E Negri (Manuel) scopre il bisogno di Destra di governo
La Repubblica, maliziosamente, enfatizza i mal di pancia nella base destrista contro l'annunciata nomina governativa per Nello Musumeci, da noi anticipata qualche mese fa. Io credo comunque che Storace abbia un supporto sostanziale dei suoi. L'antifascisteria veronese, invece, sottolinea l'impresentabilità del nuovo gruppo federato degli ex fiammisti che fanno capo a Pietro Puschiavo (lanciati dalla convention di sabato scorso, con la benedizione del duo Tosi-Brancher) richiamando l'attenzione sul responsabile della linea politica del Progetto nazionale Fiamma Futuro.
Manuel Negri, già membro della segreteria nazionale della Fiamma tricolore, è stato, anni fa autore, con Maurizio Boccacci, del documento "In marcia". Ma non proviene dai ranghi delle Basi autonome e del movimento skin: Negri in gioventù, infatti, era uno dei più battaglieri redattori di Avanguardia, la rivista più legato all'immaginario e all'iconografia nazionalsocialista, e si è distinto, una decina di anni fa, nella diffusione delle tesi controverse di Vinciguerra, e cioè che che il 95% della fascisteria era al servizio dell'oltranzismo atlantico e che quasi tutti i capi, da Freda a Rauti, erano al soldo dei servizi. E' ancora disponibile on line un suo articolo, L'agente T, dedicato appunto alle compromissioni di Freda con gli apparati di sicurezza. Questo è il finale:
Chiedetevi come mai, ad eccezione dell'atto di guerra di Peteano contro l'Arma più rappresentativa dello Stato, ideato, elaborato e portato a termine del soldato politico Vincenzo Vinciguerra; nell'arco di trent'anni il neofascismo non ha mai colpito o almeno tentato di colpire uomini simbolo delle istituzioni di quello Stato che a parole volevano abbattere, ma che nei fatti difendevano; perché non hanno mai attaccato esponenti dell'alta finanza mondialista, perché non hanno mai tentato di attaccare rappresentanze diplomatiche in Italia, ambasciate, consolati di paesi come gli Stati Uniti o Israele.
Chissà perché...
Lo stesso Freda, una volta caduto il comunismo e venuta meno quella che i suoi colleghi di apparato hanno definito convergenza tattica, non si é rivolto, nei fatti, contro l'Occidente plutocratico, contro quelle democrazie che hanno costituito il nemico mortale delle potenze dell'Ordine Nuovo durante la seconda guerra mondiale.
No, questo Freda non l'ha fatto perché lui come Rauti e tanti altri sono solamente al servizio del Sistema, continuando ad ingannare i militanti in buona fede che li seguono, baloccandosi con le politiche xenofobe ed antiimmigratorie tese soltanto alla difesa dei detriti della razza bianca, appendice putrescente dell'Occidente giudeo-plutocratico.
Noi dobbiamo rappresentare ed incarnare la forza che farà la differenza; perché l’Italia ha bisogno di più destra.
Una destra che conosce il significato dell’etica della politica; una destra garante dell’unità nazionale; una destra che rappresenti l’anima sociale, perché la parola sociale non è sinonimo di assistenzialismo, ma dare a tutti le stesse opportunità.
Questo è lo Stato sociale!
Tutto il sistema politico deve cambiare; dobbiamo uscire dalla concezione del ‘libero mercato selvaggio’ dove l’economia virtuale, finanziaria e speculativa prevarica l’economia reale e produttiva, che crea ricchezza e posti di lavoro.
Dobbiamo recuperare la sovranità perduta negataci dai Trattati di Maastricht e di Lisbona; perché non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo diventare tutti mercanti.
Ora, far politica come la intendiamo noi, significa rappresentare e battersi per gli interessi dei cittadini; per un’Italia che ha bisogno di più destra, perché Destra significa più sicurezza, più Stato sociale, primato della politica sull’economia.
