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Una lettera sul carcere e un dubbio storico

Marco Petrelli è il portavoce degli autonomi nazionalisti di Terni. A Ferragosto li abbiamo presentati per un'iniziativa a sostegno degli anziani abbandonati nell'estate in città, ora viene a sollevare un tema che ci sta particolarmente a cuore, il carcere. Questa passione umana per gli ultimi richiama molto una militanza di volontariato e di cattolicesimo sociale. E quindi, nel pubblicare la sua "lettera aperta ai radicali", mi sorge un dubbio: ma dove sono finiti i fascisti di una volta, quelli, per intenderci, che, a uno dei primi cortei studenteschi a cui ho partecipato, assaltavano il palco a colpi di bombe carta?

Lettera aperta agli amici radicali
Molti anni fa, era il 1936, Palmiro Togliatti inviava dalla smisurata Russia una lettera ai fascisti italiani, la “lettera aperta ai fratelli in camicia nera”. Naturalmente il destinatario era preciso: quell’ala del fascismo più sociale e rivoluzionario che, malgrado l’evoluzione del movimento nei 17 anni che trascorsero dalla sua fondazione, non aveva perso la carica ‘sinistra’ e rivoluzionaria, quasi ad essere di monito, a ricordare (come in un ‘ideologico’ ritratto di Dorian Gray) l’essenza vera di qualcosa che si stava perdendo dietro alleanze e facili compromessi con Chiesa, imprenditori, agrari. Togliatti proponeva ai seguaci di Ricci e Bombacci, agli anarchici, ai socialisti nazionali, ai sindacalisti rivoluzionari, ai figli dell’esperienza fiumana di recuperare l’originario programma sansepolcrista , in virtù di una nuova rivoluzione che avrebbe unito le sorti dei comunisti italiani a quella dei destinatari della missiva, per il bene del Paese e per una pacificazione nazionale. Sappiamo come poi andarono le cose e che quella pacificazione, poi, non ci fu.

Ma se la lettera del “Migliore” aveva in fondo una chiara matrice ideologica e strategica, volta a indebolire il regime italiano di Mussolini, le poche righe che seguiranno nascono da un ragionamento meno cinico e più realista. Chi le scrive si cruccia di non avere l’acume politico di Togliatti, tuttavia è sicuro che, abbandonato il pregiudizio iniziale, ne potrà essere carpita l’onestà di fondo.

Il mio nome è Marco Petrelli, portavoce degli autonomi nazionalisti ternani. Ho frequentato in passato le strutture di AU-FUAN a Firenze, dove ho studiato storia contemporanea, per poi transitare nei ranghi di CasaPound quale responsabile della locale radio del movimento. Con altri amici del mio gruppo curo un blog (Centro Studi NADIR) e una radio, RadioNadir.

Con l’Autonomia nazionale non abbiamo perso la spinta "iniziale" : una politica che cresca tra le persone, un’attenzione forte ai problemi più immediati della nostra Società. Di pochi giorni fa una nostra azione, della quale Ugo ha cordialmente fatto menzione su questo sito, rivolta a sensibilizzare la cittadinanza sul problema degli anziani ma anche di altri “emarginati”.

Tra gli emarginati anche i carcerati: le pessime condizioni di alcune strutture carcerarie, l’alienamento della vita tra le mura delle prigioni, l’ostracismo di chi non riesce a comprendere che una riabilitazione dell’individuo sia possibile e addita l'ex detenuto come pericolo per la Società (più per ignoranza che non per convinzione effettiva), spingono alcune persone che hanno vissuto quella terribile esperienza alla disperazione... o a ricadere nell'errore.

Lo scopo di Autonomi nazionalisti Terni è semplice: quello di aprire con i Radicali (dei quali apprezziamo e condividiamo il concetto di una politica che cresce tra le persone) un tavolo di discussione per giungere ad una serie di iniziative volte, nel territorio umbro e in primo luogo ternano, a sensibilizzare e spronare la cittadinanza sul re inserimento nella quotidianità di ex carcerati e il sostegno, morale e umano, a chi dovrà ancora scontare diversi anni.

