Tutti i colori di Ciarrrapico
Dopo l'infelice intervento al Senato, in cui - in un empito di cattolicesimo preconciliare - ha dato a Fini dell'ebreo in quanto vocato al tradimento, Giuseppe Ciarrapico è stato travolto da un'ondata di sdegno politically correct. Del resto il governo per cui con tanta passione si è battuto si vanta - con qualche ragione: si pensi alla posizione assunta dopo la strage in mare contro il convoglio di Freedom for Gaza - di essere il più filosionista della storia italiana. Ha provato così a metterci una pezza a colori (bianca e azzurra: paradossale per un ex presidente giallorosso) rivendicando tutti i volumi filoisraeliani presenti nel catalogo delle sue edizioni. Ma la toppa è stata peggiore del buco: perché nello stesso catalogo, come ricordava Fabrizio Zani al processo di Brescia, c'era anche una storia delle Waffen SS che, con il suo nome, L'ordine nero, ha ispirato il nome del gruppo terroristico milanese che nella sua breve ma intensa vita si è visto accollare le due stragi del 1974.
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