Donazzan rilancia la censura degli autori pro-Battisti: a quando il bando di Von Salomon?
L'assessore all'Istruzione della Regione Veneto riprende e rilancia la provocazione del suo collega alla provincia di Venezia per il boicottaggio civile degli autori che hanno firmato nel 2004 un appello contro l'estradizione di Cesare Battisti. E' forse il caso di ricordare alla signora Donazzan che il suo Ente, governato dalla stessa maggioranza politica, giusto dieci anni fa, ha patrocinato una mostra dell'Editoria non conforme, organizzata a Verona da Sinergie europee, a cui hanno partecipato editori come Maurizio Murelli (condannato per concorso in omicidio) e Franco Freda (condannato per associazione sovversiva e attentati dinamitardi). Se si applicasse la stessa logica,quindi, a maggior ragione dovrebbero essere banditi libri come I proscritti di Von Salomon, militante dei Freikorps, il gruppo responsabile dell'omicidio del ministro degli Esteri della repubblica di Weimar. Straordinario romanzo di formazione, livre de chevet per più di una generazione di militanti nazional-rivoluzionari. O l'eccellente edizione critica delle opere di Nietzsche, curata appunto dalle Edizioni di Ar. Il che, è evidente, è un'idea di un'idiozia assoluta.
da Repubblica.it
All'indice nella Regione Veneto
"Non chiediamo nessun rogo di libri, intendiamoci. Semplicemente inviteremo tutte le scuole del Veneto a non adottare, far leggere o conservare nelle biblioteche i testi diseducativi degli autori che hanno firmato l'appello a favore di Cesare Battisti", dice l'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan, 39 anni di Bassano del Grappa, pidiellina fervente cattolica, con alle spalle una militanza nel Fronte della Gioventù e un passaggio in An. "Un boicottaggio civile è il minimo che si possa chiedere davanti ad intellettuali che vorrebbero l'impunità di un condannato per crimini aberranti", sbotta annunciando una lettera a tutti i presidi.
La sua crociata arriva dopo la "sparata" dell'assessore alla cultura della Provincia di Venezia, Raffaele Speranzon, che aveva detto: "Via quegli autori dalle biblioteche pubbliche". Ora a chiederne ufficialmente la censura nelle scuole è l'assessore regionale. Al suo fianco il presidente della Regione Luca Zaia, che definisce la vicenda Battisti "abominevole". E tuona: "I delinquenti vanno messi in galera, non lasciati liberi".
Intanto casi di censura leghista, strisciante o esplicita, vengono
denunciati da alcuni bibliotecari veneti. A venire sconsigliati sono (soprattutto) i libri di Roberto Saviano. Nei giorni successivi alla messa in onda di Vieni via con me e alla polemica con Maroni il dirigente di una biblioteca in provincia di Treviso ha segnalato che il sindaco leghista non gradiva si tenessero i libri dell'autore di Gomorra: presenti in catalogo, ma spariti dagli scaffali.
Quali saranno gli effetti reali della richiesta della Regione sulle scuole è difficile prevederlo. Carmela Palumbo, direttore scolastico regionale uscente, immagina si tratti di un semplice "invito culturale senza effetti normativi o giuridici". Mentre Giorgio Corà, preside del liceo classico Pigafetta di Vicenza, è convinto si tratti "più di una provocazione politica che di una reale volontà di mettere all'indice dei volumi. In ogni caso se avessi nella biblioteca della mia scuola libri di quegli autori certo non li toglierei alla libera consultazione. I libri si conservano per il loro valore intrinseco. Indipendentemente dalle idee politiche degli autori o degli assessori". Soddisfatto di aver sollevato "un gran vespaio", come lo definisce lui, è l'assessore provinciale Speranzon: "Era proprio quello che volevo". Anche se poi la presidente della Provincia, la leghista Francesca Zaccariotto, è stata costretta a fargli fare marcia indietro.
In prima linea contro gli intellettuali pro-Battisti è scesa allora la combattiva Donazzan, nota alle cronache regionali per avere appena deciso di donare a tutti gli scolari delle elementari una copia della Bibbia: "Un autore, un intellettuale, esiste per quello che scrive. Questo è il suo ruolo nella società. Quella a favore di Battisti non è stata una petizione popolare. Ci troviamo davanti a un messaggio aberrante lanciato da intellettuali. A favore di un personaggio che si è macchiato dei peggiori crimini di sangue. L'unica cosa che possiamo fare è boicottare i loro libri. Smettere di leggerli. Non accoglierli nelle biblioteche pubbliche e nelle scuole". Ultima tappa di una campagna politica lanciata la settimana scorsa da due esponenti del Pdl veneto, Roberto Bovo e Paride Costa, come iniziativa di solidarietà con i familiari delle vittime. Che ieri a Strasburgo hanno chiesto che l'Ue e la Francia sostengano l'estradizione di Battisti dal Brasile. Oggi il Parlamento europeo approverà una risoluzione in tal senso.
