Giannuli: revisionismo di sinistra e ruolo provocatorio di Moffa
L'intervista di Gabriele Adinolfi sull'inopportunità di impegnarsi politicamente sul fronte del revisionismo storico e la replica dell'avvocato Borrè, in nome e per conto del professor Moffa, alle sue aspre critiche sul ruole del docente dell'ateneo teramano come cavallo di Troia della legge antinegazionista sono state tra i post più letti e in assoluto i più commentati (24+38). Sugli stessi temi è intervenuto il professor Aldo Giannuli, lo storico contemporaneo esperto di stragi e servizi segreti, che, da tutt'altro punto di vista, in una lettera ai suoi colleghi della Sissco (la società italiana per lo studio della storia contemporanea) riflette sul caso Moffa, rilanciando gli stessi dubbi di Adinolfi (e qualche altra utile provocazione). Pubblico un lungo stralcio della lettera, anche perché conferma il mio "sospetto", e cioè che dietro il diffondersi di posizioni revisionistiche sull'Olocausto non ci siano pulsioni antisemite ("di destra") ma spinte filopalestinesi ("di sinistra"):
(...) 3-Consiglio a chi voglia approfondire, di farsi una passeggiata sul sito www.masteruniteramo.it e di leggere l’elenco dei 160 relatori che si sono avvicendati: c’è una impressionante serie di nomi di sinistra. Politici giornalisti, magistrati, consulenti parlamentari. Ma la cosa più scioccante, storici (molti dei quali, haimé, miei amici e questo mi è dispiaciuto ancor di più). Ovviamente tutto questo è oggi sbandierato come fonte di legittimazione della serietà scientifica del master. Allora, viene il dubbio che ci sia una consistente corrente culturale di sinistra che (forse spinta dall’appoggio alla causa palestinese) pensa davvero che occorra rimettere in discussione la questione dell’ Olocausto, ma allora che venga allo scoperto e parliamone, senza far finta che si tratti del solo Moffa.
Ma temo che la soluzione sia terribilmente più semplice e scoraggiante: che abbiano accettato molto alla leggera l’ invito. E allora chiedo: cari colleghi interessati, come vi e’ venuto in testa di accetare questo invito? Ma quando andate a fare una lezione o una conferenza, vi documentate prima su dove state andando? E se lo avete fatto, vi siete accorti che prima di voi avevano fatto lezione personaggi come Thion e Blondet?
Io mi batterò sempre perchè possa parlare anche Blondet, ma non mi viene lontanamente in testa di andare in un corso in cui lo avrei come collega.
4- Il master si giova di un parterre di relatori da fare invidia alle più famose istituzioni universitarie: da Monsignor Ravasi a Giulio Andreotti, da Michele Ainis a Giovanni Pellegrino, senza contare lo stuolo di illustri magistrati (Sinagra, Siclari, Calia, Priore). Unico in Italia, che io sappia, ad essere stato presentato presso la Presidenza del Consiglio (voi siete mai stati ospitati per un dibattito a Palazzo Chigi?). Ma la cosa più impressionante di tutte è la partecipazione di autorevolissimi esponenti israeliani. Nonostante questo sia stato definito la fiera del negazionismo e il precedente di Faurrisson, è andato a tenervi lezione, senza battere ciglio, Mordechay Lewy.
Sapete chi è?
L’ ambasciatore di Israele presso la Santa Sede. Vi pare normale? E prima di lui c’ era stato Don Vittorio Segre -storico eccellente e professore Emerito di Pensiero politico ebraico all’Università di Haifa, il quale, prima di darsi all’ insegnamento universitario (nel 1969) ha avuto una brillante carriera militare e diplomatica.
domando a voi tutti: vi pare normale tutto questo? Come si fa a definire covo di antisemiti un master onorato da presenze al di sopra di ogni sospetto come quelle appena citate? Ma, soprattutto, siamo sicuri che questo master cosi’ ricco di relazioni e cosi’ autorevolmente sponsorizzato- sia proprio quel che sembra?
5- Certo che se i sostenitori della legge penale antinegazionista avessero avuto bisogno di una occasione per eliminare questa insopportabile anomalia di un paese europeo che non l’ ha ancora varata, il noto docente gliela ha servita su un piatto d’ argento. Il punto è un altro: oggi si chiede a gran voce di buttare fuori Moffa dall’ università. Dico subito che non sono affatto d’ accordo perchè mi sembra un modo surrettizio (e un pò democristiano) per far passare in altra forma la legge antinegazionismo.
