Caso Battisti, Adinolfi spiega le ragioni di Lula
dal sito www.noreporter.org
di Gabriele Adinolfi
Sembra una beffa linguistica: Baptista il brasiliano se ne va dall'Italia nello stesso giorno in cui ci dicono che l'italiano Battisti resterà in Brasile. Insieme allo stragista Lollo.La decisione di Lula è umanamente brutta ma ha i suoi perché e fa specie che la stampa continui ad ignorarli. Le ragioni del rifiuto sono almeno quattro.
1. Alcuni dei protagonisti degli Anni di piombo, dei protagonisti rossi ovviamente, hanno sempre avuto santi in paradiso. Quelli che hanno flirtato con le Fondazioni Basso, hanno costantemente goduto della protezione dell'Internazionale socialista e ne usufruiscono soprattutto laddove quella potenza politico-diplomatica ha dettato linee nazionali (come Francia o Brasile).Tutto è più ingarbugliato di quel che appare. La stessa Internazionale socialista fu luogo d'incontro di più componenti, rivali e cooperatrici nel solco del sistema mondialista. Alcuni dei rossi hanno potuto così godere del sostegno israeliano e altri, come Casimirri, erano molto più vicini ai servizi militari sovietici e dell'est (il Gru) in concorrenza con lo stesso Kgb ed hanno ottenuto santuari in Africa e in America latina. Tra tanti paracadute anche Battisti ha potuto atterrare in modo abbastanza dolce.
2. Va tenuto conto del “piacere” che Lula doveva a Sarkozy. Quando la Francia cedette all'estradizione di Battisti questi fu lasciato fuggire, riparò in Brasile dove lo stesso Sarkozy lo fece catturare. Ma, così vuole l'Eliseo, soprattutto per ragioni di contiguità con “grandi vecchi” e musicisti vari all'ombra d'Hypérion, i soldatini di una certa parte vanno garantiti.Non è peregrino dedurre che Parigi abbia giocato una complessa partita di scambi con Battisti, tramite Lula, assicurandosi di salvare capra e cavoli: com'è infine successo.
3. Bisogna considerare, poi, che la legislazione d'emergenza degli Anni di piombo fu aberrante, iniqua, e non tenne conto del Diritto in alcuna maniera. Non solo il Brasile e la Francia hanno risposto secchi no alle estradizioni richieste sulla base emergenziale dai tribunali italiani; lo hanno fatto anche la Svizzera, l'Austria, l'Inghilterra, la Spagna, il Canada.Che Battisti sembri proprio colpevole - e di delitti sinceramente aberranti e ben poco “politici” - non può cambiare la filosofia del Diritto. I dibattimenti di estradizione non rientrano nel merito della colpevolezza o dell'innocenza degli imputati (nessuna Corte straniera ne ha facoltà) ma nel rispetto o meno dei diritti difensivi concessi all'imputato e dell'equanimità dell'eventuale sentenza.Non esiste né potrebbe esistere alcun concetto giuridico che consenta di violare i diritti di chi è colpevole e non di chi è innocente, visto che nessuno è colpevole o innocente prima della sentenza.Ragion per cui se la legislazione italiana degli Anni di piombo fu aberrante (come la politica italiana e come le istituzioni italiane e come la stampa italiana) non si può sostenere che per Battisti debba essere fatta un'eccezione solo perché individuo oggettivamente abietto. E il Brasile non l'ha fatta.
4. Infine la decisione di Lula ha un doppio valore politico: esprime la sovranità statale rispetto alle regole internazionaliste che la limitano e sottolinea la forza attuale del Brasile nel panorama mondiale.
Sarebbe ora di smetterla di ragionare con la pancia e di inorridire per Battisti in quanto è un personaggio disdicevole, ignobile e per certi versi un'offesa vivente per i suoi stessi compagni. O, peggio ancora, di fare i forcaioli perché è un rosso. Queste sono aberrazioni che appartengono agli iniqui: lasciamole a pieno titolo all'antifascismo.La questione in gioco non riguardava solo il carnefice ignominioso e le sue vittime, ma concerneva il Diritto, le sovranità nazionali e la politica internazionale, con tutti i suoi risvolti, edificanti e aberranti. Ce ne si faccia una ragione. E si volti pagina: ma davvero.
di Gabriele Adinolfi
Sembra una beffa linguistica: Baptista il brasiliano se ne va dall'Italia nello stesso giorno in cui ci dicono che l'italiano Battisti resterà in Brasile. Insieme allo stragista Lollo.La decisione di Lula è umanamente brutta ma ha i suoi perché e fa specie che la stampa continui ad ignorarli. Le ragioni del rifiuto sono almeno quattro.
