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Toni Negri, la Tunisia, i poteri costituenti e il comma Wittgenstein

Sono giorni che accumulo frustrazione per la crescente consapevolezza di non avere in cantiere strumenti per analizzare lo straordinario fenomeno delle insorgenze nel lato Sud del Mediterraneo. Poi mi tocca leggere la lettera a un allievo tunisino del vecchio, caro professor Negri e il suo discorso sui nuovi poteri costituenti, e mi rafforzo nella devozione verso il comma Wittgenstein...

Di qualche interesse, comunque, le domande del post scriptum:
 Se aprite i giornali economici occidentali, ci sono quelli che, da destra, prima di tutto conversano sulla caduta delle note del debito sovrano tunisino da parte delle agenzie di notazione. Moody’s ha già degradato la nota del debito sovrano tunisino e ha cambiato la prospettiva da stabile a negativa. Sul medesimo argomento, da sinistra, ci si lamenta di questa decisione perché, al contrario, si insiste sul fatto che anche l’insurrezione è… produttiva. La fine dei prelevamenti mafiosi sull’industria tunisina dovrebbe permettere una ripresa della crescita. Ma di quale crescita? Della povertà, della precarietà? 

Quanto alla stampa politica, da destra si moltiplicano le minacce. Attenzione, cittadini tunisini, perché se esagerate, l’esercito è già pronto alla repressione. Proprio quell’esercito che vi ha aiutato a liberarvi da Ben Alì – continuano i commentatori di destra. Non incrementate la paura del vuoto. Ma da sinistra, esaurito un breve momento di gioia, che cosa si richiede ormai? Ora che Ben Alì se ne andato, il paese saprà ricostruire il suo apparato di Stato e condurre una transizione pacifica verso la democrazia? Solo questo chiede la sinistra? 

In realtà, da un lato e dall’altro, la preoccupazione è tanto alta quanto è stata la sorpresa. Diventerà la transizione della Tunisia verso la democrazia un esempio, un laboratorio, per l’interno mondo musulmano? Ma se è solo questo che si vuole, è davvero poco nuovo, anzi, è davvero vecchio: è semplicemente nuovo colonialismo. 

Caro A., non spaventiamoci a pensare una nuova costituzione, un nuovo processo costituente, nuovi strumenti della potenza democratica dei cittadini. Nel Maghreb, in Algeria, in Tunisia e poi anche in Egitto ci sono stati momenti di grande e profondo sviluppo di una democrazia costruita dal basso. Smentiamo la pochezza repressiva dei commentatori americani ed europei. 

2 commenti:

  1. E' migliorato... Il potere costituente lo ebbero anche i partiti del CLN, e, per dirla con Calamandrei, alla sinistra fu dato nella Costituzione quanto non poteva ottenere nella realtà.
    E' sintomatico, finalmente, che Negri scorga il vero potere: quello della finanza internazionale.
    E' la giusta rivincita di tutti quei socialisti pre-marxisti o non marxisti che l'avevano già scorto nella Francia dell'Ottocento, primo fra tutti Drumont... l'antisemita Drumont... e Balzac!
    Meglio tardi che mai!

    Andrea

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  2. Voglio anche aggiungere che il laicismo di Negri porterà male a tutta la sinistra: la sua incomprensione (della sinistra in generale) del risveglio dell'Islam sarà la pietra tombale dell'incomprensione più generale dell'Occidente. I cristiani di Aoun, in Libano, hanno capito... Ma il discrimine passa sull'11 settembre, sull'accettazione o meno della versione ufficiale... e, indietro, sulla svolta nella politica estera americana a partire dalla fine dagli anni Quaranta, a seguito del "suicidio" di Forrestal, che non voleva l'allineamento con Israele... "quante cose si potrebbero dire parlando di puttane!", esclama Totò in "Uccellacci e uccellini"...

    Andrea

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