Auspichiamo con tutto il cuore che questo apello non cada nel vuoto e che presto giunga risposta positiva.

Un cordiale saluto
Marco Petrelli

21 commenti:

  1. I fascisti della nostra gioventù avranno pure maneggiato bombe carta e non si sarebbero tirati indietro, se ve ne fosse stato bisogno, in caso di scontri frontali (con tutte le tue ricerche, documenti, inchieste e interviste spero che non vedrai nei "fascisti del dopoguerra" solo dei volgari mazzieri) ma questi autonomi nazionalisti di fascismo hanno ben poco!
    Ma sono ancora di Casa Pound?
    P.S. Comunque non sono di Treni Italia:"Marco Petrelli è il portavoce degli autonomi nazionalisti di Treni."!

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  2. Poi segnalo che Petrelli colloca l'appello ai "nostri fratelli in camicia nera" proveniente dall'URSS e a firma del "Migliore", ma quando in realtà venne stilato dal vertice del partito comunista d'Italia che era ubicato in quel periodo a Parigi.Infine per quanto riguarda i detenuti, sarà opportuno ricordare che Franco Colombo, fascista intransigente, fondatore e Comandante della "Legione Ettore Muti" di Milano durante la RSI, reclutava molti squadristi direttamente dal carcere di San Vittore. Questo non solo per ampliare le schiere dei militi, ma anche in un ottica di recupero e di reinserimento del detenuto, nei ranghi della patria, consapevole che il regime di cattività, non rendeva possibile redimere chi aveva sbagliato.

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  3. L'incontro radicali - destra radicale sul tema carceri ha avuto degli illustri precedenti: http://www.radioradicale.it/scheda/52382/52446-la-vicenda-giudiziaria-di-pierluigi-concutelli

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  4. Ringrazio tutti voi per i contenuti postati (i quali andranno ad arricchire il mio bagaglio di ventisettenne ;)
    Ringrazio Ugo per avermi di nuovo concesso spazio su FascinAzione e 'catrafuse' per avere ricordato importanti precedenti (come nel caso appunto di Concutelli).
    Nel precedente post relativo ad Autonomi nazionalisti Terni (sempre su questo sito) il webmaster fornisce qualche indicazione in più su di me (portavoce) e soprattutto su chi siamo. Vi invito a leggerlo.
    Se gradite contattarmi ritenendo interessante il mio appello, il webmaster ha i miei contatti (non inseriti nel post di cui sopra) o se preferite potete scrivere a: marcopetre@live.it
    Un cordiale saluto a tutti.

    Marco Petrelli

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  5. a me l'iniziativa degli ANS sembra molto interessante. Da uomo di sinistra dico che se nascono nuove realtà che vanno oltre le vecchie e superate contrapposizioni destra-sinistra e cercano di liberarsi di anticomunismo e antifascismo (i due veri miti "incapacitanti" della destra e della sinistra) la cosa va osservata con attenzione.

    ps
    l'appello ai fratelli in camicia nera fu lanciato da Togliatti che era il segretario del Partito e risiedeva a Mosca in quanto era anche segretario del Comintern, mentre buona parte della direzione stava invece a Parigi,quindi dire che l'appello fu lanciato da Mosca non è scorretto, questo secondo la monumentale "storia del partito comunista italiano" di Paolo Spriano, la maggior opera sull'argomento.

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  6. Altre fonti autorevoli come Spriano, scrivono invece che il famoso-famigerato "appello ai nostri fratelli in camicia nera" fu pubblicato come lettera nel giugno 1936 sul periodico ufficiale del Partito Comunista d'Italia, denominato: "Stato Operaio", che era edito a Parigi.

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  7. appunto l'appello è lanciato da Mosca e pubblicato a Parigi....quindi è correttissimo dire sia che proviene da Mosca che da Parigi.

