In piazza, perché ci siamo rotti il cazzo
di Fernando M. Adonia
Studenti, protestate! Fatelo con colore, fatelo con gioia.
Questa è un'occasione unica. Non lasciatevi strumentalizzare. Lasciate a casa le vecchie sigle, i vecchi partiti, i vecchi slogan. Inventatevene di nuove. Come già state facendo. Salite sui tetti, salite sui monumenti. Inventate qualcosa. Non scadete nell'odio e nella violenza. Non fermativi a discutere su piattaforme o documenti. Siate liberi e spontanei. Non imitate i padri del “68”: hanno già fallito. Non arrovellate le cervella su questa riforma o suoi suoi contenuti. Non pensate solo ai tagli, o a Tremonti o alla Gelmini. In ballo c'è qualcosa di più: il futuro! Se vi intervistano dei giornalisti non esitate a dire che siete in piazza “perchè vi siete rotti il cazzo!” Punto. Il resto è nulla. É possibile che siano economisti, politicanti o presentatori tv a decidere del vostro (nostro) futuro? Credo di no. Qui non bisogna fare la rivoluzione, ma bisogna cambiare tutto. Lasciate i professori a casa, con i loro libri e le loro cattedre. Bisogna preoccuparsi di noi, di questa leva.
C'è stanchezza, c'è disperazione. C'è rabbia. Che non è odio, ma qualcosa di più puro, un sentimento che nasce dalla giustizia calpestata. Non siete sbagliati, scendere in piazza è un bene. Passare i pomeriggi con i propri compagni o colleghi a spremersi le meningi per inventare una protesta originale, non è tempo perso. Anzi, c'è tutto di guadagnato. Per questo, vi chiedo, non sincronizzate la vostra protesta al calendario del parlamento. Andate oltre.
Continuate, continuate. Qui si gioca un partita decisiva: la sfida con voi stessi. La sveglia è suonata.
Studenti, protestate! Fatelo con colore, fatelo con gioia.
Questa è un'occasione unica. Non lasciatevi strumentalizzare. Lasciate a casa le vecchie sigle, i vecchi partiti, i vecchi slogan. Inventatevene di nuove. Come già state facendo. Salite sui tetti, salite sui monumenti. Inventate qualcosa. Non scadete nell'odio e nella violenza. Non fermativi a discutere su piattaforme o documenti. Siate liberi e spontanei. Non imitate i padri del “68”: hanno già fallito. Non arrovellate le cervella su questa riforma o suoi suoi contenuti. Non pensate solo ai tagli, o a Tremonti o alla Gelmini. In ballo c'è qualcosa di più: il futuro! Se vi intervistano dei giornalisti non esitate a dire che siete in piazza “perchè vi siete rotti il cazzo!” Punto. Il resto è nulla. É possibile che siano economisti, politicanti o presentatori tv a decidere del vostro (nostro) futuro? Credo di no. Qui non bisogna fare la rivoluzione, ma bisogna cambiare tutto. Lasciate i professori a casa, con i loro libri e le loro cattedre. Bisogna preoccuparsi di noi, di questa leva.
C'è stanchezza, c'è disperazione. C'è rabbia. Che non è odio, ma qualcosa di più puro, un sentimento che nasce dalla giustizia calpestata. Non siete sbagliati, scendere in piazza è un bene. Passare i pomeriggi con i propri compagni o colleghi a spremersi le meningi per inventare una protesta originale, non è tempo perso. Anzi, c'è tutto di guadagnato. Per questo, vi chiedo, non sincronizzate la vostra protesta al calendario del parlamento. Andate oltre.
Continuate, continuate. Qui si gioca un partita decisiva: la sfida con voi stessi. La sveglia è suonata.
che fa questo? "Cervantes Catania"?? gli schiavetti del PDL siciliano, i neo-picciotti e futuri ladroni...sappesse quanto hanno rotto il cazzo loro,sti quattro ammanigliati parassiti...
RispondiEliminaCome al solito, essendo un soggetto anonimo, non so da quale pulpito venga la predica: se cioè da un fascista duro e puro o da un antagonista di sinistra. Comunque mi sembra un'obiezione stupida la logica della ricerca del bollino blu sulla banana.
RispondiEliminaPerché, quand'anche fosse vero (e non mi pare) che Fernando sia organico al Pdl, be' sarebbe positivamente da enfatizzare, in una logica di movimento che spezzoni sociali collegati ai gruppi dominanti se ne distacchino...
io posso permettermi di fare prediche visto che non ho mai rubato con la politica né leccato il culo a mafiosi e ladri come il 99% dei personaggi della destra...questi poi, sono quelli che scopiazzano i simbolni antifascisti come la bamdiera rossonera ahhahahahaaa..
RispondiElimina""Perché, quand'anche fosse vero (e non mi pare) che Fernando sia organico al Pdl, be' sarebbe positivamente da enfatizzare, in una logica di movimento che spezzoni sociali collegati ai gruppi dominanti se ne distacchino... """"bravi tanto ormai si sa che la grana la sgancia il pdl tanto vale dirlo apertamente,.,,caro il mio fascisterico
anonimo sei un decerebrato.usa topexan e chiudi youporn.Inizia così il cambiamento di te stesso.
RispondiEliminaAnonimo, riformulo la domanda, nel modo più semplice possibile: secondo te è un fatto positivo che sostenitori di Berlusconi prendano posizione contro una iniziativa importante del suo governo?
RispondiEliminaIo penso di sì. E tu?
vadano a sputare in faccia ai mafiosi Pdl che governa la loro stupenda città del quarto mondo e la loro regione, poi possono anche cominciare ad aprire la bocca. fino a quando campano con in finazinamenti di quella feccia, no...
RispondiEliminal'infoibatore
Mamma mia!
RispondiEliminaCmq, Fernando non è organico ad alcun, dico alcun, partito. Compreso il pdl.
Il Cervantes non è organico ad alcun, dico alcun, partito. Compreso il pdl.
Il Cervantes è una realtà antimafia al 100%. attraverso i fatti, lì dento si costruisce un'alternativa.
Anonimo, vattene in altri blog.