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Dicono di me/1 ovvero illusioni delusioni elusioni

E' da qualche giorno on line una lunga intervista chiestami da Laboratorio Giovinezza, un blog del circuito socialista nazionale. Tra i commenti c'è una critica agrodolce nei miei confronti di Claudio Modola che merita una citazione. E non solo perché è finora l'unico "barese" che non si è incazzato per la mia ricostruzione della vicenda della banda "rossonera" ...
Io che faccio parte della nutrita “pattuglia” castigata da Tassinari anche se con grazia e complice bonomia , confronto nell’intervista qualcosa che ricorda Tarchi nelle sue elucubrazioni post rivoluzionarie e attualmente supremamente professorali.
Tassinari e’ preciso e documentato e pare quasi che non debba temere di essere contraddetto. Arriva a un millimetro dal quadro reale dello scenario ma…….manca poi il punto emotivo che rimane al centro della azione efficace o meno di molti dell’area antagonista. Pare dimenticare la forza poderosa della illusione che e’ riuscita in passato a sradicare montagne dalle loro sedi. Si concentra su funzioni e tangbilita’ operative , su limiti individuali e di gruppo ma sopratutto prende quella distanza che da solo sarebbe sufficiente nel nostro mondo ideale a sbatterlo in una cella di isolamento e successivamente contro un muro di mattoni in una mattina di nebbia. Non perche’ disprezzi con evidenza malcelata noi o altri o altri ancora , ma perche’ si defila ritirandosi in un limbo dove il giudizio piomba da una altezza che non tiene in considerazione rabbia e frustrazione e nostalgia e amore e cameratismo ,appartenenza , memoria e ancora una volta illusione. L’analisi chirurgica non possiamo neanche invidiarla perche’ ora il suo universo percettibile deve avere il sapore del deserto e quello , non interessa a nessuno. Troppo sterile , troppo pulito! Noi siamo abituati a sporcarci , a comprometterci, a sbilanciarci a decidere insomma che alla “Parte Sbagliata” si rimane fedeli fino alla morte.
Claudio Modola
Linea Ovest
Nucleo W.Darre Etruria


La mia replica è stata: 
Una sola obiezione, Modola.
Nel mio lungo e appassionato viaggio nel “ventre della bestia” mi sono messo in gioco senza avere paura di sporcarmi.
Per il resto, sì, il disincanto c’è tutto, ma parafrasando Freda, avendo praticato il terreno dell’illusione e avendo affrontato più di qualche delusione, ho trovato rifugio nei meccanismi dell’elusione.

Qui aggiungo una breve obiezione: me ne hanno dette di tutti i colori, ma paragonato a Marco Tarchi, naaaaaaaaaaaaaa

6 commenti:

  1. Le interviste servono proprio a questo, a stimolare la discussione, anche franca.

    Ovviamente i punti di vista sono da versanti, o altezze diverse, anche se la geografia mi piace poco.

    Mi trovo quasi totalmente in sintonia con Claudio anche perchè senza emotività non si va da nessuna parte. L'importante è che l'emotività non si trasformi in scelleratezza, ma senza "passione" non si va da nessuna parte.

    PS x UMT
    eppure Tarchi mi piacerebbe intervistarlo...cercherò di contattarlo...

    saluti
    RL

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  2. D'accordo , forse ho esagerato nel paragonarti a Tarchi e lo ammetto ma tu che alla nostra vicenda umana sei arrivato cosi' vicino fino al dettaglio infinitesimale in apparenza e fondamentale per chi lo ha vissuto , non puoi piu' consentirti il lusso della elusione. Hai deciso liberamente di analizzare un fenomeno epocale "maneggiando" i ragazzi di allora e quindi gli uomini di oggi. Lo hai fatto con ancora addosso l'odore della colla e quello della lana del passamontagna nel naso.Io non mi sono "Incazzato" ai tuoi scritti circa la nostra banda rossonera perche'tra le righe ho percepito una piu'di nota struggente di verita' per quanto ci riguardava e quindi, amore per quello che eravamo e forse anche tu eri, a modo tuo e in un differente contesto.L'asetticismo professionale non e' riuscito a proteggertiin questo caso. Questo te lo devo.
    Ti devo anche questo preciso istante nel quale ricordo inevitabilmente i camerati che la vita ha distrutto o la morte si e' portata via e non con il sapore del sangue in bocca come tutti speravamo teatralmente, ma in modo banale purtroppo.
    Dovresti ora analizare la possibilita' di esplorare che fine abbiamo fatto , quali sono state le evoluzioni delle nostre individuali vicende umane e il perche' alcuni di noi , nonostante viaggi interstellari , te li ritrovi ancora tra i pedi con il solito ghigno del rivoltoso di professione!
    Forse a dimostrare la accuratezza di quanto diceva un astrofisico credo , ll quale affermava che "Nulla si distrugge, tutto si trasforma" o piu' semplicemente perche'ad alcune delle formule di allora abbiamo creduto talmente da trascinarcele dietro per la eternita'. Disillusione Frediana?E perche mai Ugo? Tu sai come noi sappiamo che finiremo per vincere prima o poi perche' e' storicamente ciclico,inevitabile, Karmico se preferisci. Forse noi saremo assenti giusificati ma sara' un giorno di sole e le insegne terribili brilleranno nel vento come da copione.
    Dio protegga l'illusione e noi tutti Ugo.

