La strage di Tucson e l'ultimo delitto del movimento pro-life 2a edizione
Il principale bersaglio della strage di Tucson, in cui sono state ammazzate sei persone, è una deputata democratica ebrea sostenitrice del diritto di aborto. Questo particolare, enfatizzato nelle braking news, mi ha indotto a considerarlo come se si trattasse con ogni probabilità "dell’ennesimo delitto dei miliziani pro-vita". In realtà, come sottolinea nei commenti Miguel Martinez , che dell'immaginario settario americano è un autentico esperto e non un orecchiante come me, nei video su you tube (un po' deliranti e vagamente new age) del giovane autore della strage, non c'è traccia di ideologia cristianista e pro life. E quindi tocca aspettare per capire bene il movente e l'eventuale rete di complicità. Ciò chiarito, la breve nota successiva sull'ultimo delitto del terrorismo pro-life può restare.
Roeder confessò subito e spiegò alla polizia di aver agito perché «con Tiller in vita troppi bambini non-nati erano in pericolo». Sull'assassinio era intervenuto anche il presidente americano Barack Obama, che si era detto "sconvolto e indignato".
Tiller, 67 anni era uno tra i pochi ginecologi statunitensi che ancora praticavano l'aborto dopo la ventesima settimana di gravidanza. In passato era stato al centro di attacchi anche violenti da parte dei militanti per la vita. Nel 1986 venne fatto esplodere un ordigno sul tetto del suo ambulatorio. Nel 1991 circa duemila militanti finirono in manette durante un assedio che era durato l'intera estate. Due anni più tardi fu ferito a colpi di pistola ad entrambe le braccia da un attivista. Nel marzo 2009 era stato assolto dall'accusa di aver praticato nel 2003 aborti tardivi con una procedura illegale.
Nello scorso mese d’aprile il giustiziere solitario è stato condannato al carcere a vita Non solo l'assassino non ha mai mostrato segni di pentimento, ma è anche diventato una sorta di idolo per alcuni gruppi "pro life" degli Stati Uniti, accusati a loro volta dagli abortisti "pro choice".
La famiglia di Tiller in una dichiarazione spontanea resa prima della sentenza aveva chiesto alla corte una sentenza che fosse «di lezione per l'opinione pubblica americana sull'aborto» e contribuisse «a cambiare la cultura di questo Paese». Il pubblico ministero nella sua requisitoria aveva definito il gesto di Roeder come un «atto di terrorismo» e aveva chiesto il massimo della pena. I difensori dell'omicida, sottolineando che il loro assistito ha subito confessato, si sono rimessi alla corte chiedendo semplicemente che «fosse applicata la legge». Roeder ha confermato la linea seguita in tutto il processo e anche in aula, prima della sentenza, ha tentato di far valere le motivazioni di quel gesto: «L'ho fermato perché dovevo farlo. Oggi senza il dottor Tiller Wichita è un posto di gran lunga più sicuro per i bambini non nati».
Il giudice Warren Wilbert non gli ha riconosciuta alcuna circostanza attenuante e lo ha condannato al «carcere a vita» in base alla norma del codice penale americano denominata 'Hard 50'. Accogliendo le richieste della difesa, ha poi ordinato che Roeder non possa uscire di prigione prima della scadenza della pena.
Non sono bene sicuro che Jared Lee Loughner appartenga al movimento pro-life.
RispondiEliminaQui c'è un suo video, piuttosto sconnesso, dove parla di una nuova moneta (forse un riferimento a un vecchio tema populista americano) e a "conscience dreaming", che mi sembra un riferimento piuttosto New Age. Nessuna traccia di riferimenti cristiani, almeno lì.
Su Youtube, ha un canale video Classitup10 (frequentatissimo, oggi!) dove accanto a un paio di video un po' paranoici, riguardanti il controllo mentale, ma privi di tematiche cristiane o anti-Obama, c'è come "preferito" un video assai bizzarro in cui si vede un uomo deforme che dà fuoco a una bandiera statunitense.
Scusate, qui c'è l'URL che mancava:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/user/Classitup10
Sì, l'ho inserito a caldo e anch'io poi ho visto i video un po' demenziali. Ma ancora stamattina Repubblica.it nel sommario enfatizza la sua posizione pro-choice. Aggiusto comunque l'attacco.
RispondiEliminaGrazie dei complimenti, non esagerare però!
RispondiEliminaComunque è tipico di Repubblica dividere qualunque essere vivente nelle due categorie di "laici" e "papalini". Lo farebbero anche con gli abitanti di Marte.
In ogni caso, come giustamente precisi, ciò non toglie nulla alla realtà di azioni violente realmente antiaborto, come quelle che citi.
Tra l'altro, il tizio che bruciò veramente il Corano, alimentando le sommosse nel Kashmir con relativa scia di morti, era un noto militante antiabortista, convertito dall'evangelismo a un cattolicesimo tutto suo.
Ti segnalo un post molto interessante, sull'ottimo Bartholomew's Notes:
RispondiEliminahttp://barthsnotes.wordpress.com/2011/01/10/american-renaissance-objects-to-anti-zog-claim/
Corrisponde più o meno a ciò che già sapevo.
Miguel Martinez
Torno sull'argomento. Il caso presenta due aspetti.
RispondiEliminaDa una parte, l'attentatore è indiscutibilmente fuori di testa:
http://www.thedailybeast.com/blogs-and-stories/2011-01-10/is-jared-lee-loughner-mentally-ill/
Però sembra che si sia ispirato a David Wynn Miller, che mi sembra ancora più fuso, ma ha la splendida valvola di sfogo di un blog su Internet:
http://dwmlc.com/
I deliri di Miller sono del tutto incomprensibili, ma non credo che istighino all'omicidio. E pensiamo a quanta gente arrabbiata c'è in giro, che però può realizzarsi urlando in lettere maiuscole su Internet, invece che sparando sul prossimo.
Solo in termini di vite umane salvate, credo che la libertà su Internet sia un bene prezioso.