L'estrema destra tirolese si scopre antifascista: una storia antica
Sta destando grande scalpore il concerto degli Zetazeroalfa in programma per sabato 4 settembre a Bolzano. Alle tradizionali polemiche di marca antifascista - per l'improvvida scelta, che non è ancora definita, di utilizzare un'area contigua all'ex lager - si e' infatti aggiunta la vibrata protesta dell'estrema destra sudtirolese, che contesta il mancato rispetto dei veti costituzionali. A scendere in campo e' infatti il movimento della pasionaria Eva Klotz, la figlia del "bombardiere della Val Passiria", uno degli eroi dell'irridentismo degli anni '60.
La Libertà sudtirolese è una scissione radicale dell'Unione per il Sud Tirolo, la formazione dichiaratamente schierata per l'unificazione del Tirolo. Anche se ancora recentemente si sono ripetuti episodi di tensioni e di violenze tra gruppi neofascisti e neonazisti, per i quali non vale il principio evoliano che identifica la Patria con l'Idea ma prevalgono le linee di faglia dell'appartenenza etnica, sono profonde le radici del conflitto. Senza risalire al ventennio e ai contraccolpi dell'integrazione forzata, e' proprio nella "guerra sporca" degli anni '60, per altro incubatore e laboratorio della "strategia della tensione", che si dispiega il conflitto interfascista.
Da una parte, infatti, si spacca sul nascere la formazione terzaforzista di Thiriart, la Giovane Europa, con le sezioni di lingua tedesca che spingono per una presa di posizione a sostegno dell'unificazione del Tirolo alla madrepatria, in un ottica di ricostruzione dell'area pantedesca. La scelta della centrale belga di respingere i patriottismi nazionalistici in nome di una visione geopolitica continentale condannera' l'internazionale nera a un radicamento prevalente in area neolatina.
Dall'altra parte ad animare la sfida a colpi di attentati, in cui e' evidente l'esistenza di raffinate cabine di regia, saranno militanti dell'estrema destra. Mentre sono notevoli le tracce del ruolo giocato da reseaux neonazisti non solo austriaci ma anche tedeschi nel sostegno agli irridentisti, i servizi di sicurezza italiani utilizzeranno "manovalanza" missina per le attività di controinsorgenza e gli attentati di rappresaglia.
E di entrambe le vicende è utile parlare più dettagliatamente.
La Libertà sudtirolese è una scissione radicale dell'Unione per il Sud Tirolo, la formazione dichiaratamente schierata per l'unificazione del Tirolo. Anche se ancora recentemente si sono ripetuti episodi di tensioni e di violenze tra gruppi neofascisti e neonazisti, per i quali non vale il principio evoliano che identifica la Patria con l'Idea ma prevalgono le linee di faglia dell'appartenenza etnica, sono profonde le radici del conflitto. Senza risalire al ventennio e ai contraccolpi dell'integrazione forzata, e' proprio nella "guerra sporca" degli anni '60, per altro incubatore e laboratorio della "strategia della tensione", che si dispiega il conflitto interfascista.
Da una parte, infatti, si spacca sul nascere la formazione terzaforzista di Thiriart, la Giovane Europa, con le sezioni di lingua tedesca che spingono per una presa di posizione a sostegno dell'unificazione del Tirolo alla madrepatria, in un ottica di ricostruzione dell'area pantedesca. La scelta della centrale belga di respingere i patriottismi nazionalistici in nome di una visione geopolitica continentale condannera' l'internazionale nera a un radicamento prevalente in area neolatina.
Dall'altra parte ad animare la sfida a colpi di attentati, in cui e' evidente l'esistenza di raffinate cabine di regia, saranno militanti dell'estrema destra. Mentre sono notevoli le tracce del ruolo giocato da reseaux neonazisti non solo austriaci ma anche tedeschi nel sostegno agli irridentisti, i servizi di sicurezza italiani utilizzeranno "manovalanza" missina per le attività di controinsorgenza e gli attentati di rappresaglia.
E di entrambe le vicende è utile parlare più dettagliatamente.
Ecco uno dei tanti casi di complessita' "orizzontale". Questione irrisolta e tutta interna ai nazionalismi europei, alcuni di marca squisitamente giocobina (Fascismo) altri di marca etno-nazionalista e ferocemente anti-giacobini. Tra le due tendenze una storia sbagliata, di nazionalizzazione forzata delle zone tirolesi ( con comportamenti scandalosi tipo nomi sulle tobme cancellati in tedesco e scritti in italiano) e il controparadosso di una delle realtà piu' ricche d'Italia mantenute dallo Stato italiano per farsi sputare addosso.