    Ma ribadisco, la cosa più importante della lettera di Marco degli ANS di Terni sono le righe successive alla citazione della "lettera ai fratelli in camicia nera", che da uomo di sinistra io apprezzo e guardo con molta attenzione, come osservo con attenzione CasaPound, da cui varie volte sono stato invitato a tenere conferenze presso le loro sedi su vari argomenti.

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  8. Qui vedo ben poco di Autonomia Nazionale, sia nel liguaggio e nella forma! Sembra solo una falsa copia di Casa Pound e gli Autonomi sono tutt'altro!

    x raffaele: gli autonomi di sicuro si elevano da dai termini dx e sx ma non scendono a compromessi nè con comunisti nè con gli antifascisti...
    ANTI-ANTIFA SEMPRE! SMASH RED SCUM!

    (Tassinari prima di creare delle prefazioni sugli autonomi (soprattutto nell'altro articolo di Terni) informati chi siano gli autonomi nazionalisti, in europa ed in italia)

    http://3.bp.blogspot.com/_U3m_SllbUlM/Su3lLj75TjI/AAAAAAAAAZU/ru32hwjEqJg/s400/1.jpg

    http://4.bp.blogspot.com/_U3m_SllbUlM/Su3l9PjAzII/AAAAAAAAAZs/J6f66aCWIX8/s400/4.jpg

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  9. l'educazione non è mai troppa e la mancanza dell'una, in politica, è direttamente proporzionale alla scarsità di materia grigia.
    Almeno firmati, galantuomo.

    Marco Petrelli
    portavoce Autonomi nazionalisti - Terni

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  10. Autonomo nazionalista è chi autonomo nazionalista si chiama (Forrest Gump)

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  11. ciao, sono un autonomo antispe di Torino ho letto l'articolo ed i commenti qui di seguito e non posso non dar ragione quasi del tutto all'anonimo sopra...
    qui di autonomia nazionale cè niente:

    -pubblicare un proprio comunicato iniziando con una lettera di togliatti, del periodo fascista non è in stile autonomo nazionalista...nell'autonomia si cerca di superare un certo stile (ormai vecchio, tipico della destra radicale) e si cerca di adottare un modo nuovo di porsi. Che bisogno c'era di iniziare il proprio comunicato con questa lettera???

    -un autonomo nazionalista non apre tavoli di discussioni con i radicali..i radicali saranno tuoi amici personali ma non sono di sicuro amici dell'autonomia nazionale! essere autonomi significa agire senza compromessi! quindi non collaborare con persone che ideologicamente sono molto, ma molto lontane da noi! (non per niente portiamo le bandiere anti-antifa)

    -continuare a firmarsi nome cognome, portavoce degli ans terni, è veramente poco autonomo...in questo modo sembra accentuare una sorta di struttura gerarchica, con ducetti e responsabili vari... è questo non è assolutamente autonomo! che bisogno cè di mettere il proprio nome, ecc...? non basta firmare o parlare a nome ans terni? questo è autonomia: anonimato dove tutti si è uguali senza capobastoni di sorta!

    -nell'altro articolo non hai spiegato per niente chi sono gli autonomi, nè cosa sia ANS e te lo posso dire perchè nella mia città esiste un gruppo ANS.

    -destra non conforme non sono di sicuro gli autonomi nazionalisti!

    -infine tassinari sarà un tuo amico personale, ma fare comunicati con il nome aut. naz. tenendo un atteggiamento amichevole con lui è veramente poco autonomo. tassinari non è un amico dell'Autonomia nazionale, chi si definisce antifascista o comunista non sarà mai un amico di noi aut.! Noi in ogni manifestazione che facciamo portiamo sempre le bandiere antifa e non le portiamo per coreografia ma perchè veramente crediamo che ci possono essere compromessi con personaggi di una determinata area politica, concludendo a noi la pubblicità sua non ci interessa, soprattuto di un blog che si intitola FASCISTERIA!


    PS x tassinari: l'anonimo in parte ha ragione, la tua prefazione sugli autonomi soprattutto nell'altro articolo è molto sterile, l'autonomia nazionale è moltro altro.