Firmerò qualsiasi dichiarazione o appello in difesa della libertà di insegnamento, anche se non credo che ce ne sarà alcun bisogno: l’ uomo mi pare abbastanza ben sostenuto e alla fine se la caverà, così come ha ottenuto la riammissione del suo master. Ma alcuni mi obietteranno che la rimozione di Moffa sarebbe opportuna non per il merito delle sue affermazioni, ma perchè dice bestialità sul piano scientifico. Personalmente ritengo le tesi negazioniste autentiche castronierie, ma allora il punto non è la vexata questio negazionismo si o no, ma il livello scientifico del personaggio che squalifica l’intera classe accademica. Benissimo! Sono d’ accordo: è ora di fare un bel riesame del livello scientifico del nostro corpo docente; però, non mi verrete a dire che Moffa è l’ unica bestia dell’ intero mondo universitario italiano! E allora che ne dite di una commissione parlamentare di inchiesta o di una commissione ministeriale che verifichi il livello dei docenti e segnali i casi meritevoli di sanzione sino al licenziamento?
E’ una idea che a me diverte molto. (...)
(...) 3-Consiglio a chi voglia approfondire, di farsi una passeggiata sul sito www.masteruniteramo.it e di leggere l’elenco dei 160 relatori che si sono avvicendati: c’è una impressionante serie di nomi di sinistra. Politici giornalisti, magistrati, consulenti parlamentari. Ma la cosa più scioccante, storici (molti dei quali, haimé, miei amici e questo mi è dispiaciuto ancor di più). Ovviamente tutto questo è oggi sbandierato come fonte di legittimazione della serietà scientifica del master. Allora, viene il dubbio che ci sia una consistente corrente culturale di sinistra che (forse spinta dall’appoggio alla causa palestinese) pensa davvero che occorra rimettere in discussione la questione dell’ Olocausto, ma allora che venga allo scoperto e parliamone, senza far finta che si tratti del solo Moffa.
Ma temo che la soluzione sia terribilmente più semplice e scoraggiante: che abbiano accettato molto alla leggera l’ invito. E allora chiedo: cari colleghi interessati, come vi e’ venuto in testa di accetare questo invito? Ma quando andate a fare una lezione o una conferenza, vi documentate prima su dove state andando? E se lo avete fatto, vi siete accorti che prima di voi avevano fatto lezione personaggi come Thion e Blondet?
Io mi batterò sempre perchè possa parlare anche Blondet, ma non mi viene lontanamente in testa di andare in un corso in cui lo avrei come collega.
4- Il master si giova di un parterre di relatori da fare invidia alle più famose istituzioni universitarie: da Monsignor Ravasi a Giulio Andreotti, da Michele Ainis a Giovanni Pellegrino, senza contare lo stuolo di illustri magistrati (Sinagra, Siclari, Calia, Priore). Unico in Italia, che io sappia, ad essere stato presentato presso la Presidenza del Consiglio (voi siete mai stati ospitati per un dibattito a Palazzo Chigi?). Ma la cosa più impressionante di tutte è la partecipazione di autorevolissimi esponenti israeliani. Nonostante questo sia stato definito la fiera del negazionismo e il precedente di Faurrisson, è andato a tenervi lezione, senza battere ciglio, Mordechay Lewy.
Sapete chi è?
L’ ambasciatore di Israele presso la Santa Sede. Vi pare normale? E prima di lui c’ era stato Don Vittorio Segre -storico eccellente e professore Emerito di Pensiero politico ebraico all’Università di Haifa, il quale, prima di darsi all’ insegnamento universitario (nel 1969) ha avuto una brillante carriera militare e diplomatica.
domando a voi tutti: vi pare normale tutto questo? Come si fa a definire covo di antisemiti un master onorato da presenze al di sopra di ogni sospetto come quelle appena citate? Ma, soprattutto, siamo sicuri che questo master cosi’ ricco di relazioni e cosi’ autorevolmente sponsorizzato- sia proprio quel che sembra?
5- Certo che se i sostenitori della legge penale antinegazionista avessero avuto bisogno di una occasione per eliminare questa insopportabile anomalia di un paese europeo che non l’ ha ancora varata, il noto docente gliela ha servita su un piatto d’ argento. Il punto è un altro: oggi si chiede a gran voce di buttare fuori Moffa dall’ università. Dico subito che non sono affatto d’ accordo perchè mi sembra un modo surrettizio (e un pò democristiano) per far passare in altra forma la legge antinegazionismo.
