La Confederatio e la destra radicale
Commentando il post sul meeting di Atina , il centro studi Cursus honorum ha contestato la sua classificazione come forza della destra radicale. Per comprendere il senso di questa obiezione (che non condivido) mi sembra utile segnalare una riflessione del professor Signorelli, che della Confederatio e del Laboratorio Forza uomo è sicuramente personalità di spicco e di riferimento.
Dal laboratorio al movimento di Paolo Signorelli
Ripartiamo con il "neofascismo"? Da decenni abbiamo preso la via del superamento non delle Idee, ma della prospettazione di esse attraverso forme (estetiche) e prassi rinnovate, convinti della necessità di andare avanti ed oltre, senza la castratura del missismo o l'azione della "fascisteria" che è servita a "marcare" il fascista così come l'antifascista voleva. "Una rappresentazione di come certa dirigenza della cosiddetta area ha venduto, nel senso più pieno della parola, un patrimonio di Idee e di come ha usato i giovani, i giovanissimi e i meno giovani che, credendo in quelle idee, continuavano ad andare in galera e qualcuno a rimetterci la pelle; è un palude che emana..."
Andando all’analisi del documento in cui ci presentammo come Laboratorio Politico Culturale, dopo l’individuazione del Nemico, indicammo le vie e le mete. Abbiamo parlato di comunicazione e di estetica, di marketing politico inteso alla individuazione dei target. Abbiamo, insomma, fornito degli indirizzi di lotta che ci consentissero di uscir fuori dal pressappochismo inutile e dannoso portato avanti dalla cosiddetta Area e dei Movimenti che l’hanno rappresentata con risultato Zero.
Noi guardiamo ad una “strategia rovesciata” (o capovolta) per evitare di ripercorrere antichi errori. Nelle loro differenze riconosciute, tutti devono lavorare per e nel Laboratorio Politico-Culturale che elabora il Progetto la cui realizzazione dovrà essere affidata (un giorno) al Movimento di Liberazione Nazionale.
Non il Movimento che costruisce il Progetto, ma il Laboratorio che mette a punto il Progetto per consegnarlo, poi, al Movimento.
Dal laboratorio al movimento di Paolo Signorelli
Ripartiamo con il "neofascismo"? Da decenni abbiamo preso la via del superamento non delle Idee, ma della prospettazione di esse attraverso forme (estetiche) e prassi rinnovate, convinti della necessità di andare avanti ed oltre, senza la castratura del missismo o l'azione della "fascisteria" che è servita a "marcare" il fascista così come l'antifascista voleva. "Una rappresentazione di come certa dirigenza della cosiddetta area ha venduto, nel senso più pieno della parola, un patrimonio di Idee e di come ha usato i giovani, i giovanissimi e i meno giovani che, credendo in quelle idee, continuavano ad andare in galera e qualcuno a rimetterci la pelle; è un palude che emana..."
Andando all’analisi del documento in cui ci presentammo come Laboratorio Politico Culturale, dopo l’individuazione del Nemico, indicammo le vie e le mete. Abbiamo parlato di comunicazione e di estetica, di marketing politico inteso alla individuazione dei target. Abbiamo, insomma, fornito degli indirizzi di lotta che ci consentissero di uscir fuori dal pressappochismo inutile e dannoso portato avanti dalla cosiddetta Area e dei Movimenti che l’hanno rappresentata con risultato Zero.
Noi guardiamo ad una “strategia rovesciata” (o capovolta) per evitare di ripercorrere antichi errori. Nelle loro differenze riconosciute, tutti devono lavorare per e nel Laboratorio Politico-Culturale che elabora il Progetto la cui realizzazione dovrà essere affidata (un giorno) al Movimento di Liberazione Nazionale.
Non il Movimento che costruisce il Progetto, ma il Laboratorio che mette a punto il Progetto per consegnarlo, poi, al Movimento.
Gentile Dr. Tassinari, La ringrazio per aver voluto supportare le corrette precisazioni del C.S. Cursus Honorum con la "bussola" che uno dei nostri riferimenti storici - il Prof. Paolo Signorelli - ci ha indicato da tempo e che condividiamo. Inoltre - e questo propriamente come componente attiva della Condeferatio - proprio il C.S. Socialismo Nazionale ritiene con modestia di voler rappresentare proprio per intero quel fascio originale dottrinario del pensiero e dell'azione della terza via socializzatrice antitetica alle destre ed alle sinistre liberal o social-democratiche tutte imperniate nell'involuzione dell'econimicismo mercatista, che mal digerisce accostamenti con elementi reazionari e retrivi propri di un "neofascismo" atlantista postbellico che non ha nemmeno più ragion d'essere anche nelle prospettive moderne della geopolitica.
RispondiEliminaSe radicalismo deve essere lo é nell'interezza della sua espressione e non dunque confinato in una ........"area geografica" di contenimento innaturale.
Cordialmente.