Mancuso a Napoli punta sulle divisioni del Pd
L'appuntamento per lanciare la candidatura di Libero Mancuso a sindaco di Napoli è per domani mattina al Modernissimo. Dopo l'appello del fior fiore dell'intellighentsia di sinistra, ora sono già attivi un blog e un sito
di sostegno. L'ex magistrato e assessore securitario al comune di Bologna punta sull'effetto Pisapia: candidato unico della sinistra per approfittare delle divisioni del Pd, con due o tre candidati ex ds. Intanto sullo scenario ha scritto un pezzo oggi su Rinascita il nostro Giuseppe Parente, che riprende l'intervento di Andrea Colombo, già qui ripubblicato.
La scelta del candidato a sindaco per il centro sinistra, in vista delle prossime elezioni comunali di Napoli, previste per la primavera del 2010, finalmente, non sembra essere la solita conta interna al partito democratico, primo partito della coalizione di centro sinistra, che dovrebbe presentare alle primarie addirittura tre candidati, l’ex sottosegretario agli esteri del governo D’Alema, Umberto Ranieri, l’assessore alla cultura del comune di Napoli, Nicola Oddati, ed infine, l’europarlamentare Andrea Cozzolino. Con l’appoggio di Sinistra ecologia e libertà e il sostegno di 300 firme di intellettuali di spessore, dal costituzionalista Gianni Ferrara all’urbanista Alessandro Dal Piaz, passando per l’ex assessore regionale alla formazione della prima giunta Bassolino, Adriana Buffardi,l’ex magistrato Libero Mancuso potrebbe essere il quarto candidato alle primarie di coalizione previste,salvo sorprese, per la fine di gennaio.
Libero Mancuso da qualche giorno è tornato a Napoli, ed è impegnato in numerosi incontri e colloqui, per comprendere se ci sono le condizioni politiche per presentarsi alle primarie, immaginando anche già per il dopo primarie su chi potrà davvero contare. L’ex assessore dell’ultima giunta bolognese di Sergio Cofferati, Mancuso, si dichiara onorato dell’ appoggio di Sinistra ecologia e libertà e del sostegno degli intellettuali napoletani, ma vede molte insidie e una condizione della città molto critica, divenuta negli ultimi anni, una metropoli in ginocchio, da grande capitale Europea, a città decadente, dove i rifiuti sono solamente una spia.
Per questo durante questa settimana, nonostante la festività dell’Immacolata Concezione, l’ex magistrato approfondirà temi relativi al welfare cittadino e alle politiche sociali e con operatori del settore ragionerà, in maniera approfondita di sviluppo del turismo anche grazie alla presenza nel territorio di Napoli, di importanti centri di cultura, come musei ,teatri, chiese.
L’obbiettivo, non tanto nascosta, di Libero Mancuso, è quello di diventare l’unico candidato di tutti i partiti a sinistra del partito democratico, con il rischio che, anche a Napoli, potrebbe ripetersi l’effetto Milano, su cui conta molto anche il leader di Sinistra ecologia e libertà, Nicky Vendola.
Per amore di verità, la candidatura di Mancuso alle primarie del centro sinistra, a Napoli, trova ostacoli anche nel mondo di Sinistra ecologia e libertà. Infatti sul blog del settimanale “Gli altri”il giornalista Andrea Colombo lancia l’allarme: “il partito di Vendola e di Pisapia vuole candidare Mancuso a sindaco di Napoli, parliamo del pubblico ministero della strage di Bologna, del grande sponsor di Angelo Izzo, noto all’opinione pubblico con il “simpatico” appellativo di mostro del Circeo. Ma chi si fida a far amministrare una città cosi complessa, come Napoli da Libero Mancuso, che si è fatto così platealmente abbindolare da un palese psicopatico come Angelo Izzo, dalla compulsione pluriomicida?
Non so a quale logica, continua Andrea Colombo, corrisponda l’indicazione di Mancuso a Napoli, ma di certo deve trattarsi di un criterio molto distante da quello che ha spinto la stessa Sel ad appoggiare Giuliano Pisapia a Milano. L’avvocato milanese e l’ex magistrato emiliano-campano incarnano concezioni opposte del diritto, del rispetto delle garanzie e delle politica giudiziaria,conosco solo un leader capace di sostenere l’uno ma anche l’altro, il suo nome è Walter Veltroni, e non è che l’ambiguità programmatica abbia portato molta fortuna né a lui né al suo partito.
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