RispondiEliminaDirei che il limite dei due nazionalismi e di non comprendere la nozione di "IMPERIUM" che supera piccole e medie patrie per confluirne in una piu' grande e legittima.
Sono d'accordo con Mancinelli, partendo però dal fatto che il Sud Tirolo (non Alto Adige) non è Italia.Quella terra non appartiene all'Italia, venne occupata manu militari, lì il fascismo italiota, si rese responsabile di una feroce opera di denazionalizzazione, solo l'ammirazione di Hitler per Mussolini, evitò lo scontro. Venne attuato un plebiscito e molti lasciarono la propria terra,tutti i loro beni, per trasferirsi in zona germanica o austriaca. Una vera e propria ingiustizia storica. Il sud Tirolo non è Italia, ficchiamocelo bene in testa, sud Tirolo libero!Autodeterminazione e libertà per tutti popoli.
RispondiEliminadirei a ephifanius di approfondire la conoscenza storica dell`argomento e mi metto a sua completa disposizione
RispondiEliminaMassimo da Bolzano
Caro Massimo da Bolzano,rendimi pure edotto della tua conoscenza storica relativa al Sud Tirolo; ci sono stato anche di recente e ti confermo la mia diagnosi: il Sud Tirolo non è Italia e gli indigeni, per loro fortuna non sono italiani.la prognosi è una sola: libertà e autodeterminazione per il popolo tirolese, che era molto saggiamente governato da una grande casa regnante viennese, i loro guai sono cominciati, con l'occupazione manu militari da parte degli italiani.Ho letto che Cesare Battisti, durante il tragitto tra Rovereto e Trento ove lo aspettava il patibolo, fu coperto di sputi dai trentini, che lo consideravano un traditore essendo un cittadino asburgico, passato al nemico, così pure fu per Oberdank (K finale inclusa) considerato un terrorista! Viva Hofer viva Eva Klotz, abbasso Tolomei!
RispondiEliminaCaro ephifanius io a Bolzano ci sono nato e ci vivo da sempre.
RispondiEliminaAppartengo alla bistrattata minoranza italiana altoatesina.
Se permetti, se non altro per esperienza diretta,
forse qualche cosa te la posso raccontare.
Per quanto riguarda la presunta o meno appartenenza dell´Alto Adige Al Bel Paese tutto dipende da quanto vogliamo andare indietro nel tempo (sei d´accordo ?). E comunque per lo meno a Bolzano gia´ ai tempi del tuo amato Cecco Beppe esisteva una minoranza italiana ben organizzata e attiva soprattutto dal punto di vista culturale. E comunque vi fu´ la I G.M..
Poi ti farei presente che lo studio dei toponimi italiani da parte del Tolomei(visto che lo citi) risale ai primi del 900´(potrei sbagliare ma mi pare pubblicati nel 1906) quindi molto prima del ventennio.
Il primo discorso nel parlamento italiano sulla opportunitaß della "italianizzazione" della nuova provincia risale al 1919 (!).
Il grosso (come numeri) della immigrazione italiana in A.A. e´ avvenuto dopo la `seconda G.M., negli anni 60 in pieno regime democratico.
Ai Tirolesi veri (quelli Austriaci) i miei paesani di lingua tedesca non sono molto simpatici. La Klotz vive fuori dal mondo e comunque ti appoggio nel desiderio di autodeterminazione per tutti i popoli a qualsiasi livello. (pensa a quante minoranze italiane ci sono in giro per l´Europa e non solo).
Magari la facessero qui da noi, pensa se i bolzanini volessero restare in IT e il resto della popolazione provinciale no, che si fa ?
Bel casino vero ?
Il segreto e´ una autonomia con pari dignita´ per tutti e purtroppo in A.A. non e´ cosi.
Comunque il discorso e´ molto complesso e complicato quindi ti devo purtropposalutare.
Ciao da Massimo da "Pons Drusi" ,"Bauzanum" ecc.ecc..
P.S.Cesare Battisti era trentino....