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  12. mi scuso per gli errori ma son dati dalla fretta.

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  13. Non sai neanche come si chiama il blog.
    Non sai neanche che io non mi definisco antifascista né comunista.
    E se c'è qualcuno che è sterile sei tu e l'altro anonimo che avete fatto interventi tutti in negativo senza nemmeno spiegare, dal vostro punto di vista, chi sono gli autonomi nazionalisti, che cosa dicono, che cosa hanno fatto ...
    Potete accomodarvi, ma per cortesia, scrivete senza fretta, per una forma minima di rispetto dovuta ai lettori

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  14. Aut. Antispe
    scusatemi, è vero ho sbagliato, FASCINAZIONE (ancora peggio...)
    è vero anche che non so che lei non si definisce antifascista (l'ho dedotto dal suo passato politico) in ogni caso ho letto che si dischiara di "sinistra libertaria"

    ma lasciamo perdere questo discorso che centra poco...
    per quanto rigurda L'autonomia nazionale italiana consiglio a lei ed a tutti i lettori di leggere questi 2 due articoli:

    http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=2849

    http://www.atuttadestra.net/?p=18050

    Consiglio anche di visitare questi 2 siti:
    www.resistenza-nazionale.blogspot.com
    (Autonome Nationalisten Aktion)

    wwww.autonominazionalisti.blogspot.com
    (AN-Resistenza Femminile)

    da questi 2 importanti siti si possono trovare collegamento ai blog dei vari gruppi nazionalisti o antispe che compongono l'autonomia nazionale italiana.

    Ps.: il commento precedente non lo vedo sterile, è una sintesi di critiche che dimostrano l'incongruenza con l'essere autonomi nazionalisti.

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  15. Mi scuso con Ugo e gli altri lettori... la gioventù (come disse di questi tempi il Gen. Gandin, tanti anni fa) ha i suoi eccessi... saràche a ventisette anni invecchio male e storco il naso di fronte alle cadute di stile.
    Ritengo di non avere frainteso il messaggio autonomo. Credo che la confusione vera sia stata esplicata nei commenti di cui sopra.
    Una cordiale buona notte a tutti.

    Marco Petrelli
    portavoce (non gerarchico) di ANS Terni

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  16. Comunque uno che si definisce antispe (antispecista, ovvero contrario alle differenze di specie) non mi sembra la persona più qualificata per giudicare i nomi.
    Frecciate polemiche a parte, questa è la prima parte della nota pubblicata sul blog Resistenza nazionale sul primo campo anticapitalista che il movimento ha tenuto nell'ultima decade d'agosto nel Canavese:
    Si è svolto tra le verdi colline del Canavese il 1° Campo Anticapitalista Autonomo, concepito ed organizzato come luogo e momento di incontro trasversale tra gruppi, amici e solidali di comunità politiche affini, ma pure di confronto con persone che sono ‘nei pressi’ dell’area autonoma. Il campo è stato infatti aperto a tutte le persone libere e a chiunque fosse desideroso di superare le vecchie logiche di recinto e i meschini calcoli politici.
    La partecipazione è stata consistente. Hanno aderito diverse realtà locali: autonomi, antispe, animalisti, liberi nazionalisti, da Ivrea e Canavese, da Torino, da Milano, da Novara, da Verona, da Bergamo, da Verbania e Domodossola e addiritttura dalla Svizzera (e ne approfittiamo per esprimere la nostra solidarietà agli amici di Perugia, costretti ad un rientro improvviso appena arrivati in zona)!
    Dopo aver montato le tende, sistemato bandiere e striscioni, posizionato tavoli e sedie, installato l’impiantistica e attivato la cucina con prodotti vegetariani 100% italiani e in linea con la filosofia del KM0 (molteplici i prodotti locali presenti), per due giorni si è creata una vera e propria Zona Autonoma Anticapitalista, un piccolo territorio liberato dalla mefitica e oppressiva presenza del capitalismo-sistema, libero dalla schiavitù della competizione, del profitto, del consumismo e del Mercato! Com’è nella tradizione autonoma (siamo una Comunità, non un’azienda!), severamente banditi dal Campo ogni forma di subordinazione e di gerarchia.