    Per la Vittoria!
    Claudio Modola

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  3. Claudio, per capirci. Ieri sera seguivo il dibattito su Radio Bandiera Nera sul libro di Antolini. A un certo punto un militante giovane chiede a Sansonetti: quando la smetterete di dissezionarci sul piano antropologico e comincerete ad entrare nel merito delle vostre proposte.
    Beh, a me le proposte politiche non interessano. Mi appassiona molto, invece, l'umanità. E tu stesso hai colto la fortissima empatia che ha animato la mia ricerca ...

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  4. Ugo ,
    il giovane militante non comprende che l'antropologia e' la nostra identita' , la nostra forza e che le proposte a questo stadio sono un inganno da qualsiasi parte provengano,anche dalla nostra. Voglio credere che chi prevarra' sara' chi puo' contare su un'anima superiore , su una visione trascendente. Questo orrore senza gloria non puo' continuare e per quanto anacronistico , assurdo , antistorico possa esser, vogliamo credere di possedere un punto di partenza in mancanza di un punto di arrivo. Sono solo delle macerie si intende , ma sono tutto quello che abbiamo , tutto quello che ci rimane.
    Oggi nascondiamo l'intimo delle nostre convinzioni come qualcuno che protegge una fiamma flebile contro un vento potente. Sappiamo che se si spegnesse sarebbe il buio.
    Qualcuno di noi inizia a volere credere in un paradiso degli eroi, dove avremo sempre un buon copmbattimento a portata di mano, vino donne e cavalli.
    Altri credono che sia importante combattere per zia Clara e per i suoi 400 euro mensili e per il suo raccogliere i pacchi dono della Caritas.
    Cosi' la nostra banda Rossonera riprende forma , acquista sostanza, un senso preciso, storico, etico , morale , estetico. Cosi' attempati signori apparentemente innoqui se incontrati per strada, tramano la implosione del sistema per indigestione , si staccano dai polverosi testi evoliani e dalle stramaledette memorie di piombo. Esplorano una tattica possibile , una alleanza monacale , un nuovo Ordine e per questo, hanno bisogno disperatamente che il sistema esageri nella sua rapin,m nel suo inganno, nella sua ingordigia fino al punto che telefonino e telecomando stretti al petto, l'anonimo nessuno di sempre, dia fuoco al cassonetto o al suo capoufficio. Operiamo oggi sul proverbiale filo di lana ma le crepe del sistema planetario una speranza la offrono. Se ancora sentiremo il soffio di una ennesima battaglia persa, vogliamo che la fine ci veda arroccati in orgogliosissima difesa e ancora una volta in un atto di trasmissione.
    Il giovane militante su Bandiera Nera e' ancora ignaro del bollore come e'giusto che sia ma prima che calvizie precoce lo colga, semmai lo raggiungiamo e in questo, gli danneremo la vita!
    Tu continua a non credere nelle proposte politiche per carita' e scova l'umanita' dove altri credono risieda il male. Racconta la nostra storia , ancora ed ancora e in questo, ti auguro di riscoprire se ve ne fosse bisogno che siamo ancora il tuo popolo.
    In alto i cuori!
    Claudio

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  5. Grazie, Claudio, grazie di cuore, per avermi spiegato così bene il sneso della mia missione impossibile ...

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  6. Questa mi era sfuggita!
    Claudio e Ugo siete grandi !

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