da Repubblica.it
All'indice nella Regione Veneto
"Nelle scuole proibiti Saviano e i pro-Battisti"
Per i dirigenti scolastici è difficile prevedere gli effetti di questo invito. "È una provocazione"
MILANO - C'è aria di censura, nel Veneto leghista. Gli scrittori pro-Battisti, prima genericamente ostracizzati da un assessore della provincia di Venezia, ora vengono messi al bando nelle scuole. Mentre nelle biblioteche comunali, nel silenzio generale, stanno sparendo le opere degli autori politicamente scomodi."Non chiediamo nessun rogo di libri, intendiamoci. Semplicemente inviteremo tutte le scuole del Veneto a non adottare, far leggere o conservare nelle biblioteche i testi diseducativi degli autori che hanno firmato l'appello a favore di Cesare Battisti", dice l'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan, 39 anni di Bassano del Grappa, pidiellina fervente cattolica, con alle spalle una militanza nel Fronte della Gioventù e un passaggio in An. "Un boicottaggio civile è il minimo che si possa chiedere davanti ad intellettuali che vorrebbero l'impunità di un condannato per crimini aberranti", sbotta annunciando una lettera a tutti i presidi.
La sua crociata arriva dopo la "sparata" dell'assessore alla cultura della Provincia di Venezia, Raffaele Speranzon, che aveva detto: "Via quegli autori dalle biblioteche pubbliche". Ora a chiederne ufficialmente la censura nelle scuole è l'assessore regionale. Al suo fianco il presidente della Regione Luca Zaia, che definisce la vicenda Battisti "abominevole". E tuona: "I delinquenti vanno messi in galera, non lasciati liberi".
Intanto casi di censura leghista, strisciante o esplicita, vengono
denunciati da alcuni bibliotecari veneti. A venire sconsigliati sono (soprattutto) i libri di Roberto Saviano. Nei giorni successivi alla messa in onda di Vieni via con me e alla polemica con Maroni il dirigente di una biblioteca in provincia di Treviso ha segnalato che il sindaco leghista non gradiva si tenessero i libri dell'autore di Gomorra: presenti in catalogo, ma spariti dagli scaffali.
Quali saranno gli effetti reali della richiesta della Regione sulle scuole è difficile prevederlo. Carmela Palumbo, direttore scolastico regionale uscente, immagina si tratti di un semplice "invito culturale senza effetti normativi o giuridici". Mentre Giorgio Corà, preside del liceo classico Pigafetta di Vicenza, è convinto si tratti "più di una provocazione politica che di una reale volontà di mettere all'indice dei volumi. In ogni caso se avessi nella biblioteca della mia scuola libri di quegli autori certo non li toglierei alla libera consultazione. I libri si conservano per il loro valore intrinseco. Indipendentemente dalle idee politiche degli autori o degli assessori". Soddisfatto di aver sollevato "un gran vespaio", come lo definisce lui, è l'assessore provinciale Speranzon: "Era proprio quello che volevo". Anche se poi la presidente della Provincia, la leghista Francesca Zaccariotto, è stata costretta a fargli fare marcia indietro.
In prima linea contro gli intellettuali pro-Battisti è scesa allora la combattiva Donazzan, nota alle cronache regionali per avere appena deciso di donare a tutti gli scolari delle elementari una copia della Bibbia: "Un autore, un intellettuale, esiste per quello che scrive. Questo è il suo ruolo nella società. Quella a favore di Battisti non è stata una petizione popolare. Ci troviamo davanti a un messaggio aberrante lanciato da intellettuali. A favore di un personaggio che si è macchiato dei peggiori crimini di sangue. L'unica cosa che possiamo fare è boicottare i loro libri. Smettere di leggerli. Non accoglierli nelle biblioteche pubbliche e nelle scuole". Ultima tappa di una campagna politica lanciata la settimana scorsa da due esponenti del Pdl veneto, Roberto Bovo e Paride Costa, come iniziativa di solidarietà con i familiari delle vittime. Che ieri a Strasburgo hanno chiesto che l'Ue e la Francia sostengano l'estradizione di Battisti dal Brasile. Oggi il Parlamento europeo approverà una risoluzione in tal senso.
«i Freikorps, il gruppo»
RispondiEliminaMa a Repubblica, la Storia la conoscono? I Freikorps erano un coacervo di formazioni paramilitari, non un "gruppo", definizione che presupporrebbe un'unitarietà che non ci fu.