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Una polemica sulla guerra e sui doveri degli alti ufficiali - 2

Nei giorni scorsi Marco Petrelli, autonomo nazionalista e "corrispondente" del blog da Terni, ha avuto modo di incrociare metaforicamente, nell'agorà virtuale del web, i ferri della polemica sulla filosofia della guerra con Gabriele Adinolfi. Ha quindi deciso di trasferire in questo spazio il confronto, sollevando un dubbio in quietante, sulla sua fuga dall'Italia, dubbio immediatamente fugato da Adinolfi
Io, dalla parte di chi la guerra l'ha combattuta e persa di Gabriele Adinolfi
Risponderei volentieri se ci fosse qualcosa da rispondere.
Ma cosa dire se non: “la calunnia è un venticello”?
Alcuni l’hanno alimentata, vuoi per acrimonia, vuoi per invidia, per gelosia, per rabbia, per inferiorità, o per un’ostilità genetica.  C’è gente che vive di questo.
Ma si dà il caso che io sia stato condannato per reati associativi commessi in Italia, nel filone Nar, fino all’autunno1982. Che abbia, quindi, continuato ad operare in Italia in prima linea e, dunque, che le perplessità espresse nello specifico non mi riguardino affatto.
Fatto sta che io abbia tuttora tra i migliori amici, o forse proprio per migliori amici, quelli che hanno resistito fino all’ultima cartuccia. Il che significherà pure qualcosa, non trattandosi di gente che regala stima e amicizia con leggerezza.
Il venticello, quindi,  anche quando si occupa di me, non mi riguarda.
Del resto credo che per togliersi questo genere di “dubbi che stringono alla gola” sarebbe sufficiente domandare ai diretti interessati (a me o a quelli dell’ultima raffica) invece di farsi inghiottire dalle gassose delle opinioni in blog.
Singolare: proprio l’altra sera un missino mi criticava per aver scelto di continuare la battaglia tra gli irriducibili e i clandestini invece di costituirmi, cosa che a lui  appariva opportuna.
Ognuno ha sempre qualcosa da ridire; del resto le sale sono piene di gente che avrebbe saputo bene come vincere la guerra.
Io faccio invece parte della lunga scia di coloro che negli ultimi sette decenni l’hanno condotta e persa in prima persona. Ed è anche per questo che della guerra apprezzo soprattutto la metafisica e che, dei combattenti, amo lo stile di vita e di morte più delle tesi che – sovrastrutturalmente – li caratterizzano.

1 commento:

  1. ...si ma all'estero (Parigi mi pare) Adinolfi c'è andato, ed è rientrato dopo l'arresto di Valerio Fioravanti, quindi senza più il maggior pericolo per lui.

    Massimo.

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