Firmerò qualsiasi dichiarazione o appello in difesa della libertà di insegnamento, anche se non credo che ce ne sarà alcun bisogno: l’ uomo mi pare abbastanza ben sostenuto e alla fine se la caverà, così come ha ottenuto la riammissione del suo master. Ma alcuni mi obietteranno che la rimozione di Moffa sarebbe opportuna non per il merito delle sue affermazioni, ma perchè dice bestialità sul piano scientifico. Personalmente ritengo le tesi negazioniste autentiche castronierie, ma allora il punto non è la vexata questio negazionismo si o no, ma il livello scientifico del personaggio che squalifica l’intera classe accademica. Benissimo! Sono d’ accordo: è ora di fare un bel riesame del livello scientifico del nostro corpo docente; però, non mi verrete a dire che Moffa è l’ unica bestia dell’ intero mondo universitario italiano! E allora che ne dite di una commissione parlamentare di inchiesta o di una commissione ministeriale che verifichi il livello dei docenti e segnali i casi meritevoli di sanzione sino al licenziamento?
E’ una idea che a me diverte molto. (...)
Sarebbe davvero interessante sapere dall'esperto Giannuli quale procedimento logico-deduttivo ha compiuto per addivenire alla conclusione per cui le "Tesi Negazioniste" ( si riferisce forse alla tesi revisioniste faurrisoniane ? ) sono "CASTRONERIE"..
RispondiEliminapoichè è bene sapere che fino ad oggi NESSUNO è riuscito a confutarle ..anzi chi si era proposto di farlo : J. Pressac, ha alzato bandiera bianca ..dapprima riducendo drasticamente il numero di decessi nei campi di concentramento tedeschi..( per lui meno di 700mila ad Auschwitz .... contro gli originari 4milioni stabiliti dall'ingiusto processo di Norimberga e poi ufficialmente ridimensionati a 1,5milioni con la nuova targa dopo il crollo del muro di Berlino )..
poi riferendosi alle plateali contraddizioni tra le pretese testimonianze di diversi survivers, dichiarando che la letteratura olocaustica era
" destinata alla pattumiera della Storia "...
infatti il Pressac ..per la sua capitolazione a vantaggio di Faurisson ..non è stato neppure degnamente ricordato dopo la sua morte ..da quanti ...mentre era in vita, lo sostenevano nella speranza riuscisse a demolire il Prof Faurisson.
Da riflettere inoltre sul fatto che la stessa volontà di mettere il bavaglio a quanti si fanno portatori delle tesi revisioniste ..è un sicuro indice di incapacità a sostenere un contraddittorio democratico.
E' utile sapere che la nostra Costituzione proprio interiorizzando all'art 111 il Principio del Contraddittorio sancisce ( e vale come principio generale ) al IV comma che nessuno può può essere condannato sulla base di dichiarazioni rese da chi si è sempre volontariamente sottratto ad interrogatorio del difensore.
Ripeto che è un Principio Generale....
ora come è possibile far passare per veritiere le tesi sterminazioniste se gli stessi sterminazionisti rifiutano sistematicamente il confronto con i revisionisti ??
saluti
Daltanius
Perché stupirsi che "la grande avventura intellettuale dei nostri tempi" (Faurisson) trovi addentellati sempre più nello schieramento filo palestinesi della sinistra.Semplicemente la sinistra revisionista tocca con mano l'incredibile fuoco di sbarramento cui ricorre lo stato canaglia di Israele, supportato dalla lobby internazionale sionista presente ed egemone in tutto l'occidente, ogni qualvolta si smascherano le politiche criminali israeliane/ebraiche. Perché diciamolo in tutta sincerità, l'ebreo mosso da un profondo odio talmudico millenario per gli avversari, all'insegna del non dimenticare e non perdonare,riesce a realizzare un capolavoro politico, cioè quello di far passare il messaggio secondo il quale un popolo di boia diventa un popolo di vittime, grazie alla più potente arma che possiede, più micidiale e potente delle centinaia di testate nucleari che ha nel proprio arsenale, l'industria hollywoodiana dell'olocausto!Proprio in Italia abbiamo l'esempio concreto dell'odio talmudico che altro non è che un distillato puro di odio,Erich Priebke di novantasette anni tuttora in cattività,al quale viene impedito di esalare l'ultimo respiro in santa pace. Costui, che credo sia il detenuto più vecchio al mondo, viene perseguitato dagli eletti,non per la legittima rappresaglia delle Fosse Ardeatine ma per i settantacinque ebrei uccisi nel corso della rappresaglia, degli altri ostaggi molti familiari o hanno dimenticato e in alcuni casi perdonato,ma non loro il Talmud lo insegna:"mai dimenticare mai perdonare"!