    E a questo punto mi tocca segnalare una contraddizione in objecto: se vi definite contrari a ogni forma di subordinazione e di gerarchia, come fai a contestare l'uso del nome al gruppo di Terni?
    In un network antigerarchico ogni gruppo di affinità si dà le priorità che ritiene: a te e ai tuoi sodali stanno a cuore le sorti di visoni e piante di granturco, minacciate da industrie farmaceutiche e laboratori di genetica, ai ternani quelle di anziani e carcerati. O sbaglio?

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  17. E' Autonomia: organizza e gestisce le proprie attività sul terriotorio prendendo in considerazione il tessuto sociale della realtà in cui opera.
    E' sociale, poiché l'intervento per sensibilizzare tematiche della Società è priorità nella militanza politica dei gruppi.
    E' libera: ogni nucleo si auto organizza e autogestisce secondo le proprie esigenze e modalità.
    E' nazionale. La struttura è italiana, opera nel tessuto italiano, è strutturata in Italia, si occupa delle tematiche politche sociali economiche del nostro Paese.

    Cordialmente.

    Marco Petrelli

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  18. Tassinari, le rispondo alla domanda di come posso criticare l'uso del nome a Terni.
    Premettendo che condivido le lotte da loro intraprese e cè sempre rispetto per chi fa militanza, ma il "problema" qui è che queste azioni sono state firmate usando il nome autonomi nazionalisti quindi devono essere compiute in una certa maniera...mi spiego meglio, io non critico le lotte intraprese, ma come il sono state intraprese, perchè non sono in sintonia con l'autonomia nazionale. Come dice marco (e condivido il post sopra di me) ogni nucleo si auto organizza e autogestisce secondo le proprie esigenze e modalità, ma ESSERE AUTONOMI non è sinonimo di indipendenza o come dice Marco, Autonomia, NON significa SOLO organizzare e gestire le proprie attività sul terriotorio prendendo in considerazione il tessuto sociale della realtà in cui opera. Autonomia significa anche abbracciare un nuovo stile di far militanza, adottare una nuova estetica e nuovi termini.
    Nel mio commento precedente ho elencato le cose di questi 2 comunicati che non erano in sintonia con l'autonomia (la lettera iniziale fascista, l'apertura verso i radicali, l'utilizzo di destra non conforme, il rimarcare ogni volta il proprio nome e cognome + la propria carica, ecc..)

    Concludendo, io non sto dando ordini a nessuno, l'Autonomia è una leaderless resistance, antigerarchica, però chi diventa autonomo nazionalista, ripeto, deve agire e pensare, in totale sintonia con l'essere Autonomo! le mie, quindi, sono solo delle critiche. Voglio sottolineare per l'ultima volta che se una persona ed una comunità vogliono far attivismo in maniera antigerarchica, senza l'assillo dei partiti, non significa che di conseguenza è un gruppo Autonomo, si può parlare come in Germania di una sorta di Freie Kameradschaft, un gruppo di camerati liberi.

    aut. antispe

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  19. ps.: tra l'altro sarebbe da criticare anche l'utilizzo semplicistico ed inappropriato del termine ANS, che non è una semplice siglia ma una realtà autonoma ben determinata in Europa e soprattutto in Olanda.

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  20. Autonomi: ci si autogestisce e si opera tenendo conto del tessuto sociale e del contesto in cui si opera

    Sociali: le tematiche sociali - ovvero l'attenzione ai problemi della gente e l'elaborazione di possibili e attuabili soluzioni- sono al centro dell'opera di ANS

    Nazionali: si è italiani, si opera tra italiani, si studiano e analizzano tematcihe relative al Paese.

    Spero d'essere stato più chiaro.
    Cordialmente,

    Marco Petrelli

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