Speciale 2 agosto - Il convitato di pietra 2a edizione
E' un'impresa disperata inseguire i materiali che si accumulano on line e quindi mi limito a postare il link per un pezzo di scrittura dal blog del blocco studentesco di Firenze (non avrebbe senso stralciarne parti) e un manifesto, del gruppo tradizionalista pugliese Azione e Tradizione, fondato a Modugno da Pino Tosca, l'ex ordinovista e poi leader di Europa civiltà approdato al cattolicesimo integrale.
E' significativamente dedicato al solo Luigi Ciavardini. Va bene, è l'unico che sta ancora effettivamente scontando la pena, ma dietro questa scelta trapela qualcosa di più, ed è un atteggiamento di fondo diffuso nell'area della destra radicale, che oscilla tra la distratta indifferenza e la più o meno dichiarata ostilità nei confronti degli altri due condannati, Francesco Mambro e Valerio Fioravanti. Che sì, certo, sono innocenti ma hanno ucciso il camerata Mangiameli, e poi si sono completamente distaccati dall'ambiente per approdare alla realtà più antipodica alla fascisteria: i radicali. Cioè un partito globalista, pacifista, antiproibizionista, abortista, filo-eutanasia, ultralibertario e per finire la forza politica più integralmente e orgogliosamente filosionista. E poiché il fronte innocentista di destra si sta spaccando tra "pista palestinese" e "pista israeliana" e la mentalità dietrologica si spreca ...
Valerio Fioravanti non se ne preoccupa più di tanto: stasera alle 21 terrà una diretta da Radio radicale con il direttore (ex?) Massimo Bordin, trasmissione che si annuncia interessante e intanto quello che aveva da dire lo ha detto al magazine più venduto, Panorama.
«Con la strage di Bologna e con quegli 85 morti noi non c’entriamo niente. E ci siamo stancati di ripeterlo. Se questo Paese non cerca la verità è un altro motivo per tacere». Anche la sentenza sulla strage di Bologna, secondo Fioravanti, andrebbe riletta: «I giudici hanno scritto che noi non siamo gli esecutori materiali della strage… lo hanno messo nero su bianco. Nessuno ci ha mai visto a Bologna, questo hanno scritto, né prima né durante né dopo la strage».
E' significativamente dedicato al solo Luigi Ciavardini. Va bene, è l'unico che sta ancora effettivamente scontando la pena, ma dietro questa scelta trapela qualcosa di più, ed è un atteggiamento di fondo diffuso nell'area della destra radicale, che oscilla tra la distratta indifferenza e la più o meno dichiarata ostilità nei confronti degli altri due condannati, Francesco Mambro e Valerio Fioravanti. Che sì, certo, sono innocenti ma hanno ucciso il camerata Mangiameli, e poi si sono completamente distaccati dall'ambiente per approdare alla realtà più antipodica alla fascisteria: i radicali. Cioè un partito globalista, pacifista, antiproibizionista, abortista, filo-eutanasia, ultralibertario e per finire la forza politica più integralmente e orgogliosamente filosionista. E poiché il fronte innocentista di destra si sta spaccando tra "pista palestinese" e "pista israeliana" e la mentalità dietrologica si spreca ...
Valerio Fioravanti non se ne preoccupa più di tanto: stasera alle 21 terrà una diretta da Radio radicale con il direttore (ex?) Massimo Bordin, trasmissione che si annuncia interessante e intanto quello che aveva da dire lo ha detto al magazine più venduto, Panorama.
«Con la strage di Bologna e con quegli 85 morti noi non c’entriamo niente. E ci siamo stancati di ripeterlo. Se questo Paese non cerca la verità è un altro motivo per tacere». Anche la sentenza sulla strage di Bologna, secondo Fioravanti, andrebbe riletta: «I giudici hanno scritto che noi non siamo gli esecutori materiali della strage… lo hanno messo nero su bianco. Nessuno ci ha mai visto a Bologna, questo hanno scritto, né prima né durante né dopo la strage».
Lo striscione esposto a L'Aquila da Casa Pound |
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