RispondiEliminaEpifanio, io non mi stupisco. Ne sono anzi convinto da anni. E' però evidente che non è corretto parlare di "avventura intellettuale" ma di uso della storia per una battaglia politica. Che non è proprio la stessa cosa
RispondiElimina@UMT
RispondiEliminanel ringraziarLa della possibilità che mi stà concedendo ad esprimermi sul Suo Blog liberamente e senza censura,
mi preme dire che nessun altri che gli sterminazionisti fanno della storiografia ( in buona parte inventata di sana pianta ) uno uso politico.
E' chiaro che il Revisionismo mettendo in discussione i dogmi sui cui si fonda la "legittimazione" dei crimini dei vincitori della II GM e attualmente del sionismo internazionale e territoriale ( che comunque arranca ..vedi Rapporto Goldstone e effetti informazione nel dopo - Mavi Marmara ), ha un indiscusso valore di cambiamento politico ...
ma questo è inevitabile.
ed è per ciò che i NEGAZIONISTI DELLA LIBERTà propongono "leggi-bavaglio"..invece di un libero confronto.
Per cui continuare a sostenere che un conto è esprimersi liberamente...un altro è fare un uso politico della storia...appare come un RIDICOLO SOFISMA per giungere direttamente al risultato che si vorrebbe con le leggi-bavaglio e ciò l'assoluto silenzio e la NON-beata ignoranza del Popolo.
saluti
Daltanius
Interessante il dubbio che si pone il Dr.Tassinari quando dice
RispondiElimina"cioè che dietro il diffondersi di posizioni revisionistiche sull'Olocausto non ci siano pulsioni antisemite ("di destra") ma spinte filopalestinesi ("di sinistra")".
Ma credo ci siano errori di fondo.
a) identificare l'antisemitismo come DESTRORSO è quantomeno riduttivo e oltretutto si deve focalizzare sull'aspetto ANTISIONISTA più che
sull'aspetto biologico. E proprio il fatto che certi guardiani come la NIrenstein asseriscano che criticare lo Stato di Israele vuol dire essere antisemiti è sintomatico di quello che sta accadendo. Israele non è piu uno stato è un DOGMA
b) che la sinistra radical chic sia (o sia stata) filopalestinese è solo un accomodamento di facciata che è stato usato per anni per "accattare" qualche voto di protesta giovanile
c) Mi sembra che certi illustri interventi abbiano spostato troppo l'ago della bilancia sull'aspetto OLODOGMATICO. Cerchiamo una volta di spostare il mirino. A me l'aspetto olodogmatico no interessa ma interessa l'aspetto di LIBERTA' DI PENSIERO. .
Perchè una persona qualsiasi non può dire che il DUCE è stato un grande statista mentre può dire che STALIN è stato un grande condottiero ?
Perchè non può dire (prendendosi le responsabilità morali del caso) che Hitler era un Angelo mentre può dire che Lenin va fatto santo ?
Perchè non possiamo dire che Israele sta facendo strage di civili a Gaza mentre posso dire che Simon Peres è un benefattore ?
Perchè non possiamo dire che l'Iran è uno stato sovrano e che gli USA sono dei prepotenti e possiamo invece dire che gli USA sono la migliore democrazia del mondo ?
Estraniatevi dal problema OLODOGMA e osservate quante verità non si possono asserire liberamente.
buona giornata
RL
Chi é Giannuli!?
RispondiEliminaQuesto qui: http://www.aldogiannuli.it/?p=1151
Contesto che al di fuori del problema olocausto, ci siano altre verità che non si possono dire. Certo si può scrivere dell'inchiesta del rotocalco der Spiegel (omologo dell'Espresso italiano) di tendenza radical-chic, a proposito dell'incendio del Reichstag. Sostiene il rotocalco tedesco che dalla inchiesta giornalistica, nulla sia emerso nel dopoguerra, circa la presunta responsabilità dei nazisti nel dare alle fiamme il parlamento. Anzi l'inchiesta valutò positivamente l'operato del tribunale che durante il nazismo giudicò e mandò libero uno dei massimi dirigenti comunisti dell'epoca indagati e cioè Dimitrof.Scriverlo non costa allo Spiegel nulla,ma che si provi a scrivere circa i sei milioni di gassati, verrebbe subito chiuso d'autorità.Volete una contro prova qui in Italia? Priebke, ho già sostenuto che il vegliardo paga per i settantancinque ebrei fucilati, mentre se fra i fucilati ci fossero stati solo italiani, lui non sarebbe mai stato perseguitato né tanto meno condannato alla pena eterna attuale.Quanti militari tedeschi hanno scontato la pena eterna, per rappresaglie con solo morti italiani?Si può tranquillamente vilipendere il Papa, la religione cattolica,l'Islam,il Corano, l'unità d'Italia, ma che nessun si azzardi a toccare il grande tabù dei nostri tempi.
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