Caso Stormfront, Caracciolo: così vogliono imporre una legge antirevisionista
Antonio Caracciolo è un docente di filosofia del diritto. Di scuola schmittiana, è stato animatore di un circolo di Forza Italia ed è salito alla ribalta per le sue posizioni revisioniste. Commentando il caso Stormfront in questo blog ha così ricostruito la sua analoga vicenda
Non ho molto tempo per seguire questo nuovo “caso” prodotto da Marco Pasqua, che nella stessa sua rubrica mi ci aveva pure messo in data 22 ottobre 2008. Il “caso” ero allora io ed i media se ne sono ampiamente occupati in quei giorni. A seguito di ciò sono stato deferito dal mio Rettore al Collegio di Disciplina del Consiglio Universitario Nazionale, dove sono comparso il 13 gennaio 2009, venendo prosciolto con formula piena per inesistenza del fatto e del diritto. Il Pasqua si era inventato di sana pianta il fatto motivo di addebito e nessuna contestazione è stata fatta dal Collegio di Disciplina alle mie idee, del tutto travisate (per non dire peggio) dal suddetto Pasqua. Ragion per cui, appena ottenuta la delibera di proscioglimento, ho subito citato in giudizio il signor Pasqua ed il direttore di “Repubblica" Ezio Mauro, che non si sono presentati in tribunale. Purtroppo i tempi della giustizia civile sono quelli che sappiamo e passeranno non pochi anni, ma io attendo con pazienza e serenità Lor Signori, che hanno insistito una seconda volta volta nel tirare in ballo il mio nome (in occasione del nuovo “caso” Moffa), inducendo il mio avvocato a presentare un ricorso di urgenza ex art. 700 c.p.c. Insomma,a mio avviso, questa ennesima campagna di stampa si spiega con una fin troppo evidente concertazione per introdurre anche in Italia quella legislazione liberticida che nella sola Germania, secondo una mia stima (per la quale attendo gradissima smentita) ha comportato ben 200.000 procedimenti penali dal 1994 a oggi. È questo che vogliono Lor Signori? Se una simile legislazione dovesse venire introdotta anche in Italia, abbiamo per lo meno il diritto di sapere chi e quanti ne sono stati i promotori e patrocinatori? Non aggiungo altro per riserbo processuale, ma un mio intervento - in questa sede e in altre consimili e ricorrenti – mi sembra lecito e opportuno.
Antonio Caracciolo
Non ho molto tempo per seguire questo nuovo “caso” prodotto da Marco Pasqua, che nella stessa sua rubrica mi ci aveva pure messo in data 22 ottobre 2008. Il “caso” ero allora io ed i media se ne sono ampiamente occupati in quei giorni. A seguito di ciò sono stato deferito dal mio Rettore al Collegio di Disciplina del Consiglio Universitario Nazionale, dove sono comparso il 13 gennaio 2009, venendo prosciolto con formula piena per inesistenza del fatto e del diritto. Il Pasqua si era inventato di sana pianta il fatto motivo di addebito e nessuna contestazione è stata fatta dal Collegio di Disciplina alle mie idee, del tutto travisate (per non dire peggio) dal suddetto Pasqua. Ragion per cui, appena ottenuta la delibera di proscioglimento, ho subito citato in giudizio il signor Pasqua ed il direttore di “Repubblica" Ezio Mauro, che non si sono presentati in tribunale. Purtroppo i tempi della giustizia civile sono quelli che sappiamo e passeranno non pochi anni, ma io attendo con pazienza e serenità Lor Signori, che hanno insistito una seconda volta volta nel tirare in ballo il mio nome (in occasione del nuovo “caso” Moffa), inducendo il mio avvocato a presentare un ricorso di urgenza ex art. 700 c.p.c. Insomma,a mio avviso, questa ennesima campagna di stampa si spiega con una fin troppo evidente concertazione per introdurre anche in Italia quella legislazione liberticida che nella sola Germania, secondo una mia stima (per la quale attendo gradissima smentita) ha comportato ben 200.000 procedimenti penali dal 1994 a oggi. È questo che vogliono Lor Signori? Se una simile legislazione dovesse venire introdotta anche in Italia, abbiamo per lo meno il diritto di sapere chi e quanti ne sono stati i promotori e patrocinatori? Non aggiungo altro per riserbo processuale, ma un mio intervento - in questa sede e in altre consimili e ricorrenti – mi sembra lecito e opportuno.
Antonio Caracciolo
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