La rabbia degli ultras serbi e l'ignoranza dei giornalisti italiani
dal sito ultrasblog: dai "nostri" inviati speciali
12 ottobre 2010 ore 23.52
Saluti da Genova
Immaginiamo che la prima colazione, questa mattina, deve essere stata indigesta per il Signor Ministro BOBO Maroni. Aprire la Padania e scoprire che ad Adro, ridente e operoso paesino del bresciano profondo " Il dirigente del polo scolastico ha annunciato ieri sera la decisione dell'Istituto Gianfranco Miglio: gli zerbini col Sole delle Alpi verranno arrotolati, gli altri saranno coperti con adesivi. Ma il primo cittadino insiste: se lo fate vi denuncio e rimetto le cose come prima.". Un fiotto di bile percorre le cavità intestinali del responsabile degli Interni, creando un curioso effetto, per ironia della sorte, tricolore se mescolato agli sfiziosi occhialini rossi del medesimo. Il celodurismo padano si affloscia, l’invasione di simbologie partitiche di spazi pubblici, pagati con le tasse di tutti i cittadini di Adro- anche gli extracomunitari ivi residenti- viene rimossa d’ufficio dall’unico organo che ha concreto potere sull’amministrazione scolastica, ovvero il consiglio d’istituto.
Ma il Ministro non si perde d’animo. Portato per indole a guardare al futuro con abnegato spirito costruttivo e padano, avrà comunque pensato che le soverchianti vittorie di questo governo contro mafia, terrorismo e anarchici insurrezionalisti sarebbero bastate a rendergli dolce il proseguir del dì tremendo. Inoltre ci sarebbe stata la partita della Nazionale su ordinazione (nel senso che a seconda della città dove scende in campo, il buon Cesare casualmente convochi 7 undicesimi fra i giocatori militanti nelle squadre di casa, captatio benevoletia o coincidenze?) contro la Serbia a Marassi a corroborare trionfalismi e dispacci ministeriali. Quale miglior occasione per mostrare in Eurovisione il perfetto meccanismo preventivo italico, oliato da anni di tirocinio con gli ultras di tutta la penisola e perfezionato dall'introduzione della salvifica tessera del tifoso? Avrebbe dimostrato a tutti che il servizio di sicurezza predisposto sarebbe stato in grado di contenere le effervescenze di qualche centinaio di serbi giunti nel capoluogo ligure con intenti bellicosi. Massucci, responsabile dell'Osservatorio, presente in loco sarebbe intervenuto con la consueta perizia e consapevolezza per redimere sul nascere qualsiasi problema o tensione. Che il ritorno a Genova della nazionale rossoblucerchiata sarebbe stato l'ennesimo spot all'efficiente intransigenza padana applicata al dispositivo repressivo migliore del mondo.
Eppure qualcosa è andato storto. In Eurovisione si è potuta ammirare l'ennesima debàcle di un sistema di controllo che altri non è che propaganda di regime, dati fasulli, repressione fine a se stessa e mancanza di reale conoscenza della res calcistica e geopolitica. Possibile che nessuno dei responsabili dell'ordine pubblico fosse a conoscenza che solo tre giorni fa gli ultras nazionalisti di Stella Rossa e Partizan hanno messo a ferro e fuoco la capitale serba durante il Gay Pride, scontrandosi con le forze dell'ordine e creando incidenti gravissimi con arresti e feriti? Possibile che nessuno ricordasse che solo dieci anni or sono l'Italia, insieme alla Nato, per decisone dell'allora Premier Massimo D'Alema era complice nel bombardamento di Belgrado, vicenda forse consacrata al rito collettivo dell’oblio nel nostro Paese, recidivo nel dimenticare, ma altresì ferita ancora sanguinante dalle parti di Belgrado? Per tacere della vicenda Kosovo e della posizione che l’Italia tiene nella medesima. Possibile che nessuno di quesio signori era a conoscenza della storica rivalità che muove le tifoserie slave nei confronti di quella Italiana, e del fatto che ogni match fra squadre slave e quella azzurra diviene occasione per manifestazioni ultranazionaliste (2002 a Trieste, 2007 Palermo, i fatti di Sofia del 2008, la svastica umana di Livorno etc etc, nda)? Ma si sa, è difficile barattare l'inequivocabile delle immagini televisive con le surreali statistiche di adesione plenaria alla tessera che vengono diramate tramite i telegiornali di regime e la stampa genuflessa ogni settimana. E' difficile dire che tutto va bene, sostenere che le tue regole sono giuste e redditizie, che gli ultras italiani sono tutti delinquenti, quando basta un energumeno incappucciato con un paio di pinze in mano a scardinare la montagna di pressappochismo, menzogne e ipocrisie che voi chiamate ordine.
Eh si. Proprio una brutta giornata, signor Ministro...
Saluti da Genova
Domenico
13 ottobre 2010 ore 00.44
Rappresaglia
La polizia italiana sta massacrando i tifosi serdi. In diretta su Rainews 24.
