La verità, signora Izzo:oltretutto, suo marito è un bugiardo cronico
Roma, 25 ago. (Adnkronos) - ''Impedire il clima di linciaggio e diffamazione ai miei danni che sto vivendo fronteggiando intimidazioni anche palesi, come lei stesso potrà verificare su media e tv''. A chiederlo in una lettera inviata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è la giornalista Donatella Papi moglie di Angelo Izzo, condannato per il massacro del Circeo [e per l'omicidio di madre e figlia di un suo compagno di carcere, ndb].
''Da 35 anni - continua - il nostro Paese è attraversato da una campagna di odio sollevata dalla vicenda del Circeo, in cui morì la povera Rosaria Lopez, rispetto alla quale non credo sia stata fatta piena luce''.
''Mi permetto di rammentarle - sottolinea - che, oltre ad essere una giornalista, sono stata protagonista di quei fatti per età e appartenenze biografiche e per questo sto lavorando alla riapertura di quel caso, e di un altro che ha visto coinvolto e accusato Angelo Izzo, che ho sposato di recente, certa che fare piena verità sia un contributo utile e necessario, poiché oltre tutto queste vicende si collegano ad altre che hanno insanguinato la nostra storia''.
''Le chiedo - aggiunge Donatella Papi - di favorire un clima corretto di rispetto delle leggi che consentono a un condannato, sia pure nei tre gradi di giudizio, di dare il suo contributo al pieno accertamento della verità, se questa non è stata onorata come si deve e come egli sta già facendo avendomi consegnato parecchie memorie sulle quali stiamo lavorando in sede legale''.
(umt) Poche, chiare parole, signora Papi in Izzo. Suo marito, oltre agli aberranti e atroci delitti per cui è stato condannato, al di là di ogni ragionevole dubbio, è stato condannato anche per calunnia sui delitti di mafia e ha palesemente calunniato anche Nanni de Angelis e Massimiliano Taddeini, accusandoli di aver commesso la strage di Bologna mentre si stavano giocando la finale del campionato italiano di football americano.
Controlli le sua voglia di protagonismo (e si risparmi di spiegarci in che modo è stata protagonista di quelle vicende), si dia pace e soprattutto la dia a noi.
Suo marito è un bugiardo patologico e dalla personalità manipolatoria: la verità e lui non hanno nulla a che vedere. E' tutto. Addio.
''Da 35 anni - continua - il nostro Paese è attraversato da una campagna di odio sollevata dalla vicenda del Circeo, in cui morì la povera Rosaria Lopez, rispetto alla quale non credo sia stata fatta piena luce''.
''Mi permetto di rammentarle - sottolinea - che, oltre ad essere una giornalista, sono stata protagonista di quei fatti per età e appartenenze biografiche e per questo sto lavorando alla riapertura di quel caso, e di un altro che ha visto coinvolto e accusato Angelo Izzo, che ho sposato di recente, certa che fare piena verità sia un contributo utile e necessario, poiché oltre tutto queste vicende si collegano ad altre che hanno insanguinato la nostra storia''.
''Le chiedo - aggiunge Donatella Papi - di favorire un clima corretto di rispetto delle leggi che consentono a un condannato, sia pure nei tre gradi di giudizio, di dare il suo contributo al pieno accertamento della verità, se questa non è stata onorata come si deve e come egli sta già facendo avendomi consegnato parecchie memorie sulle quali stiamo lavorando in sede legale''.
(umt) Poche, chiare parole, signora Papi in Izzo. Suo marito, oltre agli aberranti e atroci delitti per cui è stato condannato, al di là di ogni ragionevole dubbio, è stato condannato anche per calunnia sui delitti di mafia e ha palesemente calunniato anche Nanni de Angelis e Massimiliano Taddeini, accusandoli di aver commesso la strage di Bologna mentre si stavano giocando la finale del campionato italiano di football americano.
Controlli le sua voglia di protagonismo (e si risparmi di spiegarci in che modo è stata protagonista di quelle vicende), si dia pace e soprattutto la dia a noi.
Suo marito è un bugiardo patologico e dalla personalità manipolatoria: la verità e lui non hanno nulla a che vedere. E' tutto. Addio.
il solito pluriassassino matricolato (oltre che bugiardo....) il quale non potendo piu' recitare la parte della vittima ( non essendo credibile)ora affida il ruolo alla moglie. Voglio solo ricordare che le vittime di quell'orrendo scempio del Circeo dovevano essere due, in quanto la seconda era ritenuta morta e abbandonata in un bagagliaio. Ricordo pure quanto l'assassino stuparatore criminale Angelo izzo fosse coccolato vezzeggiato in certi ambienti, NOn appena cominciasse a riferire delle solite "stragi fasciste" del quale LUi tutto riteneva di sapere, Piazza Fontana inclusa quando all'epoca aveva quattordici anni e NOn facesse minimamente alcuna militanza poltica.