1. Alcuni dei protagonisti degli Anni di piombo, dei protagonisti rossi ovviamente, hanno sempre avuto santi in paradiso. Quelli che hanno flirtato con le Fondazioni Basso, hanno costantemente goduto della protezione dell'Internazionale socialista e ne usufruiscono soprattutto laddove quella potenza politico-diplomatica ha dettato linee nazionali (come Francia o Brasile).Tutto è più ingarbugliato di quel che appare. La stessa Internazionale socialista fu luogo d'incontro di più componenti, rivali e cooperatrici nel solco del sistema mondialista. Alcuni dei rossi hanno potuto così godere del sostegno israeliano e altri, come Casimirri, erano molto più vicini ai servizi militari sovietici e dell'est (il Gru) in concorrenza con lo stesso Kgb ed hanno ottenuto santuari in Africa e in America latina. Tra tanti paracadute anche Battisti ha potuto atterrare in modo abbastanza dolce.
2. Va tenuto conto del “piacere” che Lula doveva a Sarkozy. Quando la Francia cedette all'estradizione di Battisti questi fu lasciato fuggire, riparò in Brasile dove lo stesso Sarkozy lo fece catturare. Ma, così vuole l'Eliseo, soprattutto per ragioni di contiguità con “grandi vecchi” e musicisti vari all'ombra d'Hypérion, i soldatini di una certa parte vanno garantiti.Non è peregrino dedurre che Parigi abbia giocato una complessa partita di scambi con Battisti, tramite Lula, assicurandosi di salvare capra e cavoli: com'è infine successo.
3. Bisogna considerare, poi, che la legislazione d'emergenza degli Anni di piombo fu aberrante, iniqua, e non tenne conto del Diritto in alcuna maniera. Non solo il Brasile e la Francia hanno risposto secchi no alle estradizioni richieste sulla base emergenziale dai tribunali italiani; lo hanno fatto anche la Svizzera, l'Austria, l'Inghilterra, la Spagna, il Canada.Che Battisti sembri proprio colpevole - e di delitti sinceramente aberranti e ben poco “politici” - non può cambiare la filosofia del Diritto. I dibattimenti di estradizione non rientrano nel merito della colpevolezza o dell'innocenza degli imputati (nessuna Corte straniera ne ha facoltà) ma nel rispetto o meno dei diritti difensivi concessi all'imputato e dell'equanimità dell'eventuale sentenza.Non esiste né potrebbe esistere alcun concetto giuridico che consenta di violare i diritti di chi è colpevole e non di chi è innocente, visto che nessuno è colpevole o innocente prima della sentenza.Ragion per cui se la legislazione italiana degli Anni di piombo fu aberrante (come la politica italiana e come le istituzioni italiane e come la stampa italiana) non si può sostenere che per Battisti debba essere fatta un'eccezione solo perché individuo oggettivamente abietto. E il Brasile non l'ha fatta.
4. Infine la decisione di Lula ha un doppio valore politico: esprime la sovranità statale rispetto alle regole internazionaliste che la limitano e sottolinea la forza attuale del Brasile nel panorama mondiale.
Sarebbe ora di smetterla di ragionare con la pancia e di inorridire per Battisti in quanto è un personaggio disdicevole, ignobile e per certi versi un'offesa vivente per i suoi stessi compagni. O, peggio ancora, di fare i forcaioli perché è un rosso. Queste sono aberrazioni che appartengono agli iniqui: lasciamole a pieno titolo all'antifascismo.La questione in gioco non riguardava solo il carnefice ignominioso e le sue vittime, ma concerneva il Diritto, le sovranità nazionali e la politica internazionale, con tutti i suoi risvolti, edificanti e aberranti. Ce ne si faccia una ragione. E si volti pagina: ma davvero.
secondo me il punto non è tanto l'estradizione, e giuridicamente avrà anche ragione lula a lasciarlo in brasile, come ci spiega bene adinolfi. ma... ciò che non mi torna è che tutti questi "rivoluzionari" a un certo punto abbiano deciso di smetterla e fuggire in paesi più "accoglienti" dove hanno avuto una vita abbastanza "borghese" (per lo meno molti di essi), mentre molti altri loro compagni (e camerati) decidevano che, giusto o sbagliato, avrebbero lottato fino alla fine, che inesorabilmente è arrivata per tutti (chi in prigione, chi per strada). insomma, battisti se ne starà pure in brasile, ma sento troppe voci che lo giudicano come vittima. battisti dal momento che ha scelto di combattere non è una vittima, e dal momento che ha scelto di scappare non merita nemmeno considerazione.
RispondiEliminaoltretutto che il sistema giuridico internazionale funziona così vallo a spiegare alle vittime che ha provocato battisti...
massimo.
viva battisti, che è innocente, che sia libero e glorificato alla faccia dei vigliacchi fascisti come gasparri
RispondiEliminal'infoibatore
Ottimo articolo!
