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Una sporca trama contro Delle Chiaie e i suoi uomini: Pagliai /1 2a edizione

Nel commentare il post sull'omicidio Palladino Marco Affatigato ci ha raccontato la reazione alla notizia da parte di Maurizio Giorgi, un altro dirigente di Avanguardia arrestato per i depistaggi di Ciolini, e suo compagno di cella (maledisse Concutelli e scoppiò a piangere...). In realtà anche Giorgi era sotto tiro. Una storia torbida, che si conclude con l'esecuzione sommaria di Pierluigi Pagliai, e che io ho raccontato nelle ultime pagine di "Guerrieri" (Immaginapoli, 2005).



Agli inizi di ottobre un golpe organizzato dalla Cia depone il go verno dei narcogene rali boliviani che ospitano e danno lavoro a Stefano Delle Chiaie e a numerosi quadri avanguardisti. Mentre i consiglieri ameri cani dirigono le operazioni, il 9 ottobre un cargo militare italiano atterra a La Paz con 40 agenti e funzionari dell’Ucigos e del Si sde. Il giorno dopo, in un agguato a Santa Cruz della Sierra, è ridotto in coma Pagliai (un colpo alla nuca gli lede il midollo spinale): il blitz congiunto diventa ben presto opera dei soli ca rabi neros. La versione ufficiale parla di un poliziotto boliviano che gli spara con una cali bro 22 per ché aveva fatto resistenza. Secondo La Repubblica Pagliai era sceso dall’auto con le mani in alto. A tra dirlo è stato il capitano boli viano con cui condivideva la casa. Pagliai era un sam babilino indagato per la strage di Brescia. Nell’au tunno 1973, a 19 anni, si era iscritto all’Università di Parma e aveva preso una casa con Silvio Ferrari, il militante di Ordine nero saltato in aria il 19 maggio 1974 mentre trasportava un ordigno esplosivo. Subito dopo la trage dia Pagliai si era precipitato a Parma con Marco De Amici per asportare dal l’apparta mento un’intera cassa di materiale “pericoloso”. Un cattivo soggetto: impli cato nel narcotraffico, è schiaf feggiato da Delle Chiaie [Vinciguerra 1989: 71] per aver parteci pato alla tortura di un opposi tore, ma la sua fine resta un’esecuzione som maria. La mattina dell’11, nonostante le gravissime condi zioni e il parere contra rio dei medici, è caricato su un aereo e trasferito a Roma. L’espul sione è chiesta direttamente dall’ambasciatore ame ricano a La Paz. A firmarla un presidente e un ministro degli Interni non ancora formalmente in carica. Pagliai non riprenderà mai conoscenza: mo rirà il 5 novembre, quinta vittima di una ca tena che vede tre morti (la vicina di casa di Bragaglia, Palladino e Pagliai) e due su perstiti (Giorgi e Delle Chiaie, scansati a imboscate di malavitosi attivati da apparati di sicurezza). E si conclude il giorno 5, lo stesso giorno maledetto dei Nar, in cui sono arrestati Pedretti (dicembre 1979), Valerio Fioravanti (febbraio 1981) e Francesca Mambro (marzo 1982) e uccisi Nanni De Angelis (ottobre 1980), Alessandro Alibrandi (dicembre 1981) e Giorgio Vale (maggio 1982). Quella che, con macabra autoironia, Nistri ha definito la “maledizione del cinque”.

In giornata, ricostruirò i singoli episodi della trama grigia.
(1-continua)

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