Reati politici a mezzo di facebook: perquisito leader forzanovista
Il precedente è della scorsa settimana: la sospensione dal lavoro per Francesco Bianco, l'ex detenuto politico sotto attacco per l'assunzione all'Atac. Hanno destato scandalo due frasi sarcastiche contro il leader della comunità israelitica romana, Pacifici, scritte da una sua face-amica. Ora è la volta del leader abruzzese di Forza nuova, Marco Forconi, fermato e perquisito dalla Digos per due frasi forti e "un tantino pulp", scritte sulla sua bacheca di Facebook, in un momento di rabbia. La superficialità con cui molti considerano la bacheca di facebook uno spazio privato continua a fare danni. A prescindere comunque dalla leggerezza di chi non se ne rende conto, considero molto grave il clima da cyber-caccia alle streghe che si diffonde...
Perquisito leader di Forza Nuova per frasi su Facebook PESCARA. Se ne scrivono tante su Facebook, il social network più famoso del mondo, ma quello che ha pubblicato qualche giorno fa Marco Forconi probabilmente se la ricorderà a lungo.
Il leader di forza Nuova è stato convocato ieri mattina in questura perché qualcuno dei suoi amici virtuali leggendo la sua bacheca privata (non aperta agli estranei e ai non amici) è stato colpito da una frase forte, probabilmente non elegante ed estremista e un tantino pulp.
Il misterioso lettore si è a tal punto preoccupato da avvertire la polizia.
Così ieri mattina gli agenti della Digos hanno convocato il responsabile di Forza Nuova in questura. Lì Forconi ha appreso dagli agenti che una fonte confidenziale aveva raccontato agli investigatori di armi da fuoco, proiettili e munizioni in suo possesso.
In quel momento nell’ufficio della questura è scattata una perquisizione personale che ha avuto esito negativo. E’ stata poi controllata la macchina di Forconi con la quale si era recato in questura. Poi, accompagnato da due agenti della volante, l’esponente di Fn è stato riportato a casa e lì si è svolta una perquisizione domiciliare durata 75 minuti, anche questa ha avuto esito negativo. Non sono state trovate armi di alcun genere.
Forconi ha spiegato di aver scritto le frasi su Facebook in un momento di rabbia. Una era rivolta agli antifascisti: «il prossimo che mi viene a dire che gli antifascisti hanno le palle gli strappo il cuore con le mani e me lo mangio crudo ed ancora pulsante». Nell'altra frase ha scritto che avrebbe potuto fare un foro alla nuca di qualcuno. «Ho sbagliato e scritto una cosa in un momento di rabbia ma se si dovesse dar credito a tutto quello che si scrive su Facebook dovrebbero portarci tutti in questura», ha poi commentato.
Non è stata aperta alcuna indagine e Forconi non è indagato
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paranoia da grande fratello
RispondiEliminaFORCONI SEI RETROCESSO IN 5 ELEMENTARE
RispondiEliminaE FIORE UN GRANDE A CIRCONDARSI DI QUESTI VALIDI ELEMENTI
vedete, uno può scrivere una coglionata sul Web e si trova perquisito. Come se effettivamente chi vuole compiere un delitto si preannunciasse prima il un blog. Quello che non torna è che i vari Indymedia, Saverio Ferrari e zeccherie varie possono pubblicare schedature di avversari politici ( non solo "fascisti") con tanto di fotografie ed invito alla violenza fisica e nessuna autorità che si sente in dovere di intervenire. Non che mi importi molto della tutela della legge ma qui si ha l'ennesima riprova dei due pesi e due misure. Almeno una volta il governo era di sinistra, oggi chi governa, per paura di critiche fa ancor meno.
RispondiEliminaandate sull apagina facebook di BUSSINELLO ci mettono foto porno di trans e nessuno fa nulla..
RispondiEliminai trans tirano
Il delirio che pervade questo governo e i suoi servi è arrivato ad un punto di non ritorno. Frasi che, al massimo, potrebbero essere passibili di querela per diffamazione e minacce, si tramutano in mandati di perquisizione accampando sempre la solita scusa della pericolosità pubblica: armi e pallottole detenute illegalmente.
RispondiEliminaDemenziale e raccapricciante il modo in cui le autorità si prostrano al potere sionista tenuto da Riccardo Pacifici. Quando l'ebreo romano inscenò una piccola rivoluzione all'interno del tribunale militare di Roma, tenendo sotto sequesto magistrati, avvocati e imputati, e mandando all'ospedale qualche Carabiniere, le forze politiche e della Digos non fecero nulla. Anzi, corse con le vesti in mano, presso le aule di quel tribunale, l'ex ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick che calmò tutti annullando d'autorità la sentenza di scarcerazione appena emessa nei confronti di Erikc Priebke. Un verdetto emesso da un tribunale militare in base alle vigenti leggi e nel pieno rispetto della tanto decantata democrazia.
Ma la democrazia, ormai si sa, è malata di se stessa. Capace di comprendere solo i propri principi impone di non proferire verbo verso chi ha dimostrato una sfacciata insolenza e un disgustoso menefreghismo nei confronti della legge se protetto da Kippah ed accessori.
E nel caso non si ottemperino i voleri democratico-sionisti scattano immediate le manette, le perquisizioni e il terrorismo di stato che vorrebbe tutti coperti e allineati ad onorare certi ebrei e loro sodali.
In Italia, la democrizia è divenuta una forza tirranica che ha superato ogni percentuale di sopportazione. Segno evidente che fin quando i sionisti alla Pacifici non imporranno aumenti stratosferici agli alimenti di base, (come in Libano), gli italiani continueranno a farsi pisciare in testa in spregio alla propria libertà di parola, ridotta sempre più al lumicino.
Condannare le azioni di terrorismo politico dello Stato è un nostro diritto - dovere, lo stesso che dovrebbe essere sentito da tutte le forze politiche libere dalla schiavitù sionista e capitalista che imperano protette dai soliti gendarmi della democrazia.
Forconi si dimostra sempre per quello che è!
RispondiEliminaRingrazio Tassinari per il post non denigratorio.
RispondiEliminaGli infami ed i falliti, di contro, non trovano mai momenti di flessione.
Marco Forconi
E gli analfabeti mai momenti per studiare.
RispondiEliminameglio analfabeta (e questo è tutto da dimostrare) che verme.
RispondiEliminaAddio
MF
Meglio verme (e questo è tutto da dimostrare) che MF.
RispondiEliminaAddio
MF
Comunque la questione è ripresa da Vittorio Zambardino, che è tra le massime autorità di giornalismo digitale, sul suo blog Scene digitali, nel portale di repubblica:
RispondiEliminahttp://zambardino.blogautore.repubblica.it/2011/01/10/contenuti-ripugnanti-da-abolire-sarebbero-gli-sceriffi-della-rete/#more-5042