Berlusconi raus/3: Gli amici di Cosentino
Confermando la naturale vocazione scissionista della destra postmissina il riavvicinamento di Francesco Storace all’area di governo ha prodotto immediati contraccolpi. A Napoli – dove La Destra ha raccolto numerose figure illustri della storia missina: da Rastrelli ad Abbatangelo, da Florino a Bruno Esposito, ma pochi voti - si sono dimessi alcuni dei principali dirigenti. L’episodio dà l’occasione a uno dei corrispondenti del blog, Giuseppe Parente, che nell’ambiente della destra radicale campana è radicato da un ventennio, di offrirci una storia del movimento storaciano. Qui potete leggere la prima parte. Qui la seconda.
Gli amici di Cosentino di Giuseppe Parente
La svolta avviene nel biennio 2008-2009, quando al numero 14 di boulevard Pricess Charlotte cominciano i lavori di ristrutturazione della casa, commissionati da una società off shore costituita chissà dove con soci sconosciuti.
Durante i lavori in corso, alcuni condomini dichiarano al Giornale di aver visto il presidente della Camera dei deputati Fini ed Elisabetta Tulliani, senza però capire il pro di questi viaggi, fino a quando, sul campanello, il nuovo inquilino appone una targa con su scritto Tulliani.
Mentre i tesorieri di Alleanza Nazionale non ricordano gli estremi di questa compravendita, l’imprenditore che ha svolto i lavori nel cantiere, dichiara che la Timara ltd risultava proprietaria della casa, acquistata per 330 mila euro dalla Printemps Ltd, che l’aveva a sua volta acquistata dal tesoriere di An, ad una cifra inferiore al milione di euro offerto da condomini dello stesso palazzo e nella quale, ora, vive, non si sa a che titolo, Giancarlo Tulliani.
La determinazione con la quale Storace e i suoi uomini hanno perseguitato durante questa calda estate italiano, l’ultimo segretario del Movimento Sociale, poi l'unico presidente di Alleanza nazionale, per la svendita del patrimonio missino, è stata subita premiata.
Infatti il premier Berlusconi, è stato l’indiscusso protagonista del meeting di Taormina, organizzato da Nello Musumeci, vice segretario nazionale del partito de la Destra, e nel corso del suo lungo intervento ha dichiarato che nei confronti de la Destra ci fu un veto doloroso, imposto da Gianfranco Fini che nessuno riuscì a superare, per cui il movimento di Storace, nato per essere alleato fedele di Berlusconi e costituire l’ala destra della coalizione, con il chiaro intento di sottrarre voti all’odiato Fini, facendo però rimanere i consensi della militanza più dura e nera nell’alveo del centro destra, nel 2008 fu costretto ad una corsa in solitaria.
Ora che Gianfranco Fini da fedele cofondatore del Popolo delle libertà, diventa un concorrente elettorale, la Destra viene considerata alleato serio e fidato del centro destra e innalzato al rango di governo, con la probabile nomina di Musumeci al ruolo di viceministro.
In Campania, la scelta filo governativa, operata da mesi dai dirigenti del partito, accompagnata da assenza di politica sul territorio, ha portato risultati politici davvero disastrosi.
La Destra, infatti, è stato l’unico movimento politico alleato del centro destra, a sostenere, la candidatura di Nicola Cosentino, alla carica di governatore regionale della Campania, organizzando addirittura una pubblica manifestazione nella sala del consiglio provinciale, non curante delle accuse elevate a carico del potente sottosegretario all’economia, da sette pentiti di camorra, ritenuti credibili dalla procura della Repubblica di essere colluso con la potente organizzazione di stampo camorristico denominata con l’appellativo di casalesi. In occasione della presentazione alla stampa e all’opinione pubblica dei candidati del partito alle elezioni regionali, tra i relatori, insieme al segretario nazionale Francesco Storace e al candidato governatore Stefano Caldoro, c'era di nuovo, l’immancabile sottosegretario Nicola Cosentino, tra malumori e disappunti di dirigenti e militanti del partito delle cinque provincie campane.
(3-fine)
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