenza di CasaPound. Durante una carica della polizia un ragazzo viene ferito. Con il passare delle ore i manifestanti crescono fino a sfiorare le duecento persone e a organizzare un corteo sui viali. E' la risposta alla scelta di CasaPound di tenere comunque la conferenza, ma a porta San Mamolo. Una volta sotto il Nettuno un gruppetto di anarchici si stacca per dirigersi verso la sede del comitato elettorale della Lega Nord, presidiato dalle forze dell'ordine. Desistono dopo pochi minuti.
GUARDA Il fotoracconto della giornata
Occupata la sala del Baraccano. Alle undici del mattino il presidio antifascista di fronte alla sala del Baraccano, in via Santo Stefano. Poco prima delle dodici un gruppo si stacca, corre sul retro e trova anche qui le forze dell'ordine. Dopo qualche momento di tensione parte la carica. Negli scontri un ragazzo resta ferito alla testa, mentre alcune decine di manifestanti riescono a passare. Il resto del gruppo li raggiunge poco dopo entrando da una porta laterale. Uno dei manifestanti racconta: "Avanzavamo pacificamente, non c'era motivo per caricare". Un altro aggiunge: "Quello che è successo è stato vergognoso, una carica contro persone che non avevano fatto nulla".
VIDEO La testimonianza di uno degli attivisti
"Fuori i fascisti dalle nostre città". I manifestanti, riuniti in assemblea, decidono di continuare l'occupazione fino a quando "non verrà revocata la sala a CasaPound". I dipendenti del quartiere, una quindicina circa, lasciano gli uffici. Via Santo Stefano, all'altezza del Baraccano viene blindata. Poco prima di mezzogiorno arrivano altri mezzi delle forze dell'ordine con agenti in assetto antisommossa. I manifestanti dichiarano: "Non c'è nessun ordine di sgombero e in ogni caso non andremo via fino a quando la sala non verrà revocata. E' indecente che un luogo pubblico sia assegnato a una organizzazione fascista". E, infatti, lo striscione srotolato all'interno della sede recita: "Fuori CasaPound dalle nostre città"
CasaPound va in via San Mamolo. Una ventina di attivisti dell'associazione di estrema destra poco dopo le tredici arrivano fuori dal Baraccano, controllati dalle forze dell'ordine che vigilano perchè i due gruppi non entrino in contatto. Il coordinatore Carlo Marconcini si dice irremovibile: "Noi la conferenza la facciamo". A domanda - "Ma dove la fate se la sala è occupata" - la risposta: "La facciamo e basta". Quando, nel primo pomeriggio, le carte vengono scoperte, la protesta si sposta sui viali. CasaPound infatti decide di trasferirsi nella sala dell'Angelo di via San Mamolo.
Traffico in tilt a porta San Mamolo. Non tarda la reazione degli antifascisti che decidono, alle 15, di abbandonare la sala del Baraccano e di sfilare per la città. Il numero dei manifestanti, nel corso della giornata è aumentato e durante il corteo sono circa 200 persone. Il traffico viene bloccato dai giardini Margherita a porta San Mamolo solo in quella direzione di marcia, ma quando gli antifascisti arrivano a porta San Mamolo, alle 15.30 circa, le auto sono costrette a fermarsi in entrambe le direzioni. Il traffico è in tilt. Poi gli antifascisti decidono di dirigersi verso il centro senza tentare nessuna irruzione nella sala dell'Angelo.
Gli anarchici puntano alla sede della Lega. Il corteo degli antifascisti, alle 16 circa, arriva in piazza Maggiore, poi si ferma sotto il Nettuno. Un gruppetto di una trentina di anarchici si staccano dal gruppo e si dirigono in via Ugo Bassi, spiegando di volere raggiungere la sede del comitato elettorale della Lega Nord che però è presidiato dalle forze dell'ordine. Nel tragitto bloccano il traffico e gli autobus, poi decidono di rinunciare e tornano verso la piazza.
Il precedente. Gli antifascisti di Bologna avevano già manifestato due settimane fa contro l'apertura della nuova sede di CasaPound in via Guerrazzi. Il locale è stato poi restituito dall'associazione al proprietario che l'aveva affittato a una persona privata senza sapere che avrebbe ospitato Casa Pound, ma pensando che venisse utilizzato come magazzino. 

2 commenti:

  1. http://piemonte.indymedia.org/article/11818?&condense_comments=false#comment10867
    micio comunista combattente - brigate ronfanti

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  2. mi fan sempre sorridere quelli che vanno in piazza pronti a tutto (soprattutto agli scontri con l'opposta fazione) e poi piangono allibiti dopo che la polizia li carica dicendo "ma noi non avevamo fatto nulla"...come se lo loro intenzioni fossero pacifiche...onore a chi ha ancora il coraggio di buttarsi nella mischia in piazza (con tutto quello che può rischiare a livello legale dopo) senza frignare poi ai microfoni quando si ritrova la testa un po' rotta...senza fare la solita scenetta patetica della vittima aggredita.
    Flavio-Saronno

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