RispondiEliminaQuesto e' quanto. Bravissimo e complimenti Ugo per aver sbarrato la strada a possibili ennesimi "pentimenti" da tornaconti a data da stabilire , come suol dirsi.
intanto mi scuso ancora con Ugo per essermi tanto dilungato nel commentare le gesta di questo squallido assassino stupratore (...del cui fatto si vanto' pure per diversi anni nel processo a suo carico dando delle puttane alle ragazze stuprate e di cui una assassinata , questo e' bene si sappia perche' tutti devono sapere la verita' su certi episodi, dato che adesso fa la pecorella innocente che mai avrebbe voluto fare un gesto simile)ed impostore e mi auguro che gli altri non incorrano nel mio stesso errore di dare tanto importanza a questa "lettera"
Piantomola' li' con questo soggetto perche' la raucedine mi sta gia' bruciando fin troppo lo stomaco...................
Agostino
Come può una giornalista, quindi si presume dotata di cultura ed esperienza di vita fatta sul campo, innamorarsi di uno come Izzo? Si può spiegare solo con una profonda depressione psichica e con l'estrema solitudine...oppure viceversa che tutti noi, che aborriamo Izzo, stiamo clamorosamente sbagliando.Io personalmente temo la prima ipotesi, ma quello che è imperdonabile non questa femmina uscita di melone, ma che Izzo sia stato creduto, come collaboratore di giustizia, depositario di segreti e conoscitore di trame nere, dal fior fiore di magistrati delle varie Procure della Repubblica...
RispondiEliminaA puro titolo di cronaca, rammento qui che anni fa, parlando con gente di Roma attiva in quegli anni nell'ambiente neofascista, appresi che all'epoca sapevano tutti che Izzo era un tipo "strano" e potenzialmente pericoloso, e non erano certo in tanti a volerlo frequentare.
RispondiEliminaUgo, facciamocene una ragione: l'amore è cieco...
Buon lavoro
A.
Più che di amore cieco, scriverei gli scherzi della menopausa che madre natura gioca alle femmine, rassegnati Colla, del resto vivi in un ambiente ove i fallocrati, maschilisti sciovinisti,reazionari pullulano...non fu Evola a scrivere su Ignis un articolo dal titolo significativo: "la donna come cosa"?
RispondiEliminaper EPHIFANIUS
RispondiElimina---------------------
Non La conosco, signore, e non vedo come Lei possa sapere in quale ambiente vivo io.
Quanto a Evola, non ho letto il saggio cui Lei fa riferimento, e non so proprio come la cosa potrebbe riguardarmi in qualche modo.
Guardi Colla, che io sono un suo estimatore dai tempi di Ipazia; la leggo sempre nel suo blog. L'ambiente è chiaramente quello riferito alla Bottega del Fantastico di via Plinio...sicuramente a proposito di femmine, se qualcuna tipo la Flavia Perina, non dico lei per carità,avesse ricordato al Gianfranco Fini che come diceva Esiodo:" l'uomo che si affida alla donna, è come si affidasse ai dei ladri" si sarebbe salvato! Non crede?
RispondiEliminaTermino illustre signora Colla in ...,citando il fatto che è lei a scrivere nel suo sito web quanto segue:"in ogni caso questa dell'inferiorità ontologica valoriale della donna, rispecchia non solo lo spirito del tempo ma anche il concetto che(Santo nonché dottore della Chiesa) Agostino aveva della donna". Io citando Evola collaboratore della rivista Ignis, volevo farle semplicemente notare che non risale alla notte dei tempi, perché quell'articolo scritto da Evola sul periodico predetto, risale al 1930.Suvvia ora non faccia la snob piena di sussiego ed alterigia, per una che dichiara che ama ascoltare gli altri, l'antica Grecia, andare a vedere come stanno le cose e mettere fra parentesi i pregiudizi e i sentito dire sarebbe una imperdonabile gaffe!
RispondiEliminaE' un match impari, Epifanio. Perché Alessandra ci mette un nome (rispettabile, stimato) e una storia e tu giochi di rimessa dietro il nickname ... E quindi è veramente opportuno terminarlo qui.
RispondiElimina@ epiphanius
RispondiElimina"come si fa ad innamorarsi cosi'?"
la signora Izzo e' parte di una casistica di persone, non necessariamente pazze ne di cultura medio-bassa (non che ci sia nulla di male a non avere una "cultura"), che si ossessionano sinceramente intimamente per personaggi del genere che non sempre manipolano la partner.
Parte di questa tendenza è l'idea "lui ha fatto sbagli, ma non puo' esserlo completamente se con me lui P cosi' dolce/presente".