Caro Massimo, certo non basta un blog, per esaurire l'argomento. In poche parole siamo stati noi ad invadere il Sud Tirolo e occupandolo manu militari; grazie a Tolomei a tentare di italianizzare i tirolesi, proibendo loro di parlare la loro lingua madre, italianizzando i loro nomi ecc.ecc.Francesco Giuseppe e la casa degli Asburgo mai proibì di parlare l'italiano agli italiani; mai impose l'austriaco agli italiani; fu vero il contrario.Andreas Hofer, Eva Klotz, sono campioni di fierezza e di indipendenza e di autodeterminazione dei popoli, di tutti popoli che possono trarre insegnamento dalla loro lotta per la libertà!Sud Tirolo libero! Confermo il trentino Cesare Battisti, fu portato da Rovereto a Trento su di una caretta e coperto di sputi dai trentini!
RispondiEliminaIntervengo solo per dire che sono stato a Bolzano qualche giorno fa e non mi pare che i cittadini di lingua tedesca siano sofferenti o nutrano desiderio di ricongiunzione all'Austria! A parte il delirio di quella rimbambita della Klotz, i cittadini di lingua tedesca sono ben felici di rimanere come stanno, hanno trovato la pacchia! Vivono nel miglior esempio al mondo di soluzione delle tensioni autonomistiche mediante distribuzione di benessere a
RispondiEliminapioggia. Va anche detto che ad alimentare questo benessere concorrono essi stessi valorizzando e preservando al massimo l'ambiente in cui vivono (turismo, vino, eccellente impiego del denaro pubblico rispetto a quanto accade nel resto d'Italia).
Concludo osservando come si stia finalmente provvedendo al restauro del Monumento alla Vittoria d'Italia, il fantastico manufatto del grande Piacentini che st lì a ricordare che dal 1918 quella é, e per sempre rimarrà, ITALIA!!!! Anche se popolata da ottimi e cordiali cittadini di lingua (...di lingua, non di nazionalità) tedesca.
Luca
Cittadinanza italiana imposta con le armi, mentre loro sono di lingua,cultura,tradizione,religiosità, razza tirolese. L'attuale benessere ed autonomia è il frutto che si sono conquistati sul terreno, negli anni sessanta, con una sanguinosa lotta di liberazione dalla odiosa occupazione italiana,Eva Klotz merita rispetto, suo padre venne assassinato da un mercenario al soldo dei servizi segreti italiani,che cominciarono contro i tirolesi oppressi a fare i soliti "giochi sporchi" ricorrendo al contro terrorismo anche in Austria.Onore ai Klotz padre e figlia!Il Sud Tirolo non é Italia!Lancio una sfida perché non indire nel Sud Tirolo un referendum per il passaggio all'Austria? Ritornerebbero come per il passato ben volentieri all'Austria, non solo i fieri e liberi tirolesi, ma anche i friulani, i veneti,pure i lombardi, pur di farla finita con i mafiosi italioti.Una bestemmia ricorrente tra i vecchi del nord est, era la seguente:"dio talian"!
RispondiEliminaX ephifanius
RispondiEliminaMi riesce difficile riconoscere l´onore ai terroristi................
Comunque lasciamo stare, vedo che manca la possibilita´ di discutere senza slogan.
Teniamoci ognuno le ns. idee.
ciao.
Guarda caro anonimo che per gli austriaci erano traditori Cesare Battisti, cittadino austriaco; così pure Guglielmo Oberdank (k compresa)suddito austriaco pure lui, anzi quest'ultimo fu impiccato perché trovato in possesso di una carica esplosiva con revolver, con la quale voleva uccidere il legittimo sovrano austriaco.Insomma i nostri sono eroi e patrioti puri; gli altri sono terroristi; Klotz padre e figlia, sono ricorsi agli stessi mezzi di Oberdank, Il padre fu assassinato da un sicario prezzolato dai servizi segreti italiani. La solita solfa i nostri sono patrioti, gli altri terroristi.
RispondiEliminaHo commesso un errore di persona. Il morto per mano del sicario degli Affari Riservati del Viminale, fu Louis Amplatz, mentre Georg Klotz fu colpito da due colpi di pistola,al petto, a tradimento. Riuscì a riparare in Austria, dove venne curato. Si spense per complicazioni, dovute al tentato assassinio, tempo dopo.
RispondiEliminacontento tu.
RispondiEliminaciao.
Massimo
contento tu un corno , non è possibile vivere con gente tedesca che soffre di intolleranza , il presente degli schutzen è il loro passato , i legami col nazismo mai rinnegati e sempre taciuti!!!!!!!!
RispondiEliminaAltro che antifascisti altro che libertà e dignità , l'estrema destra tirolese è molto più pericolosa e sbifida di quella italiana.