Manuel Negri, già membro della segreteria nazionale della Fiamma tricolore, è stato, anni fa autore, con Maurizio Boccacci, del documento "In marcia". Ma non proviene dai ranghi delle Basi autonome e del movimento skin: Negri in gioventù, infatti, era uno dei più battaglieri redattori di Avanguardia, la rivista più legato all'immaginario e all'iconografia nazionalsocialista, e si è distinto, una decina di anni fa, nella diffusione delle tesi controverse di Vinciguerra, e cioè che che il 95% della fascisteria era al servizio dell'oltranzismo atlantico e che quasi tutti i capi, da Freda a Rauti, erano al soldo dei servizi. E' ancora disponibile on line un suo articolo, L'agente T, dedicato appunto alle compromissioni di Freda con gli apparati di sicurezza. Questo è il finale:
Chiedetevi come mai, ad eccezione dell'atto di guerra di Peteano contro l'Arma più rappresentativa dello Stato, ideato, elaborato e portato a termine del soldato politico Vincenzo Vinciguerra; nell'arco di trent'anni il neofascismo non ha mai colpito o almeno tentato di colpire uomini simbolo delle istituzioni di quello Stato che a parole volevano abbattere, ma che nei fatti difendevano; perché non hanno mai attaccato esponenti dell'alta finanza mondialista, perché non hanno mai tentato di attaccare rappresentanze diplomatiche in Italia, ambasciate, consolati di paesi come gli Stati Uniti o Israele.
Chissà perché...
Lo stesso Freda, una volta caduto il comunismo e venuta meno quella che i suoi colleghi di apparato hanno definito convergenza tattica, non si é rivolto, nei fatti, contro l'Occidente plutocratico, contro quelle democrazie che hanno costituito il nemico mortale delle potenze dell'Ordine Nuovo durante la seconda guerra mondiale.
No, questo Freda non l'ha fatto perché lui come Rauti e tanti altri sono solamente al servizio del Sistema, continuando ad ingannare i militanti in buona fede che li seguono, baloccandosi con le politiche xenofobe ed antiimmigratorie tese soltanto alla difesa dei detriti della razza bianca, appendice putrescente dell'Occidente giudeo-plutocratico.
Ne è passata di acqua sotto i ponti se oggi lo stesso Negri si spinge a fare, proprio in occasione del meeting di Verona, una pacata apologia del "bisogno di destra":
In Italia c’è sempre più bisogno di un cambiamento e soprattutto di uomini onesti e puliti. Non esistono destre vere o false, esiste questa Destra ed usiamo questo termine per comodità d’espressione, per indicare questa comunità umana che incarna valori, lealtà, rispetto, stile ed onestà.Noi dobbiamo rappresentare ed incarnare la forza che farà la differenza; perché l’Italia ha bisogno di più destra.
Una destra che conosce il significato dell’etica della politica; una destra garante dell’unità nazionale; una destra che rappresenti l’anima sociale, perché la parola sociale non è sinonimo di assistenzialismo, ma dare a tutti le stesse opportunità.
Questo è lo Stato sociale!
Tutto il sistema politico deve cambiare; dobbiamo uscire dalla concezione del ‘libero mercato selvaggio’ dove l’economia virtuale, finanziaria e speculativa prevarica l’economia reale e produttiva, che crea ricchezza e posti di lavoro.
Dobbiamo recuperare la sovranità perduta negataci dai Trattati di Maastricht e di Lisbona; perché non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo diventare tutti mercanti.
Ora, far politica come la intendiamo noi, significa rappresentare e battersi per gli interessi dei cittadini; per un’Italia che ha bisogno di più destra, perché Destra significa più sicurezza, più Stato sociale, primato della politica sull’economia.
Siamo allo squallore più totale! Si ha il coraggio d'insultare Freda e poi si lecca la carota del governo più filoatlantico e filoisraeliano che si possa avere!
RispondiEliminaProprio non esiste limite al pudore!
Inutile girarci intorno. Ormai i comodi schemi destra / sinistra sono saltati. In un mondo dove non ci sono più due superpotenze a imporre una scelta di campo questa dicotomia non ha più senso. Fino ad oggi le contraddizioni interne alla Destra ed alla Sinistra erano "soffocate" in nome della scelta di campo. E' difficile, bisogna rimettere in discussione miti, valori, rivedere amicizie ed alleanze. Ma è l'unica forma di sopravvivenza di fronte all'omologazione post-ideologica. Bisogna rinnovarsi, pescare del buono da esperienze diverse del passato. Basta perdersi dietro a battaglie di retroguardia o chimere fantastiche. L'omosessualità, l'immigrzione ecc sono tutte battaglie perse in partenza che fanno solo perdere tempo ed energia. Ormai l'unica contrapposizione è tra ricco e povero, con l'aggravante che il povero è rincoglionito dal consumismo. Bisogna riscoprire la lotta di classe e scrostarla dalle distorsioni portate dall sinistra post-'45. Altrimenti saremo sempre vittima di carrieristi che fino a ieri erano "duri e puri". Ma, si sa, chi vuole il re morto diventa poi più realista del re...
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