C'è un bel documentario americano sul tema, se non erro intitolato "Women who love murderers" con interviste alle partner di vari serial killer, tra cui quella di Richard Ramirez, e una parte dedicata a Sondra London, una delle migliori penne true crime americane (e non solo), persona dotata di acuta intelligenza e senso dello humor, ma che ha in CV diversi amori tra omicidi seriali (Schrafer, Rolling, ecc.), tanto da esser definita una groupie dei SK.
www.sondralondon.com
http://en.wikipedia.org/wiki/Sondra_London
Danny difende Sondra
http://www.youtube.com/watch?v=hDiVAUz5Jyo
Parla anche di una stimata dottoressa che lascia il lavoro e si arrangua tra officine a strip tease per stare vicino al proprio uomo (suo ex paziente) condannato a morte.
Un breve articolo a tema lo trovi in inglese qua:
Unrequited Love - Women Who Love Serial Killers and Men on Death Row
By William L. Smith Ph. D.
http://ezinearticles.com/?Unrequited-Love---Women-Who-Love-Serial-Killers-and-Men-on-Death-Row&id=645902
Poi tra i tanti libri a tema Sheila Isenberg "Women who love men who kill" (http://www.sheilaisenberg.com/books.shtml).
Trasgredisco la disposizione di UMT e fornisco le coordinate librarie, per tentare non dico di risolvere la "vexata questio"del misterioso bipide, con il quale di solito trascorriamo i nostri giorni, ma per avere un approccio più realistico e disincantato. Leggete il libro di un genio viennese, morto per libera scelta alla verde età di 23 anni, ma che prima ha donato a tutti gli uomini un capolavoro:"Sesso e carattere".
RispondiEliminaper EPHIFANIUS
RispondiElimina--------------------------
Caro signore,
La ringrazio per la stima che dice di dimostrarmi da tempo.
Tuttavia devo insistere: io non frequento ambienti, "frequento" persone. Con gli ambienti "sono in contatto".
E, in ogni caso:
a) cosa Le fa credere che alla Bottega del Fantastico aleggiasse un clima "fallocratico, maschilista sciovinista e reazionario"?
b) che c'entrano le mie vicende con la Bottega del Fantastico (che peraltro non esiste più)?
Poi: lo sa che di Gianfranco Fini e delle sue peripezie non m'importa veramente nulla?
Da ultimo: non conosco lo scritto di Evola da Lei citato perché non nutro particolare interesse per la produzione evoliana di quegli anni.
Celiando (ma forse neanche troppo), potrei dire che una certa coincidenza di vedute fra il vescovo d'Ippona e il famigerato Barone conferma soltanto la permanenza nei millenni dell'oscuro potere della Dea...
Per conto mio, lascerei perdere le facili ironie sugli scherzi della menopausa (anche su quelli dell'andropausa ci sarebbe parecchio da sghignazzare, sa?) e mi soffermerei piuttosto sugli esiti della temibile "labelling theory": ovvero quel meccanismo per cui, a furia di sentirsi etichettare in un certo modo, si finisce per convincersi di essere veramente come gli altri ci dipingono.
Nel merito, gli ultimi decenni della storia italiana hanno (di)mostrato con grande chiarezza come il "fascista-tipo" sia assai spesso modellato sulla caricatura fattane dall'antifascismo (era Bordiga, mi pare, a dire che il male peggiore del fascismo fosse l'antifascismo.)
Del pari, la proposizione continua di modelli femminili passivi e oggettivizzati ha condizionato e condiziona pesantemente i ruoli femminili nella società italiana contemporanea.
Ignoro cosa Donatella Papi abbia trovato in Angelo Izzo: non conoscendo il personaggio, non posso escludere che sia dotato di abilità manipolatorie; o che, più semplicemente, nell'immaginario della signora Papi corrisponda all'idea di un archetipo virile, quello del "macho" tenebroso, imperioso e primitivo, che sono ancora in molti a sovrapporre alla figura del c.d. "fascista". (Non so quanto la cosa sia risaputa, ma esiste una sorta di attrazione fatale fra uomini "di destra" e donne "di sinistra"; meno diffuso, credo, è il contrario).
Tutte cose che pongono diversi interrogativi, tra l'altro, sul fallimento del movimento di liberazione femminile, in Italia perlomeno, e sull'aumento inquietante dei crimini violenti contro le donne riscontrato negli ultimi anni.
La saluto
A.C.
Recepito il messaggio; le rinnovo la mia stima, non c'era intento denigratorio nelle mie parole.Sursum Corda!
RispondiEliminaMi sono scordato, di indicare l'autore del libro "Sesso e carattere" si tratta dell'ebreo viennese, Otto Weininger, tradotto dal tedesco dal barone Evola.Un capolavoro!
RispondiEliminaI riferimenti biografici erano sufficienti
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