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Ci sono i Servizi dietro l'inchiesta Verbano: e spunta il nome di un ex avanguardista

C'è una soffiata dei Servizi (e come ti sbagli) dietro il rilancio delle indagini sull'omicidio Verbano. Ma la segnalazione è di qualche anno fa e riguarda due soggetti che non necessariamente si identificano con i due personaggi sui cui nomi la Procura continua a mantenere il riserbo. Uno dei due, Giovanni Marion, ha un consistente curriculum, anche se molte delle accuse non hanno avuto esito giudiziario: il primo arresto risale al 1983, in un'inchiesta contro Avanguardia Nazionale, l'ultimo a un anno fa, per aver picchiato un giovane durante la partita di rugby del 6 nazioni Italia Scozia. Ma le sue vicende le ricostruiremo in un prossimo post. Per ora partiamo dalla individuazione della pista parallela sull'indagine Verbano, raccontata nei giorni scorsi sull'Unità da Angela Camuso



Omicidio Verbano, 31 anni dopo due indagati e una nuova pista di Angela Camuso



Le nuove indagini sull'assassinio di Valerio Verbano ripartono da un indirizzo ben preciso di Roma: via Nomentana 859, zona Montesacro. E si concentrano su una soffiata finora rimasta segreta ma arrivata allo Sco già nel 2005, quando un collaboratore ha indicato come autori dell’omicidio tale Luigi Esposito e Giovanni Marion, ai tempi dell’omicidio giovani picchiatori fascisti dello stesso quartiere di Valerio.
E infine conducono, oggi, all’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio di due persone (sulla cui identità la procura mantiene il riserbo) e a un altro indirizzo: via Isacco Newton, quartiere Portuense. Dove nel 1994, cioè quattordici anni dopo l'omicidio del 18enne Verbano, si consumò una sanguinosa rapina organizzata da una banda di giovani fascisti di strada. In via Nomentana 859, invece, nel 2004 fu trovato un arsenale di armi, in una cantina nella disponibilità di un altro ex militante romano dell’estrema destra, Andrea Rufino, detto Kapozza, nato nel ’62 e legato a doppio filo ai personaggi coinvolti nella rapina di via Newton. Non a caso in via Nomentana, nascosto in mezzo a quel mucchio di armi (un fucile, due bombe a mano e dieci pistole, due con silenziatore) c'era anche il fascicolo delle indagini sulla rapina di via Newton, finita con la morte di un vigilante e di uno dei rapinatori, il fascista Elio Della Scala detto Kapplerino.
È seguendo la pista che collega i personaggi coinvolti nei due fatti - la rapina e la molto più recente scoperta della santabarbara – che i carabinieri del Ros,dopo 24 mesi di indagini, hanno ricostruito nell’informativa inviata di recente al pm di Roma Erminio Amelio, il possibile retroscena dell'omicidio di Verbano, avvenuto il 22 febbraio dell’80. Quando tre incappucciati entrarono a casa del ragazzo in via MonteBianco, nello stesso quartiere in cui nel l’94 venne poi scoperto l’arsenale.
Soprattutto i carabinieri avrebbero trovato grazie ad alcuni riconoscimenti fotografici (e al ritrovamento di nuovi reperti mai esaminati prima) le prove mancanti nel quadro di indizi sui quali aveva già lavorato tre anni fa, senza che nulla trapelasse alla stampa, l'allora pm della procura di Roma Diana De Martino, la stessa alla quale lo Sco segnalò quella soffiata su Luigi Esposito e Giovanni Marion e che poi decise di chiudere il fascicolo, rimasto formalmente contro ignoti, con una richiesta di archiviazione. L’attenzione della procura e del Ros su Esposito e Marion, all'epoca gregari di una squadraccia di quartiere dedita alle rapine e una serie di traffici illeciti, non si è tuttavia mai abbassata del tutto anche perché la foto segnaletica del secondo risultava somigliante al seppur vago identikit reso dai passanti che videro il commando entrare ed uscire dal palazzo dove abitava Verbano.
Non solo. Marion risultava pure coinvolto nella rapina di viaNewton il cui organizzatore, Kapplerino, capeggiava un gruppetto che si rifaceva ai Nar e firmava le azioni con una sigla cosiddetta “mimetica”. A seguito delle intercettazioni ambientali risultò infatti che Marion, fin da giovanissimo, era stato in stretti contatti con Rufino, quello che aveva la disponibilità della santabarbara: i due fondarono insieme l'associazione “Easy London”, attualmente legata a Forza Nuova [a quanto ci risulta è una millanteria: Fiore avrebbe vinto una causa per diffamazione perché non c'è riscontro a questa diceria, ndb], e restarono molto amici fino ad almeno il febbraio 2005 quando finirono in carcere insieme per la rapina di via Newton.
Giova ricordare poi che il secondo volantino di rivendicazione dell’omicidio Verbano era firmato Nar e che in quello stesso volantino si accusava Verbano di essere stato il mandante di una sparatoria avvenuta davanti a un bar di Montesacro frequentato da fascisti dove morì un innocente. Questo è importante perché i carabinieri oggi ritengono che anche un gruppuscolo di fascisti di strada come quelli della rapina in via Newton, magari per vendicare un affronto, avrebbe ben potuto appropriarsi, come peraltro già accaduto in altri casi, della sigla nera capeggiata da Fioravanti, Bracci e Carminati. Peraltro anche Valerio Fioravanti disse agli inquirenti di sapere che ad ammazzare Verbano erano stati dei “ragazzini” e che per questo non voleva rovinarli. Ed è noto che invece l’indagine che puntò ai veri capi dei Nuclei Armati Rovoluzionari si concluse in un nulla di fatto.
fonte: L'Unità

(1-continua)

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