Nel mese dei morti resuscitano i Nar
La notizia l'ha data con grande risalto l'Arena di Verona, nella pagina della Provincia "Basso Veronese":
"Avvertimento: ti uccideremo"
Rettondini minacciato di morte
Il primo cittadino di Legnago, il leghista Roberto Rettondini, ha ricevuto un altro messaggio minatorio dopo quello arrivato un anno fa per cui il prefetto aveva insignito il suo autista della qualifica di agente di pubblica sicurezza autorizzandolo a girare armato. Gli sconosciuti intimidatori hanno inviato un'email da un indirizzo sconosciuto usando una sigla vetusta e fuori corso da decenni: i Nar, attivi all'epoca anche nel Padovano. La minaccia non ha impedito al primo cittadino di partecipare domenica alle celebrazioni in programma per il 4 novembre. L'esponente leghista non ha sospetti sulla matrice dell'attività minatoria ma non nasconde la sua preoccupazione.
Desta meraviglia, come sempre, la capacità di fantasticare dei miei colleghi. Nel descrivere i Nar il corrispondente dalla Bassa si sente in dovere di precisare: "il gruppo terroristico neofascista attivo in Italia dal 1977 al novembre 1981". E non si capisce da dove prende la data finale. Perché in quel mese per i Nar non succede proprio niente: perché l'unico episodio agli atti, la cosiddetta sparatoria di Mostacciano, era in realtà un'intossicazione (la notizia del falso ferimento di Vale) per portare allo scoperto i contatti tra i familiari e il latitante che era da tempo nel mirino dei servizi segreti (dalla cosiddetta operazione "terrore sui treni").
Si potrebbe supporre che il riferimento è all'ultimo attentato programmato e rivendicato (l'omicidio di Straullu e del suo autista) ma così restano fuori dalla macabra contabilità una quindicina tra morti e feriti:
5 dicembre 1981: uccisi Alibrandi e il poliziotto Capobianco, ferito Sordi
6 dicembre 1981: ucciso il brigadiere Radici, ferito Belsito
5 marzo 1982: ucciso lo studente Caravillani, ferita gravemente la Marmo
5 maggio 1982: muore Vale (ufficialmente è un suicidio ma la ricostruzione dei fatti è un colabrodo)
30 maggio 1982: ucciso il falsario Neidda (Sordi pentito l'attribuirà ai Nar anche se i due imputati saranno assolti)
7 giugno 1982: ferito a Torino un carabiniere, uccisi nella notte al Flaminio i poliziotti Carretta e Sammarco
8 luglio 1982: ucciso a Pisa il neofascista Mennucci, accusato di aver favorito l'arresto di Tuti
8 ottobre 1982: feriti tre clienti durante una rapina in banca all'Eur con il lancio di una granata
Un totale di 9 morti e 7 feriti. Decisamente troppi per considerare finito il tutto un anno prima.
"Avvertimento: ti uccideremo"
Rettondini minacciato di morte
Il primo cittadino di Legnago, il leghista Roberto Rettondini, ha ricevuto un altro messaggio minatorio dopo quello arrivato un anno fa per cui il prefetto aveva insignito il suo autista della qualifica di agente di pubblica sicurezza autorizzandolo a girare armato. Gli sconosciuti intimidatori hanno inviato un'email da un indirizzo sconosciuto usando una sigla vetusta e fuori corso da decenni: i Nar, attivi all'epoca anche nel Padovano. La minaccia non ha impedito al primo cittadino di partecipare domenica alle celebrazioni in programma per il 4 novembre. L'esponente leghista non ha sospetti sulla matrice dell'attività minatoria ma non nasconde la sua preoccupazione.
Desta meraviglia, come sempre, la capacità di fantasticare dei miei colleghi. Nel descrivere i Nar il corrispondente dalla Bassa si sente in dovere di precisare: "il gruppo terroristico neofascista attivo in Italia dal 1977 al novembre 1981". E non si capisce da dove prende la data finale. Perché in quel mese per i Nar non succede proprio niente: perché l'unico episodio agli atti, la cosiddetta sparatoria di Mostacciano, era in realtà un'intossicazione (la notizia del falso ferimento di Vale) per portare allo scoperto i contatti tra i familiari e il latitante che era da tempo nel mirino dei servizi segreti (dalla cosiddetta operazione "terrore sui treni").
Si potrebbe supporre che il riferimento è all'ultimo attentato programmato e rivendicato (l'omicidio di Straullu e del suo autista) ma così restano fuori dalla macabra contabilità una quindicina tra morti e feriti:
5 dicembre 1981: uccisi Alibrandi e il poliziotto Capobianco, ferito Sordi
6 dicembre 1981: ucciso il brigadiere Radici, ferito Belsito
5 marzo 1982: ucciso lo studente Caravillani, ferita gravemente la Marmo
5 maggio 1982: muore Vale (ufficialmente è un suicidio ma la ricostruzione dei fatti è un colabrodo)
30 maggio 1982: ucciso il falsario Neidda (Sordi pentito l'attribuirà ai Nar anche se i due imputati saranno assolti)
7 giugno 1982: ferito a Torino un carabiniere, uccisi nella notte al Flaminio i poliziotti Carretta e Sammarco
8 luglio 1982: ucciso a Pisa il neofascista Mennucci, accusato di aver favorito l'arresto di Tuti
8 ottobre 1982: feriti tre clienti durante una rapina in banca all'Eur con il lancio di una granata
Un totale di 9 morti e 7 feriti. Decisamente troppi per considerare finito il tutto un anno prima.
"L'esponente leghista non ha sospetti sulla matrice dell'attività minatoria"
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"La rivendicazione Nar è stata sicuramente data per dare corpo alla minaccia". E' quanto ha detto ai microfoni di Radio Adige Antonino Puliafito luogotenente dei carabinieri di Legnago. I carabinieri stanno indagando a 360 gradi soprattutto collegando questa minaccia a quella fatta precedentemente. "La sigla Nar - continua Puliafito - rivela una sorta di idealismo in colui o coloro che l'hanno utilizzate per minacciare il primo cittadino di Legnago.
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