Domenico
13 ottobre 2010 ore 00.45
Serbi contro il calcio moderno
Mentre scrivo aumenta il numero di caschi blu feriti a Genova, Marassi è ostaggio delle orde serbe, Sconcerti spara cazzate a reti unificate con i suoi colleghi Rai.
Perchè, ha ragione Domenico, il dato meno confortante di stasera è l'ignoranza oserei definire "gelminiana" di questa gente, sbirri e pennivendoli, davanti al fenomeno ultras balcanico che, faccio un esempio, Supertifo ha illustrato magistralmente.
Ma gli sbirri e i pennivendoli non leggono Supertifo nè Ultrasblog.
Male, perchè noi non ci stupiamo e voi, sbirri e pennivendoli, invece siete lì a schivare razzi e a dare interpretazioni strampalate su striscioni e saluti tradizionali dei giocatori serbi alla loro Curva.
Siete ignoranti, non vi informate, pontificate sul nulla e non fate i compiti a casa.
Io ne so molto più di voi, valgo più di voi, perchè io studio e voi no, io mi informo e voi no, io sono curioso e voi presuntuosi, io intelligente e voi teste di cazzo.
Come il miles gloriosus di Plauto vantate imprese mai compiute, fate ridere quando aprite bocca e non sapete neanche dove si trovi Belgrado, quante sofferenze abbiamo creato in quella terra bombardandola nel 1999, quanti lutti, quante macerie, quante vittime innocenti per un pompino del compagno D'Alema al "democratico" Clinton. Vi supite se ci odiano e noi non ci stupiamo della vostra ignoranza.
Questa serata ve la ricordere a lungo e a lungo non dimenticherete mai di essere diventati una barzelletta in mondovisione. Così, oltre a noi, tutto il mondo vi riderà appresso.
Ultras
13 ottobre 2010 ore 10.59
Un dubbio anzi due
Qualcuno può spiegarmi come hanno fatto 2000 serbi, 400 dei quali schedati in patria come pericolosi hooligans della Stella Rossa di Belgrado, ad arrivare indisturbati dalla Serbia a Genova, armati e ben muniti di petardi e fumogeni? E i nostri fantastici servizi segreti? E i leggendari ultrasologi della Digos? I dubbi sono due: o siete un manipolo di incapaci e dovreste andare a dirigere il traffico di gondole a Venezia o l'avete fatto apposta per dimostrare che la vostra stupida tessera è necessaria anche per le partite internazionali. Maroni tace e questo di solito non è male ma stavolta siamo curiosi di sentirlo.
Vincenzo
12 ottobre 2010 ore 23.52
Saluti da Genova
Immaginiamo che la prima colazione, questa mattina, deve essere stata indigesta per il Signor Ministro BOBO Maroni. Aprire la Padania e scoprire che ad Adro, ridente e operoso paesino del bresciano profondo " Il dirigente del polo scolastico ha annunciato ieri sera la decisione dell'Istituto Gianfranco Miglio: gli zerbini col Sole delle Alpi verranno arrotolati, gli altri saranno coperti con adesivi. Ma il primo cittadino insiste: se lo fate vi denuncio e rimetto le cose come prima.". Un fiotto di bile percorre le cavità intestinali del responsabile degli Interni, creando un curioso effetto, per ironia della sorte, tricolore se mescolato agli sfiziosi occhialini rossi del medesimo. Il celodurismo padano si affloscia, l’invasione di simbologie partitiche di spazi pubblici, pagati con le tasse di tutti i cittadini di Adro- anche gli extracomunitari ivi residenti- viene rimossa d’ufficio dall’unico organo che ha concreto potere sull’amministrazione scolastica, ovvero il consiglio d’istituto.
Ma il Ministro non si perde d’animo. Portato per indole a guardare al futuro con abnegato spirito costruttivo e padano, avrà comunque pensato che le soverchianti vittorie di questo governo contro mafia, terrorismo e anarchici insurrezionalisti sarebbero bastate a rendergli dolce il proseguir del dì tremendo. Inoltre ci sarebbe stata la partita della Nazionale su ordinazione (nel senso che a seconda della città dove scende in campo, il buon Cesare casualmente convochi 7 undicesimi fra i giocatori militanti nelle squadre di casa, captatio benevoletia o coincidenze?) contro la Serbia a Marassi a corroborare trionfalismi e dispacci ministeriali. Quale miglior occasione per mostrare in Eurovisione il perfetto meccanismo preventivo italico, oliato da anni di tirocinio con gli ultras di tutta la penisola e perfezionato dall'introduzione della salvifica tessera del tifoso? Avrebbe dimostrato a tutti che il servizio di sicurezza predisposto sarebbe stato in grado di contenere le effervescenze di qualche centinaio di serbi giunti nel capoluogo ligure con intenti bellicosi. Massucci, responsabile dell'Osservatorio, presente in loco sarebbe intervenuto con la consueta perizia e consapevolezza per redimere sul nascere qualsiasi problema o tensione. Che il ritorno a Genova della nazionale rossoblucerchiata sarebbe stato l'ennesimo spot all'efficiente intransigenza padana applicata al dispositivo repressivo migliore del mondo.
