Razzismo infantile - Il precedente di Ponticelli
Qualche elemento di memoria e di riflessione sulle nuove dinamiche della violenza razzista In occasione della caccia allo zingaro, scatenata due anni fa nel quartiere della periferia un tempo industriale e "rossa" di Napoli, con il pretesto del tentato rapimento di una bimba dentro casa emerse la forte condivisione ideologica dei ragazzini sulle "giuste ragioni" del pogrom
da gabriele ferraresi
Noi ve lo avevamo anticipato: ora c’è anche una conferma ufficiale. A scatenare la psicosi rom delle scorse settimane, era stato il presunto tentativo di rapimento di una bambina italiana da parte di una giovane rapinatrice di etnia romnì. Tutte balle. Scriviamolo chiaro e tondo: erano tutte balle. Peccato che poi, e qui siamo nel pieno della teoria del caos, eventi mai accaduti portino a conseguenze estremamente reali; come pogrom che avevano ben poco da invidiare a quelli nazisti, vari di leggi repressive, pestaggi assortiti ai danni di minoranze di ogni genere.
Dal blog di Antonella Beccaria arriva questa segnalazione, di un’indagine sui fatti che a Ponticelli avevano scatenato la caccia al rom
La testimonianza di Flora Martinelli, la madre della bambina, del padre di lei Ciro e dei loro vicini di casa è falsa. Il Gruppo EveryOne ha indagato accuratamente sull’evento che ha scatenato una vera e propria caccia al Rom, che da Napoli si è diffusa a macchia d’olio in tutta Italia. Fin dall’inizio le dinamiche del rapimento non ci hanno convinto, perché chi conosce la palazzina in cui sarebbe avvenuto il reato sa che è praticamente inaccessibile, sia per il cancello che per l’attenta sorveglianza degli inquilini
Fonte: crime blog.it 27 maggio 2008
Ponticelli, bruciato campo rom abbandonato "la malatolleranza di Napoli"
di alessandro di rienzo
“A Napoli sono tolleranti”. Luogo comune o verità caratterizzante di un popolo che della miseria ne fa elemento comune?
Stando alla cronaca di queste ore verrebbe da sentenziare luogo comune. È di stamattina la notizia che la popolazione di Ponticelli, rione a nord di Napoli, ha appiccato un incendio in uno dei campi Rom ormai vuoti del quartiere.
Nei giorni scorsi la popolazione aveva attaccato i campi dei nomadi, armandosi di molotov spranghe e sassi, dopo il tentato rapimento di una bimba di pochi mesi che avrebbe compiuto una ragazzina Rom, poi arrestata.
Proprio in seguito a queste manifestazioni di intolleranza, i campi dell'area sono stati sgomberati e i nomadi si sono dispersi sul territorio. Obbiettivo del pogrom ancora una volta le baracche abbandonate, dove i nomadi avevano lasciato vestiti ed effetti personali.
Ma l'opinione pubblica stamattina si interroga anche sulla notizia di alcune considerazioni fatte, nei compiti in classe, da alcuni ragazzini di età compresa fra nove e undici anni. «Hanno fatto bene e visto che non se ne sono andati con le buone abbiamo dovuto usare le maniere forti» risulta scritto su un tema che chiedeva considerazioni personali sugli assalti avvenuti.
Oppure: «Io penso che noi napoletani abbiamo fatto bene a cacciarli via». La preside dell'Istituto, chiamata in causa, non nega la gravità delle affermazioni riportate nei temi e afferma: «C'è chi ha raccontato di aver partecipato al raid e molti hanno avuto i genitori protagonisti». «Non siamo razzisti -scrive tra l'altro un alunno nel suo tema- ma loro si sono presi troppo la mano e quindi noi abbiamo dovuto incendiare i loro campi».
Intanto nella città di Napoli come molti altri centri urbani sono apparsi manifesti politici [di Forza nuova, ndb] che inneggiano alla cacciata dei rom.
Cosa sta accadendo in una città che un tempo era famosa per la sua tolleranza?