Da un sondaggio recente solo Il 54,67 per cento dei sudtirolesi vorrebbe lasciare l'Italia...
di sicuro nella provincia di trento si riduce forse neanche al 10%
cosa volgiamo fare spaccare il trentino in 2?
dopo cosa abbiamo risolto?
Ittabarelli è molto semplice la soluzione, tornare in Italia, tra mafiosi e camorristi,al canto magari di "o sole mio". Lasciare libero il Tirolo dopo decenni di occupazione avvenuta militarmente,no vero? Rispettare un popolo con le proprie tradizioni e cultura, sicuramente diversa da quella italiana sarebbe, non dico saggio, ma conveniente per tutte due le stirpi.Oppure fare quello che ha fatto Gheddafi con gli italiani in Libia, cacciarli a casa loro a calci in culo. I tirolesi sono un popolo civilissimo, profondamente cattolico, non lo farà,poi lasciamo perdere il nazismo per favore,loro lo furono,ma noi siamo stati fascisti, con la ridicola pretesa di impedire ai tirolesi di parlare la loro lingua madre, trasformando per legge Alois Schwartz in Luigi Neri.
RispondiEliminaIl tenore di vita in Trentino è dovuto per buona parte al fatto che lo Stato Italiano gli tributa un numero sproporzionato di fondi rispetto a quelli che le due Provincie spediscono a Roma tramite tassazione. Se dovessero vivere solo del sudore della loro fronte (come gli accadrebbe in Austria) dubito fortemente che rimarrebbero quel piccolo paradiso felice che sono attualmente
RispondiEliminaGiusto sono un piccolo paradiso felice;ma non solo per i tirolesi, ma anche per gli italioti, ivi dimoranti nonostante siano degli oppressori.Come non bastasse, lo sono anche per gli animali, che hanno il privilegio di viverci, a differenza dei poveri animali che vivono nel sud della penisola,trattati con una crudeltà e una cattiveria disumana.Civiltà, senso della Stato e della comunità,orgoglio delle proprie radici storiche e religiose, fierezza, tradizione, dedizione alla causa comune, ecco la vera ricchezza,non il vile denaro,che considerano un mezzo e non il fine. Sono un piccolo paradiso felice, orgoglioso di essere tirolesi e non italioti! Tutti i comuni veneti limitrofi, chiedono il passaggio alla regione autonoma trentina-sud tirolese, come mai non chiedono di essere amministrati dalla regione autonoma della Trinacria? TV
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminaIo sono trentino, di lingua italiana e mi sento italiano: vorrei sottolineare che:
- sarebbe bello vedere che chi è orgoglioso della sua cultura riesce a capire che anche altri possono essere orgogliosi della LORO cultura;
- il governo asburgco non era il miglior governo che potesse esistere, ma nemmeno quello italiano dell'epoca lo era;
- se la guerra contro l'Austria-Ungheria era per liberare gli italiani (autodeterminazione dei popoli), che senso poteva mai avere prendersi anche terre a maggioranza slava e tedesca, come è stato fatto? (poi gli slavi hanno vinto nel '45 esi sono ripresi il loro con gli interessi, mentre i tedeschi nel '45 hanno perso anche peggio di noi, e così in Sudtirolo non è cambiato nulla).
- vorrei una conferma da Ittabarelli: non so dove hai preso il dato del 54,67% dei sudtirolesi favorevole all'autodeterminazione, ma se è vero, davvero ti sembra poco? (dopo 90 anni di governo italiano, ricordalo) E se in maggioranza vogliono l'autodeterminazione, chi ci dà il diritto (etico - morale - politico) di opporci?
- Cesare Battisti, deputato eletto al parlamento di Vienna, catturato mentre combatteva contro lo stato di cui era cittadino con la divisa di un esercito straniero, tecnicamente ERA un traditore. Se un parlamentare italiano in carica dovesse essere catturato mentre, per un suo ideale che non si discute, combatte in armi l'Italia in un esercito sraniero, quale sarebbe la vostra opinione su di lui?
Chiudo con un aneddoto sulla figura di Cesare Battisti: in occasione di una cerimonia in memoria di Cesare Battisti cui partecipava anche Silvius Magnago, leader del partito sudtirolese di raccolta etnica SVP, fu chiesto al politico se non si sentiva in imbarazzo in un'occasione che celebrava chi aveva contribuito, con le sue idee e la sua azione, a portare anche il Sudtirolo in Italia, Magnago rispose "Ho sempre il massimo rispetto per chi dà la vita per la libertà della sua terra."
Democrazia e rispetto reciproco.