Eppure qualcosa è andato storto. In Eurovisione si è potuta ammirare l'ennesima debàcle di un sistema di controllo che altri non è che propaganda di regime, dati fasulli, repressione fine a se stessa e mancanza di reale conoscenza della res calcistica e geopolitica. Possibile che nessuno dei responsabili dell'ordine pubblico fosse a conoscenza che solo tre giorni fa gli ultras nazionalisti di Stella Rossa e Partizan hanno messo a ferro e fuoco la capitale serba durante il Gay Pride, scontrandosi con le forze dell'ordine e creando incidenti gravissimi con arresti e feriti? Possibile che nessuno ricordasse che solo dieci anni or sono l'Italia, insieme alla Nato, per decisone dell'allora Premier Massimo D'Alema era complice nel bombardamento di Belgrado, vicenda forse consacrata al rito collettivo dell’oblio nel nostro Paese, recidivo nel dimenticare, ma altresì ferita ancora sanguinante dalle parti di Belgrado? Per tacere della vicenda Kosovo e della posizione che l’Italia tiene nella medesima. Possibile che nessuno di quesio signori era a conoscenza della storica rivalità che muove le tifoserie slave nei confronti di quella Italiana, e del fatto che ogni match fra squadre slave e quella azzurra diviene occasione per manifestazioni ultranazionaliste (2002 a Trieste, 2007 Palermo, i fatti di Sofia del 2008, la svastica umana di Livorno etc etc, nda)? Ma si sa, è difficile barattare l'inequivocabile delle immagini televisive con le surreali statistiche di adesione plenaria alla tessera che vengono diramate tramite i telegiornali di regime e la stampa genuflessa ogni settimana. E' difficile dire che tutto va bene, sostenere che le tue regole sono giuste e redditizie, che gli ultras italiani sono tutti delinquenti, quando basta un energumeno incappucciato con un paio di pinze in mano a scardinare la montagna di pressappochismo, menzogne e ipocrisie che voi chiamate ordine.
Eh si. Proprio una brutta giornata, signor Ministro...
Saluti da Genova
Domenico
13 ottobre 2010 ore 00.44
Rappresaglia
La polizia italiana sta massacrando i tifosi serdi. In diretta su Rainews 24.
Domenico
13 ottobre 2010 ore 00.45
Serbi contro il calcio moderno
Mentre scrivo aumenta il numero di caschi blu feriti a Genova, Marassi è ostaggio delle orde serbe, Sconcerti spara cazzate a reti unificate con i suoi colleghi Rai.
Perchè, ha ragione Domenico, il dato meno confortante di stasera è l'ignoranza oserei definire "gelminiana" di questa gente, sbirri e pennivendoli, davanti al fenomeno ultras balcanico che, faccio un esempio, Supertifo ha illustrato magistralmente.
Ma gli sbirri e i pennivendoli non leggono Supertifo nè Ultrasblog.
Male, perchè noi non ci stupiamo e voi, sbirri e pennivendoli, invece siete lì a schivare razzi e a dare interpretazioni strampalate su striscioni e saluti tradizionali dei giocatori serbi alla loro Curva.
Siete ignoranti, non vi informate, pontificate sul nulla e non fate i compiti a casa.
Io ne so molto più di voi, valgo più di voi, perchè io studio e voi no, io mi informo e voi no, io sono curioso e voi presuntuosi, io intelligente e voi teste di cazzo.
Come il miles gloriosus di Plauto vantate imprese mai compiute, fate ridere quando aprite bocca e non sapete neanche dove si trovi Belgrado, quante sofferenze abbiamo creato in quella terra bombardandola nel 1999, quanti lutti, quante macerie, quante vittime innocenti per un pompino del compagno D'Alema al "democratico" Clinton. Vi supite se ci odiano e noi non ci stupiamo della vostra ignoranza.
Questa serata ve la ricordere a lungo e a lungo non dimenticherete mai di essere diventati una barzelletta in mondovisione. Così, oltre a noi, tutto il mondo vi riderà appresso.
Ultras
13 ottobre 2010 ore 10.59
Un dubbio anzi due
Qualcuno può spiegarmi come hanno fatto 2000 serbi, 400 dei quali schedati in patria come pericolosi hooligans della Stella Rossa di Belgrado, ad arrivare indisturbati dalla Serbia a Genova, armati e ben muniti di petardi e fumogeni? E i nostri fantastici servizi segreti? E i leggendari ultrasologi della Digos? I dubbi sono due: o siete un manipolo di incapaci e dovreste andare a dirigere il traffico di gondole a Venezia o l'avete fatto apposta per dimostrare che la vostra stupida tessera è necessaria anche per le partite internazionali. Maroni tace e questo di solito non è male ma stavolta siamo curiosi di sentirlo.
Vincenzo
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