Fonte: agenzia multimediale italiana 28 maggio 2008 con una video intervista al professor Aldo Masullo, già parlamentare di sinistra e docente di Filosofia morale
La rom che che rapiva la bambina a Ponticelli? Una bufala. E non era neanche una rom
da gabriele ferraresi
Noi ve lo avevamo anticipato: ora c’è anche una conferma ufficiale. A scatenare la psicosi rom delle scorse settimane, era stato il presunto tentativo di rapimento di una bambina italiana da parte di una giovane rapinatrice di etnia romnì. Tutte balle. Scriviamolo chiaro e tondo: erano tutte balle. Peccato che poi, e qui siamo nel pieno della teoria del caos, eventi mai accaduti portino a conseguenze estremamente reali; come pogrom che avevano ben poco da invidiare a quelli nazisti, vari di leggi repressive, pestaggi assortiti ai danni di minoranze di ogni genere.
Dal blog di Antonella Beccaria arriva questa segnalazione, di un’indagine sui fatti che a Ponticelli avevano scatenato la caccia al rom
La testimonianza di Flora Martinelli, la madre della bambina, del padre di lei Ciro e dei loro vicini di casa è falsa. Il Gruppo EveryOne ha indagato accuratamente sull’evento che ha scatenato una vera e propria caccia al Rom, che da Napoli si è diffusa a macchia d’olio in tutta Italia. Fin dall’inizio le dinamiche del rapimento non ci hanno convinto, perché chi conosce la palazzina in cui sarebbe avvenuto il reato sa che è praticamente inaccessibile, sia per il cancello che per l’attenta sorveglianza degli inquilini
Fonte: crime blog.it 27 maggio 2008
Ponticelli, bruciato campo rom abbandonato "la malatolleranza di Napoli"
di alessandro di rienzo
“A Napoli sono tolleranti”. Luogo comune o verità caratterizzante di un popolo che della miseria ne fa elemento comune?
Stando alla cronaca di queste ore verrebbe da sentenziare luogo comune. È di stamattina la notizia che la popolazione di Ponticelli, rione a nord di Napoli, ha appiccato un incendio in uno dei campi Rom ormai vuoti del quartiere.
Nei giorni scorsi la popolazione aveva attaccato i campi dei nomadi, armandosi di molotov spranghe e sassi, dopo il tentato rapimento di una bimba di pochi mesi che avrebbe compiuto una ragazzina Rom, poi arrestata.
Proprio in seguito a queste manifestazioni di intolleranza, i campi dell'area sono stati sgomberati e i nomadi si sono dispersi sul territorio. Obbiettivo del pogrom ancora una volta le baracche abbandonate, dove i nomadi avevano lasciato vestiti ed effetti personali.
Ma l'opinione pubblica stamattina si interroga anche sulla notizia di alcune considerazioni fatte, nei compiti in classe, da alcuni ragazzini di età compresa fra nove e undici anni. «Hanno fatto bene e visto che non se ne sono andati con le buone abbiamo dovuto usare le maniere forti» risulta scritto su un tema che chiedeva considerazioni personali sugli assalti avvenuti.
Oppure: «Io penso che noi napoletani abbiamo fatto bene a cacciarli via». La preside dell'Istituto, chiamata in causa, non nega la gravità delle affermazioni riportate nei temi e afferma: «C'è chi ha raccontato di aver partecipato al raid e molti hanno avuto i genitori protagonisti». «Non siamo razzisti -scrive tra l'altro un alunno nel suo tema- ma loro si sono presi troppo la mano e quindi noi abbiamo dovuto incendiare i loro campi».
Intanto nella città di Napoli come molti altri centri urbani sono apparsi manifesti politici [di Forza nuova, ndb] che inneggiano alla cacciata dei rom.
Cosa sta accadendo in una città che un tempo era famosa per la sua tolleranza?
Fonte: agenzia multimediale italiana 28 maggio 2008 con una video intervista al professor Aldo Masullo, già parlamentare di sinistra e docente di Filosofia morale
Per amore della verità, in qualità di dirigente di forza nuova non ricordo l'affissione di nessun manifesto politico del partito che inneggiava alla cacciata dei rom....
RispondiEliminaSe clicchi sul link attivo alla fine del pezzo (video intervista) puoi vedere qual è il manifesto, che è chiaramente stato fatto a Roma per i romani
RispondiEliminaOvviamente parlavo di Napoli e della Campania, la cacciata dei rom da ponticelli ha un significato tutto suo che non è ovviamente politico...
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