RispondiEliminaLegislazione d'emergenza ok, ma come scrive Brambilla su la Stampa oggi, si occuparono del caso Battisto ben 27 magistrati... tutti forcaioli? Sul paragone poi sui Battisti e compagni, e i neofascisti, d'accordissimo, ma in questo senso: a parte pochi, come Tuti o Concutelli, la maggior parte dei neofascisti che uccisero erano solo dei vigliacchi assassini, idioti e stolidi.
RispondiEliminaPoi sul Brasile: una delle ragioni addotte è che "Battisti rischierebbe la vita in Italia". Detto da chi aveva (ha) le squadre della morte contro i meninos de rua, le battaglie campali con esecuzioni sommarie tra BOPE e spacciatori, le favelas, etc la cosa fa veramente ridere. Diritto + Brasile: ROTFL!
Chi ha ucciso negli anni '70, dove la legislazione d'emergenza erano le vacanze pagate e la '600, deve pagare come tutti gli altri.
Scusate, SETTANTA magistrati:
RispondiElimina"Tanta solidarietà andava di pari passo, come detto, all’opera di disinformatija che quasi sempre caratterizza le campagne tese a delegittimare le sentenze della magistratura e a legittimare i colpevoli. S’è detto – e questo è ahimè diventato un fatto acclarato anche in Francia e in Brasile – che Cesare Battisti non è stato giudicato con tutte le garanzie di legge; che contro di lui si sono accaniti tribunali emergenziali parafascisti. Bene, basterebbe conoscere i fatti per sapere che sono stati più di settanta – nel corso di ben nove processi, cominciati nel 1981 e terminati nel 1993 – i magistrati che si sono occupati di Battisti: tutti «parafascisti»? S’è detto poi che il pentito che accusava il nostro eroe è stato ricompensato dalla giustizia con un trattamento di favore: ma anche qui i fatti ci dicono che il pentito in questione, Pietro Mutti, ha scontato otto anni di carcere, contro gli zero di Battisti; e i fatti dicono pure che a sostenere le accuse c’erano pure altri ex terroristi e diversi testimoni, non solo Mutti."
Nessun rigo di condanna per la violazione dei diritti internazionali fu scritto a seguito del sequestro di Freda e Pagliai effettuato dalla polizia italiana.
RispondiEliminaQuesta brillante operazione, autorizzata dal Presidente partigiano Pertini, avvenne in Costarica, stato sovrano che non contempla l'estradizione con lo stato italiano
Freda e Pagliai furono catturati da agenti della Digos italiana, sequestrati e portati all'aeroporto, zona franca. Pagliai fu assassinato. Freda e la salma di Pagliai furono trasportati in Italia a bordo di un aereo di stato, concesso dalla presidenza della Repubblica democratica Italiana. Quanti buonisti e paldini della legalita' a senso unico, italioti ed inutili idioti. Amen
Se Mutti essendo un omicida confesso se l'è cavata con otto anni di carcere se l'è cavata con un trattamento di favore (in realtà ha avuto una condanna a otto anni non credo ne abbia effettivamente scontati otto).
RispondiEliminaBattisti si è fatto un paio di anni di carcere in Italia, prima dell'evasione, un annetto in Francia tra i due arresti e sta da tre anni in carcere in Brasile. Giusto per la precisione.
Pagliai fu ridotto in fin di vita in Bolivia (colpo alla nuca a braccia alzate) ...
Effettivamente Freda fu prelevato in Costarica, e la cattura e l'assassinio di Pagliai avvennero in Bolivia. Entrambe le operazioni ebbero. l'approvazione ed il plauso di Sandro Pertini, e in tutti e due i casi furono utilizzati aereomobili dello stato italiano, per il trasporto degli agenti di polizia e per il rimpatrio di Freda e di Pagliai che arrivo' cadavere in Italia.
RispondiEliminaCi sono processi giuridicamente regolarissimi come quello per la strage di Bologna che comunque hanno messo capo a una sentenza ingiusta, anche se perfettamente legittima.
RispondiEliminaNon è un problema di quanti fossero i giudici ma è la legislazione premiale che rende essenzialmente ingiusto il processo...
Il blitz in Bolivia che concludeva una campagna di sterminio antiavanguardista tra morti per sbaglio (la vicina di casa di Bragaglia), morti mandati a morire (Palladino trasferito a Novara regno degli spontaneisti) e scampati (Delle Chiaie, Giorgi) avvenne in occasione del golpe filoamericano del 10-11 ottobre 1982, Pagliai arrivò in Italia in coma profondo e si spense qualche settimana dopo senza aver mai ripreso conoscenza, il 5 novembre... Anche la sua fu un'esecuzione sommaria: l'autopsia dimostrò che aveva le mani in alto quando fu colpito alla nuca...
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